| inviato il 15 Agosto 2020 ore 17:26
Sono d'accordo con te |
| inviato il 15 Agosto 2020 ore 17:28
In questo caso la psicologia può venirci in aiuto:  I 7 motivi che ci fanno acquistare oggetti di cui potremmo fare a meno 1° - Siamo convinti che possano darci maggior sicurezza. Crediamo che i beni materiali ci garantiscano stabilità nella vita - una casa di un certo livello, la macchina o gli abiti firmati - mentre in realtà ogni genere di proprietà può sparire, lasciandoci in balia di eventi non prevedibili. Ovviamente dovremmo comprare una casa, se possiamo permettercelo, ma è davvero necessario possederne una molto grande? In realtà, dà molta più sicurezza un piccolo appartamento pagato subito, o con anticipo consistente e mutuo di breve durata, piuttosto che un grande villa da pagare in 30 lunghissimi anni. 2° - Pensiamo che ci renderanno più felici. Negli ultimi anni, il mercato 'sforna' di continuo nuovi dispositivi elettronici che rendono obsoleti quelli acquistati due mesi prima, la moda cambia a ogni stagione, le auto sono sempre più moderne; e così, ci convinciamo che stare al passo con i tempi ci renderà felici, mentre invece diventiamo schiavi delle tendenze. La vera felicità non sta negli oggetti, ma nei momenti condivisi con le persone amate, negli attimi meravigliosi che ci offre la vita. 3° - Siamo molto sensibili alla pubblicità, nostro malgrado. In media, ogni giorno abbiamo sotto gli occhi oltre 500 annunci pubblicitari, per strada, in TV e su Internet. Il messaggio è sempre lo stesso: 'se acquisti questo prodotto sarai una persona vincente'. Ci convinciamo così che sia vero e spesso compriamo d'impulso: esserne consapevoli è il primo passo per evitare di esserne dominati completamente, inducendoci a comprare ciò che non è necessario .4° - Vogliamo fare effetto sugli altri. Attraverso i beni superflui dimostriamo la nostraimportanzae il successo che abbiamo raggiunto nella vita: molti comprano l'auto potente, la casa più grande e lo smartphone uscito di recente per dimostrare che fanno parte di un gruppo elitario, o per impressionare gli altri. 5° - Invidiamo, anche se non lo ammettiamo, chi possiede di più. Facciamo confronti e soffriamo nel vedere i lussi che possono concedersi alcune persone; di conseguenza pensiamo di valere meno perchè non possediamo le stesse cose. Quella che misura il valore di un individuo attraverso ciò che possiede è una cultura in cui cresce l'invidia, spingendo quindi a vivere le persone al di sopra dei loro mezzi, eternamente insoddisfatti. 6°- Cerchiamo di compensare le nostre carenze.Tuttavia, non vi è nulla di più frustrante che lavorare oltre il necessario e poi, combattere la depressione o la solitudine acquistando qualcosa di futile (nel quale si investe una grossa parte dello stipendio) o il giocattolo costoso per nostro figlio, perché ci sentiamo colpevoli di non avere tempo per giocare con lui. 7° - Siamo egoisti. A volte compriamo più cose spinti dall'avidità senza pensare alle conseguenze, non ci chiediamo se abbiamo bisogno di quell'oggetto; in pratica ci lasciamo sopraffare dal nostro ego. In realtà, acquistare ciò che non è necessario ci impedisce di apprezzare aspetti della vita, meravigliosi, che abbiamo disimparato a percepire: forse perché lavoriamo tantissimo per comprare ciò che non è necessario. |
| inviato il 15 Agosto 2020 ore 18:40
Alex, elenco accurato e affossante... E purtroppo tristemente vero. |
| inviato il 15 Agosto 2020 ore 19:09
In quella lista si parla di oggetti futili. Le fotocamere, con buona pace di chi è rimasto alla D60, fanno progressi utili ed oggettivi. Si arriva al punto che la resa grafica emoziona. |
| inviato il 15 Agosto 2020 ore 19:17
“ Le fotocamere, con buona pace di chi è rimasto alla D60, fanno progressi utili ed oggettivi. „ Punto 1, 2, 3 e 6 in un colpo solo. Non male. Ora hai uno split 4, 5 e 7 per lo spare. |
user159787 | inviato il 15 Agosto 2020 ore 19:27
Uriel, ti quoto in pieno. |
| inviato il 15 Agosto 2020 ore 19:30
No a me la resa grafica emoziona davvero e sono certo che della mia generazione in tanti la pensano come me. Non cambio certo i miei gusti per andare incontro ai nostalgici del passato che non tengono il passo ma rivendicano idee migliori. |
| inviato il 15 Agosto 2020 ore 19:41
Accidenti, peccato!! 4 e 5 centrate, ma la 7 ha solo barcollato presa di striscio. Dannaz, poteva essere il tiro della vittoria. Sarà per la prossima volta. |
| inviato il 15 Agosto 2020 ore 20:07
Ad essere sincero la 5 mi sembra sia proprio il punto di chi fa discorsi regressisti come alcuni di voi. Vedono la qualità, capiscono che non ci arrivano, e spingono su presunte qualità del manico insostituibili. Manico che comunque il più delle volte gli viene riconosciuto solo dalla loro cerchia, quelli con un manico di approvata qualità son pur sempre 1 su 1000. |
| inviato il 15 Agosto 2020 ore 21:20
1 su 1000? Direi molti meno... |
| inviato il 15 Agosto 2020 ore 21:50
Premettendo che non mi offendo in quanto convinto sostenitore della libertà di pensiero, io sono fra coloro che tu chiami regressisti. Uso un corpo macchina tecnologicamente vecchio, una Nikon D3S, che vanta, vado a memoria, 10 anni di onorata carriera. È un 12 MP. 11 fps, batterie che reggono ca 800 scatti. Ho scattato per prova a ISO 51200 e sono rimasto sorpreso del risultato (dopo pulizia in post). Non ti nascondo che 24 MP non mi darebbero fastidio ma ... quante volte ho fatto stampe in formato A2, A1 o A0? Mai e quel giorno che le dovrò fare utilizzerò il corpo della D 800 (vecchia anche lei) che ha 36 MP o vado ad affittare un corpo per l'occasione, che mi costerà molto meno di 5.000 €. Con la mia vecchietta guardo le foto, anche tagliate in modo deciso, su uno schermo TV di oltre 40 pollici e sono ottime. Altro punto. Mi capita spesso di scattare in compagnia. Il mio corpo macchina è sempre il più vecchio. Vedo spessissimo fotocamere che costano molti soldini ma quando si parla di flash, mi viene la tristezza. Le frasi tipiche sono: il flash, con la tenuta ISO delle nuove macchine non serve, lo uso per fotografare feste e cerimonie in automatico (sulla slitta della macchina), ho comperato una mirrorless per essere leggero e il flash non serve e via dicendo. Io, che uso spesso 2 se non 3 flash, quasi sempre di giorno e quasi mai con il buio, sono regressista. Non parliamo poi di scatti in alta velocità, di uso in manuale, di esposimetro. Tutta roba da regressisti. Parliamo del bilanciamento del bianco. Pochissimi superdotati sanno che possono usarlo in manuale e di questi pochi ancora meno sanno come usarlo .... tanto faccio con il computer! E io che setto la temperatura a 3.000 Kelvin e uso i gel full orange sul flash, sono regressista. I gel ... e chi li usa più? Mi fermo qui. Credo di aver reso l'idea. La macchina fotografica non è un fine ma un mezzo. Se sai fare con quello che hai, non sentirai mai il bisogno di tuffarti nei pixel for money o nell'indispensabile eye focus (ma fino ad oggi, come avranno mai fatto?). Io sono un principiante, i professionisti sanno fare meglio e alle volte cambiano l'attrezzatura per motivi fiscali. Il giorno in cui la mia vecchietta non riuscirà a fare quello che voglio, quando sarò diventato così bravo da mettere in crisi il corpo che oggi mi accompagna, penserò a cambiare. La mia non è verità, è solo il mio pensiero. Senza offesa per nessuno. Buona luce a tutti Gabbia65 |
| inviato il 15 Agosto 2020 ore 22:06
Una piccola curiosità per Machupichu. Se hai voglia, prova a dare un'occhiata a questo scatto www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3606350 I dati exif sono corretti. Noti niente di strano o particolare? Ciao Gabbia65 |
| inviato il 15 Agosto 2020 ore 22:17
“ Parliamo del bilanciamento del bianco” Giusto per capire. Lo fai con il cartoncino oppure utilizzi i metodi prestabiliti in camera oppure dai tu il valore di PRE in K? Grazie. |
| inviato il 15 Agosto 2020 ore 22:23
La cosa che non dovrebbe mai mancare è la passione per la fotografia. Quando la passione per il mezzo diventa protagonista allora non si parla più di fotografia ma si viene colpiti da una forma di onanismo fine a se stessa, la fotografia passa in secondo piano e la dimostrazione che il proprio mezzo ha delle prestazioni superiori diventa il fine. Importante è continuare a fotografare con passione così quando saremo vecchi avremo un bel archivio di ricordi e non un archivio di test onanistici. |
| inviato il 15 Agosto 2020 ore 22:35
Ti chiedo scusa, Banjo, mi sono espresso male. Per il bilanciamento del bianco sul soggetto al fine della stampa, ci sono i color passports che ti permettono di fare il lavoro in post (ovviamente schermo calibrato e tutte le raffinatezza necessarie). Io intendevo la gestione del bianco con condizioni di luce particolare, dove c'è la necessità di creare effetti giocando sul colore della luce. Esempio: effetto ora blu e illuminazione a luce calda sul soggetto. Abbassi la temperatura in macchina (es 3000 K) e usi il o i flash con la gelatina arancio che sarà in parte smorzata dal dettaglio macchina. Mentre scrivevo avevo in mente questa situazione, ma ce ne sono tante altre dove giocare manualmente aiuta parecchio. Spero, questa volta, di essermi spiegato. Buona luce Gabbia65 |
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