| inviato il 13 Marzo 2020 ore 20:58
E' del tutto incontestabile che la bontá delle idee e dei progetti segnino una differenza. Questo era vero un tempo ed è vero ancor oggi. Probabilmente il passaggio dall'analogico al digitale ha ingenerato una disattesa aspettativa: che l'opportunitá di contemplare buone idee fosse maggiore in relazione alla piú estesa fruibilitá dei mezzi. Nessuna progressione lineare del potere immaginifico. A fronte d'un egotismo e d'un solipsismo di certo pervasivamente diffusi, le buone idee restano poche. Per i primi trattasi d'un mutamento antropologico per le ultime d'un patrimonio biologico. Vien pure da chiedersi come siano mutatate l'intenzionalitá e le finalitá nel passaggio dall'analogico al digitale...un presagio evidente nella polaroid di Andy Warhol. |
| inviato il 13 Marzo 2020 ore 21:01
Matteo dice bene, fotografi come quelli da lui evidenziati, fanno sì parte del mercato dell'arte, ma sono fotografi, il loro modo di lavorare ha veramente cambiato la storia della fotografia, con i loro linguaggi diversi. Bisogna prenderne atto perché se no ci fermiamo come berengo... |
| inviato il 13 Marzo 2020 ore 21:17
“ E (mi) vi domando con che tempistiche, con quali modalità, da quali soggetti viene deciso che delle foto “diventino” opere d'Arte (per citare Paolo) „ Ah semplice basta che uno conosca un critico che ecco che ti fa una recensione ad hoc e e da lì poi scaturisce tutto. Ma questo avviene per ogni forma di comunicazione: letteratura, musica, fotografia, scultura, pittura ecc |
| inviato il 13 Marzo 2020 ore 21:20
Per dire, io per i primi 5 anni della mia modesta carriera di fotoamatore, ho scattato con questa mattsclassiccameras.com/folding-cameras/voigtlander-vito-ii/ Rulli di FP4 o HP5, una tank e un durst m600 di quarta mano images.app.goo.gl/EvuMhA4R4Njh6wzk6 Tanta carta fotografica sprecata, che già allora costava un occhio, tanta passione, libri di Andreas Feininger, le pubblicazioni Hoepli o Ilford, i consigli dei vecchi stampatori e tante notti passate sveglio perché la camera oscura era il bagno di casa nel buio della notte. Il talento poteva anche essere poco ma la passione era tanta e gli sforzi, per ottenere qualcosa di decente, talmente potenti che alla fine vi era una sorta di selezione naturale... Non a dire che restavano i migliori, ma sicuramente i più motivati |
| inviato il 13 Marzo 2020 ore 21:32
“ Ah semplice basta che uno conosca un critico che ecco che ti fa una recensione ad hoc e e da lì poi scaturisce tutto. Ma questo avviene per ogni forma di comunicazione: letteratura, musica, fotografia, scultura, pittura ecc „ Spara qua nomi e cognomi di quelli che ritieni falsi artisti o artisti gonfiati ad hoc. Altrimenti stiamo dando solo fiato alle trombe su notizie della settimana enigmistica. “ Tanta carta fotografica sprecata, che già allora costava un occhio, tanta passione, libri di Andreas Feininger, le pubblicazioni Hoepli o Ilford, i consigli dei vecchi stampatori e tante notti passate sveglio perché la camera oscura era il bagno di casa nel buio della notte. Il talento poteva anche essere poco ma la passione era tanta e gli sforzi, per ottenere qualcosa di decente, talmente potenti che alla fine vi era una sorta di selezione naturale... Non a dire che restavano i migliori, ma sicuramente i più motivati MrGreen „ Quello dici è molto bello e lo capisco. Ma la passione e l'amore per la fotografia sono immutate anche oggi per moltissimi appassionati. La cosa bella è che gli sforzi per ottenere qualcosa oggi dipendono solo dalla tua mente. |
| inviato il 13 Marzo 2020 ore 21:40
É vero é cambiato tutto . É ovvio che il supporto ha cambiato la fotografia. Ma da sempre . Banco ottico pochissimi fotografi , 1 foto e buona 1 foto . Medio formato , pochi fotografi 9 pose e buone 1-3 35 mm un buon numero di fotografi 36 pose e buone 3-5 Digitale moltissimi fotografi 100 foto e buone 3-5 . Telefono , siamo tutti fotografi , 1000 foto buone 3 . Inutile spiegare perché . Oltre al decadimento della qualità in base al numero di foto c'è da dire che prima i fotografi studiavano in quanto erano costretti a farlo ( sia la tecnica che la storia ) . Ora scatti . Studio ? Ma quando mai . Le foto postate da Matteo sono una altra parte . Fanno parte dell'arte . E vengono pagate in quanto tali ( quella del fiume penso sia la foto più pagata di tutti i tempi ) . Sono foto non pensate ... strapensate . Non c'è nessuna improvvisazione . Qui lo studio precedente é fondamentale . Pensate che per una foto , una singola foto di Gregory Crewdson ci vuole un mese . Alla fine come vedete , può cambiare il supporto . Ma se nella nostra testa non abbiamo nulla alla fine non cambia nulla . |
user90373 | inviato il 13 Marzo 2020 ore 21:41
Non lo so, nel mondo ci sono miliardi di penne o Word, ma pochi scrittori e/o poeti. Tutti potremo munurci di martello e scalpello ma scultori non si diventa al primo pollice schiacciato. Di colori e pennelli è pieno il globo terracqueo ma di pittori, da distinguersi dagli imbianchini, non sono pieni i social. Ora mi si spieghi perchè basti un qualsiasi apparecchio fotografico per sentirsi parte del gotha. Ah si, progetto, studio, e tante, tante pippe. |
| inviato il 13 Marzo 2020 ore 21:43
Allora... "cosa è cambiato nel LINGUAGGIO tra analogico e digitale?" Forse nulla? |
| inviato il 13 Marzo 2020 ore 21:47
La pp nel popolo ha cambiato i concetti di bellezza . Ma ripeto solo nel popolo . Tempo fa nessuno avrebbe giudicato una foto per la pp . Ora si . Perché qualcuno ha pensato che una foto mediocre se pompata di pp può diventare accattivante se non buona. Questo ovviamente é un inganno che colpisce persone di poca esperienza e poco studio della fotografia . |
| inviato il 13 Marzo 2020 ore 21:49
“ "cosa è cambiato nel LINGUAGGIO tra analogico e digitale?" „ Nulla. I buoni fotografi son rimasti tali. I pipponi pure. Con percentuali più o meno variabili. |
| inviato il 13 Marzo 2020 ore 21:51
La cosa bella è che gli sforzi per ottenere qualcosa oggi dipendono solo dalla tua mente. Hai toccato uno dei punti, la differenza in parte è proprio questa. Oggi non puoi più usare l'alibi della scarsità di attrezzi. Partiamo tutti ampiamente dotati, per emergere servono ora più che mai idee e talento. |
user90373 | inviato il 13 Marzo 2020 ore 21:59
“ ......... per emergere servono ora più che mai idee e talento. „ Per emergere basta non immergersi oltre le nostre capacità polmonari, altrimenti servono aiuti esterni. |
| inviato il 13 Marzo 2020 ore 22:06
“ Inutile spiegare perché . Oltre al decadimento della qualità in base al numero di foto c'è da dire che prima i fotografi studiavano in quanto erano costretti a farlo ( sia la tecnica che la storia ) . Ora scatti . Studio ? Ma quando mai . „ Senza andare lontano, anche qui spesso accade che si siano utenti che chiedono consigli riguardo a libri utili per migliorare la propria cultura fotografica. Avete mai letto le risposte? Soldi sprecati, esci e scatta, guarda un tutorial... |
| inviato il 13 Marzo 2020 ore 22:07
@LastPrince, Ma la mutata percezione del concetto di bellezza puó meramente ascriversi alla pp-fotografica? Lavori come quelli di Crewdson, di Gursky et allii negano evidentemente questo. E si apre cosí un'aspetto fondamentale e trasversalmente storico: quello d'una percezione diffusa e ristretta (elitaria?) del bello ... chi, o cosa, riduce questa forbice? |
| inviato il 13 Marzo 2020 ore 22:21
Parti da un concetto sbagliato . Io ho detto che di una foto mediocre si ha la presunzione di farla diventare bella con la pp pompata . Una foto bella al massimo la puoi solo rovinare . Se uno guarda le ultime foto di majoli , grandi stampe in bn di profughi che sbarcano , andiamo su un altro livello ancora . La pp é evidente ed é fatta pixel per pixel . La foto ci appare quasi come un affresco , cupo , tetro . Tutto questo é un linguaggio forte , che odora di disperazione che ci fa piombare nella foto facendoci provare angoscia .
 Qui la pp non é improvvisata. Non si parte da una foto inutile . Qui c'è un progetto ben preciso alle spalle . L'estetica ( evidente ) é funzionale . E la pp pure |
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