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Pdc ff aps c







avatarsenior
inviato il 17 Gennaio 2013 ore 23:02

Esatto, è nella natura di propagazione della luce, ma qui entriamo nella teoria pura e onestamente dovrei andare a togliere polvere ai libri dei tempi gloriosi di scuola...
it.m.wikipedia.org/wiki/Legge_dell'inverso_del_quadrato


scusa non è che ti stai confondendo con l'intensità della luce che arriva? io mi sto riferendo alla pdc la cui formula a memoria è un gran casino - a meno di non saperla ricostruire seguendo la fisica - e nella quale la distanza e la focale compaiono sia a numeratore che a denominatore. per questo dico che non sono sicurissimo che la pdc cresca quadraticamente con la distanza.

avatarsenior
inviato il 18 Gennaio 2013 ore 4:17

Hai ragione, l'intensità della luce è inversamente proporzionale al quadrato della distanza, è ora che tolgo la polvere a quei famosi libri Confuso
A naso però credo che la pdc segua la stesse regole della propagazione della luce, in fondo lo sfocato sono i raggi che convergono prima e dopo il piano focale e non rientrano nel circolo di confusione. Ovviamente la pcd dovrebbe essere direttamente proporzionale al quadrato della distanza ( minor distanza=minor pdc ).
In linea generale possiamo dire che, a parità di distanza-lunghezza focale-apertura, aps-c ha meno profondità di campo, a parità di campo inquadrato-lunghezza focale-apertura, ne ha meno il ff perchè la distanza dal soggetto sarà minore.
Spero che qualche fisico-ingegnere del forum ci aiuti con qualche nozione ulteriore ;-)

avatarjunior
inviato il 19 Gennaio 2013 ore 9:13

Ancora una volta devo ringraziare il forum per avermi passato una nuova nozione interessante. Sorriso
Ero anch'io di quelli convinti che la stessa lente a parità di focale utilizzata, di apertura e di distanza dal soggetto dovesse dare assolutamente lo stesso risultato su qualsiasi macchina fosse montata salvo poi ottenere un ritaglio più o meno grande dell'immagine a seconda delle dimensioni del sensore e invece no! Ci voleva il forum di Juza per scoprire questa legge ottica e capire che senso avesse quel valore di "Circolo di confusione" che sempre vedevo su dofmaster senza però dargli importanza dato che ne ignoravo il significato.

Tornando però al mondo reale mi chiedo che uso sia possibile fare di tale conoscenza perché, come già detto da altri, quando fotografo cerco una certa inquadratura dunque utilizzando due diversi corpi uno aps-c ed uno ff dovrò per forza di cosa adeguare o la mia distanza dal soggetto o la lunghezza focale utilizzata per ottenere l'inquadratura voluta.

Come ha riassunto M3m3nt072 se voglio dare priorità al campo inquadrato (come di solito avviene per chi scatta per ottenere fotografie interessanti e non per fare esperimenti di ottica) vale la regola che assegna minor profondità di campo (maggior sfocato) alle macchine FF rispetto alle APS-C dato che mi consentiranno di usare focali più lunghe dalla stessa distanza o di avvicinarmi al soggetto a parità di focale ma quello che mi avete insegnato qui mi sta aprendo nuove strade.

La discriminante nell'uso pratico mi sembra essere quella di scegliere di fotografare con FF e poi operare un ritaglio sull'immagine finale invece di inquadrare la stessa immagine con aps-c.

Ad esempio se faccio macro per cui la pdc a distanze tanto ridotte posso ottenerla solo diaframmando molto (a rischio sempre di diffrazione) mi date ora l'idea che utilizzando un sensore FF ed operando poi in post produzione un ritaglio dell'immagine otterrei una pdc considerevolmente maggiore che inquadrando con una macchina aps-c che opera in origine il ritaglio per via delle dimensioni del sensore ma che patisce (qui la novità per me) di un minor circolo di confusione a parità di focale/apertura/distanza. Il limite starebbe nella risoluzione minore che avrebbe il file ritagliato dall'immagine FF rispetto al file nato dalla aps-c. In pratica un ritaglio 1/1,6 operato su di un'immagine di una 5D3 avrebbe una risoluzione di "soli" 9 Mpixel contro i 18 Mpixel della 7D.
In ogni caso questo ha ribaltato decisamente alcune mi convinzioni.

Grazie a Mmulinai e a tutti gli altri che hanno scritto! Sorriso

avatarsupporter
inviato il 19 Gennaio 2013 ore 10:11

No, croppando in formato aps-c devi rifare i calcoli con il cdc aps, se l'ottica può arrivare a 0,0019 la pdc è la stessa, in pratica pensa di usare un 100 macro su una 5d2 ed una 30d che hanno pixel di uguali dimensioni; croppando da FF andrai a selezionare la stessa identica area dell'Aps-c su cui ovviamente la stessa lente proietterà una identica immagine perché mai la pdc dovrebbe essere diversa?
Ps come scritto sopra la diffrazione di fatto aumenta la pdc obbligando a considerare un cdc più alto per il calcolo, se l'immagine nella zona a fuoco non è nitidissima ciò che è appena fuori fuoco non apparirà più tale...


avatarjunior
inviato il 19 Gennaio 2013 ore 10:58



No, croppando in formato aps-c devi rifare i calcoli con il cdc aps, se l'ottica può arrivare a 0,0019 la pdc è la stessa, in pratica pensa di usare un 100 macro su una 5d2 ed una 30d che hanno pixel di uguali dimensioni; croppando da FF andrai a selezionare la stessa identica area dell'Aps-c su cui ovviamente la stessa lente proietterà una identica immagine perché mai la pdc dovrebbe essere diversa?


Grazie Caterina, ma allora torna tutto come pensavo prima!
Che uso pratico si può mai fare allora di quanto qui spiegato? Confuso

avatarsupporter
inviato il 19 Gennaio 2013 ore 11:05

Un uso corretto delle tabelle di calcolo pdc in modo da non avere delusioni una volta aperte le foto sul pc....non è poco;-)

avatarjunior
inviato il 20 Gennaio 2013 ore 12:22

Ogni lente, di qualsiasi lunghezza focale, al variare del diaframma corrisponde una determinata profondità di campo precisa.
Stà a noi decidere di volta in volta, a seconda della grandezza del sensore (o come una volta a seconda del formato della pellicola), quale lente montare per avere una determinata inquadratura e di conseguanza la relativa profondità di campo.

avatarjunior
inviato il 20 Gennaio 2013 ore 13:40

la focale equivalente è una trovata commerciale..
un 100 mm rimane un 100 mm su qualunque macchina la monti..
bello sentire queste cose. ieri ho scattato con una compattina, focale reale mi pare 5mm.. peccato speravo nell'effetto fish eye e invece..

avatarsenior
inviato il 20 Gennaio 2013 ore 20:58

Spero che qualche fisico-ingegnere del forum ci aiuti con qualche nozione ulteriore


basta cercare la formula della profondità di campo che in giro avevo visto e calcolare il limite nei punti chiave della distanza ( io sono ingegnere ma non esperto di ottica ;) )

avatarjunior
inviato il 20 Gennaio 2013 ore 21:25

Avendo da poco la 6D oggi, complice la pioggia a dirotto ed anche a dirnove, ho voluto fare il confronto con la 40D e l'85 1.8.
Ad occhio dallo stesso punto di ripresa croppando la foto della 6D all' inquadratura 40D le proporzioni e la PDC sono uguali.
Spostando la macchina per riprodurre sul FF l'inquadratura della aps-c lo sfuocato è molto + sfuocato nella FF. Sorriso
Altro....nun zo

Miky

avatarsenior
inviato il 21 Gennaio 2013 ore 0:37

Allora a parità di angolo di campo con tutte le conseguenze che ne derivano, il formato APS ha una profondità di campo maggiore rispetto al FF perchè nel formato ridotto, il cechio o circolo di confusione è più piccolo rispetto al formato pieno. ( in parole povere la profondità di campo è inversamente prporzionale al circolo di confusione)


Coeteris paribus , il circolo di confusione NON è INVERSAMENTE proporzionale alla profondità di campo. È inversamente proporzionale all'Iperfocale.

La formula semplificata è: I = f^2/ (N * Cdc).
I sta per Iperfocale, N per diaframma e Cdc per circolo di confusione

Come puoi constatare dimezzando la dimensione del circolo, l'iperfocale raddoppia. La profondità di campo invece circa dimezza (li puoi considerare quasi proporzionali).

Il problema è che, se vuoi confrontare "a parità di angolo di campo" i due formati, oltre a variare il Cdc, devi variare anche la focale. E mentre nel caso APS-C l'iperfocale aumenta (la profondità di campo diminusce rispetto al FF con pari focale) in ragione del fattore di crop , perché devi ridurre il Cdc in funzione del fattore di crop (Cdc/fattore di crop), nel FF aumenta perché invece devi adeguare la focale considerando la focale equivalente all'APS-C, che vuol dire f*fattore di crop. Ma siccome nella formula la focale figura al quadrato, anche il fattore di crop deve andare al quadrato, e quindi l'iperfocale nel caso del FF aumenta in ragione del quadrato del fattore di crop.

Dunque mentre per l'APS-C ................. I = f^2 / N * (Cdc/fattore di crop) che diventa

I = f^2 * fattore di crop / (N * Cdc)

per il FF ................ I = (f * fattore di crop) ^2 / (N * Cdc) diventa

I = f^2 * fattore di crop^2 / (N * Cdc)

Si vede così la differenza?

In realtà nel confronto avrebbe senso mettere anche la rumorosità del file. Una equivalenza tra i formati potrebbe essere:

FF 80mm F 2.8 ISO 256
APS-C 50mm F 1.75 ISO 100

Un saluto
Paolo

Spostando la macchina per riprodurre sul FF l'inquadratura della aps-c lo sfuocato è molto + sfuocato nella FF. Sorriso

Sì, ma se sposti la macchina la prospettiva sarà diversa: il confronto è... azzoppato.

avatarsenior
inviato il 21 Gennaio 2013 ore 5:00

Sì, ma se sposti la macchina la prospettiva sarà diversa: il confronto è... azzoppato.


Pdeninis forse non vi siete capiti ma ha più senso invece quello che dice lui come confronto: tu vuoi fare un ritratto e riempire col viso il fotogramma nello stesso modo sia con ff che apsc. è ovvio che devi avvicinarti con ff - a parità di focale - o allontanarti con apsc. farlo dallo stesso punto con due inquadrature diverse, una "sbagliata" a cosa ti serve?

avatarsenior
inviato il 21 Gennaio 2013 ore 5:42

Grazie pdeninis per la dettagliata analisi, l' unica cosa che non ho ben capito è il discorso sulla sensibilità Confuso

avatarjunior
inviato il 21 Gennaio 2013 ore 11:41

Ottima analisi tecnica. Cmq senza entrare nel tecnicismo, sono certo che a parità di campo inquadrato (che dovrebbe essere quello che conta, visto che ancora si spera che la composizione abbia un suo valore, quindi secondo me è inutile il confronto stesso obiettivo su formati diversi a uguale distanza perchè verrebbero due immagini diverse, mentre ha senso due obiettivi di equivalente focale che riproducono la stessa immagine, dato che è ancora l'immagine il fine ultimo) più il formato è ridotto più ha profondità di campo. Non entro in merito se questo sia bene o male, perchè per qualcuno potrebbe essere anche un bene.

avatarsenior
inviato il 21 Gennaio 2013 ore 11:50

Grazie Pdeninis, l'analisi con formule è sempre chiarificatrice, però mi accodo al quesito di Black Imp sulla rumorosità...

scrivi

In realtà nel confronto avrebbe senso mettere anche la rumorosità del file. Una equivalenza tra i formati potrebbe essere:

FF 80mm F 2.8 ISO 256
APS-C 50mm F 1.75 ISO 100


in cui, correttamente, hai diviso per il fattore di crop (1,6 in casa Canon) focale e numero f/
ma la sensibilità perchè passa da 256 a 100 ISO?

grazie

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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