| inviato il 17 Ottobre 2022 ore 20:38
Magico Forum ! Siamo partiti dalle mega bollette per arrivare agli exploit sportivi dei nonni : fantastico ! E sempre col massimo fair play (cosa di cui non avrei mai dubitato!) ... seguo !  |
| inviato il 17 Ottobre 2022 ore 20:46
Non so che dire, le distanze su google maps sono quelle e dubito che la deriva geologica dei continenti abbia giocato un peso in così poco tempo, allontanando i luoghi. Con grande probabilità un tempo era pieno di gente molto più dotata di quella che faceva sport agonistico, solo che si faceva la sua vita semplice e non andava a fare l'atleta di professione, anche perché in tanti di quegli sport soldi ne giravano ben pochi, proprio come oggi, e le bocche da sfamare erano molte (mio nonno paterno aveva 11 figli, mio nonno materno ne aveva 6). |
| inviato il 17 Ottobre 2022 ore 20:53
magari una volta usavano i sentieri e non le strade principali accorciando il percorso |
| inviato il 17 Ottobre 2022 ore 21:00
Infatti |
| inviato il 17 Ottobre 2022 ore 21:04
Sicuramente qua e là tagliavano, sicuramente non avevano le regole dei marciatori olimpici (probabilmente in vari tratti corricchiavano), sicuramente avevano 20 anni e una famiglia da mantenere e non potevano permettersi nè la bicicletta nè il calesse. Mi ricordo che per il loro anniversario di matrimonio mio nonno aveva fatto come regalo a mia nonna di portarla un giorno al mare prendendo un passaggio su un carro trainato da cavallo (che costava) e mia nonna si era messa a piangere dicendogli che con quei soldi almeno una volta avrebbe potuto risparmiarsi un pezzo di strada a piedi per andare a lavoro... |
| inviato il 17 Ottobre 2022 ore 21:08
Magari uno è convintissimo di una cosa ma la realtà dei fatti è poi un'altra |
| inviato il 17 Ottobre 2022 ore 21:19
Comunque un tempo affrontavano sacrifici impensabili per chi vive il terzo millennio. Mio zio, classe 1906, quando era giovane andava a lavorare nelle miniere di Marna del Monferrato Casalese. Andava in bicletta su strade sterrate e percorreva circa km 30. Un paio di ore ad andare e un paio di ore per tornare. Con sole, pioggia e neve. Oltre a 8-10 ore in miniera. All'epoca c'erano uomini in grado di caricarsi sulle spalle sacchi di grano da kg 80 e salire due piani per scaricarli nel sottotetto che aveva la funzione di magazzino. Dopo qualche mese il percorso si invertiva per portare a terra il grano che veniva venduto. Si viveva con una stufa economica in cucina che serviva per scaldare, cucinare e anche per l'acqua calda. D'inverno si metteva sotto le lenzuola il "prete" con la scaldina contenente le braci della stufa e si dormiva con un quintale di coperte. Rivoltarsi nel letto era un dramma. Ci si lavava una volta alla settimana con mastelli e bacinelle davanti alla stufa in cucina. Niente doccia. Io ho vissuto così fino all'età di 8-10 anni. Dimenticavo: la... ehm... toilette era nell'orto e quando faceva freddo le chiappe si incollavano all'asse. Niente acqua, niente bidet, un po di paglia per coprire il tutto e un quarto di foglio di giornale come carta igienica. Naturalmente nella fase di meditazione si leggeva il quarto di pagina. Insomma: un cesso culturale. Forse dovremmo meditare sulle nostre attuali abitudini. |
user198779 | inviato il 17 Ottobre 2022 ore 21:22
La vita media però era la metà di quella di oggi. |
| inviato il 17 Ottobre 2022 ore 21:28
Vero. Diciamo anche che non c'erano i farmaci e le cure di oggi. La mia bisnonna -classe 1865- venne ricoverata in ospedale a km 30 da casa per una appendicectomia. Il mio bisnonno l'andò a trovare in bicicletta. Si avviò verso casa che ormai era buio. Lungo la strada fu fermato dai carabinieri che lo multarono perché aveva il fanale posteriore bruciato. I fatti si sono svolti nei primi anni del '900. La mia bisnonna e il mio bisnonno sopravvisero fino alla seconda guerra mondiale. Morirono ad oltre 80 anni di età. Usando la toilette culturale e lavandosi davanti alla stufa. |
| inviato il 17 Ottobre 2022 ore 22:18
Tralasciando tutti gli aspetti politici e volendo ragionare sugli esempi fatti da me e Nessunego e confrontandoli con i tempi attuali possiamo dire che siamo sommersi di energia di ogni genere e tipo. La questione è che la cosa ci sembra normalissima, ma non lo è affatto. La nostra è una bulimia energetica. Ci siamo persino dimenticati che la bicicletta è un mezzo di trasporto e solo in alcuni casi dovrebbe essere un mezzo sportivo. Per questo facciamo km 100 su una bicicletta da migliaia di Euro e poi prendiamo l'auto per andare a fare la spesa nel supermercato che dista km 1 da casa. (Giordano non maledirmi) Facciamo gite domenicali da km 300 in auto. Andiamo in palestra a fare sport invece di spaccare legna e segare tronchi a mano. ... e via dicendo. Il viaggio più lungo della mia bisnonna è stato quello per andare all'ospedale: km 30 per andare e km 30 per tornare. Per gli altri 80 anni è rimasta a casa e non è morta di psicosi per non aver fatto grandi viaggi o non aver mai visto il mare. Riflettiamo gente, riflettiamo... |
| inviato il 17 Ottobre 2022 ore 23:09
Sappiamo che ci sono molti sprechi, ma non tutti sono spreconi e comunque non è giusto che la gente debba tirare la cinghia per arricchire i soliti × e i loro camerieri, che ci fanno perfino la morale su cosa è giusto e umanitario e cosa no, e sulla necessità di pagare i debiti (a loro). Le infrastrutture italiane come ENI e Autostrade sono in parte controllate dai soliti megafondi (denominati institutional investors, per ridere). Le hanno costruite i nostri nonni, ma fa niente: quattro furbastri ce le hanno portate via. Chi ha permesso questo per avidità o per paura ora dovrebbe fare due conti, perché il vento è girato. Se avessero un po' più paura della gente potrebbero, che so, giustificare una ristatalizzazione per forza maggiore; oppure potrebbero abbassare i prezzi. In teoria lo stato controlla ancora molte delle aziende privatizzate. In Germania piano piano si sta guardando da quella parte. Però in Germania la gente è più unita, non c'è il solco che c'è in Italia o negli USA fra tifosi neri o rossi. Se continuiamo con le solite baggianate fra quelli buoni, intelligenti e moderni contro quelli cattivi, stupidi e antiquati, temo che ci ritroveremo con la stufa a legna; però senza legna e senza saperla tagliare. Vinceranno quelli cattivi, stupidi e antiquati, va bene così. |
user198779 | inviato il 18 Ottobre 2022 ore 5:40
Old io non ho nemmeno l'auto personale le poche volte che non posso farne a meno mi prestano l'auto mia moglie o mia figlia per portare a scuola o in palestra i nipoti. Ho biciclette da migliaia di euro tra cui una cargo Bike e una ebike con portapacchi e borse con cui ci faccio praticamente tutto . Abito in una zona periferica medio piccola città del nord Italia e faccio molto prima a girarci in bicicletta che in auto sebbene sia una delle città dove la circolazione stradale è più scorrevole della media. |
| inviato il 18 Ottobre 2022 ore 9:40
e beh anche la ebike e' "una bella moda".....con cosa la carichiamo prima di usarla? In pieno contrasto con quello che ha detto old....parlava di bicicletta normale....se continua cosi' saremo presto alla presenza di migliaia e migliaia di bici elettriche.....ma non era un problema l'approvigionamento di energia elettrica? Come sosteneva qualcuno, il problema non e' la bici elettrica ma sommata a tutte le altre cose che si possiedono tutti diventano energivori.... |
| inviato il 18 Ottobre 2022 ore 9:47
È una questione di bulimia energetica. Macchine fotografiche comprese. |
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