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“ In una mia foto b/n qualcuno mi scrisse, il b/n va fatto con bianchi e neri assoluti, non grigi Che ne pensate „
guarda, secondo me non è vero in assoluto. chiaramente nel bianco e nero è il contrasto la linea di lettura della foto. dopodichè i grigi restituiscono profondità allo scatto e se è pur vero che in certi contesti rappresentativi (il controluce, oppure in generale per foto più artistiche) un'elaborazione b&w va fatta più "pura" possibile, in altri (sicuramente a mio avviso nella paesaggistica) sono proprio i grigi che permettono all'occhio umano di cogliere i dettagli che il contrasto fra luci e ombre nasconde. ad esempio in questo caso solo l'utilizzo di un filtro dal colore giusto permette la restituzione a chi vede della varietà del fogliame o del fieno. ma se la finalità è un'altra (drammaticità della scena ecc) una scelta ugualmente valida è scurire completamente la fascia media rendendo il contrasto non solo atonale ma anche compositivo. in definitiva è sempre una scelta personale e di cosa vuoi trasmettere
Ho sempre letto dappertutto (stampatori d'arte per grandi fotografi, laboratori, ecc...) che non si devono lasciare i bianchi e i neri assoluti bensi al 5%, mi sono domandato cosa vuol dire esattamente, teoricamente 12 punti a destra e a sinistra dell'istogramma perché 5% di 255 = 12 (cioé un istogramma che va da 12 a 243), insomma i bianchi si devono appena distinguere dal bianco della carta e i neri dalle eventuali lettere o bordi neri...ma io non faccio cosi, al massimo lascio 5 punti che sono già visibili ma di solito utilizzo tutto l'istogramma.
Dipende anche dalla carta su cui stampi. In generale, le carte hanno un gamut meno esteso dei monitor. In sostanza un nero su carta non permette più di distinguere i dettagli non quando il valore è zero ma quando è (ad esempio) 5 oppure 10... Dipende appunto dalla carta: le glossy hanno un gamut più esteso delle matt.
In C1 puoi settare gli avvisi di sovra/sottoesposizione su valori diversi da 255 e 0. Proprio per venire incontro alle esigenze della stampa.
Non é il gamut si chiamano Dmax e Dmin (density max e min), dipende non solo dalla carta ma anche dall'inchiostro della stampante. i migliori procedimenti digitali non arrivano a uguagliare la profondità dei neri dei migliori sistemi analogici ma é cosa da poco, irrilevante a occhio.
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