| inviato il 03 Maggio 2019 ore 8:02
Non ho mai detto, se a me ti riferivi, Daunio, che la lo stato dell'arte tecnico della fotografia di 30,40,50 anni fa, debba essere considerata fotografia di bassa qualità di oggi. Ho iniziato a fotografare da bambino nel 1959 e a sviluppare i miei primi rulli nel 1968 della mia rolleiflex planar e della Nikon f; e indubbiamente, pur essendo ottime macchine dell'epoca, la qualità oggi ottenibile col digitale, non ha paragoni. iI pero' mi riferivo alle foto di 100 anni fa e quella era la qualità ottenibile. Strumentalizzare però il concetto dicendo che quelle foto facevano schifo tecnicamente per affermare che quello che conta sia la forza dell'immagine significa voler affrontare un altro tema, fuori dall'aspetto tecnico. Certo che nella tecnica fotografica contano tante cose e tante fotografie mostrano come uno stesso tema possa essere sviluppato diversamente da fotografi differenti. Voler tralasciare la tecnica per giustificare l'incapacità di tentare di dare la propria visione della realtà, con una fotografia, a mio avviso è solo la manifesta dichiarazione di incapacità di utilizzo del mezzo espressivo. |
user170782 | inviato il 03 Maggio 2019 ore 8:05
Ma quelle foto non facevano schifo tecnicamente, tranne quella di Capa. |
| inviato il 03 Maggio 2019 ore 8:10
Io scatto quasi sempre a TA o giù di lì, mentre conosco gente che scatta solo da f5,6 in su. Neanche a descrivere quanto ci passa tra una concezione di fotografia e l'altra. Personalmente credo che a f11 renda una buona qualità ottica anche una bottiglietta di Chinotto. |
| inviato il 03 Maggio 2019 ore 8:38
@bergat No, la parte sotto il tuo tag era la parte in cui ti rispondevo al tuo post precedente. L'appunto era una considerazione generale su alcuni post che lasciavano passare un messaggio che ai tempi ci fossero solo Comet Bencini et similari, ma le foto erano foto vere, come è anche vero che oggi chi inneggia a certi target tecnici, se non ha cominciato ieri, è passato per i precedenti target tecnici inneggiandoli ugualmente ... I tempi cambiano i riferimenti pure, ma rimane sempre lo stesso concetto, idee, studio, applicazione, attrezzatura ed un pizzico di se stessi Questa è per me la fotografia, che sia fatta oggi o 20 anni fa, cambiano gli strumenti, ma c'erano i capa, gli adams ieri ed oggi |
| inviato il 03 Maggio 2019 ore 9:26
La post-produzione non è un'invenzione del digitale, già in camera oscura chi se ne intendeva, di correzioni (e mutamenti veri e propri) della posa scattata ne faceva, eccome. Eppure anche allora, come d'altronde oggi -sia tra i professionisti, sia tra quelli che ci tengono (anche economicamente), la scelta cade su obiettivi di pregio a favore di un indubbio risultato. A prescindere dal fatto che la fotografia non é solo perfezione ma specialmente espressione, che prima di tutto si rappresenta attraverso una specifica posizione del soggetto in un certo ambiente o situazione. Che poi col software sia anche più facile (naturalmente sapendolo usare), o meglio più immediato, intervenire per migliorare la foto non c'è dubbio. Ma la resa “raw” di una lente di pregio (in termini di vera nitidezza, progressione dei piani, profondità dei colori, rappresentazione delle sfumature ecc.) se non c'è sarà quanto meno improbabile “generarla” in post-produzione, pur essendo possibile metterci delle “pezze”. Giampaolo |
| inviato il 03 Maggio 2019 ore 10:18
Per colpa della legge (non scritta ma reale) del minimo ritorno, per avere un'ottica con il 10% in più sui vari parametri bisogna spendere 3-4-5 volte di più. Investire in P.P. è molto più redditizio. Lo dico a tutti ed anche a me stesso che pigramente non lo faccio. |
| inviato il 03 Maggio 2019 ore 11:23
“ È intellettualmente poco onesto far passare lo stato dell'arte tecnico della fotografia di 30 40 50 anni fa come fotografia di bassa qualità oggi „ ancora nell'Ottocento facevano stampe all'albumina dalla nitidezza straordinaria, alcune del mio paese le ho collezionate. stupefacenti. |
| inviato il 03 Maggio 2019 ore 13:04
@Paolo Iacopini "Per colpa della legge (non scritta ma reale) del minimo ritorno, per avere un'ottica con il 10% in più sui vari parametri bisogna spendere 3-4-5 volte di più." Questo é vero, tenuto conto del fatto -però- che l'ottica inferiore (del 10%) già é un signora lente che, da parte sua, restituisce ottimi risultati. Pertanto, al di là di una rincorsa anche piuttosto opinabile, tipo chi sputa più lontano, quale potrebbe paragonarsi la ricerca di una lente con un MTF di 10 linee in più (forse), anche con quelle ottiche, di una tacca sotto, avremmo risultati comunque difficilmente simulabili con la sola elaborazione post. Giampaolo |
| inviato il 03 Maggio 2019 ore 14:50
Sperimentando gli ultimi software della Topaz basati sull'intelligenza artificiale (Gigapixel AI, Sharpen AI, Jpg to Raw e Denoise AI) mi sto rendendo sempre più conto che la qualità dell'obiettivo incide sempre meno sulla qualità della foto finale. Qui sul forum c'è qualcuno che ha elaborato la foto un gatto sfocato riuscendo, alla fine e senza tanto lavoro, a vedere i singoli peli. Certo, tirare fuori qualcosa di buono da uno schifosissimo fondo di bottiglia può essere difficile (comunque non impossibile), ma trovare le differenze di qualità tra due foto scattate una con un obiettivo di media qualità e l'altra con un'ottica di altissima qualità, una volta elaborate è, se non impossibile, perlomeno alquanto arduo. Secondo me, quando si parla di lunghi teleobiettivi usati nella foto naturalistica, dove si cerca il massimo anche nei crop spinti, oppure di grandangoli spinti e particolari, vale ancora la pena di spendere. Nelle ottiche medie, invece, dove si usa quasi sempre l'intero fotogramma, evitati i fondi di bottiglia, spendere migliaia di euro su un fisso stranitido non ha più molto senso. Aggiungo, per quelli che hanno tirato in ballo la perdita di tempo, che oggi si possono far lavorare i software in batch. Finisco ricordando che Adobe si è ben accorta dell'indispensabilità della post produzione, raddoppiando il costo di Photoshop, e se ne sono accorti anche quelli della Topaz, che hanno venduto una valanga di software basati sull'intelligenza artificiale. |
| inviato il 03 Maggio 2019 ore 15:22
Completamente d'accordo |
| inviato il 03 Maggio 2019 ore 15:52
“ spendere migliaia di euro su un fisso stranitido non ha più molto senso. „ Ma questo perché ci si concentra solamente sulla nitidezza di un obbiettivo, ma esiste anche altro “ Qui sul forum c'è qualcuno che ha elaborato la foto un gatto sfocato riuscendo, alla fine e senza tanto lavoro, a vedere i singoli peli. „ Forse si fa prima a fare computer grafica, allora |
| inviato il 03 Maggio 2019 ore 16:29
“ Ma questo perché ci si concentra solamente sulla nitidezza di un obbiettivo, ma esiste anche altro „ Sicuramente, ma sento ancora molti declamare le qualità dei fissi..... “ Forse si fa prima a fare computer grafica, allora „ Direi di no, perché per fare computer grafica (ho lavorato 25 anni in quel mondo) ci vuole molta, molta mano e molto tempo, mentre per rendere nitidissimi i peli di un gatto sfocato è bastato un comando solo, ben dato, su un software che poi ha fatto tutto da solo in meno di un minuto. |
| inviato il 03 Maggio 2019 ore 16:38
“ Sperimentando gli ultimi software della Topaz basati sull'intelligenza artificiale (Gigapixel AI, Sharpen AI, Jpg to Raw e Denoise AI) mi sto rendendo sempre più conto che la qualità dell'obiettivo incide sempre meno sulla qualità della foto finale. Qui sul forum c'è qualcuno che ha elaborato la foto un gatto sfocato riuscendo, alla fine e senza tanto lavoro, a vedere i singoli peli. Certo, tirare fuori qualcosa di buono da uno schifosissimo fondo di bottiglia può essere difficile (comunque non impossibile), ma trovare le differenze di qualità tra due foto scattate una con un obiettivo di media qualità e l'altra con un'ottica di altissima qualità, una volta elaborate è, se non impossibile, perlomeno alquanto arduo. Secondo me, quando si parla di lunghi teleobiettivi usati nella foto naturalistica, dove si cerca il massimo anche nei crop spinti, oppure di grandangoli spinti e particolari, vale ancora la pena di spendere. Nelle ottiche medie, invece, dove si usa quasi sempre l'intero fotogramma, evitati i fondi di bottiglia, spendere migliaia di euro su un fisso stranitido non ha più molto senso. Aggiungo, per quelli che hanno tirato in ballo la perdita di tempo, che oggi si possono far lavorare i software in batch. Finisco ricordando che Adobe si è ben accorta dell'indispensabilità della post produzione, raddoppiando il costo di Photoshop, e se ne sono accorti anche quelli della Topaz, che hanno venduto una valanga di software basati sull'intelligenza artificiale. „ Esattamente ciò che penso io. Purtroppo aggiungo. Nel senso che tutto il succo della fotografia (parlando di attrezzatura) va un pò a ramengo. |
| inviato il 03 Maggio 2019 ore 18:07
“ Sicuramente, ma sento ancora molti declamare le qualità dei fissi..... „ La qualità degli obbiettivi non è data dalla sola risolvenza, c'è anche altro; certo, se pago uno zoom un migliaio di euro, mi aspetto che almeno la risolvenza sia paragonabile: prova però a usare un 18-55 e metterlo a confronto con qualche fisso “ Direi di no, perché per fare computer grafica (ho lavorato 25 anni in quel mondo) ci vuole molta, molta mano e molto tempo, mentre per rendere nitidissimi i peli di un gatto sfocato è bastato un comando solo, ben dato, su un software che poi ha fatto tutto da solo in meno di un minuto. „ Forse attualmente; ma non credo che ci vorrà molto tempo per sviluppare un software che disegni un gatto, da solo, magari basandosi su una ricerca su google... “ Purtroppo aggiungo. Nel senso che tutto il succo della fotografia (parlando di attrezzatura) va un pò a ramengo. „ Non lo so... Un conto è dare nitidezza percepita, un conto è dare davvero un'informazione: se un obbiettivo non ha risolto abbastanza, quello che fa il software non è altro che inventare; sarebbe divertente scoprire che, in un futuro, magari il software corregge un po' troppo e modifica anche i connotati |
| inviato il 03 Maggio 2019 ore 18:30
Se lavoro con un ottica scadente perdo ore a regolare tutto...dai colori...alla nitidezza…l'esposizione… Mi ricordo il nikon 18-105...che caxxo era impossibile esporre il sole per ottenere la stella avevi sempre mezzo cielo sfondato... Con una buona ottica il flusso di lavoro si velocizza parecchio…. Quindi dipende anche da quanto tempo puoi investire sul file...ovviamente ci sono tante altre cose da considerare... |
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