| inviato il 23 Agosto 2019 ore 12:26
Meglio la tecnica dell'attesa |
| inviato il 23 Agosto 2019 ore 13:59
Giusto ieri sera, seduto in giardino, ho assistito all'ennesima debacle di un piccolo rapace che volteggiava qui sopra. Una cinquantina di rondini sono intervenute circondandolo e, in modo chiassoso e minaccioso, lo hanno costretto alla fuga. |
| inviato il 07 Dicembre 2019 ore 19:24
oggi dopo molto tempo qui in Brianza ho visto vicino a casa uscire da una folta siepe un piccolo stormo di passero domestico; non piu' di 8/10 esemplari ma tuttavia significa che quest'estate hanno nidificato con successo; speriamo che ci sia un ritorno di questo simpatico uccello |
| inviato il 07 Dicembre 2019 ore 19:38
Ci credo io che non si vedono più, a forza di fare sempre vai e vieni.. ovviamente si saranno stufate. E sono andate in pensione insieme alle api. |
| inviato il 01 Aprile 2020 ore 22:57
Aggiornamento: Ieri 31 marzo è arrivata la prima rondine, per ora volteggia sola soletta. Fa un freddo cane. |
| inviato il 01 Aprile 2020 ore 23:00
Nella bassa romagna, a casa dei miei genitori, sono qui già da un paio di settimane, le prime. Purtroppo si sono prese queste giornate di freddo, stanno sopravvivendo, ma stanno quarantenate anche loro nel nido |
| inviato il 01 Aprile 2020 ore 23:22
per fare un esempio sui tetti intorno a casa mia dove fino a qualche anno fa in primavera cinguettavano frotte di passerotti ora ci sono solo cornacchie grigie sempre in lotta tra loro e un nido di gazze ladre per giunta pure bianconere Che tristezza |
| inviato il 02 Aprile 2020 ore 19:56
Guarda che caso. Proprio ieri ho visto volteggiare una coppia di rondini che ormai ogni anno si riproducono nel garage condominiale. Visto il periodo triste l'ho visto come un segnale fortunato, dato che le rondini sono diminuite per i motivi detti al pari delle api e farfalle. Positivo che si sia compreso che il nido non andasse rimosso (tra l'altro dovrebbe anche essere vietato (*)) nonostante si debba provvedere ad una pulizia periodica degli escrementi nella zona sottostate il nido. Ma è poca cosa, basta mettere un giornale da cambiare di tanto in tanto, nulla in confronto alla gioia e utilità che portano questi splendidi uccelli. Finora si sono riprodotti due volte a stagione con regolarità. Ed è bello seguire lo sviluppo dalla schiusa, alla crescita, al volo, dato che il nido in fango (sempre lo stesso consolidato al più) e' basso, a meno di due metri e mezzo. Comunque cerco di non disturbare ma sbircio di tanto in tanto. (*) www.dirittianimali.eu/danneggiamento-e-distruzione-dei-nidi-delle-rond www.newgenerationsanniomatese.it/blog/distruggere-un-nido-di-rondine-& |
| inviato il 02 Aprile 2020 ore 20:07
A proposito di farfalle: Sono stato in Nuova Zelanda (adesso che è la loro estate), ed ho visto SOLO DUE farfalle (garantito: DUE). Detto che la natura viene preservata al meglio possibile... non so se l'assenza di farfalle sia una caratteristica del posto o cosa. |
| inviato il 03 Aprile 2020 ore 8:18
“ Quando l'estate tornavo dalla Sicilia attraversavo tutta la penisola. Appena arrivato portavo subito a lavare la macchina in quanto il frontale era letteralmente cosparso di insetti schiacciati. Durante il viaggio, al ogni fermata dovevo lavare il parabrezza per lo stesso motivo. Da 6-7 anni, è incredibile, dopo1500 km, non trovo uno, dico nemmeno un insetto schiacciato sul frontale o sul parabrezza. Temo che una nuova generazione di pesticidi abbia dato loro il colpo di grazia. „ è veramente una cosa allucinante ed a mio avviso molto preoccupante a cui pensavo poco tempo fa... Ho una casa in montagna in appennino e quando ero bambino c'erano migliaia di falene ogni sera attaccate alla porta finestra sotto una luce. Da qualche anno non se ne vede manco una... Comunque sono sparite un sacco di altre bestiole... per esempio i chirotteri... |
| inviato il 03 Aprile 2020 ore 8:51
Da me sono arrivate la settimana scorsa |
| inviato il 03 Aprile 2020 ore 9:47
“ Temo che una nuova generazione di pesticidi abbia dato loro il colpo di grazia „ Se pensiamo che Monsanto è stata acquisita da Bayer e che il marchio è stato cancellato... Si è mai visto rinunciare ed obliterare completamente un marchio affermato e famoso? Qualcosa vorrà dire... Questo intervento è un po' o.t. e non voglio alimentare polemiche in questo 3D, ma la sintesi di Lucaluca è realmente molto preoccupante (come se già non ci mancassero le preoccupazioni) |
| inviato il 03 Aprile 2020 ore 11:03
Si calcola che in Europa, nell'ultimo decennio, la rondine sia diminuita del 40% a causa di pratiche agricole intensive e dell'uso di prodotti chimici”. Le cause del calo delle rondini “sono da ricondurre, oltre che all'agricoltura intensiva e all'uso di prodotti chimici, alla forte riduzione (e modernizzazione) delle stalle nel principale sito riproduttivo italiano (la Pianura Padana), ai cambiamenti climatici, soprattutto nelle aree di svernamento in Africa, e- ribadisce la Lipu- al consumo di suolo, fattori che hanno enormemente ridotto la popolazione complessiva della specie sia in Italia che in Europa”. Ma se la rondine non sta bene, gli altri uccelli selvatici tipici degli ambienti agricoli italiani stanno anche peggio. Secondo il report 2014 Uccelli comuni in Italia, edito da Lipu e Rete rurale nazionale per il progetto Farmland Bird Index del ministero delle Politiche agricole, “su 28 specie tipiche dell'ambiente, 14 sono in calo, tra cui i passeri, l'allodola e la calandrella (queste ultime due negli ambienti pseudo steppici), e inoltre l'averla piccola, il torcicollo e il saltimpalo per gli ambienti agricoli caratterizzati soprattutto da siepi, muretti a secco e boschetti”. fonte «Agenzia DIRE» e l'indirizzo «www.dire.it» qui l'articolo intero del 18 marzo 2015: www.dire.it/18-03-2015/3735-rondini-in-calo-e-per-lagricoltura-intensi Stazione ornitologica svizzera & ASPU/BirdLife Svizzera, Sempach & Zurigo - Autore: J. von Hirschheydt La scelta del luogo di nidificazione è spesso legata all'utilizzazione agricola. La maggior parte dei nostri effettivi vive sull'Altopiano. Qui la specie preferisce nidificare in stalle con animali d'allevamento o nei granai annessi. In questi locali caldi e ricchi di mosche il successo riproduttivo è massimo. Le fattorie con stalle a stabulazione tradizionale e dal soffitto basso e sostenuto da travi, rappresentano i luoghi di nidificazione ideali. Le stalle a stabulazione libera hanno meno luoghi ideali di nidificazione, ma il successo riproduttivo può essere comunque buono. Stalle a stabulazione libera molto aperte e con un clima simile a quello dell'esterno, sono meno adatte. I periodi di cattivo tempo durante la stagione riproduttiva, lungo le rotte di migrazione o nei quartieri di svernamento possono decimare considerevolmente a corto termine gli effettivi di questa specie divoratrice di insetti. Tuttavia, in anni favorevoli, questi crolli si compensano anche velocemente. Più importante per l'evoluzione degli effettivi a lungo termine è per contro il cambiamento di struttura nell'agricoltura. Tutti i nidi occupati l'anno precedente dovrebbero rimanere per la prossima stagione riproduttiva accessibili alle rondini, che ritornano in primavera al loro luogo di riproduzione famigliare. Finché nei luoghi di nidificazione non avvengono cambiamenti considerevoli, questi restano attrattivi per le rondini. Comunque anche quando si abbandona l'allevamento del bestiame oppure quando termina l'attività dell'azienda, i luoghi di nidificazione dovrebbero restare accessibili alle rondini, almeno finché il nuovo utilizzo degli edifici permette la loro riproduzione senza disturbi eccessivi. Le rondini restano fedeli al loro ambiente famigliare per tutta la vita anche se il loro successo riproduttivo sarà minore. Gli allevatori e i contadini rurali sono consapevoli della loro responsabilità per la conservazione di questa specie e stimano molto le proprie rondini. Presso di loro quindi il potenziale di nidificazione può essere solo occasionalmente migliorato. Per contro potrebbe essere incrementato presso gli allevatori al di fuori dell'agricoltura, come per esempio presso gli allevatori di cavalli o di pecore, oppure anche presso darsene coperte, dove i proprietari non hanno finora minimamente pensato alle rondini. I luoghi di nidificazione dovrebbero essere accessibili senza interruzione da fine marzo fino a fine settembre, raggiungibili attraverso un'apertura minima di almeno 20 cm di diametro e sicura da gatti e faine (controllare!). Le rondini costruiscono volentieri il nido sopra sostegni come coprilampade, tubature, scatolette elettriche di raccordo ecc., oppure li costruiscono direttamente alle pareti o alle travi. Le superfici ruvide di travi non lavorate o murature grezze in mattoni sono più adatte di superfici in cemento lisce. L'inizio della costruzione è agevolato piantando per esempio alcuni chiodi, vecchie lame di falciatrici, graffette da costruzione, travetti o assicelle nelle travi o nei muri, distanti dal soffitto 15–20 cm. Naturalmente si sceglieranno luoghi sicuri da gatti, faine o ratti, possibilmente senza corrente d'aria – la trave protegge sufficientemente dal vento – a una distanza di 2–5 m dall'apertura verso l'esterno. La maggior parte delle nostre rondini vive in fattorie dove vi è sufficiente materiale per la costruzione del nido. Molti contadini provvedono affinché nel proprio cortile ci sia sempre una pozza fangosa umida. Per necessità gli uccelli si aiutano anche con il letame. In questi casi l'impiego di nidi artificiali non è necessario. In molti altri luoghi potenziali di nidificazione manca tuttavia il materiale idoneo. Chi volesse incoraggiare la nidificazione delle rondini in questi luoghi, deve offrire loro sufficiente materiale per il nido oppure utilizzare nidi artificiali Contrariamente alle voci che corrono, sia le prescrizioni svizzere per l'igiene nelle aziende produttrici di latte, sia le rispettive direttive europee non proibiscono la nidificazione delle rondini nelle stalle e nei fienili. Il foraggio non deve essere tuttavia contaminato. Se lo sterco sotto i nidi occupati costituisse un problema, questo potrebbe essere risolto posando delle mensole di protezione. I ventilatori e soffiatori di fieno non protetti causano occasionalmente la morte di singoli individui e devono quindi essere resi inaccessibili. Il rumore prodotto per contro non disturba la riproduzione. Se le rondini nidificano in fienili provvisti di soffiatori per il trasporto, nel periodo della fienagione si ha spesso la perdita delle covate coperte dal fieno e dalla polvere. L'uso di getti a pressione per la pulizia delle pareti durante la riproduzione può rappresentare un pericolo! Non dirigere il getto verso un nido occupato, altrimenti potrebbe crollare! Anche con un utilizzo scrupoloso ci può essere il rischio che i piccoli si bagnino con il vapore prodotto e quindi possano morire per raffreddamento. Presso un nido occupato, per il deposito di materiale o la collocazione di macchinari bisogna mantenere una distanza minima di 180 cm sia sotto che accanto al nido. Altrimenti i gatti o le faine potrebbero raggiungere i nidi! Nel caso un nido occupato dovesse cadere e le uova o i piccoli restassero integri, metteteli con il materiale di imbottitura del vecchio nido in un contenitore simile (p. es. un nido artificiale, una scatola di cartone o di plastica, ecc.) e affrancatelo dove c'era il nido. Le rondini si radunano volentieri sui fili aerei delle condotte elettriche e telefoniche. Tuttavia, la loro scomparsa, in costante aumento, non causa problemi: tetti, grondaie, recinti, rami morti di alberi di latifoglie offrono alternative a sufficienza. Qui l'articolo intero www.vogelwarte.ch/it/uccelli/domande-e-informazioni/nidi-artificiali/a |
user12181 | inviato il 03 Aprile 2020 ore 13:10
Stanno rallegrando i miei giorni di recluso. Ci ho messo un po' a capire che erano rondini, ho cominciato a notarle dopo qualche giorno dal mio arrivo, dopo essere scappato il giorno della grande fuga (la mia aveva però motivi e meta diversi, la sostanza è che qui sono rimasto) vedevo impazzare uccelli davanti alla finestra, proprio nei giorni più tetri (ammesso che sia possibile stabilire un grado di tetraggine nei giorni che stiamo vivendo), poi ho capito: sono le rondini. |
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