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Al 100% della risoluzione nessun artefatto resterà impunito! Qualche micromosso qui e là c'è per forza. Questo tipo di Macro composte di solito si fa in studio mentre io che non sono capace di illuminare bene preferisco farle all'aperto col freddo e i lupi. ^_^
Ho ritagliato l'immagine eliminando lo spazio vuoto per poi provare Topaz Gigapixel AI. Ecco il risultato:
Anche con esso, così come con Photoshop, il mio PC arranca penosamente (urge proprio un aggiornamento), oltre al fatto che le foto finali sono belle pesanti.
La prima Macro al mondo da un Terapixel, ovvero un milione di Megapixel. °__° Prova a ingrandire, è pazzesco il dettaglio, non si finisce mai di zummare.
La stampa su carta sarebbe grande come un grattacielo (letteralmente). Qui la spiegazione di come è stata realizzata:
“ Hanno persino usato un robot che è in vendita al modico prezzo di quasi 50.000 dollari.:D „
Beh, non è molto se consideri che la fotocamera è gratis
Il limite è l'attrezzatura, ad elevati ingrandimenti il micromosso si evidenzia. Quindi: 1) acquistare una ottima mirroless o una reflex con otturatore elettronico; 2) acquistare una slitta motorizzata di grande valore costruttivo e monetario; 3) acquistare una scatola di alprazolam da 1 mg (ottimo miorilassante, 1-2 cpr da assumere 1h prima di scattare, per evitare micro-tremori) Altro che upgrade del pc!
E le mani che a un certo punto sono bloccate dal freddo? E le gambe che formicolano perché si è così concentrati da dimenticarsi di cambiare posizione?
Un fattore importante è anche la velocità di esecuzione con la slitta manuale. Per fotografare il bruco ho effettuato 182 scatti manovrandone due incrociate e andando relativamente svelto. Ho finito appena in tempo. Sono riuscito a completare un altro, breve stacking singolo (di "sicurezza" nel caso quello multiplo fosse risultato da buttare) e poi ha preso a muoversi. E' andata bene, la cosa peggiore è arrivare quasi alla fine dell'ultimo stacking da assemblare con gli altri e vedere sullo schermo il tizio che comincia a zampettare, rendendo inutile l'intera sequenza.
A proposito di macchine moderne, chissà come se la caverà la nuova super Sony con la macro a mano, visto che sarà super stabilizzata, avrà il super otturatore elettronico, sarà super veloce con una raffica da 120 fps e quando non sarà impegnata a fotografare, salverà i gattini sugli alberi e aiuterà le vecchiette ad attraversare la strada. Un minimo movimento del polso e forse con essa chiunque (*) potrà avere scatti precisi e sufficienti per ottimi focus stacking.
Quando sei così piccolo, le lievi protuberanze di un sasso di 15 cm (quello su cui si trovavano) sembrano montagne in lontananza.
Dimensione: poco oltre 1 mm. Scatti singoli su stativo con ISO fotonici (10000) e RR vari. Niente flash, temevo che me le avrebbe accese come lampadine. Tecnica: appostamento senza capanno. ^_^ Non è uno scherzo. Ho inquadrato un punto del sasso mettendolo a fuoco e ho aspettato che ci passassero sopra.
In due casi ho usato una slitta micrometrica manuale, tempi di esposizione relativamente lenti (1/8, 1/15) e ISO medio-bassi (400-1600). Esecuzioni durate 4-5 minuti.
Nel terzo caso ho effettuato un focus bracketing manuale stando su treppiede. Tempo di esposizione abbastanza veloce (1/125) e ISO alti (10000). Esecuzione durata una manciata di secondi.
Cazzarola, ingranditi su Postimage non mi viene facile capire, li dovrei scaricare per ingrandire ancor di più per cercare di capire, però per ora mi secco appena lo faccio ti faccio sapere se riesco ad individuare il bracketing....
Il punto è che secondo me in questo caso non si distinguono i risultati dati dalle due tecniche. Le tre foto hanno certamente delle differenze perché le sequenze di scatti non sono avvenute contemporaneamente. Nel frattempo è cambiata la luce, è cambiata l'inquadratura perché ho montato e smontato la slitta e anche la postproduzione (mi riservo poi di rifarla con più calma) non è uguale al 100%.
Una cosa che mi sarei aspettato da un bracketing manuale con RR così alti è il micromosso, in particolare su un tipo peloso (ma tranquillo) come questo. Invece non ce n'è traccia, né ho dovuto fare correzioni. Penso che abbia aiutato l'aver alzato i tempi di posa con conseguente aumento smodato degli ISO perché altrimenti all'alba, a 3,5-4x, si inquadra il buio totale.
Ero scettico su tale tecnica ma ora anch'io mi domando se e quando, con il perfezionamento del focus stacking in macchina e quindi del bracketing automatico, oltre che di raffiche sempre più veloci e macchine sempre più prestanti, si arriverà a realizzare ultramacro ultradefinite premendo solo un pulsante.
Perché qui, pur senza automatismi, con la mia mano de fero che domenica è stata piuma, ottengo comunque risultati buoni che possono essere definiti ottimi in considerazione del fatto che in tante situazioni non c'è il tempo di fare focus stacking con la slitta.
Il bracketing è quello della seconda foto, la quale ha lo stesso RR della prima (impilamento di scatti eseguiti tramite slitta). La terza (ancora con la slitta) ha un RR un po' più alto.
Se poi si riduce l'ingrandimento, diventa tutto ancora più facile e veloce. Ecco un'altra fusione di scatti eseguiti con variazione della messa a fuoco e non dei piani di fuoco:
Pochi giorni fa uno sciame di api è stato scoperto mentre si era già da tempo insediato tra una finestra e l'imposta della casa di montagna un mio conoscente. Un apicoltore ha spostato la regina in un'arnia temporanea e tutto lo sciame l'ha seguita:
Uno dei fogli di cera prodotti:
Questa mattina un secondo sciame dietro il vetro di un'altra finestra! Stavolta sono andato a fare foto e riprese dall'interno:
Mentre scrivo stanno provvedendo a un nuovo trasloco. In pratica l'apicoltore ha guadagnato due arnie nuove, il minimo è regalarci almeno qualche barattolo di miele in autunno. ^_^
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