RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

Vergogna nello scatto della foto


  1. Forum
  2. »
  3. Tecnica, Composizione e altri temi
  4. » Vergogna nello scatto della foto





avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 0:49

Denuncia sociale? Una foto rubata al volo? Nei forum di fotografia? Scusa ma mi paiono scuse non molto mature


Parlavo in generale, e può essere che non abbia (io) colto bene quali siano i termini della discussione.
Poi, perché no? Uno può "denunciare" anche in un forum di fotografia, se lo ritiene (e se non ha la fortuna, o il merito, di lavorare per la Magnum).
Scuse?!? Io (dal basso della mia immaturità) non sto "scusando" né me né nessuno.
E non pubblico, nemmeno generalmente scatto (se me ne rendo conto prima), immagini lesive dell'altrui dignità. Tantomeno se ritenga (e lo ribadisco, perché mi sta molto a cuore, e per quella che è la mia storia, e che tu non conosci) si tratti di soggetti "deboli".
Però comprendo che si possa pensare di poterlo fare, e in buona fede, eppure maldestramente (e irrispettosamente), proprio per le ragioni di cui sopra.
Se poi le ragioni sono meno nobili, ancora meno scuse!
Dicevo solo che ci vuole il giusto equilibrio, e che non sia facile raggiungerlo.

Salu'


avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 1:19

...Le ricerche di sociologia visuale sugli homless risalgono agli anni 70 con Douglas Harper quindi o si fa di meglio, lui visse un anno con i trumper, o si lascia perdere...

Mario, sai che condivido questa battaglia che porti avanti con determinazione ma, consentimelo, questa affermazione
è una chiara forzatura retorica. Se così fosse dovremmo starcene in silenzio su tutto o quasi poiché, in ogni settore, professionisti deputati hanno già detto o diranno cose più puntuali e dettagliate delle nostre.
Credo invece che ciascuno debba far sentire la sua esile vocina nei limiti consentiti dalla legislazione vigente ... e dalla
propria coscienza.

...Su juza io non vedo nessuno scopo documentaristico. L'unico fine della pubblicazione su juza è dimostrare estro tecnico e compositivo, le foto vengono esclusivamente apprezzate in quanto tali, e se raccontano qualche cosa sono belle perché raccontano, ma non conta cosa raccontano...

Vero, ma non di rado si trovano reportages o sequenze di immagini che sono vere e proprie testimonianze ( se non atti di accusa ).

E sarebbero questi motivi? Lo chiedo perché non li conosco

Basta fare un piccolissimo sforzo ...
Si va da quello che deve assecondare un sincero moto dell'anima ad un altro che invece cerca il colpo di teatro, la foto sensazionale; passando per chi è convinto che tutto quello che c'è in strada è "street".
E tanti altri ancora, presumo, saranno i motivi che portano un individuo a puntare l'obiettivo su altri soggetti.
Uno per ognuno, o quasi.

Ecco il primo motivo: ne avevo chiesti qualcuno, prima, ma ancora non erano arrivati e mi sa che non arriveranno

Probabilmente sei giovanissimo e della gioventù ti porti dietro l'irruenza ( una virtù a quell'età ) e quel frenetico bisogno di volere tutto e subito. Porta pazienza, noi di una certa età abbiamo i nostri tempi. E, sopratutto, non perdere mai la fiducia. Prima o poi le risposte arriveranno. Su tutto e non solo qui.

Mi pare che su una cosa siamo tutti d'accordo: gli scatti rubati non sono cosa buona e giusta. Amen.





avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 7:35

Poi, non dimentichiamolo, e bando all'ipocrisia: il fotografo è un voyeur (che in italiano si traduce: guardone). Non necessariamente un moralista.
Quindi (a prescindere dall'intento) sente il bisogno di cristallizzare, fissare in immagini, infinite situazioni (e ci sono crimini peggiori, al mondo). E se così non fosse, tanti scatti "che hanno fatto la storia" non ci sarebbero.
Che poi la mia libertà termini dove comincia quella dell'altro, l'ha detto anche Rosa Luxemburg e perfino prima di me.

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 8:11

Non parliamo di Baci rubati (T*faut), bensì di "scatti rubati".

MrGreen

Se da una parte abbiamo il sacrosanto diritto alla privacy (e correlati) e di chiunque, dall'altro ricordiamoci che una società basata su imposizioni e costrizioni non è mai sana (vietato vietare, si diceva un tempo): e tra un po' sarà pure vietato guardare (i responsabili del degrado e dell'imbarbarimento decreteranno ch'è vietato guardare, e fotografare, il degrado e l'imbarbarimento).
Credo che la questione sia da porre principalmente in termini dialettici (rispetto reciproco) tra il fotografante e il fotografato (è però fondamentale che il fotografante abbia una certa sensibilità, è quella è come il coraggio di don Abbondio).
Per tutto il resto c'è il Codice penale, e rappresenta (il ricorso allo stesso) la sconfitta del buon senso e della buona creanza.

No, che la foto rubata non sia cosa buona e giusta non mi sento di affermarlo "a prescindere" (Totò).

MrGreen

Viva la libertà!

P.S. Fighissimo l'algoritmo che censura un cognome francese!

P.S.2. Se non si grida evviva la libertà umilmente
non si grida evviva la libertà.
Se non si grida evviva la libertà ridendo
non si grida evviva la libertà.
Se non si grida evviva la libertà con amore
non si grida evviva la libertà.
Voi, figli dei figli gridate
con disprezzo, con rabbia, con odio evviva la libertà.
Perciò non gridate evviva la libertà.

P.P.Pasolini

[non c'entra nulla ma mi piace troppo]

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 8:29

Se proprio vogliamo arrivare ad un punto fermo (che comunque mai metterà tutti d'accordo), l'unica fotografia da non pubblicare è quella che lede la dignità del soggetto. Dove a decidere su cosa sia "lesione della dignità" vale il solo e insindacabile giudizio della persona fotografata.

Su questo un giudice avrebbe da obiettare, nel senso che la L.633/41 dice che in ogni caso non si può pubblicare una foto lesiva della dignità del soggetto.

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 8:50

Ma se un essere umano, con macchina fotografica, scatta ciò che vuole e se lo tiene per se senza pubblicarlo, come lo giudicate moralmente?

In fin dei conti si parla spesso d ''pubblicare'' ma dove? Sui forum? Su FB? Su Instagram? Tutta roba inutile fatta solo per avere like fini al proprio ego.

Fare mostre per denunciare situazioni particolari? Giornali? Allora la faccenda può avere un senso che va al di la del semplice voyerismo o dell'avere i 5 minuti di gloria su un social.

Ps. Speriam che presto non ci impediscano pure di guardarci in faccia (sapete la privacy....). Tutti a girare con gli occhi bassi e guai ad alzarli.

avatarjunior
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 9:19

Ma se un essere umano, con macchina fotografica, scatta ciò che vuole e se lo tiene per se senza pubblicarlo, come lo giudicate moralmente?


Come si è già detto è una questione di buon senso. Lasciando perdere la pubblicazione, anche il solo atto di scattare deve essere fatto nel rispetto degli altri. Se ti rendi conto di mettere a disagio una persona fotografandola, è carino rispettarla e lasciare perdere (anche se magari è in un luogo pubblico e nulla ti vieterebbe di fare quella foto).

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 11:14

Se così fosse dovremmo starcene in silenzio su tutto o quasi poiché, in ogni settore, professionisti deputati hanno già detto o diranno cose più puntuali e dettagliate delle nostre.

Esattamente quello che si dovrebbe fare: tacere quando non si sa e non si sa; purtroppo, uno dei grandi problemi di questa società attuale è l'aver confuso la libertà di espressione con la libertà di esprimere stupidate: i dati di fatto sono reali, non cambiano in base ai sentimenti delle persone.

Basta fare un piccolissimo sforzo ...
Si va da quello che deve assecondare un sincero moto dell'anima ad un altro che invece cerca il colpo di teatro, la foto sensazionale; passando per chi è convinto che tutto quello che c'è in strada è "street".
E tanti altri ancora, presumo, saranno i motivi che portano un individuo a puntare l'obiettivo su altri soggetti.

Cioè una non risposta. Fotografiamo un paesaggio, per esempio, con intento descrittivo e perché siamo colpiti dal sublime della natura: che c'è nell'n-esima foto di senzatetto seduti per strada? Se dietro non c'è un percorso, è una fotografia perfettamente inutile e probabilmente lo sa anche chi scatta.

In fin dei conti si parla spesso d ''pubblicare'' ma dove? Sui forum? Su FB? Su Instagram? Tutta roba inutile fatta solo per avere like fini al proprio ego.

Fare mostre per denunciare situazioni particolari? Giornali? Allora la faccenda può avere un senso che va al di la del semplice voyerismo o dell'avere i 5 minuti di gloria su un social.

Appunto.

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 12:18

@S_m_art, precisato che quando parliamo di "scatto rubato" ci riferiamo alla categoria oggetto della nostra
discussione, mi trovi in perfetta sintonia su tutto.

@Jack_96, il dramma della società odierna è che ognuno si arroga il potere di apostrofare gli altri pescando
nel proprio scarno dizionario di strada: le "stupidate" hanno diritto di essere espresse al pari delle "genialate".
Almeno fino ad oggi. Sentenziare in maniera assolutistica e scriteriata dovrebbe essere proibito ... dal buon senso.
Il problema, oggi, è il voler necessariamente trasformare quello che dovrebbe essere "terreno di confronto" in
"arena per lo scontro". Ed è da questa società che molti clochard scappano ...
Credo di averLe fornito le risposte che cercava: sono lì, di facile fruizione.
"Un sincero moto dell'anima" racchiude, sinteticamente, un universo intero: pietà, sdegno, meraviglia, rabbia, incredulità etc. etc. Presumo siano le principali motivazioni anche se, ad esser sinceri, non ho mai indagato.
Perché, diciamocelo francamente, io sono " un signor nessuno" incapace di decriptare le intenzioni di un fotografo;
mi limito molto semplicemente ad esprimere opinioni su quanto mi è dato osservare, toccare con mano.
Ad altri, ben più capaci e meritevoli, il compito di scandagliare la psiche dell'uomo.

Bon, la chiudo qui.

PS Si è smarrito per strada l'interrogativo che ha originato la discussione: forse vale la pena recuperarlo.


avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 12:29

Se ci si è posta la domanda vuole dire che si ha una morale, non oggettiva, ma propria, non necessariamente condivisa.
Quindi ha ragione chi dice: perchè si sta fotografando?
Se non ci sia obbligo e se lo si stia facendo per diletto, per ricordo o per gusto artistico, come penso tutti noi fotoamatori, allora è ben giusto darsi uno stop quando il risultato non ci piaccia, punto.
Questo vale anche per soggetti allegri e non drammatici, sia chiaro (ad esempio un matrimonio altrui: chi non ha mai rubato uno scatto di cerimonia senza far parte della festa?) Cool

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 12:43

"Quando ho preso la macchina mi è sembrato di invadare la loro intimita. "

Hai invaso la loro intimità.

Io non fotografo disgrazie altrui e se vado ad una mostra e ci vedo fotografie di disgrazie altrui, nel libro dei commenti della mostra gliene dico sempre di brutte.

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 15:15

Io non fotografo disgrazie altrui


Condivido in pieno!

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 15:44

Chi va ad una festa, un matrimonio, ci va preparato, agghindato. Ci va per mostrarsi. E' diverso da chi, volente o nolente, si allontana dalla società. mi sembrano due situazioni assai diverse.

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 15:59

non è vergogna, io la definirei sensibilità. ognuno ha la sua. in altri ambiti, per esmpio in situazioni di guerra o disagio sociale, per fini documentaristici, invece lo si fa per lavoro o quasi, e bisogna necessariamente mantenere un certo distacco dalle situazioni

user158139
avatar
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 16:07

Io non fotografo disgrazie altrui


Non fotografi le disgrazie altrui che percepisci, più esattamente.

Il discrimine tra il passante "comune" e il clochard non riesco proprio a vederlo. Fotografare qualcuno è appropriarsi della sua immagine, indipendentemente dalla sua condizione sociale o dal suo stato d'animo. Fotografare il lavapiatti distrutto da ore di lavoro che si concede una pausa fumandosi una sigaretta fuori della porta della cucina di un ristorante, magari in un vicolo accanto ad un cassonetto, non è fotografare la sua miseria?

Dobbiamo quindi "quantificare" la miseria umana e stabilire dove sia il limite? E chi può farlo?

Che cosa ne pensi di questo argomento?


Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.






Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)


 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me