| inviato il 21 Gennaio 2018 ore 16:51
Io mi riferisco alla piega presa dalla discussione. Ben diversa rispetto al post iniziale. Certo, sempre la solita piega, tra l'altro. Però non hai risposto alla mia domanda. |
| inviato il 21 Gennaio 2018 ore 16:57
“ Però non hai risposto alla mia domanda. „ Perché facevo un altro discorso, non riferito all'autore iniziale, ma a tutto quello che é stato menzionato successivamente. |
| inviato il 21 Gennaio 2018 ore 17:32
Non mi interessa cosa dicevi tu,a chi lo dicevi e perché lo dicevi, ho solo fatto una domanda, semplice semplice, ma non c'è verso di ricevere una risposta. Qualcun'altro? |
| inviato il 21 Gennaio 2018 ore 17:48
Simone, se parliamo della prima foto che si trova sul profilo di Marchini, quella con più like per intenderci , mi sembra abbastanza "fantasy" |
| inviato il 21 Gennaio 2018 ore 17:50
Dai, provo a rispondere io. Dei tre autori linkati all'inizio, Fabio Marchini mi pare proprio il più lontano dallo stile fantasy (lasciamo stare il discorso autunno inverno 2017, perché può essere applicato alla massa che scimmiotta certi autori, ma non credo direttamente a quegli autori) e, anche se in alcune foto si percepisce la voluta accentuazione di alcuni caratteri, credo che faccia un uso molto realistico delle tecniche di post: insomma, a mio giudizio non siamo poi così lontani da una trasposizione a colori della linea tracciata da personaggi tipo Ansel Adams. Quello dei tre che, ad un sommario sguardo al relativo link, mi pare più orientato verso un'interpretazione più spinta, che rasenta o sfocia nel fantasy, mi sembra essere Enrico Fossati; ma ... tanto di cappello! La sua è tutto fuorché una semplice interpretazione per recuperare e dare più tono ai suoi scatti: si vede al volo che c'è a monte una ricerca delle location adatte e dei momenti che risultano essere ottimali per l'idea che ha già in mente, indipendentemente dalle tecniche utilizzate; e se anche alcuni dei suoi scatti fossero in realtà presi al volo in situazioni improvvise e non programmate, è evidente un'abitudine a cogliere gli elementi che servono al suo discorso. Ma soprattutto, quelle immagini avvertono già da sole, fin dal primo sguardo, che quella che abbiamo di fronte è un'interpretazione dell'autore, non c'è inganno, non dicono una cosa per un'altra, raccontano una "visione" che va oltre la semplice realtà e che forse non è originalissima, può essere apprezzata oppure no, ma non credo possa essere fraintesa. Non esiste un problema di tecniche (che spesso sono le stesse, solo dosate diversamente) quando l'idea e il workflow seguono un percorso chiaro |
| inviato il 21 Gennaio 2018 ore 17:57
Il motto che si ripete ovunque nel sito di Fossati è: "a single dream is more powerful than one thousand realities". Come dargli torto? |
| inviato il 21 Gennaio 2018 ore 18:13
Daniele Ferrari ottimo il tuo ultimo intervento ...credo sia l''analisi più equilibrata e consapevole che ho letto in questa discussione.... |
| inviato il 21 Gennaio 2018 ore 18:27
"Secondo voi le foto di Fabio Marchini, linkate come esempio all'inizio di questa discussione, rientrano nello stile "fantasy" o autunno inverno 2017 come mi è parso di aver letto da qualche parte? " Boh, e a dire il vero non mi interessa neppure, mi interessano le fotografie non la classifica o la cattegoria. Non mi interessa neppure l'aderenza alla presunta realtà, aborro l'idea del fotografo\fotocopiatrice che appassiona altri. |
| inviato il 21 Gennaio 2018 ore 18:28
Fabio c'azzecca molto poco con la fotografia fantasy. Non ci vuole un poema per capirlo. Purtroppo, quando si affrontano questi discorsi, si finisce sempre per andare in loop, ripetendo infinitamente gli stessi concetti in maniera astratta. Ribadisco, premesso che vi sia onestá da parte dell'autore di turno, il vero dilemma sta nel fruitore che in molti casi non sa distinguere per mancanza di consapevolezza e dunque formula preconcetti che sono stati abbattuti da ormai diverso tempo. |
| inviato il 21 Gennaio 2018 ore 18:37
Mah sinceramente a chi frega dare una categoria da forum? Quelle sono foto, piacciono o no, sono legate a uno stile e a un tempo? Raccontano qualcosa? Quale è loro scopo? Per me sono solo queste le domande interessanti, in che categoria cadono non mi sembra abbia rilevanza |
| inviato il 21 Gennaio 2018 ore 19:16
buonasera a tutti !! bellissime foto e post-produzione |
| inviato il 21 Gennaio 2018 ore 21:10
“ Mah sinceramente a chi frega dare una categoria da forum? „ a me no figurati,ma non è questo il motivo della mia domanda. “ Daniele Ferrari ottimo il tuo ultimo intervento ...credo sia l''analisi più equilibrata e consapevole che ho letto in questa discussione.... „ assolutamente d'accordo. ben vengano i poemi da gente intelligente,onesta,sincera ed equilibrata come Daniele. come al solito si è iniziati a parlare del come e si è finiti a parlare del perchè , ma non è certo una novità. alla fine, anche il Marchini (e lo prendo come esempio)è diventato un autore fantasy, con immagini di montagna che non raccontano la vera montagna,che il suo scopo non è certo quello di raccontare la montagna ma di proporre immagini imbellettate con photoshop tanto che addirittura la sua foto più "famosa" sia chiaramente un'immagine fantasiosa.è quello che si capisce leggendo il topic,e neanche tanto tra le righe. Ormai anche le botte di culo tremende come quella sul crinale del Marmagna non sono più credibili. e questo sinceramente a me mettono enorme tristezza. |
| inviato il 21 Gennaio 2018 ore 21:47
Ho riletto avevo frainteso. Se ti può consolare io tra quelle di Marchini e quelle di Fossati vedo molta differenza come postproduzione. Le prime più fedeli alla realtà, le seconde più eteree/oniriche/fantasy o come preferite definirle. |
user12181 | inviato il 22 Gennaio 2018 ore 0:28
Premetto che mi riferisco alle foto di Marchini, che ho guardato con più attenzione. Di Colella (Rene15985) ho guardato con una certa attenzione solo la galleria "Landscapes". I luoghi turistici implacabilmente "iconici" (molto più pecoreschi di quelli di Marchini, che pure non scherza, ci racconta anche la leggenda del Pelmo, come Osvaldo Bevilacqua in Sereno variabile ) delle altre me le rendono indigeste e quindi letteralmente inguardabili (mi impediscono cioè di guardarle), anche se l'impressione sgradevole è confermata e anzi aggravata da qualche sondaggio che pure mi sono sforzato di fare. Ritornando dunque alle foto di Marchini, mi pare che diverse sarebbero anche belle o molto belle, ma è la PP che le rovina rendendole sostanzialmente tutte uguali, annullando l'individualità e l' "irripetibilità" del momento (inteso come Erlebnis, esperienza vissuta) fotografato, non a caso molto enfatizzate dal testo di accompagnamento, quasi un'inconscia confessione dell'inautenticità dell'esperienza rappresentata. E' un paradosso, ma queste gallerie sembrano una raccolta di momenti, eventi "unici" resi tutti uguali dalla distruzione della luce che li costituiva al loro accadere. Il fotografo è in una situazione di estrema alienazione, sembra che vada faticando in montagna per cogliervi solo quel che vede da sempre nella sua cameretta, le immagini che gli offrivano e gli offrono il suo computer o i libri illustrati della sua infanzia e adolescenza, gelosamente conservati sugli scaffali della libreria. Certo qualcosa del genere capita a tutti noi che non siamo artisti e addirittura anche ai veri artisti, ma il suo problema sembrerebbe aggravato dalla povertà del suo background iconografico, e temo anche culturale. |
| inviato il 22 Gennaio 2018 ore 1:51
Boh a me piacciono, ma io non sono nessuno. |
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