| inviato il 09 Febbraio 2019 ore 14:05
Ah io faccio come ai detto, mi baso sull'istogramma facendo attenzione a non avere picchi laddove le alte luci mi interessano. Il giorno che mi metto in casa una stampante seria allora si che sperimenterei a quale valore di stop o in quale zona mettere le alte/basse luci. Comunque la quantità di informazioni in un negativo esposto correttamente i sensori delle mia reflex se li sognano. |
| inviato il 09 Febbraio 2019 ore 14:07
Marameo, ma se arrivi all' "histogram after adjustments" dalla parte opposta e' meglio , perche' avrai piu' informazioni nelle ombre. Il problema e sapere quanto puoi osare a sinistra. |
| inviato il 09 Febbraio 2019 ore 21:43
“ Nel digitale, (sempre spostando il ragionamento analogico sul sensore), il sensore mal digerisce le alte luci, „ Infatti, proprio per verificare fino a che punto è tollerata una sovraesposizione, (o una sottoesposizione), ho effettuato un test, che ho pubblicato nella mia galleria... (i dettagli sono specificati nel post che accompagna le foto) Risultato..? Non se l'è fumato nessuno... Resta il fatto che dal test emerge chiaramente che 1 stop di sovraesposizione può considerarsi accettabile..., mentre 2 stop in + portano al clipping delle zone più luminose del fotogramma. Nel test ho anche messo in evidenza un altro fattore, spesso trascurato. La sensibilità effettiva delle fotocamere non è mai uguale a quella nominale; Nella Nikon 850 (la fotocamera adottata per la prova), ai 100 Iso impostati ne corrispondono circa 75 effettivi, ( a 200 se ne hanno 150), e così via. Occorre poi considerare la chiusura effettiva del diaframma, anche qui di solito leggermente piùchiuso; Il Sigma 85 Art, pur essendo discretamente preciso, ad f 2,8 (il diaframma al quale nel mio test corrispondono 2 EV di sovraesposizione), si "mangia" circa 3-4/10° di f-stop. Sommando questo errore a quello della minore sensibilità abbiamo un errore approssimativo di circa 0,5--> 0,6 f stop. Pertanto, se i miei ragionamenti sono corretti... se ne deduce che il limite di sovraesposizione per quella combinazione fotocamera-obiettivo, si attesta attorno ad 1,5 EV. Un pò pochino, direi. . Va detto comunque che le valutazioni sono state effettuate sui Jpg usciti dalla fotocamera senza alcun intervento di post-produzione. E qui si pone un' ulteriore domanda: Se un file JPG può contenere 8 bit per ogni colore della terna RGB, come vengono "compressi" i 12 o 14 bit del Raw catturato dal sensore... ? Dov'è la "perdita" corrispondente al taglio? Nelle alte luci..? ( il bit più significativo può contenere 256 sfumature...) |
| inviato il 10 Febbraio 2019 ore 0:01
“ Va detto comunque che le valutazioni sono state effettuate sui Jpg usciti dalla fotocamera senza alcun intervento di post-produzione. „  Purtroppo l'errore sta proprio nel jpg, che tra l'altro è l'immagine cui si riferisce l'istogramma on camera: devi fare la stessa prova con il raw, perché il jpg compire, da qualche parte che non sai, ma comprime; è una compressione con perdita di informazioni: oltre alla perdita in risoluzione hai anche una perdita in livelli di luce, cioè di bit. “ limite di sovraesposizione per quella combinazione fotocamera-obiettivo „ Sì, anche se la fa da padrone il sensore della macchina: tu, in teoria, dovresti leggere l'istogramma e fare le tue decisioni su quello, non sulla terna di esplosione che hai deciso  |
| inviato il 10 Febbraio 2019 ore 0:17
All'antica, fotografo un corvo e chiudo di due stop, una cicogna e apro di due stop. Una cicogna e un corvo insieme, confido in San Gennaro, scatto come mi dice il matrix e poi photoshop |
| inviato il 10 Febbraio 2019 ore 0:23
“ Sì, anche se la fa da padrone il sensore della macchina: tu, in teoria, dovresti leggere l'istogramma e fare le tue decisioni su quello, non sulla terna di esplosione che hai deciso „ Nella pratica il Jpg è il formato di esportazione finale... se mandi in stampa ad un laboratorio un discreto n° di files Tiff ad alta risoluzione, come minimo ti sparano... pertanto volevo vedere l'effetto su un file di utilizzo pratico (stampe, pubblicazioni su siti web, etc). A questo punto, voglio provare a prendere i raw (NEF) di quella stessa prova, ed esportarli in Tiff a 16 bit, per vedere se c'è una maggiore tolleranza agli errori di esposizione... |
| inviato il 10 Febbraio 2019 ore 1:58
“ Nella pratica il Jpg è il formato di esportazione finale... „ Eh, ma aspetta, che non è così semplice: tra il file a colori che stai vedendo, mettiamo il tuo jpg, c'è di mezzo anche lo schermo che anche quello introduce delle variazioni; per questo e per quello detto prima, il jpg non è affidabile per fare questo tipo di valutazioni. Il raw, invece, contiene tutte le informazioni registrate dal sensore; o almeno così si spera. P.s.: ovviamente, al posto di esplosione doveva esserci esposizione, ma nella fretta il correttore...  |
| inviato il 10 Febbraio 2019 ore 10:22
E torniamo sempre li, manca la destinazione finale per una valutazione oggettiva. Presa una foto, esposta in modo che l'istogramma avesse tutte le info (era un panorama) con attenzione alle alte luci (nuvole e riflessi) lavorato in silver efx e portato i valori di bianco e nero ai valori richiesti dalle caratteristiche della carta/stampante e dato in stampa (Tiff) il risultato è splendido, neppure si avvicina allo stesso file lavorato come pensavo io in base a cio che vedevo a monitor e mandato in stampa in jpeg |
| inviato il 10 Febbraio 2019 ore 11:07
"Resta il fatto che dal test emerge chiaramente che 1 stop di sovraesposizione può considerarsi accettabile…" 1) Questo è veramente incorretto e rivela profonde carenze di conoscenza sul come si espone in fotografia. L'esposizione è una misura e nulla più, ed una misura deve avere un punto di riferimento, il punto di zero, allorquando si introduce il concetto di misura relativa, ossia di misura più lunga o più corta rispetto alla misura del soggetto di riferimento. Se misuri le alte luci estreme e poi sovraesponi quella misura di un diaframma, le bruci, mentre se misuri i grigi estremamente scuri, vicini al nero, e poi sovraesponi sempre quella misura di un diaframma, la foto, nella grandissima maggioranza dei casi, resta un emerito cesso perché ti resta scura comunque. In altre parole, dire che uno stop di sovraesposizione è accettabile senza fare riferimento a che cosa si è misurato come esposizione di riferimento è da perfetti incompetenti, è completamente errato come concetto di esposizione relativa. 2) Oltre al non aver citato che cosa misuri come esposizione, ti sei scordato anche un altro fattore importantissimo: in che modo effettui la misura? Con esposimetro esterno oppure con l'esposimetro TTL della fotocamera? Anche questo non l'hai specificato. Se usi l'esposizione TTL della fotocamera, qualsiasi sia il valore di assorbimento della luce dell'ottica, viene automaticamente introdotto nel calcolo dell'esposizione, mentre se usi un esposimetro esterno, quel valore lo devi tenere in considerazione, perché l'esposimetro esterno non te lo ingloba nel valore dell'esposizione che misura, e questo impattadi più oggi rispetto ad un tempo, perché oggi esistono e sono di comunque uso delle ottiche con numero di lenti molto alto, anche 24 - 30 lenti, e che assorbono dunque parecchia luce rispetto e se usi un esposimetro esterno, ti fanno la foto sottoesposta rispetto al valore misurato, ovunque tu abbia fatto la misura. 3) La possibile diversità di sensibilità ISO della fotocamera rispetto al valore nominale, viene compensata dalla misura TTL dell'esposimetro della fotocamera, cosa che non avviene con esposimetro esterno: se non dici come hai effettuato la misura, il fatto che tu corregga l'esposizione misurata del fattore differenziale di ISO della fotocamera ti porta ad errore in caso di misura TTL. Secondo me, un buon libro di fotografia, le basi della fotografia, ti sarebbe utilissimo. |
| inviato il 10 Febbraio 2019 ore 11:34
Alessandro hai mai provato a scattare una foto sovraesposta e poi recuperarla in postproduzione? Quello che allo scatto è bruciato riappare magicamente grazie alla GD. |
| inviato il 10 Febbraio 2019 ore 15:56
Alessandro, l'ho specificato chiaramente... con un esposimetro per luce flash a luce incidente, di alta precisione. Ho scritto tutto, mi hai trattato come un pivellino.. bastava leggere meglio. Ripeto testualmente: “ Nella sezione galleria ho pubblicato una serie di foto senza alcun presupposto "artistico,unicamente ai fini di un rilievo strumentale. Ho effettuato un breve test casalingo, con l'intenzione di verificare il comportamento della fotocamera in condizioni di scostamento (intenzionale o meno), rispetto alla esposizione ottimale. Come già scritto nella didascalia allegata alle varie immagini, ho mantenuto tutte le impostazioni iniziali, variando solo il valore di diaframma dell'obiettivo. Ho pertanto scatta alcune foto ad esposizione corretta, riportando il valore letto dall'esposimetro, ( f 5,6 in luce incidente , rivolto verso la sorgente luminosa). In seguito ho variato l'esposizione di 1 e 2 stop in sovra ed altrettanto in sottoesposizione. Ho potuto notare che 2 f-stop in più sono già sufficienti per ottenere aree bruciate nelle alte luci; in direzione opposta invece, 2 stop di sottoesposizione, pur evidenti, non hanno un effetto deleterio sulla foto, o quanto meno è inferiore rispetto a quanto succede con un analogo valore in eccesso. Devo inoltre segnalare che occorrerebbe tener conto anche dell'errore di scostamento dai valori nominali, nei 2 parametri che influenzano maggiormente l'esposizione con il flash: Sensibilità ISO e apertura effettiva del diaframma. Dalla lettura delle prove effettuate dal Centro Studi Progresso Fotografico, emerge che la sensibilità effettiva della Nikon D850 oggetto di test, è di 75 ISO anzichè 100; (-25%); l'obiettivo Sigma 85 1,4 Art invece presenta un lieve errore (da 3 a circa 5/10 di diaframma più chiuso), rispetto al valore nominale. Sono entrambi valori negativi, che pertanto vanno a sommarsi determinando un'esposizione effettiva, stimabile con buona approssimazione, di circa 1/2 f-stop inferiore a quella nominale. Ecco pertanto che si impone un'ulteriore considerazione: l'esatta esposizione, in pratica è una "chimera": Anche volendo usare tutte le precauzioni del caso, soprattutto in modalità manuale , occorre fare in conti con tutte le tolleranze dei meccanismi che determinano la corretta esposizione: Valore di diaframma, tempo di esposizione ( in luce continua), e sensibilità ISO. „ Lo stop di sovraesposizione è in rapporto alla lettura esposimetrica.. ESPOSIMETRO MINOLTA FLASHMETER IV. Chiaro , adesso...? “ Secondo me, un buon libro di fotografia, le basi della fotografia, ti sarebbe utilissimo. „ Può darsi... c'è sempre da imparare... Anche in termini di "comunicazione EMPATICA, cordiale e soprattutto rispettosa " ... |
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