| inviato il 21 Ottobre 2019 ore 10:06
“ Si può leggere, studiare, partecipare a forum, ma imparare e migliorarsi senza un mentore a fianco e un processo difficile, lento e dai risultati incerti. „ Credo sia un pensiero di condivisibile saggezza, da avere sempre a mente... |
| inviato il 21 Ottobre 2019 ore 10:12
Lightroom agendo sui canali colore, contrasto e curva di viraggio. |
| inviato il 21 Ottobre 2019 ore 11:19
Considerando che, prediligo la fotografia in bianco e nero ed il mio rapporto con la Fotografia (non la mia) è un rapporto di Amore... ammetto, ultimamente, di aver scelto (erroneamente) la strada “facile” dello scattare in jpg, in b/n direttamente dalla fotocamera (Fujifilm X100T) e quindi cercando di manomettere il meno possibile i file in post se non per qualche taglio e compensazioni. Sono consapevole del fatto che scattare in raw e poi lavorare in post per virarli sia la strada corretta ma ho voluto provare a divertirmi là fuori cercando di trasmettere direttamente un'immagine visiva immediata. Ecco, leggere, studiare, partecipare a forum, workshop, osservare le mostre dei grandi e meno... e confrontarsi, serve molto ma, la necessità maggiore, è avere il “mio mentore”. Si, il bianco e nero necessita di conoscenza (tanta) e sensibilità (elevata) e di coscienza (infinita) e di pratica (ottimizzata). E a dirsela qua, la sottoscritta deve fare un grande e umile passo indietro e cercare di divertirsi a fotografare continuando ad amare la Fotografia e soprattutto imparando a rispettare il bianco e nero. Amen. |
| inviato il 21 Ottobre 2019 ore 19:06
La discussione è proseguita molto oltre la mia iniziale domanda molto tecnica. Ma è stato molto molto più interessante. Tanti spunti, da cui imparare. Avete qualche libro da consigliare? Questo weekend voglio passare in libreria |
| inviato il 21 Ottobre 2019 ore 19:50
A domanda rispondo: Camera raw, Ps e poi il plug-in di Nik collection Silver Efex pro |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 8:34
"Avete qualche libro da consigliare? " Ansel Adams, Fotografo di paesaggio di grandissimo valore, valore immutabile nel tempo, ha scritto diversi libri su come fare un ottimo B&N utilizzando però le tecniche e gli apparati della fotografia chimica, a pellicola. Ci sono ovviamente dei contenuti trasferibili sul digitale, tipo il trasferire in stampa, sempre e comunque, una grande estensione dei grigi, la bruciatura, la mascheratura, etc, ed i concetti in stampa chimica e digitale sono sempre gli stessi, non è cambiato nulla, ma ritengo che operando in digitale sia meglio utilizzare della documentazione più specificamente preparata per questo tipo di fotografia. Michael Freeman, tra i tanti suoi libri, ha scritto anche un testo sul B&N: "Fotografare in bianco e nero" e con quello dovresti toglierti i dubbi che potresti avere. Occhio che per fare e stampare buone Fotografie, la Conoscenza è ESTREMAMENTE più importante di tutto il resto, bisogna spendere prima e di più in quella che in attrezzatura fotografica. Per quanto mi riguarda, le priorità di spesa sono, in ordine: 1) Conoscenza della materia, libri e corsi. Oltre alla composizione fotografica, con le sue regole, etc, il fotoritocco fatto bene è assolutamente necessario per fare ottime stampe, senza quello, semplicemente, è tecnicamente impossibile farle, dunque va conosciuto. Occhio che oggi ci sono veramente un sacco di cocomerai, cial troni, che si sono messi a fare corsi di tutto nel mondo della Fotografia, bisogna selezionare uno bravo, altrimenti son più danni che vantaggi. 2) Monitor e sistema di calibrazione Il monitor, in Fotografia digitale, sostituisce i tuoi occhi, quelli si usavano a pellicola, in digitale sono stati sostituiti dal monitor: va comprato della miglior qualità possibile. 3) Stampante e PC. Semplicemente, dipendiamo da quelli in digitale, vanno comprati al meglio della qualità che ci possiamo permettere 4) Fotocamera. E' quella che "fa" il pixel, ossia fa la fotografia, con le sue caratteristiche d'immagine, colore, gamma dinamica, etc: vanno bene tutte quelle uscite negli ultimi 7 - 8 anni, e soprattutto, vanno tutte uguali, fanno tutte le stesse fotografie, e se uno non stampa dei lenzuoli, vanno evitate le pixellate, son soldi spesi male. 5) Ottica. Detta in due parole, per fare stampe anche A2, 40 x 60 cm, la roba costruita negli ultimi 8-10 anni è tutta buona, tutta, culi di bicchiere oggi non ce ne sono più, salvo qualche rara eccezione, e non c'è affatto necessità di ottiche blasonate, superlative, per fare stampe di eccellenza, e se uno non stampa lenzuoli, veramente formati enormi, sono solo soldi spesi male. |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 16:48
Grazie Alessandro, anche per i vari commenti sparsi nelle diverse pagine. Per gli ultimi punti mi ritengo a posto (arrivo da una 350D +50f1.8OM, ormai pensionata a favore di una em5ii con alcuni fissi (35 e 50 equivalente). Come PC, purtroppo mi devo "accontentare" di un xps di alcuni anni fa. Lo schermo è buono però. Per la stampa, finora mi sono affidato a service esterni locali. Una volta usavo una hp a 6 inchiostri ma prima di andare a vivere da solo... Penso approfondirò i service esterni con alcune prove "scientifiche" come suggerito nelle precedenti pagine. Voglio prima di tutto avere una buona conoscenza della materia, studiando, perché finora sono sempre stato autodidatta sbattendo la testa nei problemi. Voglio replicare il mio approccio ingegneristico anche alla fotografia. Con una base solida poi è (credo) più facile lasciar scorrere la parte artistica e compositiva. Andrò in Feltrinelli sabato! Bene! |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 20:50
Di Marco Fodde, L'arte della fotografia digitale in bianco e nero. |
| inviato il 23 Ottobre 2019 ore 12:44
Segno! |
user86925 | inviato il 23 Ottobre 2019 ore 23:28
“ Avete qualche libro da consigliare? „ qualche libro degli autori che ho citato precedentemente, tanto per rendersi conto che una banale fotocopia può lasciare un pugno nello stomaco e che una buona stampa senza idee o un progetto fotografico conta nulla... |
user86925 | inviato il 23 Ottobre 2019 ore 23:51
“ una cosa e saperlo fare (un bianconero "perfetto") e decidere di fare altro, altra cosa è essere "creativi" e tirare i contrasti a mille perché altro non si sa fare. Se lo sai fare perfetto, puoi anche inventare. Il contrario no. „ @Francesco ma un Daido Moriyama che ha scelto un certo stile nella sua fotografia, che sappia stampare in maniera ottimale per rendere l'intera gamma delle sfumature tonali di una determinata scena oppure che abbia scelto la scorciatoia di imparare sola la tecnica che gli permette di ottenere il risultato voluto, cambia qualcosa al valore della sue visioni ? diciamo che nel tuo ragionamento potrebbe essere utile, ma quell' affermazione "Il contrario no" mi sembra troppo categorico, o forse sbaglio ? |
| inviato il 23 Ottobre 2019 ore 23:59
Nove, mi ritengo un principiante della fotografia. Però, considero quell'approccio la base di tutto (professionalmente parlando), spesso anche venendo "deriso" da colleghi che si accontentano. Credo che non sia ammessa l'ignoranza (intesa come deliberata mancanza di voler imparare qualcosa, fregandosene). Per poter fare delle scelte è necessario possedere a pieno un argomento (e questo secondo me vale anche nella vita di tutti i giorni e caratterizza la mia particolare idea di politica e democrazia, ma andiamo OT) |
user86925 | inviato il 24 Ottobre 2019 ore 0:33
come ho scritto sopra, ritengo che "possedere a pieno un argomento" aiuta ma non è un azione imprescindibile, perlomeno non in ambito creativo... |
| inviato il 24 Ottobre 2019 ore 1:10
Silver Efex Pro 2 su PS (Prima Cs5 ora CC da un anno). Per qualche scatto utilizzo la conversione in bianco e nero di Capture One, sebbene abbia un notevole effetto di impasto-acquerello sulle nubi (e solo su quelle) che a volte mangia troppo dettaglio. Quanto a Silver Efex, non permette solo di modificare preset già fatti, la modalità di base (quella che carica di default) è praticamente un "blank" totalmente customizzabile. Un problema di Silver è che basta poco e crea massicci aloni bianchi di sharpening, a volte davvero grossolani (io che sono pazzo, se mi gira, entro nelle foto a livello di ingrandimento 400% e oltre e li levo col timbro clone). |
| inviato il 24 Ottobre 2019 ore 7:16
“ @Francesco ma un Daido Moriyama che ha scelto un certo stile nella sua fotografia, che sappia stampare in maniera ottimale per rendere l'intera gamma delle sfumature tonali di una determinata scena oppure che abbia scelto la scorciatoia di imparare sola la tecnica che gli permette di ottenere il risultato voluto, cambia qualcosa al valore della sue visioni ? diciamo che nel tuo ragionamento potrebbe essere utile, ma quell' affermazione "Il contrario no" mi sembra troppo categorico, o forse sbaglio ? „ Caro Nove, credo tu sappia che il mio ragionamento non muove da pulsioni "tecniciste" e che, magari rispetto ad altri intervenuti, ci sono posizioni apparentemente vicine, ma in realtà piuttosto diverse (credo) rispetto alla faccenda. Per intenderci, credo che per esempio altri abbiano scritto molte cose che posso condividere in pieno, pur immaginando che abbiamo una visione complessiva di questo tema piuttosto dissimile. Ti tispondo che, a mio avviso, a qualunque regola ci sono eccezioni, e che quindi nulla dovrebbe essere osservato da posizioni manichee. Per cui non direi mai che, se non hai almento un certo grado x di competenza nella stampa, non puoi fare cose sopraffine sempre e comunque. Ma resta il fatto che l'eccezione è eccezione. Io mi inchino di fronte a chi, pur ignorando taluni aspetti della fotografia, sappia riuscire a raccontare, fare arte, illuminare. Ma trovo molto irritante una certa apologia dell'ignoranza piuttosto diffusa secondo la quale, siccome Cartier-Bresson ha fatto foto storte, qualunque espressione di cialtro.neria fotografica ha quindi piena dignità in sè per sè. Non apprzzo chi si autoconvince di possedere il bernoccolo artistico, allo scopo fondamentale di coccolare e celebrare le proprie pigrizie. Mettiamola così: in un caso su 10.000 sarà sicuramente vero che certe "libertà" sono espressione di uno spirito alto ed è il volgo che non capisce. Negli altri si tratta solitamente di solo pigro sdoganamento dell'insulso. Rispretto alla frase "se lo sai fare perfetto, puoi anche inventare. Il contrario no", era riferita sollo alla semplice cosa in sé. Nel senso che se padroneggi una materia puoi saltare ogni regola, ma hai gli strumenti anche per rispettarla con buon esito, se vuoi. Se invece vai a caso e "non sai fare" una certa cosa, banalmente non potrai farla. Ovvero: se conosco perefettamente l'inglese posso anche parlare sgrammaticando. Se non so la grammatica invece, è improbabile che possa esprimermi in un inglese perfetto, qualora volessi o servisse. Intendevo semplicemente ciò Aggiungo un'ultima cosa: una stampa perfettina che non dice nulla, per quanto accurata, trovo anche io che si possa tranquillamente buttare nel cestino come qualsiasi foto insignificante. Perché, ed è qui che forse il mio punto di vista differisce da quello di qualcun altro, tutto il ragionamento vale anche al contrario: ovvero, se tiri abbestia i contrasti non sei necessariamente Brandt. Ma pure, se ci metti una gamma perfetta, non è proprio detto che tu sia Adams |
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