RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

Approfondimento sul commentario al topic "Non una fotografia di paesaggio"


  1. Forum
  2. »
  3. Tecnica, Composizione e altri temi
  4. » Approfondimento sul commentario al topic "Non una fotografia di paesaggio"





avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2022 ore 13:36

"ritaglio ok non altera il concetto di fotografia ma aggiungere lateralmente è grafica...

Sono distinzioni che a mio avviso non hanno alcun senso, quando io ritaglio in 4:3 o quando aggiungo 1,5 mm per parte facendo uno o due scatti aggiuntivi lo faccio mosso dalla stessa intenzione, per lo stesso progetto, con risultato visivo analogo. Tu e nessuno altro sarebbe in grado di guardare le stampe e dire questa l'hai fatta tagliando questa aggiungendo e, francamente, mi sembrerebbe un esercizio inutile. Del resto io proprio non mi sento un fotografo nel primo caso ed un falsario nel secondo. E credo che tu stesso, con "onestà intellettuale", dentro di te realizzi perfettamente che è una distinzione che all'atto pratico non regge.oltre che non reggere nella storia critica e nella semantica della fotografia.
Restiamo sempre in attesa di chiarimenti sul significato di vero falso onesto menzogna, rispetto a che?

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2022 ore 14:08

Andrea il vero, falso, onesto e menzogna sono termini che riferisco sempre e solo all'atto intrinseco dell'impressione della foto.

Il mio parametro è che se ti discosti troppo dal punto di partenza allora stai producendo GRAFICA.

E dal momento in cui un autore (ma io parlo per me) è consapevole di ciò... da li in avanti ha superato quel confine etico creativo che per non essere ammesso necessità di negazione consapevole (usiamo sto termine che altrimenti i più sensibili e vicini all'etimologia si offendono).

Ognuno di noi ha i sorgenti delle proprie foto. Facciamo l'esercizio VERITA'? Pubblichiamo un sorgente a fianco dell'opera d'arte finale?

Così per capirci non servono nemmeno fiumi di parole, basta vedere quanto ci si è allontanati dal sorgente.

Il discorso sarebbe chiuso in partenza.

Ma io comunque non do del falsario a nessuno, e non ho nemmeno studiato tutta la storia della fotografia perchè, lo ripeto, al contrario di quello che volete far passare sono tutt'altro che integralista.

La mia sarebbe solo una speranza... e cioè che si riuscisse a capire ed apprezzare a pieno anche il LIMITE.

E' un pò come quando sei adolescente che guardi chi ti circonda con spirito eccessivamente critico ed oggi cm di ciccia o di imperfezione viene bandito. Quindi i "modelli" che possono essere accettati sono solo quelli che non si discostano dalla perfezione.

Poi si cresce ed al cm in più non ci si fa più caso ed anzi un pò di vissuto ha il suo perchè ed il suo fascino...

Io oggi tollero l'imperfezione ed il limite anche del mezzo che ho a disposizione, indipendentemente da cosa sia.

E questa tolleranza mi ha aperto ad apprezzare anche il difetto... non tolgo più i tralicci dalle mie foto (certo non quelle su commissione che abbiano finalità di marketing) perchè credo che un domani il loro inestetismo possa diventare un piacevole oggetto vintage.

Se faccio una foto ad una persona con qualche difetto non le propongo più il fotoritocco ma le faccio presente che fra 5 anni quando riguarderà quella foto (di solito basta questo lasso temporale) si troverà, con rammarico bella e giovane, ed anche un pò sciocca per non averlo pensato 5 anni prima.

In più ho studiato le tecniche di postura per esaltare i pregi e sminuire i difetti, sempre in fase di composizione però...

Quindi semplicemente ho sviluppato un nuovo approccio e ben vengano i limiti che ha, dal momento che da quando seguo questa via sono cresciuto sotto tanti punti di vista.

Piccolo Ot: Limiti che mi hanno fatto crescere anche quando ho deciso di abbandonare gli zoom per passare ad ottiche fisse. Secondo me in determinati contesti dei limiti consapevoli non possono che portare ad una crescita.

Quindi la domanda te la faccio io... se fotografi per fotografare (e non per lavoro) per quale motivo dovresti avere la necessità di aggiungere in post elementi in quella fotografia? In fase di composizione si hanno sempre mille mila opzioni... e se scatti in un formato che bisogno hai di trasformalo in un formato differente?

Lo so che si può fare e non muore nessuno ma la mia domanda è? Per quale finalità? Cosa non ti fa apprezzare e tollerare il prodotto che hai già in mano?


avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2022 ore 14:30

"Era qui che volevo arrivare, se è unanimamente riconsociuto come fotografo e questa è stata riconosciuta come fotografia"
Esattamente,
1. il connotato della parola fotografia include questa Rhein di Gursky (scattata a pellicola e poi elaborata) come le marine di LeGrey o i fotomontaggi di Robinson (1858) o i photostitching a pellicola appesi alle pareti dei rifugi alpini o quelli realizzati da Sella in Sardegna più di un secolo fa.
2.
Ed io sospetto che Istoria si stia arrampicando sui vetri quando prima parla di falso e menzogna riferendosi a certe immagini di paesaggio o certi ritratti levigati (e qui chiaramente intende "falso o vero" in riferimento a ciò che l'immagine restituisce in rapporto alla presunta verosimiglianza al soggetto dell'immagine fotografica) e poi, non sapendo più a cosa aggrapparsi, introduce un piccolo scivolamento semantico e sostiene di riferirsi "alla VERITA' DELL'ATTO FOTOGRAFICO, non alla VERITA' DEL CONTESTO che stai riprendendo"

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2022 ore 14:36

Se ho capito bene alla fine il problema è un problema di tecnica.
Facciamo un esempio. Se voglio fare una foto volutamente sfocata posso agire sulla messa a fuoco, posso sporcare la lente dell'obiettivo con della vasellina...oppure posso farlo in post produzione al computer. Se lo faccio con l'ultimo metodo è grafica, mentre con gli altri metodi no.
Eppure il risultato, seppure venga diverso, è sempre una fotografia sfuocata. Alla fine non si guarda tanto al il significato della foto in sè e a quello che essa ci mostra, ma come si è fatta e modificata la foto.

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2022 ore 14:42

Però no! Abbiamo bisogno dello stacking oppure dell'hdr oppure di passare ore ed ore davanti ad un pc per correggere ciò che non siamo riusciti a produrre con Autoralità, Fatica, Competenza, Esperienza in fase di scatto.


Mah, io ho iniziato a lavorare come postproduttore perchè il mio lavoro in cui facevo collage tra interni ricostruiti in studio e esterni fotografati ad hoc semplificava il lavoro di tutti e faceva risparmiare denaro.
Partivamo da foto in studio, allungavo le pareti, aggiungevo i riflessi dei vetri, magari anche un po' di terrazzo o giardino, e le rendevamo foto di interni di case bellissime.

Il risultato era un falso, una menzogna.
Ma chi lo vedeva poteva saperlo? Lo capiva? No, difficilmente, perchè ero bravo.
A loro interessava? No, perchè erano interessati ai prodotti, non alla location.
Erano ancora foto? Sì, lo era la base, e il risultato era credibile.
Potevamo farlo dal vero? Certo, spendendo non 1000euro ma 10 o 30000 euro, ricreando set in location lontane.

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2022 ore 14:42

Macro ed astrofotografia sono generi legati indissolubilmente ad una tecnica specifica , non penso che il discorso si rivolgesse principalmente a quelli.

Per astrofotografia non ti saprei dire, per quanto riguarda la macrofotografia direi "nì".
Se si vuole usare il focus stacking lo si usa, se non lo si vuole usare non lo si usa.
Se si vuole usare il flash lo si usa, se non lo si vuole usare non lo si usa. Idem in caso di pannelli riflettenti, luce naturale, gelatine per flash, per la posizione di foglie cadute...etc. etc.
Per me non c'è una sola tecnica in ambito macro: c'è la tecnica che si vuole usare. Si possono fare pure silhouette a certi animali come la mantide religiosa.

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2022 ore 14:43



A me se vi piace mentire a voi stessi poco importa, penso al mio e so che, mentre prima quando facevo un ritratto elaboravo poi tutto in post oggi affronto la cosa in modo molto più maturo e VERO dal punto di vista dell'ATTO FOTOGRAFICO (quindi non della rappresentazione della realtà che giustamente può sempre essere interpretata o gestita al momento) accettando la conformazione reale del modello oppure agendo sul campo con l'ausili di luci e trucco. Ma l'atto fotografico lo rispetto nella sua piena definizione dalla PRESSIONE all'IMPRESSIONE senza estremismo alcuno.

Sappiamo tutti che abbiamo in mano mezzi che ci permettono di scattare ed avere in mano una FOTOGRAFIA.

La scelta di debordare nella produzione di Immagine grafica è poi nostra quando decidiamo di superare il limite che conosciamo perfettamente tutti (basta vedere certi HDR che vengono pubblicati...) e che può andar bene come menzogna verso se stessi ma che non si deve avere la pretesa di far digerire agli altri.

Click-elaborazione minima- stampa... è così complesso? Limitante? Limitativo?

Si sono prodotte Fotografie per secoli con questi processi ma oggi... sembra diventato impossibile... oggi si deve per forza STUPIRE CON EFFETTI SPECIALI.

Perchè? Per la ricerca del consenso... simply


IO CREDO TU SIA UN FONDAMENTALISTA FOTOGRAFO ISPIRATO A PRINCIPI DI RIGIDA E INTRANSIGENTE ORTODOSSIA NELL'ACCETTAZIONE DEI DOGMI E DEI MIRACOLI, NONCHÉ NELL'INTERPRETAZIONE DEI SACRI TESTI.

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2022 ore 14:47

Esatto McBrandon ma sembra non essere accettato...

L'immagine finale di per se è e sempre resterà un'immagine.

Ma io che l'ho prodotta lo so se ho realizzato una fotografia, un'elaborazione grafia oppure, come ho dimostrato... un dipinto fotografico.

Di specchi io proprio non ne ho bisogno, comunque. Sto veramente bene così come sono.

Sto solo chiacchierando su un forum, forse non qualcuno non lo sta capendo... ;)

Take it easy.

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2022 ore 14:49

MrGreen
Io ho imparato, invece, all'università che le definizioni per avere un valore debbano essere univoche.


Sì, ma allora cosa è FOTOGRAFIA?

C'aveva provato a rispondere Fabiano Busdraghi in una serie di articoli meravigliosi che trovate qui, partite dall'1:

www.co-mag.net/it/tag/fotografia-e-verita/

Molto molto interessante il fatto che arrivi per assurdo a far diventare la pelle arrossata dalla luce del sole, oppure il vento, della fotografia.

Inizia così:


Un atteggiamento di questo genere implica sempre una certa dose di presunzione. Intanto significa che esista una certa definizione universale della fotografia, e che sia nota a chi ha pronunciato la frase. Naturalmente in generale quella che è considerata La Fotografia è esattamente il genere coltivato dal nostro interlocutore, che si auto investe del merito di essere un rappresentante della Vera Fotografia, una specie di messia di una classe sacerdotale investito di illuminazione divina, che deve battersi contro il paganesimo imperante nel mondo.

Spesso chi pronuncia questa frase afferma quindi implicitamente due cose:

- che esiste una categoria assoluta, che gode di caratteristiche universali, che determina cosa sia “la vera fotografia”
- che tutte le pratiche che differiscono da questa categoria assoluta non sono strettamente fotografiche.


Accidenti dove l'ho appena letto tutto questo?? MrGreen


avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2022 ore 14:50

@Maurese.. mi sa che ti sei letto solo gli ultimi post, prima di sputare sentenze prova ad andare un pò indietro che tutto quello che hai scritto l'ho già scritto io.

Ti ho anche fatto l'esempio della bottiglia... ;)

Leggere, capire e poi commentare please.

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2022 ore 14:52

<<- che esiste una categoria assoluta, che gode di caratteristiche universali, che determina cosa sia “la vera fotografia”
- che tutte le pratiche che differiscono da questa categoria assoluta non sono strettamente fotografiche. >>

Perfetto... concordo in toto :D

Con la semplice differenza rispetto al commento facilone dell'autore che io non credo di FARE FOTOGRAFIA... io ci provo... e spesso con scarsi risultati ma grande soddisfazione.... c'è un'enorme differenza.

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2022 ore 14:59





Ecco, io credo che tu abbia un'idea della fotografia come quella dell'insieme sopra.
E quando trovo qualcuno così, in ogni argomento, per ogni campo della vita che non sia una scienza esatta, qualora esistesse, io diffido, diffido sempre.

Piuttosto, finchè non ci sarà un ente, un'entità, o una divinità che sceglierà una definizione di fotografia, credo che ci si possa attenere ad una nuvola probabilistica di quello che per le persone potrebbe essere fotografia, come nel secondo insieme.

Donnie lo spiegava qui, alla sua prof:


avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2022 ore 15:02

@Maurese si ma rilassati, hai presente cosa mi importa o cambia nella mia vita se ti fidi o non ti fidi di me? Lo zero assoluto.

Prendila con calma, ho espresso un'opinione, ho commesso il reato di opinione? Dai su...


avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2022 ore 15:07

No è solo un approccio vedasi Berengo Gardin e i suoi adesivi sul retro delle stampe

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2022 ore 15:15

Ecco Istoria, io i tralicci ed i cavi e le cartacce per terra non li cancello da una vita e, prima di noi, avevano smesso di cancellarli alcuni fotografi a metà degli anni 70 mentre Ansel Adams ed altri passavano ore in camera oscura a cancellarli, e prima magari a spostarli dalla scena (i rifiuti) o ad inquadrare lasciandoveli fuori.
E vengo alla tua domanda: "perché aggiungi elementi in post" "e se scatti in un formato che bisogno hai di trasformalo in un formato differente"?
Non so quanto possa interessare però...
Chiarisco subito che io non aggiungo elementi, come tu dici, faccio solo photostitching perché ho una sorta di ossessione maniacale per il dettaglio della scena, ritengo che questo faccia proprio parte dello specifico fotografico, ammiro lo stile fotografico documentario, per come lo avevano definito fotografi quali Walker Evans e August Sander che parlano esplicitamente di "chiarezza". Per questa ragione, avendo cominciato con i mezzi limitati ai 18Mpix di una Canon 60D ho iniziato a fare photostitching riprendendo scene notturne su cavalletto, con obiettivo shift o con testa panoramica, al fine di ottenere con un obiettivo da 50mm la ripresa che avrei avuto con un 35mm ma con 30Mpixel anziché 18. Sempre per quelle notturne ho usato tecniche di "derivazione astronomica" 4 scatti da 1/2/3 minuti ciascuno poi sovrapposti e mediati in Photoshop ottenendo un minore noise che con un singolo scatto (sottraevo anche un dark frame all'inizio).
Venendo al formato: ho iniziato un progetto di foto nel quartiere in cui mi ero autoimposto il formato portrait a tutte le foto (un po' sulla scorta di un libro fotografico di Gossange intitolato 32Inch Ruler), non gradendo il formato di aspetto 3:2 verticale ho deciso di usare 4:3 in verticale. Alcune foto le ho scattate direttamente in 4:3 con una vecchia Mamiya 645, ma la maggior parte con la Canon, alcune delle quali tagliate altre invece con photostitching sempre per la mia ossessione di avere maggiori anzichè minori megapixel. Ritengo che sia più importante per questo progetto un'uniformità di formato indipendentemente dallo strumento con cui ottenuta.
Per un altro progetto di paesaggi diurni invece avevo iniziato a fotografare con una Rolleiflex, dunque 6x6, poi, strada facendo, la Rolleiflex ha dato problemi ed ho continuato con la Canon, anche qui ho preferito fare due o tre scatti con il 50mm da unire in fotostitching (ottenendo un angolo di campo come da focale di circa 40mm, come il 75mm Rolleiflex) invece che montare un 35mm e poi ritagliare. Anche qui, maggiore risoluzione ed una omogeneità nel formato e nelle inquadrature con simili angoli di campo.
Infine devo dire che queste lunghe procedure sia di scatto che di postproduzione come hobbista mi divertono e non mi sfiora nemmeno il dubbio che le immagini siano meno fotografiche quando provengono da photostitching rispetto a quelle fatte a pellicola con la Rolleiflex o con ka Mamiya 645.




Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)



Questa discussione ha raggiunto il limite di 15 pagine: non è possibile inviare nuove risposte.

La discussione NON deve essere riaperta A MENO CHE non ci sia ancora modo di discutere STRETTAMENTE sul tema originale.

Lo scopo della chiusura automatica è rendere il forum più leggibile, soprattutto ai nuovi utenti, evitando i "topic serpentone": un topic oltre le 15 pagine risulta spesso caotico e le informazioni utili vengono "diluite" dal grande numero di messaggi.In ogni caso, i topic non devono diventare un "forum nel forum": se avete un messaggio che non è strettamente legato col tema della discussione, aprite una nuova discussione!





 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me