| inviato il 19 Agosto 2021 ore 15:26
“ ammetterai meco che oggi come oggi di denaro, in questo mondo, ce n'è sempre meno, „ qui sta il punto.. denaro ce ne e' a fiumi.. le banche centrali INONDANO i mercati di denaro. Il problema e' che non solo i fotografi marcano il passo, travolti dalla trasformazione sociale attorno a loro. “ tutti questi competenti quanti sono? E soprattutto: quanto guadagnano? „ i competenti in modellazione sono parecchi.. ma essendo quasi tutti di estrazione meccanico tecnica, sanno fare un cam e realizzare materialmente un pezzo. Non sanno invece illuminarlo e colorarlo per ottenere un rendering vendibile. Perche' mancano di grazia e gusto. Sono comunque molto ben pagati. |
user14408 | inviato il 19 Agosto 2021 ore 15:28
“ Oggi un fotografo deve avere competenze di modellazione tridimensionale giusto per adoperare le tue parole ma parliamoci chiaro: tutti questi competenti quanti sono? E soprattutto: quanto guadagnano? „ abbastanza da camparci. un fotografo non deve essere un modellatore 3d ma certamente, a differenza di un ingegnere che sa tutto (forse) di mesh triangolari e topologia, ha capacità, formazione e sensibilità nelluso della luce e di come questa influenzi la resa dei materiali. ho visto trilioni di rendering 3D con posizione della macchina da presa improbabilissima, un assoluto NON-USO di lunghezze focali, DOF inesistente ecc tutti campi dove un fotografo è maestro. (parliamo ovviamente sempre di Fotografi e di Modellatori con la maiuscola altrimenti sono solo due che navigano ambedue a vista) |
| inviato il 19 Agosto 2021 ore 15:28
L'unica volta che ho fallito miseramente, ci avrò rimesso 50 mila euro tra spese e non-guadagni, e due anni di depressione, è quando ho seguito un troppo sicuro di sè, con idee assolutistiche. Purtroppo era pure narcisista e bravo nei modi a convincere gli altri delle sue ragioni. Da qui, il mio fastidio viscerale per quelli troppo sicuri, senza mai dubbi, senza sfumature, novecentesci, come il nostro caro Paolo. E che c'entro io scusa? Prima di tutto sono tutt'altro che narcisista, e poi se c'è una cosa a cui non aspiro proprio è di convincere gli altri delle mie ragioni anzi... semmai è il contrario! |
| inviato il 19 Agosto 2021 ore 15:35
A me vengono in mente altri superlativi (molto) meno lusinghieri ma sono punti di vista. A me invece, spero mi perdonerai per questo, non me ne fai venire in mente alcuno. Pure io, peccato non ci sia rimasto. Lui, non io. Io invece, e spero mi perdonerai anche per questo, di te non mi ricordo affatto... e di certo non è l'età a fregarmi visto che ho una memoria da elefante! |
| inviato il 19 Agosto 2021 ore 15:37
Ah ma non c'è niente di cui ricordarsi, non abbiamo mai avuti particolari discussioni o cosa. Semplicemente mi urta il tuo modo di fare e ciò che scrivi. |
| inviato il 19 Agosto 2021 ore 15:41
“ se non fosse "il fotografo" ad essere cambiato sotto la spinta delle tecnologie , ma piuttosto il consumatore di fotografia? „ e' assolutamente vero e lo sostengo da un pezzo. E' chiaro che il consumatore finale di immagini richiede un prodotto diverso da 30-50 anni fa. Il fotoromanzo e' stato sostituito dalle serie netflix. Costruite in serie sulla stessa architettura e prodotte per coprire ogni settore libero del mercato. Il manuale do it yourself e' stato sostituito da tutorial piu' o meno efficaci. e cosi' via.. La capacita' di leggere una immagine da parte del pubblico si sta adeguando alle nuove tecnologie. Cio' che ancora non si e' compreso, e' che in termini di rapidita' e capacita' di trasmissione, il nervo piu' potente del corpo umano e' il nervo ottico. Su questo riusciamo a far passare concetti ed informazioni in modo piu' semplice ed efficace che sugli altri sensi. Non sono d'accordo con chi sostiene che una immagine "chiuda" e congeli una visione. Una immagine e' veicolo e trasporta payload. Pubblicitari, sensazioni o conoscenza e' indifferente. Puo' essere usata per trasferire opinioni o stati d'animo, oltrepassando le barriere dell'esperienza reale. insomma, secondo me la professione del fotografo sta evolvendo in qualcosa di molto piu' interessante della solita foto in BN d'antan. |
| inviato il 19 Agosto 2021 ore 15:42
Quando leggo Paolo nella mia testa parte una sirena altrettanto potente che mi dice solo una cosa: evitalo. Di certo ha una gran sensibilità nell'uso delle parole e nel modo di porsi, un fare molto borghese e cortese, ma l'apparenza non può alleviare il male delle idee. Guarda che puoi tranquillamente cassarmi e risolvi il problema alla radice. Poi, ovviamente direi visto il mio passato, qualsiasi tuo atteggiamento non mi cambierà la vita... ma certamente migliorerà la tua! |
| inviato il 19 Agosto 2021 ore 15:44
Paolo i più competenti ed adattabili sopravviveranno. Beh Arci... non per nulla affermo sempre di essere un dinosauro tecnologico! |
| inviato il 19 Agosto 2021 ore 15:56
Paolo, la tua osservazione di qualche post fa mi ha fatto tornare a mente una cosa “ ... la richiesta di immagini, nella stragrande maggioranza dei casi, è soddisfatta da materiale, per lo più trovato in rete... „ Un po' di tempo fa, in una iniziativa di "team building" fatta dall'azienda ove lavoro, era stato chiesto a piccole squadre di produrre degli elaborati "visivi" a tema. Quasi tutti hanno pescato il 100% del materiale dalla rete, io e pochi altri ci siamo "sbattuti" a realizzarlo in proprio, anche un po' derisi perché stavamo "perdendo tempo", visto che c'è roba già fatta... Ecco, pur con le dovute differenze secondo me anche questo occorre considerare per le difficoltà di un fotografo professionista (per alcuni generi): molti committenti di lavori fanno riferimento a materiale disponibile gratuitamente sul web, quindi spesa = 0 o comunque a prezzi bassi, per usi una tantum. E non credo sia semplice, anche se un fotografo tenta la strada di fornire immagini ad aziende di immagini stock, poterci "campare". Senz'altro c'è chi ci riesce, ma in generale la vedo dura... Boh, era una considerazione aggiuntiva sull'argomento. Meno male che io sono solo un fotoamatore :-) |
| inviato il 19 Agosto 2021 ore 16:31
Sono d'accordo con Salt, di denaro ce n'è a fiumi, quello che cambia è la percezione del valore delle cose. Parafrasando: non è che se adesso ci sono i fast-food allora tutti i ristoranti stellati sono destinati a chiudere, da quel che vedo la forbice della richiesta è sempre più ampia, bisogna solo decidere dove ci si vuole porre. “ ma il problema è che la richiesta di immagini, nella stragrande maggioranza dei casi, è soddisfatta da materiale, per lo più trovato in rete, che si caratterizza non tanto per la qualità quanto piuttosto per l'economicità, visto che spesso sono praticamente gratis. „ I siti stock vanno bene fino a un certo punto, gli utenti vogliono vedere contenuti personalizzati, spazi aziendali, personale, attività. Una campagna social non la imbastisci con immagini prese qua e là, anzi, più è personalizzata e più raggiunge gli obbiettivi per cui è fatta. Basta guardare i social di un qualsiasi brand che funziona per capire qual è la tendenza. Comunque Paolo mi accodo anche io al coro di chi ti consiglia di rivedere i modi, ad ascoltare te tutta la fotografia sarebbe morta dal digitale in avanti. Un po' meno di supponenza non guasterebbe |
| inviato il 19 Agosto 2021 ore 16:34
Si ma quando gli stock non esistevano, c'era molto più lavoro per tanti fotografi di vari livelli, c'è ne era più per tutti. Oggi per quel mestiere vale veramente il motto “the winner takes it all” e per essere vincitore devi essere un numero uno. Non credo che Annie Leibovitz abbia sofferto la crisi |
user1856 | inviato il 19 Agosto 2021 ore 16:52
“ nei tuoi post usi sempre il plurale " abbiamo fatto" , "stiamo facendo" ecc o è un plurale maiestatis o "siete" un team, una struttura plurale almeno di medie dimensioni che è appunto quanto dicevo ma che è altro dal pensare di fare il fotografo one man show e quindi non fa testo come non fa testo dire è normale un file di 50 GB se non sei uno studio fotografico con 6 persone che lavora con ditte almeno di livello nazionale. un fotoamatore è diametralmente opposto, per definizione. „ Ma non si stava parlando di lavoro? Quindi di professionismo, non di dilettantismo. Comunque siamo un duo. Ovviamente in una produzione si può finire ad essere anche in una dozzina in un set ma è normale... da cui il plurale. Riguardo ai clienti: se non sono almeno di livello nazionale, la vedo dura parlare di specializzazione, specialmente con riferimento all'iper-mega-ultra che citava Paolo... |
| inviato il 19 Agosto 2021 ore 19:36
“ Ah ma non c'è niente di cui ricordarsi, non abbiamo mai avuti particolari discussioni o cosa. Semplicemente mi urta il tuo modo di fare e ciò che scrivi. „ Io l'ho bloccato, quindi non vedo cosa scrive se non vado a cercarlo, eppure riesce a oltrepassare questa barriera e urtarmi comunque. Incredibile, deve avere un'aura potentissima che si trasmette anche indirettamente! |
| inviato il 19 Agosto 2021 ore 19:45
“ “ Oggi un fotografo deve avere competenze di modellazione tridimensionale giusto per adoperare le tue parole ma parliamoci chiaro: tutti questi competenti quanti sono? E soprattutto: quanto guadagnano? ? abbastanza da camparci. un fotografo non deve essere un modellatore 3d ma certamente, a differenza di un ingegnere che sa tutto (forse) di mesh triangolari e topologia, ha capacità, formazione e sensibilità nelluso della luce e di come questa influenzi la resa dei materiali. ho visto trilioni di rendering 3D con posizione della macchina da presa improbabilissima, un assoluto NON-USO di lunghezze focali, DOF inesistente ecc tutti campi dove un fotografo è maestro. (parliamo ovviamente sempre di Fotografi e di Modellatori con la maiuscola altrimenti sono solo due che navigano ambedue a vista) „ Quanti sono, provo a fare un calcolo spannometrico: io ne ho conosciuti una ventina che lavorano in studi (di render o fotografici), ho conosciuto una cinquantina di studenti in due anni tra 2014 e '15, di cui direi che il 10% lo fa di mestiere, in 8 anni potrebbero essere 20 che ci lavorano e portano avanti il mestiere con successo. Altri 20 magari lo fanno ma non è il loro. Comunque, direi che in Italia possono essere nell'ordine del migliaio/delle migliaia che lo fanno e che lo portano avanti, con stipendi dignitosi/buoni, ma credo sia un campo con tanto ricambio. È qualcosa che ho imparato a fare di striscio ma ho abbandonato con fermezza. Ho già avuto un burnout da postproduzione, è un lavoro per chi ha un indole zen. |
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