| inviato il 06 Aprile 2020 ore 0:16
Non per darmi delle arie: ho anche la bisnonna e...grafica!
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| inviato il 06 Aprile 2020 ore 2:37
Taaanta robba!! Ti stai divertendo!!!! |
| inviato il 06 Aprile 2020 ore 8:46
@Uly non sai come ci rimango quando mi scambiano per un teorico! Un attimo di teoria di base serve solo a interpretare diverse IQ. Nel Forum ci sono fotografi esperti come te che non hanno bisogno di "numeretti". Tuttavia non è neanche giusto far passare leggende metropolitane per "verità fotografica", meglio scatti di prova. |
| inviato il 06 Aprile 2020 ore 10:55
Sony A7R, 600 mm da zoom Tamron a 300 mm + vecchio duplicatore Kenko Teleplus. Con ritagli spinti, ad un certo punto mancano i pixel. Si vede che l'originale a 600 mm è nitido, portato a ~ 4000 mm collassa , come se mancasse l'ossigeno di un numero di pixel sufficienti (500x753 pixel qui).
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| inviato il 06 Aprile 2020 ore 11:22
“ ho anche la bisnonna e...grafica! „ Bella! io ne ho una non grafica ma programmabile, ma sono decenni che non la uso più ed ho dimenticato pure come si impostano i programmi. Anche il Fortran con Windows 10 mi da dei problemi, Il Norton antivirus mi cancella tutti i miei program.exe , ogni volta devo disattivare l' antivirus e ricompilarli. Sullo zoom Tamron a 300 mm + vecchio duplicatore Kenko Teleplus penso che sia un problema delle troppe lenti di uno zoom + altre lenti aggiuntive del Kenko Teleplus. Ci vorrebbe un fisso da 600mm ma costa troppo per me. |
| inviato il 06 Aprile 2020 ore 19:30
@Valgrassi : quella formula che hai postato il 04 Aprile 2020 ore 0:40 , la 1.33 , è citata pure su wikipedia : it.wikipedia.org/wiki/Risoluzione_angolare è la formuletta del "potere risolvente angolare" con l' aggiunta di un fattore 1.22 empirico , wikipedia dice : la Risoluzione angolare è il minimo angolo che un sistema ottico (come una lente, un microscopio o un telescopio) è in grado di distinguere, senza che il fenomeno della diffrazione confonda l'immagine. Questo "potere risolvente angolare" è direttamente proporzionale al diametro D della lente, vale sia per gli obiettivi fotografici delle fotocamere, sia per gli obiettivi degli smartphone, che notoriamente hanno un diametro molto piccolo. Quindi se vogliamo acquistare un teleobiettivo per fare foto a lunga distanza e vogliamo avere molti dettagli, siamo obbligati a scegliere un obiettivo di grande diametro. Con lo smartphone potremo fare foto agli stessi soggetti ma da vicino, da lontano dobbiamo usare una fotocamera con un teleobiettivo serio. Secondo me gli smartphone attuali hanno già raggiunto il top delle loro possibilità fisiche, non potranno mai migliorare ulteriormente le loro possibilità fotografiche, ottenibili solo aumentando il diametro della loro lente fotografica. Il migliore smartphone fotografico del futuro ( parlo solo del teleobiettivo ) sarà quello che ha il diametro della sua lente più grande del precedente. ( Stanno costruendo un telescopio da 1300 tonnellate di acciaio con diametro 24,5m. ). |
| inviato il 07 Aprile 2020 ore 8:43
@Gio se non sono troppo indiscreto, che studi hai fatto? |
| inviato il 07 Aprile 2020 ore 9:19
Laurea in fisica, con scelta di molti esami di elettronica, ma la mia passione è la geografia ( montagne, ghiacciai ). A proposito di telescopi, io sono stato ad uno Star Party a St.Barthelemy in Valle d' Aosta. Ho visto cose che Voi umani.... Era un telescopio donato dalla Nasa all' università di Milano, di un Prof di Astronomia, diametro 1 metro circa. Tutta la luce dello specchio Dobson si concentra nella pupilla dell' occhio dell' osservatore, ho visto 5 galassie lontane in collisione tra di loro. Ma la cosa che stupisce è la luminosità delle immagini, delle stelle, degli ammassi globulari. Tutte cose impossibili da fotografare. Non esiste al mondo un apparecchio fotografico che restituisca quella dinamica e nessuno schermo per PC in grado di far vedere tutta quella luce. ( sono punti luminosi molto piccoli, se ci fosse uno schermo così, realmente tutto luminoso sarebbe abbagliante, con danno alla vista di chi lo osserva ). |
| inviato il 07 Aprile 2020 ore 9:40
@Gio mi aveva disorientato “ con l' aggiunta di un fattore 1.22 empirico „ È per il primo raggio dell'Airy Disk, ovviamente. drive.google.com/open?id=1JqCX6XlX-xK1__0HseLHIGbrR7W8gZUE Vecchiotto, ma vale sempre che i militari USA sono sempre avanti qualche anno... |
| inviato il 07 Aprile 2020 ore 9:51
Ah, Grazie mille! ora me lo studio, non avevo approfondito la cosa, quel diametro forse dipende dal valore MTF scelto. |
| inviato il 07 Aprile 2020 ore 20:55
@Gio SPIE è ad alto livello. Qualche volta ti lasciano scaricare pdf gratuiti. Di Holst avevo fatto arrivare "SAMPLING, ALIASING and DATA FIDELITY" (1998), scartato da una biblioteca... |
| inviato il 07 Aprile 2020 ore 21:37
Grazie ancora, comunque i testi sono tutti selezionabili con il mouse, è ancora meglio del file pdf, i files di testo li modifico, i diagrammi li scalo con Gimp, è un lavoro fare un files di testo, ma così aggiungo i miei commenti e qualche esempio che serve a me. Ci sono centinaia di articoli, quando avrò tempo me ne leggerò qualcuno. |
| inviato il 08 Aprile 2020 ore 9:23
@Gio sul sito SPIE ci sono anche articoli di pubblicità redazionali. Sono seducenti nelle loro semplificazioni. Gli articoli scientifici di SPIE sono un'altra cosa, anche se bisogna leggerli un po' di volte per apprezzarli. In particolare, Holst scrive di IR e avvistamenti a distanta, generalmente in una banda quasi monocromatica, dove tutte le formule funzionano. Le foto a colori derivano da griglie Bayer e dai quattro canali RGB, non dimentichiamolo. Nel 2007 la Fuji s5 Pro (corpo della Nikon D200, sensore e FW/SW Fuji) era un po' il top delle APS-C basate su CCD. Divenne in breve la macchina preferita dai matrimonialisti per la sua dinamica straordinaria (sposa in bianco, sposo in nero!). 6 Mpx di sensel normali, 6 Mpx di sensel molto più piccoli per non tagliare le alte luci. Alla fine erano 12 Mpx virtuali, si può stimare che la risoluzione corrispondesse grosso modo a 9 Mpx (la Nikon D200 aveva 10 Mpx). Fuji parlava di 12 Mpx tout court e interpolava efficientemente. I JPEG OOC in ritrattistica divennero leggendari: anche oggi c'è chi giura che l'incarnato di queste s5 non abbia rivali (un esperto è Giuliano1955 ). Una particolarità del Super-CCD era la geometria dei sensel, a 45° coi lati del sensore. Sulla carta doveva andare meglio sulle linee inclinate e peggio su quelle parallele/perpendicolari al sensore. Fuji s5 Pro con Tamron VC a 300 mm, f/8, focale equivalente 450 mm. Messa a fuoco manuale con l'aiuto del pallino giallo nel mirino ottico. Grande nostalgia per le ML con ingrandimenti 10x da mirino/schermo. La messa a fuoco non dovrebbe essere la causa della scarsa "nitidezza". L'estintore è 223x345 pixel.
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| inviato il 08 Aprile 2020 ore 9:38
@ gio3000m Non conosco bene i telescopi ma credo che l'enorme diametro delle lenti sia necessario per catturare la luce emessa dai corpi celesti lontanissimi, nella fotografia ordinaria c'è luce (riflessa) sufficiente anche per un sistema piccolo come quello di un cellulare. Lo scrivo perché ho visto che nel calcolo della risoluzione limite avete inserito in sharp e fortran non il diametro della lente, nemmeno quello dell'apertura fisica del diaframma, ma il rapporto focale f/. Cio' vorrebbe dire che questa risoluzione limite è la stessa per un cellulare e un medio formato. Presa questa teoria per buona, le tue conclusioni sui limiti di un sistema piccolo credo siano comunque corrette. Io la semplifico così : a parita' di rapporto lp/mm su un sistema grande abbiamo più mm e quindi più linee; nel caso di un sistema grande le stesse lp/mm corrispondono cioè ad un dettaglio molto più fine, riferito alla stessa immagine, rispetto a quello che le stesse linee rappresentano su di un sistema piccolo. In altre parole si dice, il sistema piu' e' grande piu' puo' lavorare a frequenze spaziali basse. |
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