| inviato il 17 Aprile 2021 ore 13:30
Da qello che ho capito è una specie di scambio alla pari il fotografo può fotografare solo se in cambio lascia una copia delle immagini fatte |
| inviato il 17 Aprile 2021 ore 15:09
No, quello varrebbe solo per scopi commerciali (ed è comunque discutibile, non è alla pari). Ti è sfuggita la metà sconcertante del post di apertura: cioè che le multe le stanno recapitando anche a fotoamatori che hanno fotografato senza scopo commerciale. |
| inviato il 17 Aprile 2021 ore 15:14
Come avrebbero avuto gli indirizzi dei fotoamatori ? |
| inviato il 17 Aprile 2021 ore 15:36
Con un amico nella postale e la connivenza (o peggio collaborazione aperta) di siti in possesso di tuoi dati personali, è facile anche risalirci... Forse anche al mio (che ad esempio per te è del tutto impossibile da sapere, ma anche per il resto dei comuni utenti della rete). Quando c'è il soldo di mezzo e faccende di interessi personali, si passa sopra anche alle leggi sulla privacy, ahimè. E anche solo da questo bisognerebbe comprendere che alla fin fine non sono le foto - o chi le fa - la minaccia per la privacy. Poi non escludo che magari questi fotoamatori avessero dei siti personali, con tanto di indirizzo in chiaro... Ma in quel caso, se non è stato fatto un uso commerciale delle immagini e stanno solo lì sul sito a bella posta come "mostra personale amatoriale", perché dovrebbero subirsi conseguenze per questo? Se non ho banner sul sito, non vendo niente, e gli scatti stanno lì solo come mostra di contenuti... La multa non ha ragion d'essere. E comunque ripeto, anche fosse un portfolio da professionista che poi lavora con la fotografia, ci sarebbe da discuterne in tribunale sulla liceità di queste stupide contravvenzioni, regolamento comunale in una mano e legislatura generale nell'altra. |
| inviato il 18 Aprile 2021 ore 2:05
Sempre di buontemponi toscani trattasi. Dopo i livornesi con le teste di Modigliani, eccone una variante da nuovo millennio. Il paesaggio non è un'opera umana e nè tantomeno uno spazio architettonico umano, ma è un patrimonio pubblico per antonomasia... Motivo per il quale se veramente non di bufala da 1° aprile trattasi... Per sindaco e menti della sua eventuale attuazione, si renderebbe necessario sottoporli ad un sollecito TSO. Qualsiasi giudice di qualsiasi tribunale, se sottopostagli la questio, pochi secondi gli sarebbero sufficienti per demolire legalmente la pagliacciata. Anzi, se tutto questo dovesse mai corrispondere al vero, sarebbe necessaria una contro denuncia per il delirante abuso operato da questi simil-amministratori locali. Che sia un singolo o una class action, solleciti nel promuoverla con tanto di richiesta risarcimento per i danni morali e spese legali conseguenti, causati dall'indebita e surreale contravvenzione subita. P.S. - Suggerirei a qualche altro buontempone amministratore locale, attuandola in alternativa a questa, di applicare una tassazione compensativa per l'aria inalata durante la respirazione, da parte dei gitanti, turisti, ma anche per qualsiasi non residente che si trovi a sostare o transitare in un dato territorio comunale. |
| inviato il 18 Aprile 2021 ore 7:55
la tassa di soggiorno che chiunque paga da decenni per soggiornare 24 ore in regione come la definiresti se non la tassa sull'aria che respiri?... |
| inviato il 18 Aprile 2021 ore 8:22
Motivo in più per andare in altre zone |
| inviato il 18 Aprile 2021 ore 10:47
Mi è venuta un'altra idea: dovremmo chiamare gli alberghi e i B&B locali fingendo di voler prenotare e, al contempo, chiedendo informazioni su tale regolamento per poi alla fine dire che non prenotiamo per tale motivo. Secondo me saranno poi loro a incaz.zarsi con il comune (scritto volutamente minuscolo) per le prenotazioni perse. |
| inviato il 18 Aprile 2021 ore 10:48
Eddai, come scritto sopra è impugnabile in qualunque sede... Il copyright sul bene pubblico... Ma scherziamo??? Sembrano davvero barzellette anche se non lo sono. |
| inviato il 18 Aprile 2021 ore 10:57
Ok ma chi ha voglia di spendere tempo e soldi tra avvocati e tribunali? Per qualche foto... |
| inviato il 18 Aprile 2021 ore 11:47
La delibera è un po' generica e si presta a interpretazioni diverse. Io credo sia stata fatta soprattutto per l'utilizzo a scopi commerciali delle immagini, non credo vadano a sanzionare il turista che ha postato le foto della sua vacanza nel senese sui social. |
| inviato il 18 Aprile 2021 ore 12:12
mi pare assurdo che un soggetto qualsiasi , con qualsiasi carica , si possa arrogare il diritto di avere potere su un bene di questo pianeta o di altri uomini che hanno lasciato gli stessi ai posteri pensa se la Raggi facesse una cosa del genere a Roma |
| inviato il 18 Aprile 2021 ore 12:30
“ L'Italia è già tra i paesi dove il divieto vige. E nessuno si è mai lamentato Gli italiani sarebbero dovuti già scendere in piazza (e sul web) protestando: in Italia è possibile scattare una foto ai Fori Imperiali o al Colosseo solo per uso personale, e quella foto non potrebbe essere pubblicata sui social network ma solo tenuta sul proprio smartphone o computer. Lo scrive a chiare lettere il Ministero dei Beni Culturali: La libertà di panorama consente di poter fotografare un'opera d'arte o un edificio posto in un luogo pubblico. La legge italiana sul diritto d'autore, LdA non contiene alcuna eccezione per le fotografie scattate in luoghi pubblici. Quindi, la libertà di panorama non è prevista. Si deve comunque tener presente quanto stabilito nel Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42), in particolare agli articoli 107 (Uso strumentale e precario e riproduzione di beni culturali), 108 (Canoni di concessione, corrispettivi di riproduzione, cauzione), e 109 (Catalogo di immagini fotografiche e di riprese di beni culturali). Tali beni possono essere infatti riprodotti ai sensi e con i limiti previsti dagli articoli sopra richiamati (autorizzazione da parte dell'amministrazione consegnataria e pagamento di un canone, salvo che la riproduzione non sia chiesta per scopi personali o didattici e non commerciali). „ |
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