| inviato il 03 Maggio 2018 ore 20:59
“ E' difficile essere certi di avere sempre un comportamento corretto.E' difficile essere certi di avere sempre un comportamento corretto. „ sono d'accordo ma alle volte è proprio difficile visto che spesso noi turisti veniamo scambiati per datori di lavoro veri e propri. Mi spiego meglio Nell'ultimo viaggio che ho fatto il costo per avere una guida era il controvalore di ca. 7 euro al giorno. Quando ho chiesto che mancia potevo dare mi è stato consigliato di dare più o meno la stessa cifra e se non lo fai vieni visto anche male. In teoria la mancia dovrebbe essere un "premio" per un buon lavoro fatto, ma se è pari allo stipendio allora la cosa non quadra. Mi è anche capitato che per un lavoro fatto veramente male non ho ritenuto di dare la mancia e il tizio mi ha guardato veramente male. Qui comunque andiamo certamente su un altro tema, mentre invece il mio post era più mirato ad un etica fotografica che coinvolge e può cambiare addirittura un Paese. Grazie a tutti Roberto |
| inviato il 04 Maggio 2018 ore 9:13
Non possiamo dimenticare che l'etica fotografica si è adattata alla situazione attuale dove tutti , o quasi tutti, hanno uno smartphone . Le possibilità di fotografare una situazione al limiti della decenza sono frequenti. Sul numero 18 di 7 (supplemento al Corriere della Sera) c'è una foto che mi ha molto colpito. Una donna fotografata di spalle viene frustata fuori dalla moschea di Banda Aceh in Indonesia. Lei è colpevole di prostituzione. Bene, la foto mostra decine di donne (ci sono solo 3 uomini che però non fotografano) che con lo smartphone fotografano questa donna . Tu cosa avresti fatto in quel contesto ? Io penso di no ma la tua etica non è quella delle spettatrici. |
| inviato il 04 Maggio 2018 ore 10:50
Ed infatti quello che sono arrivato a pensare, In fondo la fotografia di guerra, la fotografia di violenze ci rende forse insensibili, forse allegata a queste fotografie manca proprio una comunicazione verbale scritta. |
| inviato il 04 Maggio 2018 ore 11:26
probabilmente un testo può aiutare anche se credo che una foto debba parlare da sè stessa. Ho infatti notato che i testi esplicativi tendono a aggiungere troppe informazioni per dare indirettamente più valore alla foto. In un altro thread ho già fatto l'esempio di una mia foto piutosto bruttina, fuori fuoco e storta che però diventava un documento importantissimo visto che l'avevo fatta di nascosto in un posto di guardia in Eritrea al confine con l'Etiopia (i due paesi sono perennemente in guerra). C'erano controlli strettissimi, le macchine fotografiche erano proibite ma io l'ho fatta con una piccola compatta con la mano tremante. . Quindi la foto è scadente ma diventa importante se racconto la storia. |
| inviato il 04 Maggio 2018 ore 13:21
Ciao Cesaregiancarlo, “ Io penso di no ma la tua etica non è quella delle spettatrici. „ Scusami ma con molta sincerità non capisco cosa intendi. Pensi che io avrei fatto come le spettatrici o no? Ti do la mia risposta. Un conto è fotografare un evento veritiero che sta accadendo vuoi per giornalismo, vuoi come documento e un conto è preparare un set fotografico e pagare la gente compreso i bambini per fare fotografie sicuramente belle, ma non reali unicamente per proprio ego o per partecipare a concorsi. Vedi ultimi premi ritirati per fotografie non reali. Un saluto Roberto |
| inviato il 04 Maggio 2018 ore 14:10
Ciao Agroberto: c'è un malinteso . Quando parlavi di etica fotografica tu ti riferivi solamente alla differenza tra situazioni reali e situazioni create ad arte ? . Io per etica fotografica mi riferivo anche se è opportuno fotografare situazioni come quelle che ho descritto (una donna frustata sulla pubblica piazza). Infatti avevo scritto “ Le possibilità di fotografare una situazione ai limiti della decenza sono frequenti. „ Quindi per essere chiaro: io penso che il comportamento di ognuno sia frutto di una personale sensibilità quindi creare ad arte una situazione e magari pagare i modelli per alcuni è accettabile per altri no. Lo stesso vale per fatti che possono avvenire sotto i nostri occhi. |
| inviato il 04 Maggio 2018 ore 15:26
Sono d'accordo, bisogna porre un limite. Una cosa e' documentare, altro e' registrare e diffondere immagini crudeli. Accettiamo lo scatto esplicito di una donna che viene frustata, ma probabilmente non accetteremmo lo scatto altrettanto esplicito di una donna mentre viene stuprata. Non abbiamo bisogno di immagini che registrino il dettaglio per comprendere certi eventi. |
| inviato il 04 Maggio 2018 ore 15:38
Sì ma bisogna considerare il fatto che i media devono guadagnare, e la recrudescenza attira più che un servizio delicato con il dolore delle persone. |
| inviato il 04 Maggio 2018 ore 15:47
hai ragione, ma credo che noi... intesi come fotoamatori, non si abbia nulla da guadagnare da un certo tipo di scatto. Viceversa scattare in certe situazioni dimostra come e quanto si sia perso il senso della misura e forse della propria dignita'. |
| inviato il 04 Maggio 2018 ore 16:41
Figurarsi, ogni tanto accendo la tv, ieri sera sono per caso finito su un servizio di "Striscia la Notizia", il conduttore faceva vedere filmati di fotocamere nascoste che riprendevano coscientemente atti di furto in metropolitana ma senza agire, ne denunciare ne altro, come se ormai non ci fosse nessun baluardo di difesa e una TV asettica che mostra. Mi chiedo quando passeranno al filmare stupri senza contraddittorio. |
| inviato il 04 Maggio 2018 ore 20:39
“ tu ti riferivi solamente alla differenza tra situazioni reali e situazioni create ad arte ? „ il concetto di etica lo so è molto molto ampio e non volevo affrontarlo in questo post. Come da titolo “ i soldi non fanno la felicità „ volevo unicamente documentare anche con una foto molto significativa, un fatto realmente accaduto e un comportamento evidentemente già conosciuto nel Paese e che mi ha fatto riflettere sul fatto che alle volte con quelle che noi chiamiamo semplici foto da portare a casa come un souvenir, possiamo cambiare radicalmente la vita di tutti i giorni della gente. Un saluto Roberto |
| inviato il 05 Maggio 2018 ore 13:50
Buongiorno Sono assolutamente d'accordo con voi nel considerare un comportamento scorretto lo sfruttamento dei popoli che andiamo a visitare, sotto tutti i punti di vista. Per il discorso che riguarda le fotografie mi auto accuso in quanto con il mio comportamento, vedi acquisto libri di grandi autori, vedi mostre fotografiche, vedi anche i vari like sui forum non faccio altro che alimentare tutto questo. Speriamo che l'onestà dei fotografi prevalga |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |