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Mark Ruwedel







avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2021 ore 11:17

Non sono direttamente coinvolto in questo dialogo e in questa riflessione di Andrea, ma non posso fare a meno di chiedermi/vi:
premesso che, almeno credo, i miei tentativi fotografici, qua e là, testimoniano i miei gusti e i miei interessi in Fotografia,
premesso che la comprensione-spiegazione di una foto e di una Fotografia in generale sono due cose molto diverse tra loro
provocatoriamente chiedo a chi vorrà rispondermi: se il paesaggio fluviale di R. Adams citato, fosse presentato da (come si dice a Trieste) 'un mona qualunque' iscritto a Juza, nel proprio album, riscuoterebbe lo stesso interesse? Non sto facendo la solita furbata. La mia è un domanda del tutto sincera e apertissima ad ogni risposta, non c'è tendenziosità. La firma di un Autore è determinante e condizionante nel guardare e apprezzare una foto?
Oppure sono io ad essere troppo ignorante e, di conseguenza, ad essere privo di quegli strumenti di lettura che sono fondamentali? Capisco perfettamente il parallelismo/antitesi fra rock e jazz, dato che, bene o male, musicista sono da sessant'anni; capisco il valore di un linguaggio profondo e pacato, vs. un linguaggio urlato e impositivo. Ma sarebbe interessante proporre anonimamente foto di oscuri dilettanti e foto di Autori consacrati e vedere cosa succede, specie se si tratta di generi omogenei tra loro. Tutto qui...

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2021 ore 12:30

Beh Andrea, alla fine qualche indicazione me l'hai data. Però sei scarso a indovinare cosa piace a me e ti trovo piuttosto presuntuoso, quindi non ti ringrazio.

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2021 ore 12:32

Beh, a me interessano le foto di chiunque.
La fotografia della casa (Ruwedel) inclusa nel topic mi interessa perché rappresenta un certo sguardo su un certo paesaggio.
La foto del fiume (mi pare di capire che sia di Robert Adams) non mi dice molto, le altre notturne sopra a quella (di Robert Adams) sono molto belle.

Se una fotografia contiene una radicalità di sguardo, può essere anche di una fotografa o fotografo sconosciuto, per me non fa differenza, farebbe invece differenza per un gallerista che intende venderla.

Se fosse per me certi 'paesaggisti' famosi finirebbero nel cestino, per esempio Kenna, lui incarna davvero il grande equivoco per cui immagini artisticamente mediocri passano per capolavori.
Per non parlare di quella cosa kitsch che è il paesaggio fine-art, con nuvole sfilacciate, acque setose, grandangoli a stravolgere lo spazio, e immancabile sasso o tronco steso in primo piano.

Update, anche la foto del fiume ha il suo perché.




avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2021 ore 12:46

Il mondo si divide in due : chi ama Robert Adams e chi ama Ansel Adams .


sì ma il vero Adams è uno solo.
Robert

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2021 ore 14:11

Però sei scarso a indovinare cosa piace a me e ti trovo piuttosto presuntuoso, quindi non ti ringrazio
Da quale pulpito! Le RYSA!!!! MrGreen

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2021 ore 14:12

sì ma il vero Adams è uno solo.
Robert
Questo solo per via del genere che piace a TE, Arco! ;-) Cool
A me piacciono tutti e due, guarda un po'! Sorriso

Beh, a me interessano le foto di chiunque.


E' sul cosa debba o non debba piacere ad altri, che si dovrebbero fare grossi passi indietro.

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2021 ore 14:56

Ovviamente

user225138
avatar
inviato il 14 Novembre 2021 ore 15:04

Due rapide considerazioni:
1. Ho letto ieri sera il libro di Rober Adams, non l'ho trovato illuminante, ma sicuramente sarò io limitato.

2. Temo che tra le righe degli interventi di Andrea si annidi un bias culturale, ovvero la convinzione che un certo linguaggio sia intrinsecamente superiore ad un altro (ad esempio, il Jazz rispetto al Rock).

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2021 ore 15:27

Ma lui non ha mai detto che il rock sia superiore: ha affermato invece molto chiaramente che è più difficile entrare dentro al jazz che al rock, e questo lo trovo innegabile - e lo dico da amante spudorato del rock, in tutte le sue forme e declinazioni, perfino sconfinando ampiamente nel metal, e da onesto ascoltatore di jazz, pur se ignorante di questo genere rispetto a quanto conosco del rock.
Idem in fotografia: ci sono generi che sono fatti per arrivare all'osservatore subito , altri meno immediatamente.

user225138
avatar
inviato il 14 Novembre 2021 ore 16:41

Ma lui non ha mai detto che il rock sia superiore: ha affermato invece molto chiaramente che è più difficile entrare dentro al jazz che al rock

Infatti non ho sostenuto che abbia affermato una superiorità, ma che questa affermazione si legga tra le righe.

Idem in fotografia: ci sono generi che sono fatti per arrivare all'osservatore subito , altri meno immediatamente.

Questo però:
1. non comporta che i primi siano per questo meno validi dei secondi;
2. il fatto che i primi usino un linguaggio diverso dai secondi è del tutto coerente;
3. l'uso di un linguaggio di più facile comprensione non rende il messaggio, né l'opera, meno valide o stimolanti.

Temo che si stia affermando, in modo non diretto ma appunto tra le righe , che alla difficoltà del linguaggio corrisponda una complessità del messaggio e quindi un maggior valore di quest'ultimo. Nessuna delle due relazioni è vera, a mio parere.

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2021 ore 17:29

Non è nemmeno tutto uguale... per esempio non è che Kenna e Robert Adams hanno lo stesso valore artistico.
E non è nemmeno che i cosiddetti giudizi di valore siano tutti uguali, sono argomentabili anche quelli con fatti.




user225138
avatar
inviato il 14 Novembre 2021 ore 17:41

Canti, temo che tu non abbia letto con attenzione il mio intervento.

Io sostengo semplicemente che
1. non puoi inferire il valore di un messaggio (embedded nell'opera) dalla sua complessità;
2. non puoi inferire la complessità di un messaggio dalla difficoltà del linguaggio usato per veicolarlo.

Oppure l'hai letto e non l'hai capito (direi per difetto di attenzione, non certo di intelligenza), perché il tuo intervento è costruito come un'obiezione e invece non obietta nulla.

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2021 ore 18:14

Temo che tra le righe degli interventi di Andrea si annidi un bias culturale, ovvero la convinzione che un certo linguaggio sia intrinsecamente superiore ad un altro (ad esempio, il Jazz rispetto al Rock).


Recentemente mi sono trovato a giudicare il valore di alcuni, anzi un centinaio, di racconti di autrici/autori. Uno di loro aveva un linguaggio 'intrinsecamente' migliore degli altri, il racconto in sé non era memorabile, ma il modo in cui scriveva aveva in sé il valore di far sorgere un mondo. Non uso la parola 'complessità' perché può essere fraintesa (come illeggibilità), diciamo che c'era una dimensione in più rispetto agli altri, una profondità.



avatarsupporter
inviato il 14 Novembre 2021 ore 18:26

Possiamo tornare a parlare di Ruwendel? Da autore dilettante di racconti e romanzi mi piacerebbe parlare di questo, ma qui si discuteva dell'autore citato.

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2021 ore 19:15

Sgombro il campo dagli equivoci che forse ho creato.
1. Non intendevo indovinare i gusti musicali di nessuno, quando uso il tu ascolti Pink Floyd è un tu generico, per dire solo che nella mia esperienza le persone che non si sono fatte l'orecchio sul jazz non lo apprezzano proprio non riescono ad ascoltarlo, vale per chi ascolta tock ma anche per chi ascolta classica operistica ad es. Magari nella fattispecie tu Lollus ascolti proprio jazz, o Stravinskij o Musca antica, ma se uno non si è fatto o non è interessato a farsi l'orecchio sulle sonorità jazz lo troverà insipido senza melodia senza cantabiità senza bellezza, caotico, buttato lì a caso ma è una cosa comprensibile perché per farmi digerire ALoce Supreme lo avrò ascoltato chissà quante volte ritenendo che, se non ero un ×us dovevo approfindire per apprezzare non rinunciare alla prima fatica di ascolto e qui mi tornava utile l'esempio perché calza a pennello con la fotografia che citavo. Come ha intuito Blackbird io ascolto non solo jazz ma cerco di ascoltare tutta la musica e cerco di farmela piacere.
2. Faccio un esempio pratico: qualche anno fa mi son comprato un libro di John Gossage, ed. Steidl, si intitola 32 Inch Ruler (titolo che ancor oggi non mi spiego ma questo non c'entra). A casa me lo guardo con calma, alla fine chiudo il libro e mi dico ehmbe'? Cosa ho comprato? Che è sta roba, insomma rimango perplesso e deluso A distanza di alcuni mesi rispolvero il libro e trovo che qualcosa di buono forse c'è. A distanza di n Covid lo rispolvero un'altra volta e lo trovo pressoché perfetto, le foto hanno il loro perché e tutto si tiene, ero io che non avevo avuto la pazienza e l'occhio per apprezzare. Dunque posso capire i soliti interventi ma non li scuso più, oggi. Ma non è problema, non tutti sono obbligati ad avere i gusti che ho io, quel che non sopporto è la supponenza di chi pretende che io debba spiegargli, perché reputa impossibile che abbia valore quella roba lì e dà per scontato che abbia valore ciò che invece piace a lui, e si autoassolve con argomentazioni fallaci del tipo vox populi vox Dei. Qui sono intervenute persone che sul sito hanno dato prova di pensarla nel modo che ho appena esposto. E vengo all'ultimo punto , in risposta a Paolo:
3. Forse c'è bisogno di Blind Test per vedere se chi apprezza Robert Adams lo apprezzerebbe allo stesso modo se le sue foto apparissero qui in forma anonima. Non lo so. Ma di sicuro so che su questo forum il taglio dei frequentatori non solo non apprezza le sue foto o quelle di altri che ho postato come Gerry Johansson Sterfeld e Gossage in forma anonima ma nemmeno quando le posto con nome e cognome. Qui passano totalmente inosservate e inapprezzate, anzi vengono irrise e derise dai campioni del like forense.bPace amen.



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