| inviato il 11 Settembre 2022 ore 19:33
“ Il T è considerato su tutto il fotogramma, la vignettatura è quindi parte di essa, mano a mano che si chiude il diaframma la vignettatura tende a diminuire pertanto il valore T varia leggermente in meglio (più vicino ad F) „ DXO fa la misurazione in centro, come è anche logico che sia. Poi magari c'è un protocollo che prevede che venga fatta la media su tutto il fotogramma. "As a measure of transmission, DxOMark reports the T-stop, defined as the f-number of a lens with 100% perfect transmission, and resulting in the same illumination of the sensor at the image center as the lens to be measured." www.dxomark.com/glossary/transmission-light-transmission/ |
| inviato il 11 Settembre 2022 ore 20:34
Valore quindi non utile per stabilire le reali differenze, le ottiche cine ovviamente riportano il valore per il fotogramma. |
| inviato il 11 Settembre 2022 ore 20:51
“ DXO fa la misurazione in centro, come è anche logico che sia. Poi magari c'è un protocollo che prevede che venga fatta la media su tutto il fotogramma. "As a measure of transmission, DxOMark reports the T-stop, defined as the f-number of a lens with 100% perfect transmission, and resulting in the same illumination of the sensor at the image center as the lens to be measured." www.dxomark.com/glossary/transmission-light-transmission/ „ È ragionevole che effettuino la misura al centro dell'immagine, dato che allontanandosi da esso inizierebbe a entrare in gioco la vignettatura (in misura più o meno marcata, a seconda dell'ottica), e falserebbe il risultato. Insomma, effettuano la misura nell'area più luminosa. Comunque t-stop e vignettatura sono temi ben distinti tra loro. Possono esistere obiettivi con un t-stop molto vicino all'apertura massima in f-stop, ma con una vignettatura indegna. Inoltre, la vignettatura può avere molteplici cause, e non a caso ne sono state classificate diverse tipologie: vignettatura ottica, naturale, meccanica, oltre al pixel vignetting. Quest'ultima tipologia è infida, dato che può variare in base ala fotocamera su cui si monta l'ottica. |
| inviato il 11 Settembre 2022 ore 21:31
Hdb in cinematografia si usa il riferimento T proprio perché deve dare un valore sul fotogramma, la vignettatura è ovviamente parte del valore. Al di fuori del campo cinema quel valore ha poco senso se non per misurazioni tecniche informative. |
| inviato il 11 Settembre 2022 ore 22:14
Per quanto ne so, nelle ottiche cinematografiche serie la vignettatura è praticamente assente. Del resto se fosse visibile renderebbe sostanzialmente inutile anche l'indicazione in T-stop, dato che lo scopo di ottenere esposizioni perfettamente omogenee sarebbe compromesso in partenza dalla variabilità della vignettatura. |
| inviato il 11 Settembre 2022 ore 22:19
“ È stato chiesto se a due obiettivi alla stessa focale (fissa), ma con apertura massima differente, viene impostato lo stesso valore f il tempo di esposizione cambi. Esistono due risposte: la più semplice, seppur imprecisa, è "no, se si fanno alcune approssimazioni" (inciso, che se vuoi potrai approfondire successivamente). La più corretta dal punto di vista tecnico, ma anche la più inutile è "non si può rispondere a questa domanda se non si conoscono i valori di T dei due obiettivi considerati". Ritornate a quando eravate alle prime armi in fotografia e giudicate voi quale sia la risposta più utile. „ Sottoscrivo. |
| inviato il 11 Settembre 2022 ore 22:33
Iron quelle da decine di migliaia di euro si….ma a TA molte cine hanno comunque un po' di vignettatura. |
| inviato il 11 Settembre 2022 ore 23:58
“ Valore quindi non utile per stabilire le reali differenze, „ Per le ottiche fotografiche è utile perchè fornisce una misura di quanto si è distanti dal valore f; essendo f il valore teorico al centro, è giusto che anche il valore T sia misurato in centro. |
| inviato il 12 Settembre 2022 ore 0:01
Rolubich ha senso solo se usi esposimetri esterni, cosa che oramai fanno ben pochi, perché nel normale utilizzo l'esposizione sarà regolata dalla macchina in uno dei vari modi. In campo cine è tutto fisso in manuale con precisi parametri che non possono variare se cambi ottica perché non deve cambiare nulla. |
| inviato il 12 Settembre 2022 ore 0:13
Intendevo utile per confrontare gli scostamenti di T rispetto ad f di diversi obiettivi. |
| inviato il 12 Settembre 2022 ore 20:56
Stefano 240 un dato diaframma per esempio f.4 fa entrare la stessa quantità di luce sul sensore o film a prescindere dall'obbiettivo e dalla sua luminosità massima e quindi si ottengono gli stessi valori esposimetrici nelle stesse condizioni di luce con qualsiasi obbiettivo a un fato valore di f. I valori di diaframma (f.) indicano semplicemente le dimensioni del buco attraverso il quale passa la luce attraverso l'obbiettivo e che varia con la focale (per esempio il diametro del buco a f.4 sara diverso fra un 50 e un 100mm ma la quantita di luce identica). Oltre ai valori f. alcuni obbiettivi (soprattutto quelli per il video e il cinema) indicano i valori T che tengono conto non solo del diametro del buco ma anche della "transparenza" delle lenti e quindi dei valori reali della luce che raggiunge il sensore o il film, generalmente la differenza fra F. e T. é minima e in tutti casi é corretta automaticamente dall'esposimetro che effettuare la misura TTL, potrebbero esistere differenze usando un esposimetro esterno e riportando i valori sulla fotocamera in manuale ma come ti dicevo la differenza è spesso insignificante. Nota bene che un obbiettivo per esempio f.1,2 anche se in realtà avrà un valore T di 1,6 avrà certo una perdita di luminosità rispetto a quella dichiarata in F. ma avrà lo sfocato di f.1,2, PS : secondo dei test fatti da diverse riviste foto internazionali i fabbricanti "barano" sulla luminosità degli obbiettivi facendo coincidere F. e T. semplicemente compensando la differenza con gli Iso ma senza segnalarlo sui dati exif, per esempio col 50mm f.1,2 che è T.1,6 se la fotocamera è impostata a 100iso aumenterà gli Iso a 160 (per esempio, non ho fatto il calcolo esatto) ma indicando 100iso negli exif. |
| inviato il 12 Settembre 2022 ore 21:03
Leo i costruttori non barano, riportano semplicemente il valore F che è una semplice misura. Poi effettuano le correzioni proprio perché il valore non è quello standard per la misurazione dell'esposizione. Di contro le ottiche per video regolano il diaframma per avere il T corrispondente (in alcuni casi non avendo click segnano semplicemente il punto corretto). |
| inviato il 12 Settembre 2022 ore 21:09
ho detto barano fra virgolette per dire che aumentano gli iso per far conincidere F. e T. (quando l'obbiettivo é riconosciuto dalla fotocamera) aumentando gli iso ma senza segnalarlo sugli exif, é stato dimostrato da numerose riviste foto....a la rigore dovrebbero segnalare l'aumento degli iso negli exif e invece non lo fanno se non é barare chiamalo come vuoi |
| inviato il 12 Settembre 2022 ore 21:47
Ah che starino gli iso, ok, pensavo parlassi del diaframma. In molti casi la correzione iso è comunque limitata e non sarebbe allineata alla misura. |
| inviato il 12 Settembre 2022 ore 22:19
“ Per le ottiche fotografiche è utile perchè fornisce una misura di quanto si è distanti dal valore f; essendo f il valore teorico al centro, è giusto che anche il valore T sia misurato in centro. „ Quantomeno dxomark dichiara come effettuino la misura del t-stop, o almeno fornisce qualche dettaglio, mentre altri non lo fanno. Canon, ad esempio, non fornisce alcuna informazione riguardo alla metodologia del calcolo del t-stop, per le sue ottiche cinema. Avevo posto un quesito in merito (chiedendo se utilizzassero un criterio simile a quello di Dxo o se tenessero conto della vignettatura), e la risposta è stata la seguente: "[...] unfortunately Canon doesn't disclose that kind of information to the public. I apologize for the non answer, but I cannot share that info." Insomma, lato cliente si talvolta è costretti a rimanere nel limbo, a meno che qualche ente esterno effettui delle misure (attendibili e di cui sia chiara le metodologia). |
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