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“ un confronto su un aspetto controverso che lo stillicidio di complimenti davanti ad una fotografia che (per chi commenta) non li meriterebbe. „
In chiesa tutti rendono complimenti al Signore. Da un punto di vista ateo chissà se questi comportamenti sono un modo per confortarsi a vicenda, per trovare un sostegno con dei precisi punti fermi, un modo per sentirsi parte di una comunità, un atto egoistico per salvarsi nell'aldilà o per ricevere aiuti in caso di necessità, una semplice setta di creduloni, etc. All'ateo domando: ma se avessero ragione loro...
“ Si pubblica per cosa? Per dare, ma perché siamo? Davvero tutte le nostre foto danno qualcosa? Alla fine credere di dare qualcosa é infondo vanità. „
Potrebbe anche essere voglia di comunicare in un modo che non sia solo verbale o scritto. In fin dei conti è una cosa che l'uomo ha sempre fatto anche con la pittura, la scultura e la danza.
“ Ma si pubblica sul forum perché? Perché ha più visibilità „
Ok. Il fine di questa visibilità qual'è? Solo vanità? O c'è dietro altro? Dante perché ha scritto la Divina Commedia? Solo vanità? Michelangelo perché ha scolpito il David? Solo vanità? Leonardo perché ha dipinto la Monna Lisa? Solo vanità? ...etc etc. Sì, ok, anche per soldi. Tuttavia la vanità ed i soldi non possono essere stati gli unici motivi.
“ Se la fotografia è una forma d'arte e se è vero, come disse qualcuno, che nelle foto che facciamo ci mettiamo tutto il nostro bagaglio culturale (studi fatti, viaggi, libri letti, film visti, ecc.. ecc..) una critica alle nostre foto equivale a una critica a tutta la nostra vita, sarà per questo che non riusciamo a digerirle? „
Plausibile. Me l'errore è non saper scindere, da parte di certi individui, la critica ad un'opera singola dal proprio orgoglio e quindi da una dimensione diversa che l'Io ed il proprio vissuto: non si critica il sé altrui.
“ ma vedo anche che ci son tante foto che io cestinerei senza se e senza ma che ricevono montagne di visite e commenti positivi e di ammirazione (roba che ha PP da far male agli occhi, piene di artefatti per nitidezze e chiarezza sparati a manetta che sono un esagerazione per chiunque)...al che...evito di perdere tempo a pubblicare le mie...ti passa la voglia „
Anche a me verrebbe voglia di cestinare diverse foto, ma il punto è il "Perché?" delle singole foto. Fintanto che non ci confrontiamo con l'autore non sapremo mai il fine per cui è stata scattata quella determinata foto. Può essere anche solo una foto ricordo che ha importanza solo per il fotografo e pochi suoi conoscenti, può essere l'orgoglio di un genitore nei confronti del proprio figlio, può essere l'affetto che si prova nei confronti del proprio animale... etc. etc. poi per alcuni estranei certe foto non hanno significato (o ne hanno poco), mentre per altre ne hanno tanto perché riportano alla mente emozioni, gioie, esperienza vissute o che si vorrebbero vivere (ad esempio un bel viaggio nella natura selvatica od un bel tramonto)... tutto dipende da come guardiamo e da come e con chi ci relazioniamo. In fin dei conti ognuno potrebbe affermare "Che cosa me ne frega di quella bella modella o quel bel paesaggio? Non l'ho scattato io.", eppure qualcosa in noi viene smosso a livello conscio ed/od inconscio...
“ In chiesa tutti rendono complimenti al Signore. Da un punto di vista ateo chissà se questi comportamenti sono un modo per confortarsi a vicenda, per trovare un sostegno con dei precisi punti fermi, un modo per sentirsi parte di una comunità, un atto egoistico per salvarsi nell'aldilà o per ricevere aiuti in caso di necessità, una semplice setta di creduloni, etc. All'ateo domando: ma se avessero ragione loro... „
In fondo ognuno decide come stare al mondo...e poi c'è chi dice agli altri come dovrebbe starci.
“ Ok. Il fine di questa visibilità qual'è? Solo vanità? O c'è dietro altro? Dante perché ha scritto la Divina Commedia? Solo vanità? Michelangelo perché ha scolpito il David? Solo vanità? Leonardo perché ha dipinto la Monna Lisa? Solo vanità? ...etc etc. Sì, ok, anche per soldi. Tuttavia la vanità ed i soldi non possono essere stati gli unici motivi. „
e qui arriva il punto, sicuramente loro hanno lavorato per soldi, era il loro mestiere e lo facevano in un contesto dell'arte con una scuola ecc.. Qui non parliamo di arte, nemmeno di opere, parliamo di fotografia condivisa con altri amatori. Ben diversa dal fare un'opera, tale opera può essere anche fotografica, ma su juza l'arte non centra niente. Ogni foto è comunicazione e puoi dire molte cose. Spesso si dice: guarda che bel fiore, ho visto un cervo, guarda che tramonto. Lo diciamo in tanti, abbiamo il bisogno e la voglia di dirlo, cosa spinge questo bisogno? Imparare? direi molte poche volte, non cerchiamo di migliorare la nostra comunicazione, magari la tecnica per arrivare a dire cose tipo: il delfino argenteo volteggiò attraverso lo specchio dell'infinito. Non vuol dire molto ma suona bene Qualcuno dice di più e meglio, ma perchè sentiamo il bisogno di mostrare un ritratto o un tramonto o una foresta?
Per condivisione, non vedo perché ci debba essere un secondo fine nelle cose. Quando ho pubblicato un articolo qua su Juza l'ho fatto per condividere il mio "sapere" con voi.
Se pubblico una foto è per lo stesso motivo, condivido qualcosa che presumo possa piacere (o comunque essere interessante), poi se non piace amen, è un feedback anche per me.
Non trovo differenza tra lodare una foto perché magari mi ha fatto scoprire qualcosa che non conoscevo (tecnica, luogo, storia...) e commentare una foto facendo qualche appunto. Se commento una foto non lo faccio per secondi fini, se l'autore lo capisce di solito si instaura un buon rapporto di dialogo altrimenti finisce lì.
io penso sia un problema culturale : vengo da una generazione precedente , ho 54 anni , e ho come molti di voi un passato tra rullini , attese , sviluppi , taccuini con informazioni di scatto. questa è stata la mia formazione.
è chiaro che un ragazzo abituato a scattare col telefonino e condividere dopo 20 sec una foto ha un pedigree diverso e una mentalità' diversa.
io per scoprire autori andavo alla feltrinelli , approfondivo con grande fatica chiedendo a chi ne sapeva piu' di me . ora con uno smartphone ho tutto sotto controllo in 1 secondo.
per tutti questi discorsi ( che mi accorgo mi fanno apparire vecchio ) manca al fruitore delle nuove tecnologie un filtro naturale che gente nata col negativo ha nel dna. io stesso quando ho saputo che ottimi fotografi italiani ( Perfido , Bugani ) quando sono in giro per reportage scattano 5000 /10000 immagini al giorno ( e le archiviano tutte ) sono rimasto senza parole : io ne scatto 350 esagerando in un mese ( e ne tengo 10 massimo )
La comunicazione di queste foto si esplica non piu' con le serate diapo , ma su una platea mondiale : prima erano i siti , ora sul conteggio dei follower . questo meccanismo , esaltato dalla velocità' di fruizione , provoca un esibizione incontrollata su tutte le piattaforme in cerca di approvazione. uno psicologo definirebbe tutto cio' molto infantile.
ripeto . è un problema culturale figlio dei nostri bisogni di essere protagonisti da qualche parte nella vita ( spesso miserabile :)) ) che ci è stata concessa .
per ultimo guardate le foto di questo forum : piu' della meta' sono firmate :)))) firmate perche? paura che le rubino quando esistono programmi per togliere in 2 secondi il watermark? no . per paura di non essere notati , di non rimanere impresso nello spettatore.
ps: prima frequentavo un forum molto integralista dove era concesso una sola pubblicazione alla settimana per combattere questa esibizione continua senza controllo . questo forum , frequentato da bravi e intelligenti fotografi ha chiuso :))).
“ Ogni foto è comunicazione e puoi dire molte cose. Spesso si dice: guarda che bel fiore, ho visto un cervo, guarda che tramonto. Lo diciamo in tanti, abbiamo il bisogno e la voglia di dirlo, cosa spinge questo bisogno? Imparare? direi molte poche volte, non cerchiamo di migliorare la nostra comunicazione, magari la tecnica per arrivare a dire cose tipo: il delfino argenteo volteggiò attraverso lo specchio dell'infinito. Non vuol dire molto ma suona bene Qualcuno dice di più e meglio, ma perchè sentiamo il bisogno di mostrare un ritratto o un tramonto o una foresta? „
Non saprei, penso ci siano vari motivi a seconda del singolo individuo, ma forse il motivo che unisce tutti quanti è condividere (come già scritto da Peda) e sopratutto (che è il motivo il quale lo reputo a monte) la necessità di comunicare insita negli esseri umani. Attraverso la comunicazione capiamo gli altri e noi stessi, capiamo i gusti degli altri ed i nostri gusti. Se scrivo "Che bel tramonto." o "Che bella quercia." per me avrà un certo valore, perché i miei gusti e ciò che mi affascina, mi attira e mi incuriosisce è un certo soggetto, un certo oggetto, una certa atmosfera (può anche potermi alla mente ricordi piacevoli di una certa esperienza vissuta in passato)... e così anche per chi fotografa una bella modella (sia che faccia ritratto, nudo, street...) o per chi fotograferà macchine e/o moto, etc. etc. Poi anche chi fotografa un albero sarà affascinanta/o da una bella ragazza o da un bel ragazzo, da un cane, un gatto, una macchina e così via, ma proviamo interessi diversi e comunicare con le nostre foto ci permette di capire chi ha i nostri stessi gusti ed interessi (o se non uguali almeno molto simili). E chi ha interessi simili in un determinato capo ci può aiutare e può essere aiutato da noi in una sorta di "mutuo aiuto" che porti al miglioramento che molti cercano nel corso della vita.
questa foto denota una sensibilità' superiore che non ha bisogno di spettacolarizzazione . la presenza umana sembra assente , ma in realta' la fotografa te la fa immaginare molto bene. ti fa immaginare una vita li dentro , la mattina quando si alzano e la notte prima di dormire .
sono tutte sfumature : in questa foto percepisci l'odore.
tra l'altro, la tenda verde , è anche una citazione di hitchcokiana memoria (recitata in La la land):
forse cosi decontestualizzata è difficile da "capire"...perchè ok...è una camera dove sicuramente la gente va a dormire, si alza e se ne va (c'è pure la giacca sulla sedia)...però...però è una foto che boh Forse semplicemente mi manca un certo tipo di cultura per capire certe cose... La cosa che ho fotografato più vicina a questa son state le camerate degli ebrei ad Auschwitz, ma li era "facile" capire il perchè...qui meno...o se non altro è più difficile per me (sarò una bestia insensibile)
sembrano tratte da un film, ma un film che non riesco di cui non riesco a capire la trama...non so se riesco a spiegarmi
ma siamo sicuri che la tenda non faccia pendant con i copriletti e la moquette e la citazione non sia negli occhi di chi guarda (che non ci sarebbe nulla di male)? Quanto alla vita dentro quella stanza devo dire che a me non arriva quella sensazione, mentre l'assenza, la solitudine, il senso di sospensione quelle sì. Mi piace il rigore del gioco delle linee dei letti, degli armadi e dei neon, che si contrappone alla rotondità e morbidezza dei tendaggi. In generale mi pare la classica foto che devi voler vedere e quindi sentire e non solo guardare. In questo senso chi guarda ci investe e ci mette molto del suo. Ma in fondo saper stimolare questo approccio è di per sè un traguardo artistico.
Ragazzi, non ho nulla contro instagram, ma ci ospita Juza e non mi sembra carino. Ci sarà qualche bravo autore qui dentro che merita la vostra attenzione, suvvia.
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