| inviato il 11 Novembre 2018 ore 21:14
“ @paolo guarda sai come la penso, se qualcuno ti fa notare qualcosa in modo educato, fare le barricate dietro " è irrispettoso" , " io faccio quello che mi pare" "sono libero di godere come voglio" , " non è uno del forum che può decidere che attrezzatura devo usare" è sicuramente definitivo per vincere la discussione, ma chiude la mente posso dire ad esempio prima ubrigantu con la racchetta di roger mi ha proprio colpito e affondato. Io la vorrei anche ma non fa per me , sarebbe solo per collezione. Non è stato irrispettoso , aveva RAGIONE, basta essere sereni „ Valadrego, guarda, essere sereni non vale... quando si sono affrontati questi discorsi, sono arrivati gli insulti da ogni parte: per le foto che fai basta il cellulare; fotografi i ragnetti e le farfalle dal balcone di casa; quindi cosa vai cercando; fotografi le farfalle senza PP ( non ho capito dove sta il problema ).. etc etc.. lo so benissimo che le mie foto non sono granchè, ma quando le ho postate, il mio intento era condividerle, non vincere premi... L'esempio della racchetta di Roger è l'ennesimo che si fa per dire che: fai foto del x, quindi anche con la macchina migliore farai foto del x.. ora, se questo non è un insulto, forse devi dare del figlio di... per classificarlo insulto? Una foto può piacere o non piacere, ma non si va a dire che è di m.. o che si fa anche con un cellulare... o perlomeno io non lo faccio... gradirei che non lo facessero neanche gli altri. Quindi, perché si dovrebbe fotografare con un formato minore ( di dimensioni, meglio notare ) quando viene meglio con il formato maggiore, se si può???? P.S. : In tutte queste discussioni un utente che io stimo mi ha bannato: Ilmarsigliese: mi dispiace ed ho sbagliato ad intervenire nel suo 3D per ragioni che non sto qui a citare: scusa ancora Paolo |
user92328 | inviato il 11 Novembre 2018 ore 21:26
Otto, ma la numero 21 alla fine come gli è finita... l'ha baciato sto parquet si o no...??? |
user92328 | inviato il 11 Novembre 2018 ore 21:38
Però, più di ogni altra cosa, a Ubrigantu, vorrei sottolineare che, è meglio proporre una domanda per volta, perchè cosi si scatena solo il putiferio e nulla più.... e poi, un domandone cosi lungo ed articolato risulta solo pesante... Parere personale, che riflette esattamente quello che cerco di fare io, o perlomeno mi sforzo di fare... |
user92328 | inviato il 11 Novembre 2018 ore 22:17
“ Alla grande! MrGreen „  vedo vedo... |
| inviato il 11 Novembre 2018 ore 22:20
Boia deh! Delle menti acutissime si sono messe in laborioso moto per raggiungere il difficilissimo obiettivo di………... capire che per fare certe fotografie ci vuole la roba adatta! Roba da fenomeni! La prossima scoperta sarà quella dell'acqua calda, ancora più impegnativa e difficile, ad oggi è un mistero conoscere come si fa. Datevi da fare! |
| inviato il 11 Novembre 2018 ore 22:26
Oh Alessandro è domenica sera, in qualche modo il tempo bisogna ammazzarlo! |
user92328 | inviato il 11 Novembre 2018 ore 23:42
Il grosso problema è che nei forum, spesso, si generalizza un sacco... troppo.... e scendere nei dettagli non è cosi facile come possa sembrare... |
| inviato il 12 Novembre 2018 ore 2:53
“ "la precisione e la velocità dell'af sono direttamente proporzionali alla pdc" in una situazione sportiva e di soggetti in movimento il sistema di messa a fuoco della nostra fotocamera rischia di sbagliare ad aggangiare il nostro soggetto di più con una PDC di 20 cm o di 40cm?? per me è ovvio che, a parità di condizioni (quindi rimanendo nel campo delle patate) con una PDC doppia le possibilità di errore diminiuscono del 50%. „ Parlando chiaramente di sistemi di autofocus a rilevamento di fase, direi che la realtà é un po' diversa. Se vogliamo valutare le influenze sulle prestazioni dei sistemi AF dobbiamo ragionare sulla base del loro principio di funzionamento. Questi sistemi basano la loro efficacia sullo sfasamento della luce proveniente dalla stessa sorgente ma incidente su lati opposti della lente, quindi l'attenzione sarebbe da porre su questo sfasamento. Qual'é il parametro ottico che influenza questo sfasamento? Il rapporto focale, minore é questo e maggiore puó essere lo sfasamento. A questo punto diventa importante distinguere tra i due sistemi di autofocus a rilevamento di fase utilizzati odiernamente: con sensore dedicato o sul sensore di immagine. Dal punto di vista delle differenze di prestazioni AF tra formati, il discorso é diverso tra un sistema e l'altro. Nel caso di sistema di autofocus con sensore dedicato, precisione e velocità di messa a fuoco (per quel che compete al sensore) dipendono dalla base telemetrica sulla quale sono realizzati i punti di messa a fuoco. Questi punti lavorano a profondità di fuoco differenti, in base ad esse si ha una differente soglia dell'apertura massima della lente. Semplificando, si associa un valore di apertura di funzionamento per ogni punto, f/2.8, f/4, f/5.6, ecc., e tale punto potrà rilevare gli sfasamenti della relativa profondità di fuoco se la lente utilizzata é luminosa almeno quanto il valore indicato. Come sono influenzate la velocità e la precisione del rilevamento di fase da questi valori? Più il valore é basso più il punto di messa a fuoco é preciso, ma aumenterà più in fretta il tempo di rilevazione all'aumentare dello "sfocamento" del punto sorgente. Punti associati a valori di apertura più alti sono quindi tendenzialmente più reattivi, questo é il motivo per cui spesso i punti a croce vengono realizzati combinando due punti associati ad aperture diverse: viene prima utilizzato quello ad apertura inferiore (valore f/ superiore) avvicinandosi al punto di fuoco per poi affinare la messa a fuoco utilizzando quello ad apertura superiore (se ammesso dalla lente utilizzata). La dimensione del sensore influisce sull'angolo di campo associato alla lunghezza focale, ne deriva che utilizzando lenti aventi stesso angolo di campo su formati differenti si ottengono diverse profondità di campo a pari rapporto focale. Le dimensioni del sensore quindi influiscono sulla profondità di campo ma non sulla profondità di fuoco, che rimane associata al rapporto focale. Da questo punto di vista le dimensioni del sensore non condizionano di per sé velocità e precisione dei punti di messa a fuoco, queste caratteristiche rimangono invariate per punti associati allo stesso valore di apertura (stessa base telemetrica). Piccola osservazione, spesso si paragonano lenti di formati differenti aventi stessa focale "equivalente" ed apertura "equivalente", ovvero ad esempio un 200mm f2.8 per formato aps-c si confronta ad un 300mm f4 per FF. In questo caso, é vero che alla massima apertura la profondità di campo é circa la stessa, ma il primo permette potenzialmente l'uso di sensori af più precisi, avendo un'apertura massima superiore di uno stop. Nel caso MFT il fenomeno sarebbe ancora più marcato, ma questo formato é utilizzato su mirrorless quindi il sistema di autofocus non é a sensore dedicato. Se parliamo di mirrorless il discorso cambia. Il rilevamento di fase su sensore di immagine utilizza i pixel come sensori, non vi é quindi alcuna base telemetrica su cui lavorano. Ogni mezzo pixel utilizzato per l'AF (non importa se si tratti di normale phase AF on sensor o DPAF) riceve luce da tutte le lunghezze di fuoco, non si rileva quindi un'entità di sfasamento su una lunghezza ma solo la differenza di luce rilevata tra i mezzi pixel di sinistra e di destra (o tra sopra e sotto, non ricordo come vengano realizzati, c'é un orientamemento privilegiato da tutti i costruttori). Questo tipo di rilevamento é diverso da quello eseguito dai punti AF dei sensori dedicati, in questo caso la differenza rilevata dipende da tutta la luce incidente sui pixel proveniente da due lati opposti. A logica, ragionando su come lo sfasamento della luce raggiunge il sensore da sorgenti fuori fuoco, mi verrebbe da dire che in questo caso la differenza di profondità di campo causata da formati diversi influisca sulla differenza di luce rilevata. É un mio ragionamento, in questo caso non posso confermare questa conclusione, se vi va' ragionateci anche voi, non é banale. Se effettivamente fosse così, allora formati di dimensioni maggiori dovrebbero essere avvantaggiati in ambito autofocus, grazie alla minore pdc con lenti di focale "equivalente" (quindi maggiore differenza di luce catturata dai pixel di lati opposti). Resta il fatto che non bisogna ragionare sulla profondità di campo come se il sistema di rilevamento di fase "ci vedesse meglio" con uno spessore di profondità di campo maggiore, mi sembra sbagliato come approccio, il sistema di autofocus si basa sulla differenza di fase della luce quindi é su questo che bisogna ragionare, e se la profondità di campo dell'immagine che raggiunge il sensore possa influenzare o meno questa differenza e in quale modo. “ per me è ovvio che, a parità di condizioni con una PDC doppia le possibilità di errore diminiuscono del 50% „ nello specifico, questa affermazione mi sembra molto arbitraria. C'é da considerare anche che a pari risoluzione a sensori più grandi corrispondono pixel più grandi, quindi (a pari apertura) più luce registrata da ogni mezzo pixel quindi un segnale migliore elaborato dal sistema AF, almeno fino ad un certo punto. Una considerazione pratica che la dice lunga é che come le reflex anche le mirrorless aprono il diaframma al massimo in fase di autofocus (in fotografia), se una maggiore profondità di campo fosse un vantaggio per il sistema AF sospetto che questo non avrebbe molto senso. Se invece fosse effettivamente un vantaggio ma non sufficiente da compensare la perdita di luce dovuta alla chiusura del diaframma (cosa che quindi giustificherebbe comunque l'aprire il diaframma al massimo in fase di AF), allora sensori più grandi avrebbero comunque un vantaggio in AF rispetto a quelli più piccoli poiché a pari apertura catturano più luce. Per quanto riguarda la seconda considerazione: “ altra mia deduzione logica: a parità di iso e pdc e una corretta esposizione il tempo di posa più veloce si ottiene con un formato più piccolo rispetto ad uno più grande stessa fotocamera, stessa situazione di azione con soggetti in movimento, scelgo la giusta PDC per la foto e inizio a scattare. monto un sensore FF e per ottenere una pdc di 40cm (quella che ho scelto) regolo l'esposizione, uso iso 3200, diaframma f5.6 tempo 1/125s. stessa situazione con la stessa fotocamera montando un sensore m43. stessa pdc quindi iso 3200, diaframma f4... il tempo sarà 1/125s?...1/180s?... o 1/80s? io dico che il tempo di posa con il m43 è più veloce rispetto al FF. „ É chiaro che nelle condizioni descritte lo scatto con mft utilizza tempi più brevi (non ho ben capito nella domanda finale se metti in discussione anche questo o eri semplicemente ironico), ma mi sembra un ragionamento sbagliato alla base: imposto il limite sulla profondità di campo, con sensore più grande dovrai chiudere il diaframma di un determinato numero di stop rispetto al caso con sensore più piccolo, a pari tecnologia quel numero di stop é (circa) proprio l'incremento che puoi apportare alla sensibilità ISO nel sensore grande per avere la stessa qualità (rumore e gamma dinamica) del sensore piccolo, utilizzando in quel caso stessa identica velocità di scatto. Esempio pratico, scatti con FF e MFT, con FF devi chiudere di due stop il diaframma e puoi utilizzare gli stessi tempi alzando la sensibilità di due stop (stessa qualità, nessun vantaggio per il MFT); oppure, se per i tempi che stai usando puoi permetterti di aumentarli di uno stop senza compromettere lo scatto, aumenti l'ISO di uno stop solo (vantaggio qualitativo del FF, é solo una possibilità). Sempre poi considerando che chiudere il diaframma con FF é a vantaggio delle aberrazioni dell'obiettivo (nessuno svantaggio per quanto riguarda la diffrazione, i sensori più piccoli ne soffrono intrinsecamente di più quindi l'effetto si compensa). Questo era un discorso che partiva dal presupposto di dover imporre una pdc superiore a quella ottenibile a massima apertura con sensore più grande, i vantaggi di quest'ultimo fuori da questa ipotesi sono molto più evidenti. “ vorrei inserire una questione logica. un teorema scientifico ha senso quando in un esperimento si inserisco più costanti possibili per trovare l'unica variabile. processo semplificato. è assolutamente vero che se si insericono 20mila variabili è assolutamente facile smontare qualsiasi teorema, ma chi usa questo metodo dovrebbe sapere che la variabile in quanto tale è vero che può smentire il mio teorema, ma non dimostra il contrario, la stessa variabile posso usarla io per smontare il teorema opposto. „ In queste frasi secondo me c'é un po' di confusione |
| inviato il 12 Novembre 2018 ore 7:37
grazie leonardo per avere alzato il livello della discussione che i soliti hanno cercato di far sprofondare sul loro livello abituale. ammetto che a leggerti sulla tecnologia af ne sai più di me, entro quindi nel merito delle tue conclusioni dando per assodato tutto quello che hai scritto. faccio una premessa, il mio ragionamento parte dalla consapevolezza che in fotografia non esiste un meglio o un peggio, e soprattutto io penso che si debba cercare un attrezzatura specifica per ogni uso per avere il massimo, e che fino a quando diversi generi fotografici hanno caratteristiche simili tra loro ci sta usare un solo mezzo, quando i generi invece differiscono molto per esigenze e necessità è opportuno usare corredi diversi (tasche permettendo) o accettare beatamente i compromessi del caso. in questa ottica io ragiono col principio di ottenere il massimo col minimo sforzo. quindi, nello specifico, sulla prima parte dell'af: “ " per me è ovvio che, a parità di condizioni con una PDC doppia le possibilità di errore diminiuscono del 50% " nello specifico, questa affermazione mi sembra molto arbitraria. „ è vero quello che dici prima e dopo quello che ho quotato, ma arrivo a quell'affermazione ragionando così:ti pongo uno scenario... la fotocamera va in difficoltà e sbaglia (capita spessissimo) è raro che una fotocamera che sbagli l'af lo faccia in maniera clamorosa. cioè se il soggetto è a 2,5m da noi metterà a fuoco a 2,4 o a 2,8... dubito sbagli di 20 m o un km... con una PDC doppia le possibilità che questa copra l'errore dell'af aumentano o diminuiscono rispetto ad una PDC dimezzata? per me è logico pensare che la PDC doppia aiuti molto l'af sia come precisione che come velocità, non per principio assoluto ma per una questione statistica in quanto si riducono le possibilità di errore. la percentuale del 50% è frutto del rapporto tra i due sensori presi in esame. ovvio che non è un valore fisso. sulla questione della maf a tutta apertura sto appofondendo perchè credo che il sensore ragioni in proporzione quindi la maggior luce del FF a TA aiuterà allo stesso modo dello stop in meno a TA sul micro in quando ha meno superficie da illuminare. ma non insisto, mi documento un pò e poi magari ci ritorno. sulla questione iso, premesso che io non sono un fissato di pulizia di file, e che nello sport (parlo di professionisti, non di chi segue le partite di pallavolo del figlio) questa enorme pulizia del file sia assolutamente marginale rispetto allo scopo che si prefiggono, e che soprattutto la differenza tra i sensori più diffusi, che io non nego, ma che non sia così grande come si teorizza sui forum e molti in questo ambito ragionano per preconcetti... detto ciò si ritorna al discorso del compromesso. è tutto giusto quello che dici, ma io pago il doppio per comprare un attrezzatura, poi però (seguendo sia il mio che il tuo ragionamento sull'esempio della ripresa) vado a pareggiare il risultato alzando gli iso? ragioniamo sia sui corpi ma soprattutto sulle ottiche che incidono sul budget molto di più. perchè di fatto OGGI, alzare di uno stop gli iso di un FF equivale a ottenere lo stesso file che col sensore più piccolo ottieni con lo stop in meno e diaframma più aperto. ci sono dei vantaggi sicuramente sulla GD e altre cose che però in stampe piccole quali quelle di sport e naturalistica non si vedono a certe dimensioni. anche qui ci sarebbe da dire su chi teorizza sul fatto che sono indicate le fotocamere con molti mpx per poter croppare. anche qui secondo me in fase di acquisto si sbaglia scegliendo male, quel tipo di fotocamere non sono adatte allo sport, costano tanto, (850d ad esempio) si pretende di usarle con ottiche corte tanto poi si croppa(un 70-200), e "riducono via software le dimensioni del sensore" ... ha senso? e poi si fanno proseliti sul sensore grande che sforna file migliori. tanto vale usare quel 70-200 su una 7200d che costa molto meno, ha le caratteristiche giuste lato corpo, si è più lunghi e si evita di croppare e si ottiene lo stesso risultato. quindi si spende di più, per avere lo stesso file, e un af che è più soggetto ad errori e rallentamenti. “ In queste frasi secondo me c'é un po' di confusione ;-) „ forse mi sono espresso male ma non ho confusione in merito. lo spiego meglio con un esempio pratico. lo scenario di prima... non ho inserito la variabile "meteo" quindi variazione di luce sulla scena. tu giustamente la inserisci e cominci a creare più scenari del tipo:"e se diventa nuvoloso?"..."se esce il sole"--- e la nebbia?" sicuramente inserendo mille variabili troverai tante situazioni che vanno nella direzione diversa dalla mia, ma su mille 500 vanno in una direzione, altre 500 in un altra, poi saranno ripartite in percentuali diverse ma siamo li. ecco perchè in sistemistica quando si elabora un sistema si semplifica lo stesso eliminando quelle variabili che non portano a un sistema che funziona con troppe variabili e nessuna costante. si tengono le variabili più importanti e si escludono quelle meno incidenti. lo scopo non è ottenere un sistema perfetto al 100% che è pura utopia, ma un sistema che dia il risultato voluto almeno per 90-95% dei casi. |
| inviato il 12 Novembre 2018 ore 8:54
“ sulla questione iso, premesso che io non sono un fissato di pulizia di file, e che nello sport (parlo di professionisti, non di chi segue le partite di pallavolo del figlio) questa enorme pulizia del file sia assolutamente marginale rispetto allo scopo che si prefiggono, e che soprattutto la differenza tra i sensori più diffusi, che io non nego, ma che non sia così grande come si teorizza sui forum e molti in questo ambito ragionano per preconcetti... detto ciò si ritorna al discorso del compromesso. è tutto giusto quello che dici, ma io pago il doppio per comprare un attrezzatura, poi però (seguendo sia il mio che il tuo ragionamento sull'esempio della ripresa) vado a pareggiare il risultato alzando gli iso? ragioniamo sia sui corpi ma soprattutto sulle ottiche che incidono sul budget molto di più. perchè di fatto OGGI, alzare di uno stop gli iso di un FF equivale a ottenere lo stesso file che col sensore più piccolo ottieni con lo stop in meno e diaframma più aperto. ci sono dei vantaggi sicuramente sulla GD e altre cose che però in stampe piccole quali quelle di sport e naturalistica non si vedono a certe dimensioni. anche qui ci sarebbe da dire su chi teorizza sul fatto che sono indicate le fotocamere con molti mpx per poter croppare. anche qui secondo me in fase di acquisto si sbaglia scegliendo male, quel tipo di fotocamere non sono adatte allo sport, costano tanto, (850d ad esempio) si pretende di usarle con ottiche corte tanto poi si croppa(un 70-200), e "riducono via software le dimensioni del sensore" ... ha senso? e poi si fanno proseliti sul sensore grande che sforna file migliori. tanto vale usare quel 70-200 su una 7200d che costa molto meno, ha le caratteristiche giuste lato corpo, si è più lunghi e si evita di croppare e si ottiene lo stesso risultato. quindi si spende di più, per avere lo stesso file, e un af che è più soggetto ad errori e rallentamenti. „ Continui a descrivere uno scenario che non esiste, disprezzi chi fotografa alla partita del figlio ma ignori che chi pratica fotografia sportiva a livello professionale continua a scegliere il formato più grande proprio per i motivi che ti ostini a negare. Non per l'autofocus (la em1mkII, uscita due anni fa, ha già un af capace di far fronte al 99% delle situazioni dinamiche, ci ho scattato per un mese, e condiviso i risultati - non le chiacchiere - anche qui) ma proprio per la duttilità di utilizzo, che permette di cavarsela un po' in tutte le situazioni, con luce buona e molto meno buona, quando si ha la fortuna di poter sfruttare l'intero sensore, e quando invece la foto bella è proprio il ritaglio di uno scatto molto più largo. Tu compi l'errore di immaginarti un mondo ideale che non esiste, dove si riesca a comporre tutte le volte in modo perfetto, riempiendo il fotogramma con il soggetto e magari mantenendo perfettamente pure l'orizzontalità: non è così, e chiunque scatti ad eventi sportivi, ti confermerà che il ritaglio compositivo è la norma (per immagini finali di qualità) e non l'eccezione. Commetti anche il presuntuoso errore di non ritenere le aperture maggiori praticabili, quando invece l'f/2.8 della classica coppia di zoom utilizzata ANCHE in ambito sportivo (24-70 e 70-200) è assolutamente utilizzabile e permette un rate di foto a fuoco assolutamente sufficiente per buona parte delle situazioni. Per le restanti si chiude e si alzano gli iso, facendo di necessità virtù, che comunque margine c'è. Anzi, con il diffondersi di ottiche superluminose di estrema qualità, ho qualche amico con cui scatto alle partite di calcetto (non a quelle della figlia...) che ha iniziato ad usare ad esempio il Sigma 50 Art su 5DIV. Ricava da scatti a bassissima sensibilità dei bei crop che, per appunto la bassa sensibilità utlizzata, mantengono una qualità assolutamente accettabile e l'apertura di f/1.4 consente spesso di mantenere un accenno di stacco del soggetto dallo sfondo, visto che non sempre è bello avere tutto a fuoco. E si ha la comodità di poter comodamente scegliere in PP l'inquadratura migliore, magari da uno stesso scatto si ricavano due foto, quella del giocatore che scocca il tiro e la palla che si insacca in rete alle spalle del portiere. Ma le ottiche più usate restano appunto gli zoom, ed il corrispondente del 70-200/2.8 non esiste per i formati minori. Questa: i.postimg.cc/rmmQbPYC/S1-H0390-1.jpg - una delle tante - è fatta con la terna 1/1000, f/2.8 e 3.200ISO. E' come molte un ritaglio, non esagerato ma comunque apprezzabile (4500px su 6000 di lato lungo), la qualità è accettabile, perché mi dovrei accontentare di una IQ corrispondente a poco meno di due stop di rumore in più? Sul micro non esistono zoom pro di apertura inferiore a f/2.8, e quand'anche li facessero, tutto il discorso sulla pdc doppia andrebbe a farsi benedire. Ed un 35-100 f/1.4-1.8 costerebbe probabilmente come e più di un classico 70-200/2.8. “ lo spiego meglio con un esempio pratico. lo scenario di prima... non ho inserito la variabile "meteo" quindi variazione di luce sulla scena. tu giustamente la inserisci e cominci a creare più scenari del tipo:"e se diventa nuvoloso?"..."se esce il sole"--- e la nebbia?" sicuramente inserendo mille variabili troverai tante situazioni che vanno nella direzione diversa dalla mia, ma su mille 500 vanno in una direzione, altre 500 in un altra, poi saranno ripartite in percentuali diverse ma siamo li. ecco perchè in sistemistica quando si elabora un sistema si semplifica lo stesso eliminando quelle variabili che non portano a un sistema che funziona con troppe variabili e nessuna costante. si tengono le variabili più importanti e si escludono quelle meno incidenti. lo scopo non è ottenere un sistema perfetto al 100% che è pura utopia, ma un sistema che dia il risultato voluto almeno per 90-95% dei casi. „ Tu vorresti omettere la variabile principale che varrebbe la pena di considerare, che è la variabilità della luce sulla scena, su cui tra l'altro non si ha nessun governo. Già questo renderebbe sterile il discorso. |
| inviato il 12 Novembre 2018 ore 9:10
non ho letto tutte le pagine, solo la prima, ma credo non cambi molto Ubrigantu ha detto una cosa sacrosanta quando si voglia parlare in termini scientifici: qualsiasi confronto, deve ridurre al minimo indispensabile le variabili, lasciando solo quelle che sono di vero interesse. Fare un discorso scientifico sulle differenze tra FF e altri formati, inserendo in questo ANCHE le differenze di contorno presenti nei corpi attualmente commercializzati, è sbagliato. Dire che il FF ha un AF più lento perchè i moduli AF dei formati inferiori sono più reattivi, è sbagliato perchè il modulo AF non dipende dal formato. Dire che con il FF servono tempi di scatto inferiori perchè ha una pdc inferiore, è sbagliato se non vengono specificate tante altre variabili: considero ingrandimenti 1:1 o a dimensione fissa? pari mpixel o pari densità? pari focale reale o pari focale equivalente? pari inquadratura o pari distanza dal soggetto? ecc ecc Ed è qui che, se si guarda bene, finiscono sempre tutti gli scontri nelle discussioni tra formati: non tanto nella fisica, perchè quella è semplice, ma su quali condizioni si mantengono fisse nel confronto. Cambiando quelle, cambia tutto, c'è poco da fare. Il modo migliore, anzi l'unico modo per fare un ragionamento "scientifico" è di porre assieme al quesito quali sono le condizioni di prova, altrimenti è come confrontare una jeep e una coupè senza specificare se parliamo di offroad o pista. |
| inviato il 12 Novembre 2018 ore 9:16
Comunque la soluzione è sempre quella di seguire le proprie convinzioni. Non vale la pena cercare di convin. cere/cersi che sia meglio,peggio,uguale,ma quasi, si puo' fare, forse ci arriva....... ecc. Ti piace di piu il m4/3 usi quello punto. |
| inviato il 12 Novembre 2018 ore 9:26
“ Il modo migliore, anzi l'unico modo per fare un ragionamento "scientifico" è di porre assieme al quesito quali sono le condizioni di prova, altrimenti è come confrontare una jeep e una coupè senza specificare se parliamo di offroad o pista. „ è quello che ho cercato di fare io: stessa ipotetica fotocamera e ottica con la possibilità di intercambiare il sensore nella stessa modalità di ripresa. suggerisci pure altro se vuoi, e proponi quale altra variabile sarebbe opportuno considerare. certo non considererò mai la variabile "mio cugino" o quella "quella marca è la più diffusa e un motivo ci sarà" come propongono i troll che secondo me potrebbero anche evitare di quotarmi perchè tanto non gli rispondo neanche dopo 5 pagine di solo trollate. |
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