| inviato il 11 Novembre 2020 ore 10:02
“ Ho dato via parecchi obbiettivi Nikon, ma il 300/4.5 ED AIS l'ho tenuto perché la qualità ottica è superiore a tutti i 300/4 che ho usato, di qualunque marca. „ Oltre che per la qualità, tienilo anche, come sicuramente saprai già, per il suo alto valore collezionistico; è difficilissimo trovarli. |
| inviato il 11 Novembre 2020 ore 10:09
Ho anche il fratello maggiore: il Nikon 400/5.6 ED AIS... |
| inviato il 11 Novembre 2020 ore 11:55
Se ti sente Sanguigni .... |
| inviato il 11 Novembre 2020 ore 12:53
Tra i peccaminosi supertele a focale variabile ci sono delle autentiche reliquie del passato, anche per l'epoca di pubblicazione del catalogo. Personalmente queste linee di obiettivi Nikon anni '80, tranne qualche eccelso esemplare, esteticamente non mi piacciono granche'... Preferisco quelli degli anni '60 e '70: piu' rocciosi e dall'aspetto tosto. |
| inviato il 11 Novembre 2020 ore 13:34
Quando passarono agli AF fecero in svariati casi passi indietro, sia da un punto di vista meccanico che ottico |
| inviato il 11 Novembre 2020 ore 13:57
Già... soprattutto il 28 f/2.8 AF-D Ne parlo qui www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=2&t=1405354#7477415 Per comodità faccio un copia-incolla "Credo proprio che tra i 28/2.8 l'AI-S (che talvolta viene denominato CF - Close Focus) sia il migliore in assoluto. E' destino per i 28/2.8 Nikon cambiare schema ottico a ogni nuova versione. Con l'AI-S si è passati dalle 7 lenti in 7 gruppi del Pre-AI e dell'AI: www.mir.com.my/rb/photography/companies/nikon/nikkoresources/preAI70/2 alle 8 lenti in 8 gruppi dell'AI-S: www.mir.com.my/rb/photography/companies/nikon/nikkoresources/28mmnikko www.juzaphoto.com/recensione.php?l=it&t=nikon_28_f2-8ais con il sistema CRC (Close Range Correction), brevettato da Nikon (e introdotto nel 1968 con il Nikkor-N Auto 24mm f/2.8 progettato dal grande lens-designer Yoshiyuki Shimizu), che consisteva nel rendere due lenti flottanti tra loro durante la MaF, la cui distanza minima è di appena 20 cm (da cui la definizione di Close-Focus). Con i primi AF si è passati a uno schema ottico di gran lunga semplificato, probabilmente derivato dal serie E: 5 lenti in 5 gruppi ed eliminazione del CRC: www.mir.com.my/rb/photography/companies/nikon/nikkoresources/AFNikkor/ Le prestazioni erano notevolmente ridotte. Ricordo che molti nikonisti lo consideravano una autentica ciofeca, probabilmente anche per via della comparazione con l'AI-S (che è rimasto in listino per molti anni a un prezzo maggiore). Per questa ragione alla Nikon, con l'AF-D, hanno fatto un passo indietro adottando uno schema a 6 lenti in 6 gruppi: www.mir.com.my/rb/photography/companies/nikon/nikkoresources/AFNikkor/ " Le stesse considerazioni credo valgano anche per il 35 f/2 Af. Invece nel 50 f/1.4 Af mantennero lo stesso schema dell'Ai-S; ma qui era la qualità costruttiva ad essere calata in misura scandalosa. Questa migliorò in una seconda serie dell'Af e quindi nell'Af-D. Ma i pre-Ai, Ai e Ai-S restano i migliori sotto questo punto di vita. In controtendenza l'85 f/1.8 Af, che adottò uno schema più sofisticato dell'f/2 Ai-Ais e, a detta di molti, produce uno sfocato più bello. |
| inviato il 11 Novembre 2020 ore 14:17
Roberto tu sei una miniera di informazioni |
| inviato il 11 Novembre 2020 ore 14:23
Grazie... Semplicemente seguo questi aggeggi da ormai quarant'anni. Poi uso il sistema di cartelle dei Preferiti di Chrome come un database per gli argomenti che mi interessano, tra cui ovviamente la fotografia. Quindi è un attimo ritrovare i link con le informazioni che ho memorizzato. |
| inviato il 11 Novembre 2020 ore 15:11
Condivido che tanti tra i primi Af non siano stati all'altezza dei precedenti da nessun punto di vista. Del resto pure le prime fotocamere AF non erano all'altezza ... tanta plastica e soluzioni pasticciate, se si escludono le professionali. Ma il mondo cambiava. Fra le ottiche molte erano inferiori e ne cito una per tutte (proprio perché è ancora fonte di discussione) ed è 1l 180 2,8 AF che solo nelle ultime versioni, si dice (o almeno qualcuno dice) abbia raggiunto la splendida qualità del corrispondente 180 AIS ED. Ma fra gli AF e AFD ci sono pure delle perle che i nuovi AFS hanno forse eguagliato e non superato: i macro per es. e nella fattispecie l'intera serie. Parlo del 60 2,8 AFD, del 105 2,8 AFD e del tuttora ineguagliato 200 AFD f4 (e purtroppo uscito di produzione e per ora non sostituito). Per mia esperienza diretta posso affermare che sia il micro 60 (AFD) che il 105 non "sorpassano" il precedenti micro 55 2,8 (e tantomeno il 3,5) e neppure il 105 rispetto al più recente. Mentre fra i due 200 non vi proprio partita: il vecchio è decente e visto il prezzo, il peso e le dimensioni mi sentirei pure di consigliarlo, mentre l'AFD rientra nell'eccezionale. |
| inviato il 11 Novembre 2020 ore 15:24
Gli Af e Af-D li conosco poco; anche perché sono rimasto con la mia vecchia FE fino a che non sono passato (tardi) al digitale. Non dubito che ce ne siano stati anche di eccellenti, come quelli che hai citato... P.S.: Ho sentito spesso parlare bene anche dell'80-200 f/2.8 D ED "Bighiera". |
| inviato il 11 Novembre 2020 ore 15:46
“ Ho sentito spesso parlare bene anche dell'80-200 f/2.8 D ED "Bighiera" „ Uguale a quello a pompa -stesso schema ottico- E' buono, la qualità è un po' variabile tra gli esemplari perché circolano da 20-30 anni e qualche 'strapazzo' possono averlo subito. Ne ho avuti due, il secondo era meno performante del primo; successivamente, allettato dal prezzo economico, ne ho provato uno a pompa, ma era carente. Comunque, i successivi sono molto meglio, a partire dallo 80-200 AFS che si piazza vicino al top. |
| inviato il 12 Novembre 2020 ore 9:01
Af-d 80-200 bighiera , 180 f 2,8 135 f2 , 85 1,4 , 50 1,4 e il 35 f2 per me sono ancora oggi obiettivi strepitosi. Parere personale. |
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