| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 10:35
“ Demonizzare e screditare una cosa solo perché "una volta non si faceva" non ha senso! „ Questo è assolutamente vero. Ma anche vedere tante cose che "si fanno" essenzialmente perché "si possono fare", a me lascia qualche dubbio quando poi leggo che si fa "quel che mi piace" E non credo di dire una grande stranezza Auguri a tutti! F |
| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 11:28
Comunque se la foto è quella della galleria con la fogliolina in primo piano, a me non dispiace affatto anzi da un senso di profondità/tridimensionalità quel leggero sfocato in fondo |
| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 15:21
Per la serie "lo faccio perche' si può fare, e mi piace pure", viene in mente una lista lunghissima di brutte fusioni HDR, fatte ormai per routine, senza particolari motivi. Sempre di meno gli esempi ben riusciti... Anche il focus stacking è una scelta nell'arsenale, che può essere più o meno felice. Per chi se ne preoccupa, non è neanche vero che "prima non si faceva". Molti registi e direttori della fotografia (anche in b/n) hanno usato varie tecniche e trucchi per avere una profondita' di campo molto più spinta: Welles, Renoir, Kurosawa e Kubrik (per qualche cenno sul loro uso del deep-focus: en.m.wikipedia.org/wiki/Deep_focus ). Negli anni settanta registi new weave come Brian De Palma utilizzavano uno split-focus diopter, che e' una lente aggiuntiva in grado di spostare il piano di fuoco per meta' della copertura della lente. In questo modo era possibile avere il fuoco su due piani distinti (meta' sul primo piano e meta' sullo sfondo: un po' come la doppia esposizione con gli nd grad). Molto simile al focus stacking. L'importante è come si usa. Intanto auguri! |
| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 15:31
Interessante! Non sapevo dell'esistenza di quelle lenti addizionali! |
| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 16:35
“ Comunque se la foto è quella della galleria con la fogliolina in primo piano, a me non dispiace affatto anzi da un senso di profondità/tridimensionalità quel leggero sfocato in fondo „ si la foto è quella fatta per cazzeggiare un pomeriggio nel bosco e vedere quanto la natura sa essere brutale, quel torrente normalmente non esiste ma si forma dopo tante piogge. Oltre al cazzeggio ne approfitto per sperimentare e affinare la tecnica, sinceramente anche a me non piace seguire molto le mode però replicare gli scatti di altri aiuta a capire la tecnica e una volta padroneggiata posso scegliere se usarla perchè mi serve usarla ecco perchè ho chiesto aiuto nel forum. |
| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 16:49
A due secondi sei anche troppo lento a distanza cosi' ravvicinata da acqua in veloce movimento. A occhio direi che un secondo poteva andar bene, e' questo il parametro da tener prioritario, il resto va di conseguenza. Il primo piano e' comunque un po' troppo ravvicinato per avere una buona profondita' di campo , mi sarei tenuto qualche decina di cm dietro, non vedo il problema di alzare gli iso, almeno a 400 direi nel tuo caso... e neppure il problema di chiudere il diaframma a f 16.... Ciao Ale e Buon Natale! |
| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 17:38
Ciao, la profondità di campo è determinata da tre grandezze: lunghezza focale, diaframma e distanza del soggetto. Per lunghezze focali così corte la profondità di campo, di suo, sarebbe già abbastanza ampia, poi con diaframmi già chiusi come f11 aumenta sensibilmente, ma se tu metti a fuoco un soggetto così vicino, anche con una P.C. di, faccio un esempio, 10 m, già a 10,5 m cominci ad avere dello sfocato, quindi per avere a fuoco da 0 m a 20 m devi mettere a fuoco un oggetto a 10 m, questo naturalmente è un esempio molto grossolano. Ti consiglio di fare qualche prova e poi con la d750 se alzi gli iso fino a 1000 invece che a 100 il rumore è minimo e puoi chiudere il diaframma ulteriormente. Buone feste |
| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 18:34
Danny, per come l'avevo capita non hai mai preteso di avere tutto perfettamente a fuoco. Piu' semplicemente, ti sei ritrovato una foto con meno profondita' di campo di quella attesa, e volevi scambiare qualche opinione. Come se fossi in un forum di fotografia (e non in una televendita di elettrodomestici). Dopo 3 pagine di manganellate, qualcuno (tra cui il Sig.Mario) ha avuto la pazienza di riassumere qualcosa di utile, anche per gli altri. Nota che le varie opzioni (con Merklinger e il focus stacking) non le trovi nei libri di Feininger o Forti o negli altri manuali classici. E le tabelle di Dof master che ti hanno tirato dietro sono praticamente inutili in un caso come il tuo. |
| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 19:46
“ Piu' semplicemente, ti sei ritrovato una foto con meno profondita' di campo di quella attesa, e volevi scambiare qualche opinione. „ esattamente questo e ora ho capito che per questo genere di foto bisogna scendere a compromessi oppure andare di focus stacking se l'intento è quello di mettere tutto a "fuochissimo". PS: sto smaltendo il pranzo di natale facendo il giochino delle pile sul tavolo e provare sta benedetta PDC. |
| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 22:08
“ Rapporto di riproduzione e diaframma, se mantenuti uguali lunghezza focale e distanza dal soggetto arrivano di conseguenza in automatico „ Uguali lunghezza focale e distanza dal soggetto? |
| inviato il 26 Dicembre 2019 ore 5:46
Vero. A parità di RR la PdC è la stessa anche se si adoperano due o più obiettivi aventi lunghezze focali diverse ... ma avviene solo perché il RR è dato dal rapporto fra focale e distanza di ripresa che in questo caso, essendo fusi in una unico parametro, il RR appunto, sembra contrarre il numero dei partecipanti al gioco riducendolo da due a tre ... in realtà però sono sempre tre. Ma se proprio dobbiamo dirla tutta l'unico parametro importante, anche se nessuno in realtà lo considera, è la capacità di aggiustamento dell'occhio umano ... che riesce a farci percepire come vera e reale una cosa, la PdC appunto, che in realtà non esiste |
| inviato il 26 Dicembre 2019 ore 11:05
“ Ma se proprio dobbiamo dirla tutta l'unico parametro importante, anche se nessuno in realtà lo considera, è la capacità di aggiustamento dell'occhio umano „ Difatti è proprio lì il "trucco", per questo la PdC varia anche da osservatore a osservatore |
| inviato il 26 Dicembre 2019 ore 11:16
Alla fine possiamo dire che, fissato un punto di scatto, piu' grande e' il sensore piu' e' necessario aumentare la lungezza focale per riprendere una medesima scena. Quindi per avere simile profondita' di campo diventa necessario chiudere il diaframma e alzare gli iso a parita' di tempi. Ho tolto i punti interrogativi in "modifica" perche' la mia non era una domanda ma un'affermazione... |
| inviato il 26 Dicembre 2019 ore 12:48
Eh Walther ... speriamo |
| inviato il 26 Dicembre 2019 ore 12:48
Giusta osservazione Mario. |
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