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E tu, che tipo di fotografo sei?


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user86925
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inviato il 05 Febbraio 2021 ore 18:23

Il nostro amico
ecco, messa così è tutto molto più chiaro e mi sento molto narratore (vengo spesso colto da raptus improvvisi) ma con le lenti di plastica oppure vistose ditate o alitate in quelle "buone" per creare effetti imprevisti, però non sono mai andato a dormire per poter finire la bottiglia di grappa e al mattino presto per attenuare lo stordimento passeggio senza meta precisa per cercare quel' angolo di mondo che avevo già visto tempo fa o magari trovo uno scorcio che mi ricorda "qualcosa" e "rubo" lo scatto unico e irripetibile scartando mentalmente tutte le varie combinazioni possibili.... sapendo che un giorno ci ritornerò per farne un altra, specie se ci vedo del potenziale ma il risultato non mi garba perchè di post non voglio saperne...

user86925
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inviato il 05 Febbraio 2021 ore 18:28

sarei curioso sapere in quale quadrante mi collochereste...
ore 10, quindi narratore di fatto ma con buona dose di indole da accaparratore...

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2021 ore 18:41

Mc Brandon, puo' essere, grazie, e' sempre interessante sentire opinioni di altre persone, avevo un'idea diversa ma non ne sono convinto. Forse penso di essere come tu dici abbastanza vicino all'asse delle x, spostandomi a destra o a sinistra (senza riferimenti alla politicaMrGreen) a seconda dei casi. Aggiungerei che col bn forse mi sento piu' narratore, col colore piu' creatore. Da prendersi con beneficio d'nventario, potrei aver detto una cazz.ta Sorriso
Grazie Nove, ha un senso...;-) Sorriso

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2021 ore 19:21

Ah Alessandro anch'io ho amore per la fotografia ma sono un prigro e in montagna prima delle 10 non mi muovo dall'albergo per andare a prendere funivia e quant'altro senza zaino ma solo macchina fotografica con un solo obiettivo. Dove mi colloco?

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2021 ore 19:44

Dove mi colloco?

Accaparratore-creatore? Così, in maniera saggia ed intelligente, ti prendi "una bella fetta di torta che accompagna un caffè bollente.", mentre gli altri tre idio.i sono al freddo a fotografare. MrGreen

user19933
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inviato il 05 Febbraio 2021 ore 19:46

@Alessandro

Grazie per l'apprezzamento.

Io da qui posso solo dirti che se tu e tua moglie avete l'abitudine di praticare, come genere fotografico, molto "paesaggio" in quel modo (cavalletto, ecc...) ne dovrebbe conseguire che una buona percentuale dei vostri archivi contenga foto di quel tipo.
Limitatamente a quel genere fotografico "preferenziale" mi sembra di capire che abbiate un approccio ponderato, da Accarezzatore, nella scelta del luogo, della luce e del momento, poi sul quanto prevalga in voi la dimensione del Narratore o del Creatore non lo posso sapere.
Di paesaggisti accarezzatori il mondo è pieno, perché è davvero un approccio molto classico al genere, addirittura "scolastico" direi e pertanto molto facilmente riconducibile allo streotipo, ma quelli che si spingono lontano dal centro sull'asse Narratore/Creatore per essere molto personali forse non sono poi così tanti.
Oltre al punto di osservazione prescelto per lo scatto e tutte le variabili a lui connesse (quindi composizione, linee di forza, senso prospettico, vicino/lonano, compressione dei piani, ecc...) entrano in gioco tante altre variabili anche in post-produzione, ad esempio la gestione del contrasto in relazione al colore e questo (per me) dice molto di più di un ombra lasciata appena un po' più chiusa od aperta.
Invece vedo che in molti paesaggisti si preoccupano molto delle ombre, dimenticando come l'emozione sia connessa al colore quanto l'informazione al contrasto, anche in una foto di "paesaggio", che quindi può trasmettere molto o molto poco. I trucchi del mestiere, l'HDR, naturale o meno naturale, il gestire invece le variabili colore/contrasto vibranza/chiarezza, la volontà di "minacciare" o di "rassicurare" l'osservatore con il colore più o meno carico, più o meno luminoso, in una foto di paesaggio immagino consentano al fotografo di esprimere la sua attitudine vuoi verso il Narratore vuoi verso il Creatore.
L'onirismo contrapposto al precisione del dettaglio, l'esasperazione o la riduzione degli alti contrasti, eccetera eccetera, sono tutti "strumenti" che il paesaggista può adoperare per caratterizzare in un senso oppure nel suo opposto il suo lavoro.

Venendo all'altro argomento, onestamente posso dire ancora meno (in tema di attitudine).
Dici che quella foto, quel ritratto ambientato al ragazzo, virato poi in bianco e nero, è stato lo scatto migliore della vostra giornata. E dici che è un modo di fare fotografia che ti piace molto. Bene. Quindi immagino che nei tuoi archivi saranno presenti molte situazioni del genere. Oppure no? E quando ti capitano queste "occasioni" (che vedi tu, ma magari non tua moglie, per dire) hai sempre questa tendenza a "pigliare" al volo e poi a "manipolare" in quel modo? Se tu valuti che ci sia una certa ridondanza d'atteggiamento in quei frangenti ipotizzo che tu possa auto-riconoscerti in qualche area del diagramma maggiormente a dispetto delle altre.

Vedi come cambia, se tentiamo un riconoscimento attitudinale all'interno di uno specifico genere fotografico oppure se lo andiamo a fare sui generis, senza alcun riferimento, e soprattutto a prescindere dal nostro archivio fotografico? Temo si smarrisca un po il senso della cosa. La faccenda diventa pericolosamente "teorica" da non avere quasi più utilità alcuna. Per questo gli stereotipi, in questo caso, ci sono d'aiuto e non d'intralcio.


avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2021 ore 20:00

Ore 12.00

ore 10

ho la sensazione che a molti sfugga il senso dei colori concentrici.
ma adesso che ci pensate avere capito. Sorriso

user19933
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inviato il 05 Febbraio 2021 ore 20:09

@ Ooo

Ti faccio una proposta,
Prova a mettere come colori: zona gialla, zona arancio, zona rossa.
Così diventa più "connesso" al mondo che viviamo
MrGreen

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2021 ore 20:20

meglio di no,
sarebbe a rischio di chiusura topic. Cool
arriverebbe qualcuno a darmi del negazionista complottista e a dire che il grande reset non esiste.

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2021 ore 20:29

"Ah Alessandro anch'io ho amore per la fotografia ma sono un pigro e in montagna prima delle 10 non mi muovo dall'albergo".
MrGreen Io alle 9 del mattino rientravo invece, per non perdere la colazione... da buon genovese! Forse per un'oretta ci potremmo incontrare Sorriso

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2021 ore 20:33

Però è anche vero che durante le ferie in montagna si va a dormire presto e ci si alza presto. Non come adesso in città dove vai a dormire alle 2 di notte e ti alzi alle otto e mezza

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2021 ore 20:46

Vero. Poi in citta', in particolare nei caruggi strettissimi di Genova, se vai al mattino sono completamente in ombra, meglio le ore centrali. In montagna e' altra storia, le nebbioline e la luce radente del primo mattino sono imperdibili...Ma stiamo uscendo dal tema, pardon! ;-)

user19933
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inviato il 06 Febbraio 2021 ore 1:27

Vi lascio l'onore di impallinarli sul grafico come preferite ;-) 'sti stereotipi!

Pallino blu, a casa, ha un archivio fotografico pieno di scene catturate per la strada. Ha da poco comprato una Ricoh Tascabile e, quando ha tempo, o quando capita, la tira fuori e ci da dentro. E' un tipo molto estroverso, che non risparmia sorrisi e aggancia facilmente praticamente con chiunque. Vecchietta che sorseggia un cappuccino seduta all'angolo di un Café? Foto! Non abbassa la neppure la fotocamera, la tiene ad altezza quasi dei suoi occhi, in diagonale verso il basso, a 28mm ovviamente. La dimensione dell'Accaparratore urla perennemente, quella del Narratore spesso dormicchia sonnolenta, Creatore non pervenuto: "Ti faccio vedere quello che ho visto, per come l'ho visto: non è abbastanza incredibile già così?" Pallino blu arriva al mercato, tra le bancarelle. Pakistano con l'ombrello in mano? Foto! Questa volta la macchina ad altezza pancia, altrimenti il pakistano mica lo prendeva tutto intero, e poi s'accorgeva. Tra l'altro, perché scattare in raw? A Pallino blu non piace perderci troppo tempo sopra: colori saturi, pieni, blu cielo da sballo, contrastato, tale e quale show talvolta pop, oppure bianco/nero ma allora molto dinamico, senza incertezze, e se la foto è venuta malino allora sgranato. E' quasi tutto conseguente nelle scelte di Pallino blu, stimolo-reazione.

Pallino rosso, ogni mattina, esce di casa per andare a prendere il bus e passa davanti al forno vicino casa sua dal quale, a quell'ora, fuoriesce sempre un buon odore di pane appena sfornato. Tante volte ha pensato di fare qualche foto a questo forno ma, in realtà, quello che lui vorrebbe fotografare è quel sapore di pane. Come si fa una fotografia di strada alla fragranza mattutina del pane ancora caldo? Perché a Pallino rosso gli importa zero di fare una still-life al pane! In lui però la dimensione del Narratore è predominante. Poi l'illuminazione: lo scartoccio del pane, quello marroncino, che scrocchia anche solo se lo guardi, con la tua bella baguette dentro. Bene: forno>pane>scatoccio che scrocchia>fragranza. La dimensione del Narratore ha trovato pace, il fine è soddisfatto, ma Pallino rosso ha ancora un problema con il metodo: rapacità o? Non è il tipo. Pianificazione: basta uscire venti minuti prima di casa e passare davanti al forno quando caricano il pane nel furgoncino per gli hotel. Scartocci fruscianti e cassette piene di pane a non finire. La mattina seguente Pallino rosso attende alla finestra, appare il furgoncino, lui prende la sua Fuji XQualcosa e scende in anticipo ad ingaggiar battaglia tra se stesso e la fragranza.

Pallino giallo ha scavallato: ormai, per lui, la fotografia di strada si fa con lo smartphone. E' molto più pratico e come strumento fotografico gli stimola enormemente la creatività. In Pallino giallo l'attitudine al Creatore è molto pronunciata e, per dirla tutta, ha sempre sofferto gli scafandri delle reflex e la poca versatilità delle macchine a telemetro. Quindi artisticamente si sente liberato. Pallino giallo adora la casualità, magari un progetto in testa anche c'è l'ha, ma non va a cercarsi le scene per realizzarlo e preferisce che siano loro a manifestarsi, tanto, il suo smartphone, in quelle occasioni non sarà mai altrove da dove si trova lui. Strisce pedonali decontestualizzate, cartelli stradali da reinventare, tombini, cemento, texture, doppi-sensi-logico-grafici, sovrapposizioni di piani appiattiti, acqua sotto forme di goccia, di striscia, di vapore, vetro, cristallo, acciaio, riflessi, neon, olio che frigge, scritte cinesi, arabe e tutto ciò che possa entrare nel suo cilindro in un modo ed uscirne stravolto è degno del suo interesse. Se poi rientra anche nell'ultimo progetto di foto di strada che ha in testa, tanto meglio. Ha dato un nome d'arte al suo stile, lo chiama "gioco corto": non è macro, ma si avvicina sempre tanto.

A Pallino verde piace la fotografia di strada, ma caratterialmente è una persona molto timida, ed in più detesta Pallino blu perché la fa troppo semplice, Pallino rosso perché la fa troppo complicata e Pallino giallo perché, per i suoi gusti, è troppo stravagante. E poi chi sono 'sti tre balordi! Quindi Pallino verde è convinto d'aver ben chiaro che cosa non gli piaccia (la gente, forse? ma non lo ammetterebbe mai), ed ha anche avuto l'impulso di costruirsi una biblioteca del suo genere fotografico preferito ma, al lato pratico, i suoi orizzonti non si sono dischiusi. Accarezza le scene in strada come fossero set in cui posizionare delle pedine umane, che però non gli ubbidiscono, ed allora passa a soggetti di strada fermi che però hanno sempre qualcosa che non va: scontati, banali, lo sfondo, la dinamica, la luce. Pallino verde, in effetti, scatta pochissimo. Ma la sensazione di “esserci andato vicino” lo perseguita, e lo allena, perennemente. Ogni tanto, è soddisfatto di se stesso e di uno scatto: "Mi sembra tutto messo a modo, un po' di narrazione c'è, dinamica ok, legge dei terzi rispettata, bianco e nero ovviamente con bianchi e neri, mi ricorda un po' la foto di quel … ma anche di quell'altro, com'è che si chiamava… Però, sta Leica! Che gran foto che fa!"

user86925
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inviato il 06 Febbraio 2021 ore 9:34

ecco... se prima mi ero convinto di essere un narratore, adesso dopo questa bellissima disamina mi rispecchio notevolmente in creatore...
attendo le prossime e probabilmente dopo aver cambiato altri colori torno al punto di origine

come disse un tal Maurese : " è perchè "sei vasto, contieni moltitudini" " MrGreen

user19933
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inviato il 06 Febbraio 2021 ore 10:28

Si, grazie al cielo non siamo piatti e ruotiamo pure sull'asse ;-)

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