| inviato il 28 Dicembre 2017 ore 19:57
Beh Mario credo ci sia poco da dire, i Doctarlux (Docter Optics) sono ottimi obiettivi e personalmente ne possiedo cinque, due 105/2.4 e tre 70/2.4 ... e dove i due 105 sono al livello del Colorplan mentre i tre 70 sono appena sotto. Il 90/2.4 non lo conosco, ma anche in considerazione della chiara fama di cui gode il successivo 90/2.5 HQ MC non dubito di quella che può essere la sua valentìa. L'unico difetto che hanno è che mostrano quasi sempre una certa discrepanza fra la focale nominale e quella effettiva. |
| inviato il 28 Dicembre 2017 ore 23:01
L'Apogon 90/2,4 per Rolleivision 35mm dove si potrebbe collocare, tra il colorplan e il supercolorplan? |
| inviato il 29 Dicembre 2017 ore 9:03
Beh questo non te lo saprei dire con precisione caro Mario. In linea di principio lo Xenotar 90/2.5 (e l'equivalente Braun) dovrebbe essere il rivale del Colorplan mentre l'Apogon 90/2.4 (e l'omologo Braun Ultralit) dovrebbe essere all'altezza del Supercolorplan ... in realtà sembra che in entrambi i casi i Leica mantengano un certo vantaggio. Qui però la situazione si complica perché da diverse parti ho sentito dire che in realtà il Colorplan P, che sarebbe made in Germany, sarebbe superiore al Colorplan P2 che invece è made in Portugal ... superiore al punto da essere praticamente al livello del Supercolorplan con innesto P2! E se così fosse allora dovremmo dedurne che lo Xenotar e l'Apogon siano comunque all'altezza del Colorplan e del Supercolorplan P2? Boh ... proprio non lo so ! Quello che posso dirti è che la cosa francamente mi suona un pochino strana perché è risaputo che sia la fabbrica canadese sia quella portoghese sono, o erano, entrambe della Leica, quindi non di terzi che lavoravano per Leica , di conseguenza mi sembra strano che possano esistere delle differenze così rilevanti in obiettivi che a tutti gli effetti sono prodotti da fabbriche si diverse, certamente, ma che tuttavia sono comunque della stessa azienda oltretutto, tanto per aggiungere altra carne al fuoco, i Leica PRO, anch'essi made in Portugal, a che livello qualitatitivo si collocherebbero nel momento in cui, oltretutto, la casa stessa ammette che in molti casi gli obiettivi della serie PRO sono ottiche completamente riprogettate, e soprattutto alquanto migliorate , rispetto agli omologhi con innesto P e P2? Come vedi Mario la situazione è un poco complicata e oltretutto, nelle varie prove che abbiamo potuto consultare, molti degli obiettivi più recenti neppure sono stati testati ... diciamo che a questo livello, e soprattutto in questi tempi che non sono particolarmente propizi alla diapositiva, siamo nel campo delle ipotesi più alate anche se a me, personalmente, sia il 120/2.8 PRO che il 150/2.8 PRO sembrano essere leggermente migliori, più nitidi insomma, del Supercolorplan PRO ... |
| inviato il 31 Dicembre 2017 ore 16:57
Paolo: "e soprattutto in questi tempi che non sono particolarmente propizi alla diapositiva, siamo nel campo delle ipotesi più alate" ecco, proprio a causa di ciò per me, che non ho visto nulla con i miei occhi, è fondamentale cercare di avere pareri (non verità solo opinioni) provenienti da quelle poche persone che hanno provato o visto qualcosa. Io leggo, leggo, leggo, ma poi? Per le ottiche Leitz pro la completa riprogettazione e l'impiego (nel 150 pro) di lenti usate anche nel summicron 180/2 Apo da ripresa, le pongono un gradino più in alto di tutte le altre della maison (e forse anche delle altre) per le rispettive focali. Oggi vorrei invece avere un parere su quelle da impiegare per la retroproiezione. Dato che lo schermo trasparente assorbe luce sarebbero indicate lenti superluminose tipo lo Schneider 120/2 e i Berthioz 110/2 - 120/2 oppure basta anche un 2,8? Quanto conta l'assorbimento? E come focali meglio lunghe o corte? |
user46920 | inviato il 31 Dicembre 2017 ore 20:18
la focale dipende dall'ingrandimento e dalla distanza a cui proietti, dalla dimensione dipende anche la luminosità e/o il contrasto ottenibile a parità di lampade. Quindi la luminosità dipende essenzialmente dalla lampada. Il diaframma influenza anche la PdC. |
| inviato il 31 Dicembre 2017 ore 21:59
L'occhiodelcigno: prima di tutto grazie di esserti interessato a questa discussione. Consideriamo allora questo caso: supponiamo di avere uno schermo bianco non perlinato con gain pari a 1 di 2m di lato e di voler realizzare una retroproiezione, lo schermo quanto assorbe in termini di luminanza? ipotizziamo di avere 3 lampade una da 1000 lumen, una da 1600 e una da 2400 lumen (come flusso luminoso), un proiettore messo ad una distanza tale da riempire lo schermo e 2 ottiche f/2 e 2,8; come si fa ad ottenere un'immagine davanti allo schermo che abbia un contrasto sufficiente e una luminanza (candele) accettabile per ottenere un risultato decente? Scusami se mi sono spiegato male; dimmi cosa non va ed io mi correggerò. |
| inviato il 31 Dicembre 2017 ore 22:17
Ciao Mario, esiste anche un metodo di retroproiezione, artigianale finché vuoi ma molto efficace e che tralaltro risulta molto meno oneroso, in termini di perdita di luminosità massima e, perché no, anche in termini economici, rispetto all'impiego di un telo specifico: basta avere a disposizione una vetrata sulla quale applicherai dei fogli traslucidi (di quelli, per intenderci, che anni addietro usavano ingegneri e architetti per alcuni tipi di disegno tecnico) fino a raggiungere le dimensioni che ti occorrono. L'effetto è identico, il costo molto relativo, e la perdita di luminosità è praticamente nulla e inoltre la vetrata, che certamente darà su una strada (se è una strada col passeggio è molto meglio) che ti assicurerà una vastissima platea di osservatori profondamente stupiti, oltre che molto incuriositi, da uno spettacolo che di certo non avranno mai avuto occasione di vedere prima. P.S. - anche l'Elmarit PRO 120/2.8 è completamente rivisto rispetto ai modeli precedenti, e otticamente se la vede alla pari con l'omologo 150/2.8 PP.SS. - il metodo della retroproiezione a vetrata è quello che ho adoperato io. |
| inviato il 31 Dicembre 2017 ore 22:20
Dimenticavo: anche il Doctarlux 150/2.8 e il Kodak 150/2.8 godono di ottima fama, ma onestamente non credo possano assicurarti la nitidezza dell'Elmarit PRO. |
user46920 | inviato il 31 Dicembre 2017 ore 23:07
“ lo schermo quanto assorbe in termini di luminanza? „ quello non te lo so dire, perché appunto dipende dal grado di assorbimento ... per il resto è suffciente fare i calcoli giusti. “ come si fa ad ottenere un'immagine davanti allo schermo che abbia un contrasto sufficiente e una luminanza (candele) accettabile per ottenere un risultato decente? „ anche qui dipende dalla camera retrostante e se poi osservi le immagini dal buio completo o da un ambiente semi-illuminato, ecc... Quindi maggior nero ed assorbente c'è in ambiente, e più alto sarà il contrasto a parità di luce usata. Non conosco le ottiche da proiezione, ma ricordo benissimo che la sostituzione di una lampada con troppe ore di lavoro, cambiava le cose come dal giorno alla notte. Quindi anche il voltaggio della lampada e la sua spettralità influiscono mediamente parecchio. Per le proiezioni cinematografiche che ho seguito varie volte, si usavano gli archi ad alto amperaggio come lampada e mi ricordo ancora bene le fiammate blu lunghe 5 cm e spesse 1 ... con relativi assorbimenti di svariati KW Quello spettro è poi quello migliore per larghezza di banda e resa lucifera in fotografia a pellicola |
| inviato il 31 Dicembre 2017 ore 23:45
Paolo: interessantissimo spunto quello della vetrata. Quei fogli traslucidi sono quelli per lavagne luminose? Io non ho mai assistito a tale spettacolo. Tu il proiettore l'hai collocato in asse perpendicolare al centro dello schermo? P.S.: ecco perchè alcuni facendo riferimento ai 90,120 e 150 PRO parlano di "sacra triade" della proiezione. Tu conosci le ottiche ISCO? Si trovano su vari apparecchi anche di alta gamma ma non ho mai capito a che livello siano? |
| inviato il 31 Dicembre 2017 ore 23:57
L'occhiodelcigno: è vero, forse sono stato troppo impreciso e generico, se voglio sperimentare qualcosa di concreto è bene che rispolveri lo spot e l'esposimetro a luce incidente con le tabelle di conversione per fare qualche calcolo dato che le variabili in gioco sono molte. Certi proiettori ad alta potenza tipo i Navitar 560 o 750 (Ektagraphic potenziati) adottano lampade allo xenon: bene secondo te che differenza c'è tra le alogene dei proiettori convenzionali e quelle allo xenon dei Navitar in termini di resa cromatica e distribuzione dello spettro? |
user46920 | inviato il 01 Gennaio 2018 ore 2:40
“ le variabili in gioco sono molte „ si, in effetti le variabili in gioco sono molte .. quindi non è semplice. Le alogene in genere hanno uno spettro tendente al caldo, quindi molta energia sulle infrarosse, mentre quelle ad arco riescono a produrre bene anche lo spettro nella parte in alta frequenza (blu) con molta più energia e in genere con una cromaticità più completa su tutto lo spettro visibile. Anche lì però dipende dalle lampade e da come sono alimentate, ecc. “ le ottiche ISCO? Si trovano su vari apparecchi anche di alta gamma ma non ho mai capito a che livello siano? „ ISCO = Schneider |
| inviato il 01 Gennaio 2018 ore 7:58
Ho proiettato per 30 anni. Quasi soltanto Leitz: colorplan 90 2.5, poi la variante CF, di nuovo colorplan, poi supercolorplan e uno zeiss p- sonnar sempre 90 mm. Una breve parentesi con il rollei con 2 ottiche( non ricordo.....schneider xenotar ...) per dissolvenza incrociata, molto delicato e venduto dopo poco tempo. |
| inviato il 01 Gennaio 2018 ore 9:45
Paolo: interessantissimo spunto quello della vetrata. Quei fogli traslucidi sono quelli per lavagne luminose? Io non ho mai assistito a tale spettacolo. Tu il proiettore l'hai collocato in asse perpendicolare al centro dello schermo? Penso di si in ogni caso, se non ricordo male, sono quelli che si adoperavano per il disegno tecnico da cui poi trarre delle copie eliografiche ... o qualcosa del genere, ma in questo campo purtroppo sono del tutto inesperto quindi potrei dirti una stupidaggine. Inoltre si, l'ottica da proiezione l'ho sempre tenuta perpendicolare al centro dello schermo ... del resto il foglio traslucido serve anche e soprattutto per distibuire al meglio il fascio luminoso su tutta la superficie dello schermo evitando così quella concentrazione al centro che vanificherebbe gli sforzi fatti. |
| inviato il 01 Gennaio 2018 ore 9:57
A proposito Mario, come giustamente ha sottinteso l'occhio del cigno il reale vantaggio della retroproiezione è che è si essenziale che la sala nella quale sono piazzati sia il proiettore che lo schermo sia assolutamente oscura ma, al contrario di quanto avviene in una sala attrezzata per una proiezione classica, un minimo di luce ambiente disturba pochissimo la luminosità delle diapositive stesse e questo per il semplice motivo che in questa particolare situazione le diapositive stesse non sono appiccicate su uno schermo bianco, che tralaltro per sua stessa natura finisce spesso per disturbare la visione a causa di una riflettenza a volte eccessiva, ma anzi, appunto perché alle spalle delle diapositive l'oscurità è totale, le stesse sembrano galleggiare sullo schermo fluttuando a mezz'aria ... posso assicurarti che è uno spettacolo semplicemente emozionante! |
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