| inviato il 01 Giugno 2020 ore 11:50
Per poter fare un raffronto perfetto bisogna essere sicuri che la differenza sia solo imputabile alle caratteristiche dei bit e della frequenz adi registrazione. Shannon ci dice che dato una messaggio sonoro che ha una banda B di di frequenze (nel nostro caso fino a 20.000 Hz udibile) è necessario una frequenza di quantizzazione di 2B per la ricostruzione perfetta del messaggio sonoro. Nella creazione di quale dovesse essere la codifica di un CD, si è scelto una frequenza di 44.100hz (poco più del doppio per tener conto di fenomeni di alias) e 16 bit perchè con 2 alla 16 bit è possibile rappresentare 65.536 livelli differenti. Per fenomeno di alias si intende la presenza di frequenze superiori a quelle della banda scelta ( superiori alle 20.000). Per fare cio' si ricorre a mettere dei filtri a monte del campionatore, ma non a forte pendenza per evitare sfasamenti temporali. Sistemi più precisi che a parte sistemi di sovracampionamento, offrono garanzie maggiori sono sistemi che sfruttano una sovrabbondanza di bit e frequenze di campionamento più elevate (per il dat è stato scelto il 48kHz e per i master, il doppio, ovvero 96khz) Dovendo fare quindi un raffronto tra un 16/44.1 e un 24/96, diciamo che la differenza ad orecchio, seppur minima, si sente, qualora il collo di bottiglia non sia rappresentato dalla catena prima del campionamento. Registrazioni a 24/96 offrono la possibilità di una successiva decimazione (riduzione del numero dei bit) a valori più bassi per la creazione di Cd o di Mp3. Il viceversa non è possibile. Come in campo fotografico da un 24 mpixel posso ottenere immagini a 6 mpixel, ma da un 6 mixel sovraccampionando non ottengo un 24 Mpixel col suo dettaglio originale. |
| inviato il 01 Giugno 2020 ore 11:54
Molti ascoltatori faticano a distinguere un mp3 a 320 da un wav o un flac 16/44. Poi dipende molto anche da cosa e da con cosa si ascolta. Una parte delle incisioni di oggi sono talmente compresse dinamicamente, che non ha molto senso mettersi a fare certe disquisizioni. Se potessimo ascoltare a confronto il master non compresso e la versione finale su cd, a patto di avere un impianto di riproduzione adeguato, cosa non facile perché la maggior parte degli impianti casalinghi di oggi, entra in crisi già con la dinamica non elevatissima di un cd audio, avremmo delle grosse sorprese. Le prove pubblicate dalle riviste spesso si limitano a misurare risposta e distorsione a 1 m con 1 Watt, che corrisponde a 87 dB quando va bene. Se ripetessero lo stesso test aumentando la potenza, si vedrebbero delle risposte non sovrapponibili alla prima, con una attenuazione della gamma bassa ed un innalzamento della distorsione. |
| inviato il 01 Giugno 2020 ore 12:17
Credo però che oltre una certa soglia di pressione sonora, il nostro apparato uditivo perda la possibilità di discernere differenze anche abbastanza macroscopiche. Piuttosto, ieri registrando per prova una semplice campanellina, ho visto che sono comparsi, nella registrazione a 192khz, anche segnali a 48-50khz...saranno veri?? |
| inviato il 01 Giugno 2020 ore 12:34
No sono spikes e/o fenomeni di alias |
| inviato il 01 Giugno 2020 ore 15:01
Ecco, mi pareva...ma alias perché? In teoria i 192khz non potrebbero gestire quelle frequenze? |
| inviato il 01 Giugno 2020 ore 17:57
Certo ma vent'anni fa non c'erano i convertitori a 192 bit |
| inviato il 01 Giugno 2020 ore 19:50
No ma intendevo che la campanella l'ho fatta suonare e registrata io!!  |
| inviato il 01 Giugno 2020 ore 20:11
Per me il problema della musica "dematerializzata" è risolto gia da qualche anno, ho importato tutti i miei CD (circa 3000) in Aiff nella biblioteca iTunes con le copertine, ecc...e ho acquistato un DAC Micromega USB che é una bomba (suona meglio del mio lettore CD High-End in 3 elementi separati "Lettore+Alimentazione+DAC" di una 20ina d'anni fà e che ho messo in pensione assieme a tutti i CD che mi riempivano la casa) collegato a un Notebook da 10" con iTunes (VLC per i file alta risoluzione fino a 192 khz 24bits e i flac) il tutto collegato al pre-ampli-ampli-casse con cavi MIT si sente che é una meraviglia...é una soluzione semplicissima (basta rimpiazzare il lettore CD col notebook+DAC) compatta e qualitativa perché complicarsi la vita...eventualmente per coloro che volessero pilotarlo a distanza c'é anche un modello di DAC Micromega USB+Wi-Fi (é un po più caro) che permette d'inviare la musica al DAC (e quindi all'impianto Hi-Fi) da qualsiasi apparecchio dotato di Wi-Fi...molto comodo, mi sono pentito di aver acquistato il modello col solo USB anche se il Wi-Fi francamente l'avrei usato pochissimo. 1) Notebook hewlett packard da 10" 2) HD da 2,5" 4Tb 3) Cavo USB MIT collegato al DAC Micromega (non si vede è nascosto al piano di sotto della biblioteca assieme al pre-ampli+Ampli)
 PS : dell'MP3 non ne voglio neanche sentire parlare come minimo uso i flac lossless. PS 2 : il problema dei NAS é il pirataggio ho un'amico che si é fatto criptare la meta del suo NAS e gli hanno domandato un riscatto per avere il codice di decriptaggio. |
| inviato il 01 Giugno 2020 ore 20:49
Fileo docet |
| inviato il 01 Giugno 2020 ore 21:40
Fileo non sono compressi è la cosidetta "normalizzazione" del volume, che è una piaga ma è usata sopratutto nelle radio e musica in streaming tipo spotify ecc...nei CD,;SACD, ecc...raramente ricorrono alla normalizzazione dei files musicali a volte capita in certe redizioni "remastered" ..da evitare assolutamente... PS : se non distinguono l'mp3 anche a 320 rispetto all'originale non compresso vuol dire che sono "non udenti" e allora è inutile che spendono soldi per attrezzature hi-fi ..comunque non ho niente contro coloro che ascoltano in mp3 capita anche a me con l'iPod o l'autoradio ma non con l'impianto hi-fi... |
| inviato il 01 Giugno 2020 ore 23:08
La normalizzazione a zero dB full scale (senza compressore e senza limiter) di per sé non fa perdere dinamica; quella di cui parlava Fileo invece è proprio la "loudness war", un uso smodato di compressori e limiter perché il brano deve suonare "forte" sempre e comunque, a scapito della dinamica. Dal punto di vista commerciale si ritiene che un disco debba suonare in modo accettabile su qualunque impianto, anche il più scrauso, che non sarebbe in grado di riprodurre adeguatamente un segnale ad ampia dinamica, perciò si tende a esagerare con i compressori... poi esistono delle pubblicazioni dedicate alla nicchia degli audiofili, realizzate con criteri qualitativi più elevati. |
| inviato il 01 Giugno 2020 ore 23:27
“ Dal punto di vista commerciale si ritiene che un disco debba suonare in modo accettabile su qualunque impianto, anche il più scrauso „ Infatti, se si pretendesse di ascoltare la sesta di Beethoven con autoradio, con il rumore del motore e del traffico cittadino, non si sentirebbe proprio nulla quando suona un solo strumento a basso volume ( -40 db o -50 db ). La musica ad alta dinamica va ascoltata esclusivamente con un buon impianto Hi-Fi. Oppure in cuffia, a casa. |
| inviato il 02 Giugno 2020 ore 8:26
@leo45 Per normalizzazione si intende praticamente la translazione dei livelli, io quando converto un vinile, registro una intera facciata poi, prima di separare i brani, alzo il livello a -1 dB per cercare di avere il livello più alto possibile senza arrivare al clipping. E' una operazione un po' "casareccia" che faccio con Audacity e che se la effettuassi traccia per traccia, dopo averle separate, altererebbe l'originale rapporto dei livelli del disco. Ben diversa è la compressione che viene effettuata in molte incisioni, per renderle più o meno potabili con tutti i sistemi di ascolto. Questo, se da un lato le rende ascoltabili con apparecchi poco prestanti, dall'altro uccide la dinamica della musica. La pressione sonora che può generare un'orchestra quando suona con tutti gli strumenti, è enormemente superiore a quella prodotta dal singolo strumento, se questo rapporto non viene rispettato, l'ascolto della musica perde significato e tanto vale fischiettare il motivetto. I sistemi di registrazione digitale di oggi, dispongono di una dinamica elevatissima, molto maggiore di quella disponibile in un normale cd audio o in un disco in vinile (che sulla carta è discretamente inferiore), ma poi finisce spesso, specie con generi "leggeri", che si comprime selvaggiamente il tutto, per rendere possibile l'ascolto con cuffiette da quattro soldi, tanto così sentono tutti. La loudness war, che ha citato Powermac, è una battaglia intrapresa da anni, da parte di persone che vogliono salvaguardare la musica riprodotta correttamente. Se volete avere una idea "visiva" della compressione selvaggia di certe incisioni, provate ad aprire con Audacity una traccia di un buon album di classica o di jazz ed una di un disco di musica per "ragazzi". |
| inviato il 02 Giugno 2020 ore 8:58
Non è questo quello che chiamano normalizzazione, aumentano tutti i pezzi allo stesso livello, il massimo e equalizzano il volume in mido che i suoni tenui diventano piu forti insomma alla fine come dicevi tu è una specie di compressione della dinamica i suoni deboli suonano quasi come quelli forti per far si che i pezzi si possano ascoltare piu facilmente senza scarti di dinamica troppo forti con le cuffiette, radioline e altro materiale merdognolo Ps no io per i vinile ho un disco test con un pezzo che so che arriva a 0db cioe alla saturazione e cosi ho regolato il livello di registrazione una volta per tutte giusto un pelo prima dela saturazione di questo pezzo e poi gli altri dischi vinile li registro tutti allo stesso volume... |
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