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voi perché fotografate?







avatarjunior
inviato il 13 Maggio 2018 ore 22:15

Paolo, quando facciamo una proiezione sul mio schermo di 3x4 metri?

avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2018 ore 22:57

ho "letto" varie volte questa domanda nel sito, posta di volta in volta da utenti diversi, di varie età, di varie "estrazioni" fotografiche (analogico o digitale), ogni volta mi ripropongo anch'io la domanda e non so trovare una risposta certa, credo che la scintilla sia "legata" ad una situazione che può "scaturire" per vari motivi....un familiare fotografo, un partecipante "incuriosito" dai fotografi per un evento mondano o semplicemente una cerimonia (sposalizio, battesimo, ecc..) o, come nel mio caso, credo iniziata per puro caso osservando le vetrine dei negozi fotografici ben presenti nella Venezia degli anni 70/80, od in quelle delle biblioteche, librerie, dove le foto dei vari Roiter, Gardin ecc.., splendide, si facevano ammirare....
Credo, questo si, che ad ogni fase della nostra "carriera fotografica", i nostri desideri, i nostri gusti verso soggetti più o meno "artistici" mutino e ci arricchiscno di volta in volta di un nuovo ricordo, di una nuova conoscenza, i quali poi rimangono ben vividi nella nostra memoria anno dopo anno.....
Chi, come me, ha avuto la fortuna di vivere a Venezia, sicuramente ha avuto "vita facile" incrementando questo "processo conoscitivo"; fin da piccolo identificavo immediatamente i giapponesi da lontano, tutti con le loro reflex da battaglia a fotografare tutto e tutti, matrimoni in gondola ne vedevo poi tutti i giorni festivi, con i vari fotografi d'ordinanza con le loro Hasselblad, i paesaggisti con le Leica, e così via.....personalmente ricordo poi con piacere le copertine di Playboy identificabili immediatamente (non per il nudo, maliziosi....MrGreenMrGreen ed ero già grandicello! MrGreen), ma per lo stile che la rivista quasi "imponeva" ai pro dell'epoca, stile portato avanti nei decenni di vita della rivista....
ed io li invidiavo proprio per la bellezza e sensualità che riuscivano a trasmettere con i loro scatti....

Alla fine il "mezzo" è solamente cambiato, da pellicola a digitale, leggo qui che chi ha cominciato a fotografare da poco, col digitale, prova le stesse emozioni di chi ha cominciato tanti anni fa con la pellicola, solamente non riusciranno a "vivere" il momento topico che si provava andando a ritirare le diapo o le foto 10X15 (ci ricordiamo, no, cosa costava sviluppare un rullino da 24, vero?), un momento di suspence al solo toccare la busta con i negativi separati dalle foto, allo scoprire se avevamo buttato via i soldi guadagnati con difficoltà (beh, il mio caso....MrGreen) e con l'occhio inquisitore del venditore pronto a farti sentire una cac....MrGreen se avevi "cannato" la maggior parte delle foto per inesperienza....al contrario gonfiavi il petto facendogli vedere la bellissima foto che magari a cul.o avevi realizzato....cose che adesso non si possono riassaporare se non con grande difficoltà, con molto meno "rapporto umano"....
Ecco, credo che una (la mia) risposta sia qui, sicuramente ci sarà colui che nella foto all'inizio voleva trovare solamente una fonte di guadagno (reporter, matrimonialista, ecc...) riuscendoci più o meno bene, la stragrande maggioranza credo che i fotografi qui presenti lo facciano solamente per pura passione, per puro divertimento, perché no, per conoscere nuove amicizie!
qui nel sito la cosa si verifica, per me ovviamente e piacevolmente, da anni, credo forse il valore aggiunto del fotografare....
un saluto a tutti e buona luce, non solo fotografica, si intende.....
ciauuuzz Mario

avatarjunior
inviato il 13 Maggio 2018 ore 23:12

Mi serve per raccontare un momento ad altri.
Mi serve per ricordare un momento.

Forse faccio solo foto ricordo, quelle della domenica.
In effetti non me le vado a cercare. Ci deve essere un evento, una gita, un momento particolare per cui fotografo.
Non vado in giro a cercarmi i momenti. Ed e' sbagliato perche' fotografare mi piace. Da 40 anni ormai ma
sempre foto della domenica. Della gita.

Ma mi va bene cosi'.

Mino

avatarjunior
inviato il 14 Maggio 2018 ore 12:56

@ PaoloMclmx

Si, si, avevo capito. E' fuor di dubbio che l'arte sia una delle poche passerelle disponibili per consegnare il proprio nome alla storia. Per chi ha avuto o avrà la fortuna di essere illuminato dalla sua luce (MrGreen)
Però più che l'eternità dell'autore o l'eternità del soggetto mi riferivo in particolare all'atto stesso del fotografare, dello scattare. Chi mi fotografa mi "uccide" (e l'inverso nella situazione opposta) perché nello scatto passo dall'essere soggetto ad essere oggetto. Uno spettro, per riprendere ancora Barthes.

La foto ferma l'istante dal suo flusso temporale e dall'estensione spaziale con gli altri instanti. Gli toglie la continuità che rende la realtà mutevole e in divenire, viva. Per questo si dice "catturare", riferito ad una fotografia. Inoltre una fotografia sarà sempre il passato, il tempo morto per eccellenza.

Si salva un istante dall'oblio a cui sarebbe destinato.

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2018 ore 16:46

Paolo, quando facciamo una proiezione sul mio schermo di 3x4 metri?



Mi piacerebbe dirti quando vuoi ... ma temo che la distanza ci penalizzi alquanto Triste anche se, sempre che non mi stia confondendo, sul tuo negaschermo potrei averci già proiettato ... seppure in condizioni che definire orribilmente indegne è decisamente eufemistico ;-)

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2018 ore 16:51

Però più che l'eternità dell'autore o l'eternità del soggetto mi riferivo in particolare all'atto stesso del fotografare, dello scattare. Chi mi fotografa mi "uccide" (e l'inverso nella situazione opposta) perché nello scatto passo dall'essere soggetto ad essere oggetto. Uno spettro, per riprendere ancora Barthes.



Capisco Nube, ti confesso che questo aspetto non lo avevo minimamente considerato Triste

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2018 ore 9:54

chi lo sa? memoria? gioco? curiosità? evasione?
ho cominciato grazie al cellulare, averlo sempre dietro facilita, avere una compagna fotografa stimola, dalle foto didascaliche si passa alla tentata cattura di visioni o intuizioni... poi il gioco prende la mano... per me è una sorta di training autogeno, di meditazione zen... esco prendo la fotocamera ed attendo che la testa sia sgombera di pensieri quotidiani, mi guardo attorno cercando luci, geometrie, momenti... boh chissà perché

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2018 ore 10:34

Fotografare per me è staccare la spina dalla routine quotidiana, evadere. Quando ti trovi in mezzo alla natura per fotografare un'alba o un tramonto che sia è come se trovassi la pace interiore..momenti inspiegabili!! :-P Sorriso

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2018 ore 11:20

Alla fine fotografare diventa un po' un atto ossessivo compulsivo. Si diventa raccoglitori accumulatori di luoghi o persone. Collezionisti di fotoni raccolti in ascisse ed ordinate. Catalogatori di realtà passate cui si tenta di aggiungere un quid che le elevi a livello di metafora.




avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2018 ore 11:25

Io fotografo prevalentemente cose che stanno, come altri hanno precedentemente scritto, a 20 kilometri da casa ... di notte: il gioco diventa trovare i luoghi che valgano la "pena" di una foto e rimanere per un'ora nel buio relativo, nel silenzio, nella solitudine e, a volte, nel freddo della notte. Allora i sensi si acuiscono, non solo la vista intendiamoci. E fa parte del gioco anche tornare più di una volta nello stesso luogo.

avatarjunior
inviato il 15 Maggio 2018 ore 11:40

io iniziai per gioco, mi divertiva fare delle caricature degli amici con inquadrature strane MrGreen ,e nei bar, di gente strana se ne incontra parecchia!
Più scattavo più mi rendevo conto di quanto fossero importanti quegli scatti a distanza di anni, rivedere e far rivedere dopo anni alle persone ritratte le fotografie, era eccezionale.
Così... timidamente intrapresi la carriera di fotografo, all'inizio facevo un po di tutto, dai ritratti allo still life ma più passava il tempo, più capivo che alcuni settori non mi gratificavano e così decisi di dedicarmi al 100% all'unico settore che mi piaceva, la fotografia di matrimonio.
E' un lavoro difficile, in cui ahimè lo scattare è un 20% del mio lavoro ma, consegnare dopo mesi il lavoro e vedere i loro occhi... le loro espressioni.. mi stimola parecchio a fare sempre meglio.
Con questo lavoro ho imparato quanto sia importante questo magnifico hobby/lavoro/scappare dalla moglie Sorriso ..magari non nel primo periodo..ma a distanza di anni, le fotografie prendono sempre più valore. Un aneddoto che a volte racconto, è venuto a mancare il padre di una mia sposa e le uniche foto di loro due assieme, felici e spensierati, eran proprio quelle che avevo scattato al matrimonio. Ogni volta che lo racconto, mi commuovo.

Non mi dilungo altrimenti scrivo un pippone MrGreen

Alessandro Capuzzo

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2018 ore 12:07

Fotografo perche non ho memoria.

Stranamente ricordo solo le faccie e i luoghi che fotografo.

Tutto quello che non e' immortalato per me e' nebbia fitta

avatarjunior
inviato il 15 Maggio 2018 ore 13:46

Scatto foto per imparare a guardare il mondo in modo diverso. Per rubare qualche immagine che mi faccia compagnia negl'anni. Per stare un po con me e, se possibile, per stare in mezzo la natura.

Gabriele

avatarjunior
inviato il 15 Maggio 2018 ore 16:18

flic.kr/p/27bJBUR

avatarjunior
inviato il 15 Maggio 2018 ore 16:46

Per liberare la mente, per avere una scusa per uscire (che non vuol dire che non sto bene a casa), per piacere, per godere dei momenti che la natura mi offre, per .... altri mille motivi

Roberto

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