| inviato il 07 Ottobre 2020 ore 21:08
Pigliati viltrox 23 e 56 Una T3 o T2 di occasione E salvi capra e cavoli |
| inviato il 07 Ottobre 2020 ore 21:18
Le X-T fino al 100-400 si lasciano gestire bene,al massimo si aggiunge un grip.sul 200 f2 vedo invece meglio la H1. |
| inviato il 08 Ottobre 2020 ore 9:01
Immaginando il futuro in maniera ottimistica, dove la fotografia tradizionale non sarà completamente scomparsa per lasciar spazio a smartphone e tablet, nella cerchia dei pochi superstiti metterei sicuramente fuji. Il motivo è semplice: oggi tutti quanti si stanno facendo abbagliare dal lato tecnologico: autofocus performante, tenuta ad altri ISO, gamma dinamica, video 8k, ecc. Ma nessuno mette a conto che uno smartphone di media gamma possiede una CPU più potente di quella di una fotocamera professionale ed è solo questione di tempo affinché le limitazioni del sensore piccolo verranno superate a livello software. E a quel punto non ci sarà storia. Questo futuro non è molto lontano. Anzi, visti i volumi di vendita degli ultimi anni, direi che ci siamo già. Quando dunque gli smartphone asfalteranno le fotocamere tradizionali in termini di presentazioni, cos'è che spingerà noi appassionati/professionisti ad acquistare costose ed ingombranti attrezzature piuttosto che uno smartphone quad-camera da 100+ mpixel? La risposta secondo me l'ha trovata solo fuji: il piacere di fare una FOTO, piuttosto che premere un tasto e lasciare che il software lavori per noi. Fuji è l'unico marchio che ti mette a disposizione il pieno controllo del triangolo dell'esposizione direttamente sul corpo macchina, senza dover entrare in menù vari o settare modalità dedicate. È l'unico marchio che con le sue simulazioni di pellicola non cerca di dare all'utente l'immagine perfetta, ma una immagine che abbia un carattere. Il fattore estetico? Belle macchine, per carità, ma una volta passato il colpo di fulmine secondo me ciò che conta è tutto il resto. A meno che non siamo dei collezionisti/feticisti, ma lì il discorso fotografico va' a farsi benedire... |
| inviato il 08 Ottobre 2020 ore 9:33
Si ma nel frattempo ti sei perso come minimo un decennio di foto che poi sono il vero valore. Ringrazio chi 50 anni fa scatto' a pellicola e stampo' come ancora uso fare perché così mi ritrovo ricordi bellissimi dal valore personale inestimabile. Non sono affatto certo che l'abbondanza di selfie con la bocca a kulo di gallina fatte con i fantastici cellulari del futuro e condivise a destra e a manca è mai stampate mi daranno le stesse soddisfazioni. |
| inviato il 08 Ottobre 2020 ore 9:58
“ Non sono affatto certo che l'abbondanza di selfie con la bocca a kulo di gallina fatte con i fantastici cellulari del futuro e condivise a destra e a manca è mai stampate mi daranno le stesse soddisfazioni. „ A te quei selfie non piacciono, e a me nemmeno, ma il fatto che quello sia il modello estetico dominante dovrebbe darci da pensare. |
| inviato il 08 Ottobre 2020 ore 10:07
Se i più pensano che sia inevitabile e che il trend di massa sia quello evolutivo, come nell'altra discussione, c'è poco da pensare e stare allegri |
| inviato il 08 Ottobre 2020 ore 10:17
C' poco da stare allegri ma c'è tanto da pensare. Gusto estetico a livelli di età della pietra. |
user171441 | inviato il 08 Ottobre 2020 ore 10:34
@Scopps Amen |
| inviato il 08 Ottobre 2020 ore 11:39
Io credo che sia più una questione di opportunità, mi spiego meglio: Onestamente non penso che tutti questi selfie rappresentano il desiderato della maggior parte della gente, se potessero avere a disposizione un tizio con una reflex che gli fa un bel ritratto, ogni volta che hanno voglia di un selfie, credo che sceglierebbero sicuramente il file di una reflex, meglio se post prodotto. Ma la mania compulsiva di dover postare 100 foto al giorno, tutte uguali, in maniera autodidatta e soprattutto istantanea fa sì che la scelta ricada sui diabolici smartphone. Non parliamo quindi di modello estetico dominante, perlomeno non per merito del risultato ma piuttosto per merito della semplicità e velocità di realizzazione. La fotografia resterà sempre e comunque un'altra cosa. Ed è anche normale che sui social ci sia molta più diffusione di foto con smartphone, non potrebbe essere altrimenti. La fotografia richiede passione tempo e un minimo di attrezzatura (nel caso dei ritratti anche qualcuno disposto a farteli) |
| inviato il 08 Ottobre 2020 ore 12:07
Io invece la vedo in un altro modo. Molte persone sono abituate a vedersi attraverso i selfie, con i lineamenti deformati dal grandangolare usato da vicino, e pensano che sia una cosa normale. Solo chi ha delle cognizioni fotografiche, anche di base, si rende conto della differenza. Per uso generico, ed in particolare per i social, trovo che lo smartphone sia del tutto adeguato. |
| inviato il 08 Ottobre 2020 ore 13:01
Guardate che le foto con gli smartphone non sono solo selfie! Ho visto gallerie fotografiche fatte con l'iPhone a fare invidia a molte di quelle fatte con attrezzature da 10K €. La foto è una forma d'arte, non una competizione di bravura sul saper utilizzare o meno uno strumento. Se dunque il fotografo artista preferisce eliminare tutta la parte tecnica e affidarsi alla sola pressione di un tasto per ottenere l'immagine che vuole, non c'è nulla di male. Poi ci sono gli appassionati del controllo, della post produzione, dell'oggetto fisico, del feeling di una lente, della bellezza e la comodità di un corpo macchina. Per quegli utenti ci vuole un qualcosa di diverso rispetto al puro lato tecnologico. Loro non vogliono automatismi, vogliono avere il piacere "tattile" della fotografia. Per questo ritengo l'approccio di fuji più azzeccato rispetto al altri. È un po' come nel mondo dei PC. C'è chi vuole la macchina bella che pronta, senza sbattimenti, e non sa neanche cosa sia una CPU, e allora si compra un Mac. C'è chi invece è disposto a sbattersi un po' di più ma preferisce qualcosa configurabile pezzo dopo pezzo e cucito addosso alle proprie esigenze. Quell'utente si comprerà un PC. Laddove i produttori di PC tentano di imitare i Mac, prendono solo bastonate, laddove invece cercano di fiondarsi sulla personalizzazione spinta hanno invece vita facile. |
user171441 | inviato il 08 Ottobre 2020 ore 13:17
Hai detto giusto, la fotografia è arte, quindi una CPU senza sentimento come può generare arte? Tu sviluppando il raw metti dentro qualcosa di tuo (oltre all'inquadratura e soggetto) e per fortuna è così altrimenti avremmo tutte fotografie anonime senza anima, tu con lo scatto crei il corpo ma con lo sviluppo metti l'anima. |
| inviato il 08 Ottobre 2020 ore 13:24
“ altrimenti avremmo tutte fotografie anonime senza anima, tu con lo scatto crei il corpo ma con lo sviluppo metti l'anima „ per me non è cosi' invece. La post mette una pezza a quel che madre natura ti ha fornito in quel momento, ma se stravolgi una fotografia.. a quel punto faccio un render. Non sono contro l'uso di PS eh, ma credo che il "corpo" sia fondamentale, sia praticamente tutta la foto. Se poi si tratta di un ritratto di una vecchietta rugosa e aumenti il contrasto non fai che risaltare qualcosa che hai immortalato, ma non aggiungi (praticamente) nulla al valore dell'immagine Scopps: saggio. |
user171441 | inviato il 08 Ottobre 2020 ore 13:35
No attenzione io ho parlato di sviluppo raw non di fotoritocchi o di computer grafica, ma di cose che già si facevano 50 e più anni fa' ovvero maschere, recupero luci, ombre, tipo di carta per dare un tipo di effetto. Di fatti è sempre stato lo stampatore a dare il carattere allo scatto, poi certo se lo scatto è pessimo non puoi tirarci fuori dell'oro, tutto deve essere coerente, e lo sviluppo raw in quanto tale è la tua anima nello scatto. |
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