| inviato il 15 Dicembre 2019 ore 14:47
Il GDPR tutela in caso di pubblicazione della foto. E' stato riportato correttamente, la violazione del diritto alla privacy si configura solo nel momento in cui la foto viene pubblicata, non solo se viene scattata, purché in luogo pubblico. |
| inviato il 15 Dicembre 2019 ore 14:50
Concordo pienamente con quanto dice Cladepaulista, che poi è anche quello che volevo esprimere io nel mio precedente intervento e cioè che a quanto pare è più tutelato chi il voyeur che fotografa (fitografare gente in strada che si sta facendo i fatti suoi non è firae una forma di voyeurismo?) che il soggetto che non vuole essere ripreso. |
user55404 | inviato il 15 Dicembre 2019 ore 14:52
A tutti i sapientoni che inneggiano alla privacy, non avete ancora capito che la legge è pienamente a favore del fotografo (amatoriale e non professionista) pertanto alla luce di ciò, se qualcuno si permette di afferrarmi la fotocamera mentre scatto, rischia che il ceffone se lo prende lui, oltre a una bella querela per aggressione. Nessunego ha perfettamente ragione quando dice che se non volete essere ripresi, barricatevi in casa! Incredibile si parla sempre di argomenti triti e ritriti e sembra di cominciare ogni volta da capo... DOCUMENTATEVI |
| inviato il 15 Dicembre 2019 ore 14:52
Diebu, dimentichi un presupposto importante. Nessuno può essere ritratto contro la propria volontà in ambito privato. Ma in pubblico la scelta di mostrarsi è in primis del soggetto, il quale accetta con tale comportamento la possibilità di essere ritratto, in diversi modi. Il consenso del soggetto se ritratto in luogo pubblico è necessario solo per la pubblicazione delle immagini che lo ritraggono. |
| inviato il 15 Dicembre 2019 ore 14:54
Concordo in pieno con quanto scritto da Gaga sui vari fattori da considerare. |
| inviato il 15 Dicembre 2019 ore 14:55
Vorrei aggiungere a uno spunto già dato una mia considerazione sul fatto che il volto sia un dato privato. Molti si affidano al Cloud per i salvataggi (se la foto è fatta con un smartphone non c'è neanche da chiederselo), a servizi a basso costo come quelli di Amazon o Google che provvedono però anche a trattare tali informazioni, non limitandosi alla sola memorizzazione. Chi fotografa volti e persone in genere, se salva in Cloud su questi servizi, dovrebbe avere il relativo consenso degli interessati per dare in pasto a queste AI tali dati privati e registrarne tale utilizzo? Il confine dell'uso privato oggi sconfina facilmente, anche a nostra insaputa, con la distribuzione globale. Per carità, non sarà la pubblicazione una tantum su di un quotidiano nazionale, semplicemente la memoria condivisa di una IA della quale si sa poco ma i cui dati sono accessibili da ovunque, in qualsiasi momento, magari protetti da una semplice password che rientra nella stragrande maggioranza di quelle più ovvie. |
| inviato il 15 Dicembre 2019 ore 14:55
Mi spiegate perché i filmati delle telecamere di sicurezza di un condominio non le possono visionare neanche i condomini stessi (ad esempio per individuare chi compie certe azioni) ma le fito fatte in strada a sconosciuti le possiamo vedere in compagnia di chi ci pare (basta non pubblicarle). Mi spiegate perché quando fui derubato in stazione mi fu negato di vedere il filmato per questioni di privacy però chiunque in quel luogo mi può fotografare e visiobare le foto con chi gli pare? Non vi sembrano distorsioni della legge e delle sue interpretazioni? Non vi sembra che chi fotografa gentevin giro abbia diritti privilegiati rispetto a tutti glibaltri che non fotografano o che addirittura vengono fotografati? |
| inviato il 15 Dicembre 2019 ore 14:59
Certamente! Diego Bardone è uno streeter. Ma trovo molto interessante il lavoro che ha fatto "faceless", proprio per mettere in evidenza fotograficamente le criticità esistenti a riguardo della privacy nella fotografia |
| inviato il 15 Dicembre 2019 ore 15:00
@Diebu Perché è l'utilizzo delle immagini che necessita del consenso, ovvero che deve essere esercitato solo da chi è garante della privacy delle stesse. Il Comune riprende le proprie vie senza richiedere il consenso a chi ci passa, ma nel momento in cui le immagini vengono utilizzate l'utilizzo è regolamentato. |
| inviato il 15 Dicembre 2019 ore 15:01
Non faccio street, non mi interessa farla, ma leggo queste discussioni prendendole come uno spaccato delle nostra società. E devo dire che alcune risposte sono sconfortanti, purtroppo ormai si guarda solo alla legge (che non a caso è interpretabile) e si è perso completamente il buon senso. Ci sono momenti in cui la nostra sensibilità dovrebbe farci capire quando è meglio non scattare, quando lo spaccato di vita personale di due persone è più importante di qualsiasi nostra foto. Questa sensibilità, in questi ultimi anni, è venuta sempre a meno mentre ha preso il sopravvento la foga di fare qualcosa solo perché altri la fanno o perché comunque consentito. Ritornando al caso specifico, condanno l'anziano per aver reagito mettendo le mani "addosso" alla fotocamera ma trovo più che comprensibile il suo fastidio per essere stato fotografato. |
| inviato il 15 Dicembre 2019 ore 15:02
“ A tutti i sapientoni che inneggiano alla privacy, non avete ancora capito che la legge è pienamente a favore del fotografo... „ Perché mi devo sentire dare del sapientone solo perché ci tengo alla mia privacy? “ Nessunego ha perfettamente ragione quando dice che se non volete essere ripresi, barricatevi in casa! Incredibile si parla sempre di argomenti triti e ritriti e sembra di cominciare ogni volta da capo... DOCUMENTATEVI „ Si parla di rispetto per l'altrui desiderio a non essere fotografati, tanto più che non ci si può barricare in casa: si deve andare al lavoro, dal medico, a fare la spesa...e poi parliamoci chiaro la mia libertà finisce dove inizia quella altrui. Se una persona non gradisce essere fotografata bisogna rispettare la sua opinione e la sua persona. |
| inviato il 15 Dicembre 2019 ore 15:03
Comunque è questa una delle tantissime discussioni già fatte su juza e in tantissimi altri luoghi. Alla fine non se ne esce. Sarà un'altra discussione inutile La legge italiana lascia il posto a più interpretazioni e la materia è critica. Alla fine io concordo con quanto dice in modo semplice Sara Munari in questo articolo. saramunari.blog/2015/02/06/fotografia-di-strada-e-privacy-ecco-quanto- |
| inviato il 15 Dicembre 2019 ore 15:04
“ Ritornando al caso specifico, condanno l'anziano per aver reagito mettendo le mani "addosso" alla fotocamera ma trovo più che comprensibile il suo fastidio per essere stato fotografato. „ concordo al 100% In questo caso il buon senso avrebbe dettato uno svolgimento diverso della situazione: Buon senso: Foto scattata, soggetto chiede cortesemente di eliminarla perché infastidito dallo scatto, fotografo comprende ed elimina. Legalismo: Foto scattata, soggetto chiede cortesemente di eliminarla perché infastidito dallo scatto, fotografo fa valere la legge e nega l'eliminazione Violenza: Foto scattata, soggetto aggredisce il fotografo storpiando l'esercizio di un diritto che non sussiste nelle modalità in cui viene millantato. Per me il 2° e 3° caso sono entrambi disdicevoli. |
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