| inviato il 30 Gennaio 2022 ore 18:32
Tornando forse più in topic: sono abbastanza vecchio per ricordare gli scanner a fotomoltiplicatori degli anni 80, i vari Siemens-Hell, Crossfield, Dainippon, scanner a tamburo ingombranti come due lavatrici una lavastoviglie ed un frigorifero messi assieme. Per fare le scansioni ci voleva un tecnico cromista con i baffi, ed una scansione di una diapo 5x4 richiedeva diversi minuti, quarti d'ora in cui girava il tamburo e diversi minuti per il montaggio della diapo sul tamburo con oli appositi per evitare gli anelli di Newton, alcuni minuti per l'impostazione dello scanner, alcuni minuti per lo smontaggio della diapo che non so dire poi come venisse pulita dall'olio. Il risultato però era altamente soddisfacente. Negli anni 90 poi la Sci-tex introdusse gli scanner a CCD che però a detta degli utenti non erano in grado di dare i risultati del fotomoltiplicatore. Da allora gli scanner sono diventati sempre meno ingombranti e meno costosi ma credo che, ancora oggi, i risultati del fotomoltiplicatore siano irraggiungibili. Credo che qui sul forum ci siano dei cromisti che hanno lavorato negli anni 80 e 90 e possano confermare (o smentire) quel che dico, io non ero cromista. |
| inviato il 30 Gennaio 2022 ore 19:52
@Maceric “ ..che se fosse stato dell Honduras cambiava qualche cosa ? „ Ultimamente mi sono occupato di Margaret Bourke-White, Lange, Nan Goldin, Leibovitz, Sontag che in comune hanno il fatto di essere ebree. Non sapevo che la famiglia Reichmann fosse scappata dalla Germania a Londra e poi in Canada. Uno che parla di fotografia a livello rasoterra su YT pronuncia "Richman" e lo trovo buffo. @Andrea mi sbaglio o la riproduzione è una nicchia Phase One? Il CEO di Phase One è stato il mio capo danese per un paio d'anni in un'altra ditta molto famosa. Me ne sono andato sbattendo la porta e ho preteso 100 milioni di lire (che mi ha concesso). Forse è per quello che non sono diventato un venditore P1 in Europa? |
| inviato il 30 Gennaio 2022 ore 21:11
“ mi sbaglio o la riproduzione è una nicchia Phase One „ Vale suppongo di sì, credo che il sensore trichromatic sia stato sviluppato per mantenere la leadership in quella nicchia ecologica del medio formato che ho l'impressione stiano gradualmente perdendo per l'assottigliarsi delle differenze con le FF e con le medio formato 44x33 |
| inviato il 30 Gennaio 2022 ore 21:27
@Andrea probabilmente sopravvivono con i proventi di Capture One, in ogni caso sono ormai proprietà di un fondo svedese. |
| inviato il 31 Gennaio 2022 ore 6:13
visto che c'è il post, faccio una domanda anche io. Intendo scansionare delle pellicole negative colore utilizzando la mia macchina digitale e un macro, visto che il mio scanner ha deciso di lasciarmi. Il problema è la maschera del negativo: nell'ambito del gioco di postproduzione mi ci sono cimentato utilizzando i vari tutorial disponibili in rete, ma il risultato è stato decisamente deludente a livello cromatico e di grana. Esiste un workflow affidabile per eliminare la maschera del negativo e ottenere colori credibili? |
| inviato il 31 Gennaio 2022 ore 7:38
“ Da allora gli scanner sono diventati sempre meno ingombranti e meno costosi ma credo che, ancora oggi, i risultati del fotomoltiplicatore siano irraggiungibili. „ c'è un qualcosa di incomprensibile negli scanner, voglio dire che non capisco questa difficoltà di proporre mezzi che siano una oggettiva evoluzione miglioramento degli obsoleti che sostituiscono basta prendere l'unica vera recente novità nel negli scanner, il Plustek 120 pro costa più di 2300 euro, per resa dovrebbe disintegrare un analogo scanner dei primi anni 2000 a tamburo, invece ha una resa inferiore anche confrontato ad un analogo vetusto Nikon coolscan, il suo fratello minore il 135 e peggiore del vecchio 8200 che dovrebbe sostituire e questo é assurdo cioè la situazione è talmente grottesca, che e come rimpiangere un PC o una fotocamera digitale degli del 1999 perché avevano prestazioni migliori |
user198397 | inviato il 31 Gennaio 2022 ore 7:57
@Marco Palomar Negative Lab Pro 2 come plugin in Lightroom. In pochi clic risolvi. |
| inviato il 31 Gennaio 2022 ore 8:15
Secondo me dipende dal fatto che ai tempi si ricercava la massima qualità da una scansione, anche perché c'era il mercato professionale a richiederlo, oggi invece molti si sono convinti che la pellicola equivalga a scarsa qualità e, mano a mano che si perde la memoria di quello che può dare la pellicola e di quello che può dare una scansione ben fatta, ci si convince che lo standard qualitativo di riferimento sia quello ottenibile oggi con questi scanner. Venendo a tali scanner, sono costruiti in maniera molto più economica rispetto ai vari Nikon, Minolta, ecc. di quell'epoca (tralasciamo ovviamente i superprofessionali tipo Hasselblad o quelli a tamburo, entrambi non confrontabili per fascia di prezzo e utenti cui erano destinati), ad esempio mancano di autofocus e non hanno obiettivi di qualità, poi immagino che anche la precisione del trasporto pellicola, tolleranze, ecc. non siano al top. Il tutto, suppongo, perché farli con lo stesso livello qualitativo comporterebbe dei costi che oggi, dati i volumi di vendita, non li renderebbero redditizi ai prezzi attuali di vendita, mentre venderli a prezzi maggiori probabilmente non sarebbe fattibile. |
| inviato il 31 Gennaio 2022 ore 9:00
mah Diebu, se guardiamo il campo degli obiettivi, tolleranze ottiche e auto focus ormai sono ampiamente più performati di un analoghi di 20 anni fa, basta guardare i nuovi Nikon Z, per resa sono stratosferici in confronto ai D, e decisamente migliori dei G, ma questo vale per tutte le case, solo negli scanner la tecnologia arretra infatti trovo incomprensibile non si riesca a mettere un buon obiettivo autofofus, proporre il Plustek 120 pro da 2300 senza auto focus lo reputo demenziale, pure gli Epson piani possono grazie ai telai regolare la messa a fuoco insomma l'anello debole dell'analogico oggi non é il costo della pellicola, ma trovarsi di fronte a scelte irrazionali per digitalizzare, se prendi un Plustek 8200 escludi il 120, se prendi gli Epson piani, hai una buona resa sul 120 e mediocre sul 135, restano i vetusti scanner Nikon e Minolta, anche loro solo 135 e necessitano PC e software adeguati, resta la fotocamera e Negative Lab Pro, buono in BN ma a colori da forti dominanti difficili da correggere a volte non ci si riesce insomma la situazione é sconfortante sopratutto se si usa pellicola colore |
| inviato il 31 Gennaio 2022 ore 10:46
Visto i risultati che molti ottengono con la fotocamera, il principio base di fotografare negativi e dia sarebbe molto valido e un'ottima alternativa (soprattutto per la velocità) alla scansione tradizionale. Reflecta per esempio continua a produrre quegli aggeggi da 70 euro che fotografano le pellicole... eppure basterebbe che facessero gli stessi scanner ma con la qualità dovuta, ottica, autofocus ecc. Il principio di funzionamento permetterebbe costi di produzione più bassi di uno scanner tradizionale (pochissima meccanica, niente trascinamento pellicola e relative tolleranze ecc...) e potrebbe costare meno, per esempio, di un reflecta RPS 10M che sembra il migliore in produzione sotto i 1000 euro, per non parlare dell'MF5000 |
| inviato il 31 Gennaio 2022 ore 11:25
@Marco Paolo ti ha già segnalato l'ottimo Negative Lab Pro 2 con il limite che devi avere LR (è un plugin). Molto antecedente c'è ColorPerfect che uso da parecchi anni. Se hai tempo leggi cosa dice dei colori Adobe l'autore di ColorPerfect, un ing USA PhD molto brillante, quindi non il solito praticone blogger. Se posti che pellicole negative colore vuoi riprodurre, ti confermo se sono supportate da ColorPerfect (anche dia). Probabilmente Negative Lab potrebbe essere più aggiornato con le pellicole di ultima generazione. |
| inviato il 31 Gennaio 2022 ore 12:27
Diebu probabile sia come dici tu, cambia poco, una messa a fuoco da implementare non reputo sia così difficile, se non si vuole fare automatica si può pure fare manuale |
| inviato il 31 Gennaio 2022 ore 12:34
Si si certo, la mia idea come dicevo prima a è che sia una questione di contenimento dei costi; pochi euro sulla messa a fuoco, altri euro sulla qualità dell'obiettivo, altri euro sulle tolleranze, ecc. e si finisce per avere un prodotto vendibile al prezzo che il mercato è disposto a pagare. Ovvio che se ci fosse concorrenza sarebbe diverso m a di fatto Epson e Plustek, ognuno nel suo settore (rispettivamente flatbed e filmscanner) non hanno concorrenti e quindi non hanno j vedesse a sviluppare prodotti di maggior qualità finché quelli lì sono redditizi. Così credo io, poi boh, chi lo sa con certezza. |
| inviato il 31 Gennaio 2022 ore 13:19
il grosso del mercato della scansione è nella scansione di documenti per riflessione per ufficio e domestici. Della scansione per trasparenza non interessa a nessuno è nicchia insignificante ormai, credo. |
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