| inviato il 11 Gennaio 2020 ore 16:53
Questi lavori li ho fatti un bel po' di anni fa. Come dicevo sopra, con i negativi mi ero reso conto che, anche scattando in raw, occorreva una prima sgrossata per contrastare il supporto arancione, ora non ricordo con precisione, ma nell'ingranditore ci mettevo i filtri del Cibachrome (sicuramente il ciano, ma mi pare anche una punta di magenta) per avvicinarmi un po' al "negativo ideale". Anche nel proiettore DIA, se si usasse con i negativi colore, occorrerebbe in qualche modo provvedere Tutto molto empirico ma divertente! Riguardo i telaietti, ne ho conservati un po' di quelli Agfa che erano in buona plastica, belli e robusti, bisogna solo trovare il coraggio di cominciare. A distanza di anni devo dire che, a mio parere, la regina delle invertibili era la Kodak Ektachrome, ma anche la Kodakchrome, si sono conservate benissimo, le Agfa Professional invece hanno sublimato un po' peccato perchè le usavo molto, le 3M - Ferrania (per fortuna avevo fatto 1 o 2 rullini solo) le peggiori in assoluto.... tutto viola, ma si recupera anche quello un po'.... |
| inviato il 11 Gennaio 2020 ore 17:36
“ Canon FS4000US... „ Che driver usi? il mio l'ho perfino mandato in assistenza per verificare che fosse a posto (lo era) ma anche col suo driver aggiornato i risultati su velvia erano pessimi: troppo contrasto, dominante blu ed impossibilità di recuperare i dettagli nelle ombre. Ora impiego un altro driver ma i risultati non cambiano. Per Gian Carlo: Garantisco, invece, che lo FS400US per negativi è tutta un'altra cosa, assolutamente nessuno sbattimento per ottenere colori e contrasti già ben bilanciati (poi magari si correggono, ma nulla di radicale). Rispetto a quello che scrivi è realmente una passeggiata. Inoltre, carichi una stecca da 6 negativi e torni mezz'ora dopo che il lavoro è fatto (sì... è lento...). morale: cercati uno scanner |
| inviato il 11 Gennaio 2020 ore 20:58
All'epoca ho avuto il Canon 2700 ora"inutilizzabile" perchè SCSI ,ma tornando a noi con le DIA non ho avuto problemi mentre con i negativi tramite fotocamera si. |
| inviato il 11 Gennaio 2020 ore 21:45
Con un po' di sbattimento si possono far funzionare gli scanner con interfaccia SCSI, cercando in rete altre informazioni mi sono imbattuto spesso in discussioni e soluzioni in tal senso. Poi ovviamente bisogna valutare se ne vale la pena, insomma dipende da quale scanner è; nello specifico non conosco quello scanner ma se ne vale la pena le soluzioni per farlo funzionare ci sono, ma forse lo sai già e per questo "inutilizzabile" l'hai scritto tra virgolette. |
| inviato il 11 Gennaio 2020 ore 21:55
@Diebu;ce l'ho ancora in soffitta,ma fatti quattro conti farlo andare non vale la spesa "purtroppo". |
| inviato il 13 Gennaio 2020 ore 11:53
anche io ho avuto il canoscan 2700F poi sostituito dal minolta scan dual iv. Forse per mia incapacità ma con le dia soprattutto col primo non ho mai avuto risultati di qualità. Sui negativi invece nulla da eccepire |
| inviato il 13 Gennaio 2020 ore 12:22
quel soffietto doppio come si chiama per poterlo acquistare? |
| inviato il 13 Gennaio 2020 ore 13:14
sono due pezzi: Nikon bellows PB-6 slide copying adapter PS-6 Ci sarebbe anche un portanegativi che si attacca al PS-6 che non so se faccia parte del PS-6 oppure sia un ulteriore accessorio. Io non ce l'ho, ma per duplicare i negativi è molto più funzionale ed efficace uno scanner. Non so il tutto sia ancora disponibile a catalogo, cerca un usato. Nota a margime: Se guardi la foto del soffietto che ho pubblicato, vedrai che al soffietto ho aggiunto un paio di tubi di prolunga per allontanare il corpo macchina dalla lente (questo è uno Zuiko 80 mm) e, come vedi, le distanze lente-soggetto sono già al limite della lunghezza del soffietto. Temo che usando un 105 tu non riesca ad usare questo metodo per due ragioni: La distanza lente soggetto è ancora più elevata rispetto a quella di un 80 e probabilmente superiore alla possibilità del soffietto. Allontanare meccanicamente la lente dalla macchina/sensore per mezzo di distanziali, tubi o soffietto che siano (per andare in macro), sicuramente va a rendere vano ogni sistema ottico -CRC- per la riduzione delle aberrazioni a breve distanza di cui a volte sono dotati alcuni obiettivi (probabilmente il tuo). Risultato: la resa della lente non è più ottimizzata per il rapporto d'ingrandimento 1:1 Soluzione: un micro 55 f2.8 oppure 3.5 -molto buono il 3.5- |
| inviato il 13 Gennaio 2020 ore 13:35
Questi sono 2 scatti, fatti con l'ingranditore usato a mo di illuminatore, da negativo colore 35mm. La macchina era la D700 e l'ottica il 105mm/2,8 VR Nikkor a f16, la rifacessi con D800 e un diaframma un po' più aperto forse si otterrebbe ancora un ciccin di più.... ma non ne sono sicuro

 |
| inviato il 13 Gennaio 2020 ore 13:39
Quì un BN
 |
| inviato il 13 Gennaio 2020 ore 13:43
Il limite come si può vedere è la grana della pellicola, da quella non si sfugge, se la si riduce si perde nitidezza, tra le due soluzioni io preferisco vedere la grana. Un diaframma chiuso produce un po' di diffrazione, ma tutto sommato induce a un buon compromesso con la nitidezza e la grana. Comunque le foto che ci stampavano col cavolo che erano coisì nitide!! I laboratori sfuocavano un pochetto per non far vedere i difetti (polvere e piccole righe....) |
| inviato il 13 Gennaio 2020 ore 13:46
“ da negativo colore 35mm „ Belle, con cosa le giri in positivo? |
| inviato il 13 Gennaio 2020 ore 13:49
Ho usato Photoshop e ACR, è importante avere le due opzioni di - negativo-positivo - ribaltamento dx sx (mettendo il lato emulsione verso l'obiettivo vedi l'immagine come allo specchio) L'opzione negativo- positivo in effetti non serve, se si invertono sulla curva dei toni i due estremi lo fa qualsiasi software, infatti la prima grande correzione la faccio proprio lì, determinando anche gli estremi del bianco e del nero (con i cursori spesso non ce la fai...) |
| inviato il 13 Gennaio 2020 ore 17:54
In illo tempore... duplicavo le dia con lo AF 60 micro f2.8 ed un accrocchio simile della Nikon specifico per quella lente, naturalmente con l'ektachrome slide duplicating. Non ricordo le ragioni precise, ma abbandonai presto il sistema per passare a quello 'soffietto+portadia' che impiego ancora oggi perché era di gran lunga più funzionale (ai tempi come illuminazione usavo il proiettore delle dia, ma c'erano precise regole d'impiego della slide duplicating che imponevano delle prove per la taratura del filtraggio e l'uso di lampade alogene... insomma... era tutto molto--molto complicato). Se guardi la foto, l'autore duplica con il 105 vr ma per compensare la distanza di messa a fuoco ha aggiunto davanti alla lente degli anelli distanziali (di quelli per la macro) usando opportuni accorgimenti e soluzioni -di ripiego- come il BR2-A ed altri anelli (lo stesso problema di distanza dal soggetto lo avresti tu). Non so, sono molto dubbioso, su quanto sia realmente economico e funzionale come sistema. Io analizzerei la soluzione soffietto+55 f3.5 micro oppure la soluzione del portadia ES-1 ma adattato allo AF-D 60 f2.8 micro che sull'usato si trova a prezzo ragionevole. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |