| inviato il 26 Marzo 2019 ore 17:02
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| inviato il 26 Marzo 2019 ore 17:16
“ Nella foto che ho messo a mo' di esempio, quella non pubblicabile, il soggetto della foto è la composizione degli elementi, intendo dire che non è un ritratto, è un concetto espresso in forma visiva: l'idea di un mondo, di una cultura, di uno status sociale. „ Ortophon non importa in quale categoria la metti tu è e resta un ritratto e come tale non sarebbe pubblicabile |
| inviato il 26 Marzo 2019 ore 17:25
"Vincè! fammi sapere quando vai a chiedere la liberatoria a quei due "...Non mi crederai ma Niko mi sta preparando una bozza...Karletto un'avvocato!!! |
| inviato il 26 Marzo 2019 ore 18:03
“ “ Nella foto che ho messo a mo' di esempio, quella non pubblicabile, il soggetto della foto è la composizione degli elementi, intendo dire che non è un ritratto, è un concetto espresso in forma visiva: l'idea di un mondo, di una cultura, di uno status sociale. ? „ Il concetto è un altro. La foto ritrae un soggetto che viene collocato in un determinato luogo e, magari, in un determinato momento. Detto questo, siamo sicuri che il soggetto in questione non abbia più che validi motivi perchè quella foto non debba essere pubblicata? Il concetto mi sembra piuttosto semplice e non si presta ad interpretazioni. |
| inviato il 26 Marzo 2019 ore 18:21
Senza intento polemico, giusto per far rilevare quanto può essere paradossale la norma di una legge vecchia di 70 anni, riporto un estratto (pieno rispetto della legislazione comunitaria sul copyright) della definizione di ritratto così come l'ho trovata nell'enciclopedia Treccani: "...è l'isolamento non dell'uomo, ma di un uomo, che si afferma attraverso i segni caratteristici della sua fisionomia, è la liberazione dell'individuo dall'ambiente che lo circonda". In questa mia come in tante altre foto l'individuo non è liberato dall'ambiente, al contrario è circondato da esso e in esso si rispecchia tramite i segni delle mode, cioè proprio il contrario del ritratto. Vabbé, il mio cent di contributo psicosocioculturale. Sabato gli faccio indossare la maschera di Anonymus. |
| inviato il 26 Marzo 2019 ore 18:36
Ortophon comprendo quello che dici e ti assicuro che anche io non volevo e non voglio polemizzare. Ma ribadisco che il concetto non si presta ad iterpretazioni nè, a mio parere, ci si può trincerare dietro scudi più o meno culturali. Se IO non voglio che tu pubblichi una foto che mi ritrae, TU non la pubblichi. Senza se e senza ma. Oltre a chiederti espressamente di eliminare quanto pubblicato, se la tua pubblicazione senza il mio consenso mi ha cagionato un danno ti chiedo pure di risarcirmi. Sei sicuro che quel signore non avesse detto alla moglie che era in ufficio ed invece tu non hai fornito la prova che era sotto casa dell'amante? Giusto per fare un esempio concreto, nella speranza di non andare OT, basti pensare alle foto scattate dai rilevatori automatici di velocità (autovelox): il garante ha tassativamente vietato che questo tipo di strumenti mostrasse il viso dei conducenti, proprio perchè collocabili nel tempo e nel luogo. In Svizzera, che non deve sottostare ai dictat della comunità europea, questo divieto non esiste, anzi! |
| inviato il 26 Marzo 2019 ore 18:43
Nella foto di Ortophon il soggetto è riconoscibile, come già aveva sottolineato il Signor Mario. La foto, come ormai dovrebbe essere chiaro a tutti, poteva essere ripresa e sicuramente non ci sono aspetti in essa che potrebbero mettere in cattiva luce la personalità e dignità dell'uomo fotografato. Però la foto è stata pubblicata da Ortophon su un sito dedicato alla fotografia (Juzaphoto) e senza il consenso dell'uomo. Non si tratta di un blog scandalistico o dedicato ai pettegolezzi, ma di un gruppo di persone che pubblica immagini e si scambia opinioni con l'idea di fare qualcosa di concettualmente più elevato rispetto alla classica foto ricordo. Diciamo che qui si tenta di fare anche della cultura fotografica e di ricercare una certa rappresentazione estetica della realtà. Uno scopo dunque lecito. Però manca il consenso dell'uomo ripreso e, come sottolinea Vin60, non c'è alcuna certezza che a lui questa pubblicazione non rechi un qualche fastidio. A questo punto c'è un contrasto tra il suo diritto a non vedere rappresentata la sua figura (non conta che non sia un ritratto, per il qual genere si potrebbe fare un discorso a parte) e quello di Ortophon a esprimersi artisticamente. Non è semplice risolvere legge alla mano questo conflitto per via di quella contraddittorietà nella legislazione, purtroppo frutto di una lunga stratificazione nel tempo, a cui ho fatto cenno nella mia pubblicazione. Certo è che l'uomo, in un eventuale causa da lui intrapresa, potrebbe chiedere la rimozione della foto dal sito e anche il risarcimento del danno; quanto al primo punto, se il giudice risolvesse a suo favore quella contraddizione a cui ho accennato, non ci sarebbe problema; quanto al secondo sarebbe assai arduo per lui dimostrare un danno patrimonialmente rilevante. Nella pratica, come ho già detto, cause di questo tipo sono rarissime. La violazione del diritto all'immagine viene portata avanti ai tribunali quando ci sono importanti interessi economici in gioco ed in genere questo accade con personaggi più o meno noti al grande pubblico. Nella realtà tutti continuano a fare milioni di foto, soprattutto con i cellulari, e a pubblicare sui social. |
| inviato il 26 Marzo 2019 ore 19:04
Per completezza cito l'articolo del mio amico, ex collega da tempo migrato all'attività di fotografo, Vincenzo Cottinelli: www.fotoinfo.net/speciale/1625/il-punto-sulla-street-photography Naturalmente ci siamo confrontati a suo tempo sul tema e lui è molto più convinto di me circa la possibilità di assolvere sempre ed in ogni caso il fotoreporter di strada, interpretando, estensivamente, la normativa sulla privacy nella parte in cui apre uno spiraglio alla necessità di tutelare la cultura e l'espressione artistica. Segnalo anche che sul sito Fotografia.it è scaricabile gratuitamente un numero di progresso fotografico dedicato alla Street Photography in cui si affronta il problema qui in esame e si riporta anche un'intervista a Cottinelli. |
| inviato il 26 Marzo 2019 ore 19:10
"Se IO non voglio che tu pubblichi una foto che mi ritrae, TU non la pubblichi. Senza se e senza ma"...i tratti somatici devono essere ben riconoscibili...senza se senza ma. Detto questo difficilmente in uno scatto rubato i soggetti sono perfettamente riconoscibili e se per caso lo fossero con qualche trucchetto in p.p tutto si risolve e il "senza se senza ma" te lo fai fritto. Ortophon se per quello scatto ti fai problemi senza offesa fai i paesaggi che forse è meglio perché tutti quelli che si fanno problemi sono in genere produttori d'immagini da cestinare per cui tra giustificare una foto che non ha senso tirando in ballo la privacy sarebbe meglio non farla proprio. |
| inviato il 26 Marzo 2019 ore 19:14
Fabio1951 condivido pienamente quanto riporti. E' verissimo che si continueranno a fare milioni di foto ed a pubblicarne altrettante. E' anche doveroso conoscere i limiti imposti dalle norme che, è vero, hanno subito molteplici cambiamenti e si sono stratificate. Nel mio posto precedente ho citato il GDPR che è entrato in vigore nel mese di Maggio del 2018 e che DOVREBBE mettere la parola fine ai dubbi dati proprio dal sovrapporsi delle norme. Come sempre ognuno di noi è libero di comportarsi come crede ed agire di conseguenza, ma sempre nel rispetto della libertà altrui. |
| inviato il 26 Marzo 2019 ore 19:31
“ Riguardo la foto in strada in genere penso che se uno deve farsi le pippe mentali è meglio che si dedichi ad altro (paesaggi, gattini, Still Life...le alternative ci sono) altrimenti le strutture architettoniche con la presenza umana che va tanto di moda ultimamente;-). Ho notato che si pone questi problemi oltre a non essere un professionista non ha neanche chi sa quale grande visibilità. „ Ma difatti ci poniamo spesso dei problemi inesistenti. non è detto che tutti facciano mostre. Uno potrebbe essere un professionista affermato, o insegnare fotografia all'università, ma non aver fatto neanche una mostra in vita sua. Non tutti sono armati di protagonismo o voler vendere le proprie foto. Talvolta si lavora su commissione per un'azienda o si fa dello still life per un settimanale...... e i problemi sono risolti a monte |
| inviato il 26 Marzo 2019 ore 19:34
Vi ringrazio perché state sostenendo con me una discussione su un tema verso cui sono sensibile più che altro per ragioni professionali, sono web content manager in una pubblica amministrazione, ambito privacy etc. dunque ha una certa dimestichezza con la legislazione, pur non essendo un giurista. Ovviamente a richiesta la foto la rimuovo, forse gli farò indossare una maschera Anonymus, un tratto caratteristico Il problema delle c***a me lo sono posto tante volte, questo è uno dei paradossi di questa società. L'adulterio non è reato però un portatore di diritti, cioè il coniuge tradito, può vantare il suo diritto se lo scopre, per esempio adire al divorzio per giusta causa, dunque non è reato ma neanche è lecito (la fedeltà coniugale è una delle voci del contratto di matrimonio). Viceversa un altro portatore di diritti, il fotografo che senza scopo di lucro e estemporaneamente, in luogo pubblico, ritrae "anche" il coniuge fedifrago non essendo ovviamente a conoscenza del suo stato di coniugato infedele, non ha diritto a esporre la foto in un forum di nicchia( cosa ben diversa dal diffonderla in modalità broadcast) perché la moglie, la persona frodata, potrebbe scoprirlo a causa del comportamento poco accorto del marito. Questo è un paradosso, un ragionamento al limite del surreale. Non si può fissare una regola restrittiva per una casistica così ampia, 70 anni fa era diverso perché i media erano diversi. Discorso diverso è quello della privacy, il soggetto è anonimo tranne che per i pochi che lo conoscono (relativamente alla platea degli utilizzatori di internet) perciò penso che la foto potrebbe essere pubblicata per un tempo limitato, al fine di commentare degli aspetti tecnici, esecutivi, stilistici (per questo io l'ho caricata in galleria D3300) insomma per ragioni culturali più che artistiche (per me Arte è la musica, tutto il resto arte) dopodiché andrebbe tolta o Anonymizzata. |
| inviato il 26 Marzo 2019 ore 19:40
@Virus: non mi faccio problemi sono un professionista nell'ambito privacy e ho approfittato di una mia foto di qualche anno fa per evidenziare un aspetto etico paradossale a mio avviso, come si dice "caso di studio". |
| inviato il 26 Marzo 2019 ore 20:08
Ortophon, io quando leggo certi post vado in bestia perché nel mio piccolo racconto storie metropolitane con le immagini. Sono scatti rubati che raccontano in qualche modo la realtà della strada. In uno dei tanti post ho letto di tutto e di più sui rischi che si corrono e per pura coincidenza dopo poco scopro su fb che un utente posta un mio scatto (preso da Instagram) che lo ritraeva. Era contento e lo aveva condiviso prendendo pure tanti like di apprezzamento dai suoi seguaci. Non ricordo il testo ma diceva grosso modo "sono stato immortalato da Virus per le vie di Milano ne sono onorato". Per me è stata un gran soddisfazione. Il post l'ho girato ad alcuni utenti juza per dimostrare come si crea panico inutile sul forum. Documenta senza offendere le persone ritratte e le possibilità di avere grattacapi sono rarissimi se non inesistenti. Vorrei leggere testimonianze di quelli che hanno avuto realmente problemi per le foto fatte in strada...al momento non c'è ne sono. |
| inviato il 26 Marzo 2019 ore 20:09
L'articolo di Cottinelli mi sembra ben esplicativo della situazione, preciso e alla fine con conclusioni ragionevoli che condivido. A mio avviso basterebbe questo articolo per chiudere la discussione. Ma ai forumisti piacciono da matti le masturbazioni mentali |
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