| inviato il 12 Maggio 2022 ore 15:09
Oggi c'è molta più gente che campa di fotografia (e video) di una volta, solo che il mestiere è molto cambiato. Il fotografo tradizionale con il suo negozietto con mini studio annesso, con sviluppo e stampa (pessimi) e servizi per comunioni e cresime ha chiuso. Ma molti di più campano di fotografia, anche se non li si chiamano più fotografi. Basta guardare qualsiasi sito e rendesi conto di chi e perché e come ha scattato. Ad ogni modo oggi è molto più difficile campare che 30 anni fa, ma questo è un altro discorso. |
| inviato il 12 Maggio 2022 ore 20:19
McBrandon grazie, davvero, ci sono cose che effettivamente non avevo considerato, e questo a prescindere dal video oggetto della discussione. Ne terrò sicuramente conto nei prossimi da realizzare. Per gli smile che dire, era solo per cercare di rendere più leggeri certe mie gaffe con la lingua o altro. Terrò conto anche di questo |
| inviato il 12 Maggio 2022 ore 20:23
Pie11 recentemente ho conosciuto un ragazzo sardo che vive proprio di fotografia e mi dice che, per lo meno nella sua zona, il lavoro non manca, anzi forse è anche troppo (credo matrimoni, servizi video e altro di non ben specificato), però fa ben sperare in generale. Il settore naturalistico, come detto, è fuori portata. |
| inviato il 12 Maggio 2022 ore 23:39
“ Per gli smile che dire, era solo per cercare di rendere più leggeri certe mie gaffe con la lingua o altro. Terrò conto anche di questo. „ Ti chiedo scusa, non avevo compreso che questo fosse il tuo intento riguardo al loro utilizzo. |
| inviato il 13 Maggio 2022 ore 9:03
“ Ti chiedo scusa, non avevo compreso che questo fosse il tuo intento riguardo al loro utilizzo. „ Non c'è bisogna di nessuna scusa, vai tranquillo. Ho apprezzato molto il tuo commento, sincero e diretto. Grazie Giuseppe |
| inviato il 13 Maggio 2022 ore 12:10
Semplicemente perché la domanda è poca. Tempo fa leggevo della chiusura di diverse testate fotografiche dedicate al genere ed ho scoperto che alcune di fatto si reggevano a spese del proprietario che quindi le teneva in piedi per proprio piacere, compensando le spese con introiti. Quando non ha retto più, passione o meno, la rivista ha chiuso i battenti. Alla fine i sogni si scontrano con la realtà: non puoi vendere quello che non interessa. E oggi più di prima servono i grandi numeri per cui iniziative a interesse limitato non reggono. Le spese fisse sono troppe e non si riesce a recuperare. |
| inviato il 13 Maggio 2022 ore 12:24
Se parliamo d'Italia, le rivista godono di finanziamenti piuttosto consistenti. Per Dare un'idea, una rivistina distribuita gratuitamente e stampata in 50mila copie mese, riceveva circa 700mila euro di contributi a fondo perduto ogni anno. Insomma riuscivano a pagare le spese, e a tirare fuori un 50mila euro anno per il direttore e due-tre redattrici. molte di queste rivistine servono per parcheggiare Figli, amanti e "fidanzate"... Che nel frattempo possono fregiarsi del titolo di giornalista o direttore di testata ed avere ingressi a manifestazioni quali Sanremo e simili. Oggi i fondi credo siano stati ridotti per le testatine ma certamente sono ancora presenti per tutte le testate piu' importanti. qua c'e' un elenco di parte dei contributi erogati nel 2021... www.informazioneeditoria.gov.it/media/3722/contributi_saldo_2020.xlsx< |
user215112 | inviato il 13 Maggio 2022 ore 21:30
Dico la mia, vivere di fotografia naturalistica é sempre difficile, ovunque, qui in Francia molti bravi (e anche meno bravi) si sono reinventati agenzia viaggi e organizzano viaggi fotografici tutto l'anno per appassionati o anche professionisti che vogliono visitare luoghi nuovi senza sbattimenti a cercare i buoni soggetti. Naturalmente vengono tutti da un passato da fotografi che hanno scattato in lungo e in largo, fatto esposizioni a destra e a manca nel tentativo di vendere stampe (che alle volte rende alle volte no), organizzato workshop giornalieri nei luoghi che conoscono meglio. Certi come Vincent Munier, grazie al nome che si sono costruiti, finanziano i loro viaggi vendendo stampe firmate e numerate in piccolissime serie dei loro scatti più belli, si sono organizzati in una vera e propria agenzia di comunicazione per dare un prodotto finito per enti nazionali e regionali (parchi, turismo, governativi) sulle tematiche naturali, per la creazione e la vendita dei loro libri, per creare veri e propri film naturalistici accedendo a fondi europei nazionali regionali (qui ci sono, non so in Italia). Molti vendono corsi, preset, ecc ecc ecc Insomma bisogna guardarsi intorno e proporre tante cose diverse, per vivere di fotografia naturalistica, bisogna sapersi differenziare. PS : ho ascoltato il video con la traduzione in Italiano perché non parlo Inglese pollice alto |
user215112 | inviato il 13 Maggio 2022 ore 21:32
“ molte di queste rivistine servono per parcheggiare Figli, amanti e "fidanzate"... „ Usanza vecchia, difficilissima da estirpare, i politici che hanno creato il meccanismo ti fanno cadere un governo piuttosto che perdere i loro benefici. |
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