| inviato il 26 Agosto 2019 ore 14:34
"L'immagine facciale" sta scritto lí apposta. "Ne consentono o confermano" pure. Ossia se qualcuno conosce l'identità di quella persona, vederla nella foto ne conferma l'identità. |
| inviato il 26 Agosto 2019 ore 15:39
Nessunego, non esiste nessuna legge che mi vieta di avere foto sul mio computer (se la trovi linkala pure), diverso è pubblicare. |
| inviato il 26 Agosto 2019 ore 15:54
Se sei un professionista e le foto fatte da te ritraggono persone riconosibili e identificabili, per il fatto stesso di averle (su pc, su sd, dove vuoi) stai di fatto trattando i loro dati biometrici e la base per questo trattamento é un consenso informato dato dai soggetti stessi. Questo dice il GDPR, che ha causato e causa enormi problemi in tutti gli ambiti professionali. diegorosato.com/2018/04/27/gdpr-per-fotografi/ diegorosato.com/2019/04/12/gdpr-liberatorie/ |
| inviato il 26 Agosto 2019 ore 16:43
Di certo c'é solo che il gdpr é scritto talmente male e vuole abbracciare talmente tanti ambiti differenti che tutto si basa su interpretazioni assolutamente arbitrarie (vedi link postato da te). L'unica cosa certa sono le sanzioni devastanti e altrettanto arbitrarie. |
| inviato il 26 Agosto 2019 ore 17:13
Nessunego, dal link che hai messo è esattamente come ti dicevo, puoi fare TUTTE le foto che vuoi senza nessun problema, se invece le vuoi pubblicare sono c@zzi amari ma è sempre stato così. |
| inviato il 26 Agosto 2019 ore 17:40
Mi spiace, purtroppo la comprensione dei testi giuridici é ostica. Non serve assolutamente la pubblicazione per rientrare nel gdpr, basta avere in archivio (usb, sd, pc, cloud) un dato personale (immagine facciale) di qualcuno. Dal link da me postato e cui ti riferisci: "Il fotografo, quando scatta un ritratto, diventa il titolare del trattamento del dato e, come tale, ha l'obbligo di ottenere e registrare il consenso del soggetto. Dopo lo scatto può anche diventare responsabile del trattamento, se, per esempio, utilizza i dati per registrare le persone e aggiungerle, per esempio, in una mailing list." Quando SCATTA, non quando pubblica. |
| inviato il 26 Agosto 2019 ore 17:42
Confermo che basti l'archivio. Che rogne |
| inviato il 26 Agosto 2019 ore 18:39
Nessunego, riporto quanto scritto nell'articolo... Le fotografie, dunque, potranno essere trattate solo se il soggetto ha fornito un esplicito consenso "Trattate" non mi risulta essere uguale a conservate ma magari mi sbaglio. a meno di alcuni casi specifici, come l'interesse pubblico, le questioni legali, la salvaguardia del soggetto ripreso, tanto fisica, quanto legale, e l'utilizzo necessario nel suo specifico ambito di impiego, come questioni di sicurezza sul luogo di lavoro. E qui (per me) subentra il diritto di cronaca quindi posso fotografare chi voglio e farle anche pubblicare. |
| inviato il 26 Agosto 2019 ore 19:01
Ho trovato anche un esempio sui dati personali legati al viso.... Occorre, innanzitutto, chiarire un primo equivoco: le immagini che ritraggono le persone, ed in particolare il loro volto, NON SONO DATI “SENSIBILI” (oggi, secondo la nuova qualificazione, dovremmo dire che non sono “DATI PARTICOLARI” ai sensi dell'art. 9 del GDPR), ma semplicemente DATI PERSONALI, perché anche le foto del volto non possono farsi rientrare nel concetto di dato biometrico, tutelato dal menzionato art. 9 del GDPR. |
| inviato il 26 Agosto 2019 ore 19:09
“ "Trattate" non mi risulta essere uguale a conservate ma magari mi sbaglio. „ Temo che in chiave GDPR la questione sostanziale è che i dati ce li hai. E quindi tutte le procedure... quelle sono. Trattamento dei dati vuol quindi dire procedure di archiviazione, sicurezza, disponibilità per il titolare dei dati e così via, ma in generale sempre con consenso esplicito e circostanziato. Si tratta di vedere se il legislatore prevederà per la fotografia qualcosa di particolare, visto che è quantomeno una fattispecie "strana" rispetto alle istanze da cui la legge muove. Ma se l'idea è quella che anima lo spirito della legge, in modo restrittivo, difficile auspicare grandi concessioni... |
| inviato il 26 Agosto 2019 ore 19:20
Francesco, faccio parte dell'FPA e sono nel gruppo di fotogiornalisti che fino a prima dell'estate stava trattando con Vito Crimi su leggi e disposizioni per i fotogiornalisti e il problema non si è mai presentato quindi rimango dell'idea che sia tutta fuffa fino a quando non pubblichi, altrimenti avrebbero chiuso tutti da anni. Lo stesso link di Nessunego all'inizio dichiara... in base a ciò che sarà effettivamente legiferato in Italia (al momento, come potete immaginare, c'è un po' di caos in merito). E su questo si sta lavorando, anche se adesso è ovviamente tutto fermo. |
| inviato il 26 Agosto 2019 ore 19:41
Direi che dovrebbe effettivamente essere divrsa la disciplina per il fotogiornalista, rispetto allo studio/negozio che fa per esempio matrimoni. E il punto è proprio se si è assoggettati al GDPR o meno. Ovvero se in base alla legge si è un'azienda e si trattano dati. Circa la chiusura da anni, tieni conto che il GDPR è nuovo, e ancora non credo siano state comminate sanzioni. Io ho un'attività che è decisamente assoggettata e controlli non ne abbiamo avuti: per cui, se anche fossimo del tutto fuori norma non sarebbe accaduto nulla. Tuttavia... Per chiacchierare... penso anche (ma sono supposizioni, ovvero aria) che salvo chi si occupa direttamente di gestione dati, non succederà granché, perlomeno a breve... |
| inviato il 26 Agosto 2019 ore 20:24
Io continuo a pensare che certe interpretazioni siano molto forzate. A preoccupare sono i sw che usano giganti come google amazon facebook che in base alla forma del volto riconoscono la persona. Ma l'immagine in se non permette il riconoscimento, questo non è automatico. Questo non vuol dire che puoi pubblicare le foto di privati, ma che le foto che fai sulla vetta di una montagna le puoi tenere sul disco senza una crittografia a doppia chiave. |
| inviato il 26 Agosto 2019 ore 20:28
Trattare significa anche semplicemente avere in archivio. Il GDPR si applica a tutti i dati personali e prevede norme più stringenti per i dati particolari (ex dati sensibili). Se possono fare cassa (e ad oggi con sanzioni relative al GDPR hanno già tirato su 56 milioni di Euro), la faranno... |
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