| inviato il 20 Luglio 2020 ore 15:43
Sbagli McBrandon, le generalizzazioni sembri farle tu quando dici "siccome per la mia esperienza non trovo che sia così, significa che non è così per nessuno". La Sontag non fa generalizzazioni, analizza alcune spinte motivazionali che stanno dietro alla fotografia, siccome non è stupida non dice "è così per tutti i fotografi" semplicemente pone sul piatto con lucida analisi quelle che per molti o per alcuni vale a livello subconscio e di cui molti non sembrano rendersi conto o alcuni addirittura preferiscono negare. Se così non fosse le campagne pubblicitarie non farebbero leva su certi meccanismi e ciò vale anche per il calippo, per quanto a te possa sembrare opportuno negare un'evidenza. Riguardo ancora alla Sontag il secondo passo che ho inserito, quello delle pagine 104 e segg. per intenderci, è tratto dal capitolo "Vangeli fotografici", anche qui non c'è nessuna generalizzazione ma una disamina delle principali modalità di intendere la fotografia che a volte possono anche essere diametralmente opposte oppure possono contemperare in grado diverso visioni fra loro teoricamente stridenti. è questo il caso ad esempio della "coesistenza di questi due ideali - aggressione e sottomissione alla realtà". Questa analisi è condotta con brillante intuito e spirito di osservazione e approfondita conoscenza della storia della fotografia ed è basata anche su una larga conoscenza delle dichiarazioni degli stessi fotografi, non sulle sue personali sensazioni quando lei scatta una fotografia. Se vogliamo la disamina di quelle pagine su Aggressione e Sottomissione dà conto di una visione fotografica bivalente come un'altra suggerita invece da Sarkowsky sulla fotografia specchio e sulla fotografia finestra: dove stia la generalizzazione proprio non mi è chiaro. A questo riguardo voglio citare un'altra considerazione fatta dalla Sontag, quando sottolinea il carattere motivazionale del collezionista compulsivo che sembra valere per molti fotografi. Ora tu dirai che questa è l'ennesima generalizzazione anzi che è una vera e propria cazzata dato che a te capita di fotografare una volta ogni sei mesi e solo quando il soggetto vale veramente la pena. Ed è chiaro che anche in questo caso saresti tu a generalizzare la tua personale esperienza. Esistono fotografi come Garry Winogrand che hanno passato la vita fotografare ad ogni piè sospinto quasi qualsiasi cosa capitasse a tiro. Un altro esempio di cui la Sontag nemmeno era a conoscenza è la Vivien Maier (anche qui parità dei sessi: un maschi ed una femmina). Se è chiaro che non tutti i fotografi arrivano a questi estremi ossessivi-compulsivi non per questo puoi negare che una componente motivazionale sia quella per molti fotografi, componente che è presente in ognuno in grado diverso. Stesso principio che vale per le altre considerazioni fatte dalla Sontag: se non valgono per tutti valgono per moltissimi con gradi diversi per ciascuno. Nessuna generalizzazione. |
| inviato il 20 Luglio 2020 ore 16:07
“ "siccome per la mia esperienza non trovo che sia così, significa che non è così per nessuno". „ Non affermo che non sia così per nessuno, bensì sostengo che non è così per tutti. C'è una bella differenza. Nella prima pagina ho scritto che non tutti sono "pippaioli tecnologici spaccapixel", alcuni sì, altri no. “ La Sontag non fa generalizzazioni... „ Prendiamo alcune frasi: - ...come la fantasia maschile di avere tra le gambe una pistola, un coltello o un utensile. Fantasia di chi? Quanti uomini ce l'hanno e quanti no? Chi di voi ha queste fantasie? - Mostrare qualcosa, qualunque cosa, nella visione fotografica significa mostrare ciò che è nascosto. Riferito a qualunque genere fotografico? Riferito a qualunque soggetto od oggetto? - Se i fotografi professionisti, quando stanno dietro la macchina, hanno spesso fantasie sessuali... Tutti i fotografi professionisti? Anche chi fa foto di paesaggio o documentari? E chi fa foto still life ad un accendino o un cesto di frutta? - Come la macchina fotografica è una sublimazione della pistola, fotografare qualcuno è un omicidio sublimato, un omicidio in sordina, proprio di un'epoca triste, spaventa. Chi si fa un autoscatto si autouccide? Chi fotografa i propri figli o i propri animali per ricordo compie un "omicidio sublimato"? ...di fatto non fa dei distinguo in base al genere, al singolo individuo, alla singola motivazione (ricordo di un bel momento di famiglia o altro)... Per me è lì che sta l'errore. “ non dice "è così per tutti i fotografi" semplicemente pone sul piatto con lucida analisi quelle che per molti o per alcuni vale a livello subconscio e di cui molti non sembrano rendersi conto o alcuni addirittura preferiscono negare. „ Questo distinguo in quel poco che ho letto non l'ho trovato scritto. Le campagne pubblicitarie fanno leva su certi stimoli, ma con alcune persone ci riescono, invece con altre non riescono a far leva: non è una cosa automatica. Non è come la teoria (sociologica) della cinghia di trasmissione in cui il soggetto è passivo ed assorbe passivamente tutto ciò che gli viene comunicato. “ Se è chiaro che non tutti i fotografi arrivano a questi estremi ossessivi-compulsivi non per questo puoi negare che una componente motivazionale sia quella per molti fotografi, componente che è presente in ognuno in grado diverso. „ Per una certa parte, non per tutti. Questo è il punto. Sostenere "fantasia maschile di avere fra le gambe una pistola, un coltello o un utensile", "la gente può imparare a sfogare la propria aggressività"... sono esempi in cui si generalizza: per alcuni sarà così, per altri no. |
| inviato il 20 Luglio 2020 ore 17:17
@Andrea.taiana Il discorso sarebbe lungo e visto che Juza mi ha appena chiuso un post dicendo che "non mi sembra carino usare il forum per "gossip" ;-)" mi autocensuro Diciamo solo che probabilmente la stessa Sontag sarebbe andata oltre quelle teorie, espandendole e aggiornandole. Comunque riflessioni stimolanti le tue! |
user177356 | inviato il 20 Luglio 2020 ore 17:39
“ Per una certa parte, non per tutti. Questo è il punto. „ Se però quella certa parte diventa la maggior parte , il discorso cambia. La sociologia non è una scienza esatta, ma un'indagine sociologica seria consente di orientare le scelte di marketing in modo molto più efficace. Non importa che tutti associno il Calippo al fallo, è sufficiente che lo faccia una quota significativa dei potenziali clienti. Nel mio caso, anche se non ci fossi arrivato per conto mio, ci pensò una mia collega di università a rendermi chiara l'associazione, impedendomi di concentrarmi per le seguenti tre ore di lezione Vorrei poi sottolineare un'altra questione: molti dei comportamenti, modi di pensare, modi di agire degli uomini appaiono neutri agli stessi uomini, ma decisamente maschili (e spesso non in senso positivo) alle donne. Io stesso sono stato invitato a riflettere su alcuni dei miei comportamenti o del modo in cui formulo i miei pensieri, rendendomi conto che in alcuni casi sono anch'io espressione di una cultura che vede nell'approccio maschile la normalità, senza sconfinare per questo nel maschilismo. |
user177356 | inviato il 20 Luglio 2020 ore 17:56
Volevo tornare sulla questione del diverso approccio di genere alla foto di paesaggio. Questa è una foto scattata da una donna: www.juzaphoto.com/adapted.php?t=3453710&l=it Questa invece è una foto scattata da un uomo: www.juzaphoto.com/adapted.php?t=3152223&l=it Il confronto è ovviamente falsato dalla diversa qualità creativa e tecnica delle due immagini. Ma, pur rappresentando entrambe lo stesso luogo, evidenziano sensibilità e approcci agli antipodi. Bruzzone osserva, immagina, intuisce, e mette tutto questo nella sua fotografia. Questa è una foto qualitativamente migliore, di un uomo, che però a mio avviso è ancora nel campo dell' appropriazione del luogo .
 |
| inviato il 20 Luglio 2020 ore 18:00
La "maggior parte" cambia ed evolve nel corso del tempo. La prima edizione di quel libro della Sontag quando è stata stampata? 1978 in Italia ( it.wikipedia.org/wiki/Susan_Sontag ). Forse dalla fine degli anni '70 ad oggi sono cambiate un po' le cose, in fin dei conti sono passati più di 40 anni: la società cambia e si evolve. Concordo con Wideanglesrock, che forse sono un po' superate le cose che ha scritto. Come minimo ci vorrebbe un aggiornamento, in fin dei conti sono cambiate un po' di generazioni e quindi anche il modo di pensare e vedere della "maggior parte" si è per forza modificato in un arco di tempo così lungo. “ Vorrei poi sottolineare un'altra questione: molti dei comportamenti, modi di pensare, modi di agire degli uomini appaiono neutri agli stessi uomini, ma decisamente maschili (e spesso non in senso positivo) alle donne. Io stesso sono stato invitato a riflettere su alcuni dei miei comportamenti o del modo in cui formulo i miei pensieri, rendendomi conto che in alcuni casi sono anch'io espressione di una cultura che vede nell'approccio maschile la normalità, senza sconfinare per questo nel maschilismo. „ Anche lì, tutto dipende a chi ci si riferisce e quali sono i modi di pensare, sentire, valutare... etc. etc. Una persona di 50/60 anni avrà un modo di ragionare e pensare diverso a chi ha 20/30 anni. Quello che per un uomo di 50/60 appare neutrale non è detto che lo appaia per chi ne ha 20/30. Ed è anche per questo che non si può generalizzare, cambia l'età, la cultura personale, cambiano i condizionamenti della comunità, i valori...cambia anche il modo di pensare nell'arco della vita per la stessa persona. |
| inviato il 20 Luglio 2020 ore 18:05
Secondo me le donne vedono in bianco e nero ma non lo vogliono dire |
| inviato il 20 Luglio 2020 ore 18:19
“ Il confronto è ovviamente falsato dalla diversa qualità creativa e tecnica delle due immagini. Ma, pur rappresentando entrambe lo stesso luogo, evidenziano sensibilità e approcci agli antipodi. Bruzzone osserva, immagina, intuisce, e mette tutto questo nella sua fotografia. Questa è una foto qualitativamente migliore, di un uomo, che però a mio avviso è ancora nel campo dell' appropriazione del luogo. „ Osservare, immaginare e intuire lo fanno tutti chi meglio e chi meno bene, sia che si tratti di una donna sia che si tratti di un uomo. Ognuno a suo modo, ognuno con la sua sensibilità alta o bassa che sia (indipendentemente dal sesso del singolo), al suo lato artistico, al saper cogliere dettagli, impressioni e/o spunti emotivi... Damiana_Rusconi, ha scritto: “ Ho conosciuto donne che il lato empatico e femminile non hanno mai saputo cosa fosse.. e d'altra parte uomini molto più sensibili, anche fotograficamente... per me non esiste un lato o caratteristica prettamente femminile... piuttosto ci sono persone e ognuna è assolutamente unica. „ Tutto ciò è verissimo. |
| inviato il 20 Luglio 2020 ore 18:27
TheRealB trovo che uomini e donne abbiano spesso una visione fotografica differente, ma non trovo che l'esempio che hai portato sia indicativo. La foto della Bruzzone è legata sicuramente al suo vissuto, ma noto un'influenza per esempio di Croppi dove la figura umana è spesso centrale www.artslife.com/wp-content/uploads/2014/05/02_NYC22-590x472.jpg |
user177356 | inviato il 20 Luglio 2020 ore 18:41
Matteo, conosco bene l'opera di Croppi, che mi hai fatto conoscere proprio tu. Prima dell'emergenza Covid-19 stavo per partecipare ad un suo seminario, dopo essere stato colpito dal libro su New York. Concordo sulla probabile influenza visiva, ma a me sembra che l'intento (e di conseguenza il messaggio) sia piuttosto diverso. @McBrandon Stai sfuggendo alla questioni che ti pongo, spostando ogni volta il discorso su temi paralleli ma distinti. Il gioco mi ha stancato, quindi non replicherò oltre. |
| inviato il 20 Luglio 2020 ore 18:46
“ Stai sfuggendo alla questioni che ti pongo, spostando ogni volta il discorso su temi paralleli ma distinti. Il gioco mi ha stancato, quindi non replicherò oltre. „ Onestamente io non sto spostando ogni volta il discorso. Io ti sto rispondendo con quello che penso e credo. Ho posto delle domande a pagina 4. Hanno ricevuto risposte? No. Hai scritto: “ Se però quella certa parte diventa la maggior parte , il discorso cambia. La sociologia non è una scienza esatta, ma un'indagine sociologica seria consente di orientare le scelte di marketing in modo molto più efficace. Non importa che tutti associno il Calippo al fallo, è sufficiente che lo faccia una quota significativa dei potenziali clienti. „ ...ed io ti ho seguito nel tuo ragionamento rispondendoti che: “ La "maggior parte" cambia ed evolve nel corso del tempo. La prima edizione di quel libro della Sontag quando è stata stampata? 1978 in Italia ( it.wikipedia.org/wiki/Susan_Sontag ). Forse dalla fine degli anni '70 ad oggi sono cambiate un po' le cose, in fin dei conti sono passati più di 40 anni: la società cambia e si evolve. Concordo con Wideanglesrock, che forse sono un po' superate le cose che ha scritto. Come minimo ci vorrebbe un aggiornamento, in fin dei conti sono cambiate un po' di generazioni e quindi anche il modo di pensare e vedere della "maggior parte" si è per forza modificato in un arco di tempo così lungo. „ Questo per fare un esempio. Non sto sfuggendo affatto dalla questioni che poni. Scrivimi su quale questione io stia sfuggendo e ti risponderò. |
| inviato il 20 Luglio 2020 ore 18:48
...ho anche scritto: “ Le campagne pubblicitarie fanno leva su certi stimoli, ma con alcune persone ci riescono, invece con altre non riescono a far leva: non è una cosa automatica. Non è come la teoria (sociologica) della cinghia di trasmissione in cui il soggetto è passivo ed assorbe passivamente tutto ciò che gli viene comunicato. „ |
| inviato il 20 Luglio 2020 ore 18:49
Se qualcun'altra/o crede che non stia rispondendo, che svicoli o altro me lo faccia sapere che risponderò ai suoi dubbi ed alle sue domande. |
| inviato il 20 Luglio 2020 ore 19:42
“ Se così non fosse le campagne pubblicitarie non farebbero leva su certi meccanismi e ciò vale anche per il calippo, per quanto a te possa sembrare opportuno negare un'evidenza. „ Piccola precisazione, io non nego l'evidenza che il Calippo abbia quella forma, ma non penso che quella sia la ragione principale (o l'unica?) per cui sia stata scelta quella forma. Poi, ripeto, le leve pubblicitarie funzionano su alcune persone e su altre no per tutti i prodotti di qualunque genere. Fosse così, perché anche gli uomini eterosessuali lo comprano? Non certo per la forma fallica. |
| inviato il 20 Luglio 2020 ore 19:47
la differenza tra le "pippe" cui si riferisce il titolo e quello si sta dicendo qui qual è? |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |