| inviato il 19 Novembre 2017 ore 11:49
Comunque mi avete fatto riflettere molto.... ho ripensato a un mio viaggio in Scozia: mentre andavo verso Loch ness era appena cessato di piovere e c'era uno splendido arcobaleno. Naturalmente, come spesso accade, una volta arrivato lì l'arcobaleno era scomparso. Parcheggiata la macchina ho fatto una visita al visitor center e mi sono bevuto pure un paio di whisky prima di andare a fotografare il famoso lago. Giunto lì, forse per l'atmosfera, forse per averne sentito tanto parlare, o forse per via dei due whisky, giurerei di aver visto affiorare il famoso mostro. Una volta ritornato in Italia però, con mia grande delusione, sulle diapositive (qualcuno se le ricorda ancora? O le ha mai conosciute?) il mostro non c'era. La cosa finì lì.... fino ad oggi! Ho ripreso la diapositiva, con lo scanner è diventata una foto numerica, quindi ho fatto la stessa operazione con una foto di un arcobaleno (originale scozzese, mica fotografato in altri luoghi, fotografato mentre mi ricavo a Loch Ness, quello di cui ho parlato prima, quindi "lo stesso" che avrei visto se mi fossi trovato a Loch ness 15 minuti prima, quindi legittimato come "valido", giusto?) e con la foto scattata per gioco al pupazzo del mostro che si trova fuori dal visitor center (ve lo giuro, quello che ho visto era proprio simile, direi uguale). Poi ho montato (che verbo dovrei usare al posto di "montare"? "Montare" fa ritenere che io abbia fatto un fotomontaggio, invece no, io ho fatto una fotografia) le tre foto e ora ho finalmente la foto che rispecchia "la mia visione" di quel momento: il Loch Ness dopo la pioggia con l'arcobaleno e il mostro che spunta dalle acque. Ve lo garantisco, io l'ho visto, quella situazio e l'ho vissuta e fotografata, solo che per qualche strano motivo sulla diapositiva poi non c'era, invece la fotografia numerica mi ha permesso di realizzare (pardon.... fotografare, anche se ex post) quella situazione. Dovreste vedere che bella foto!!! Secondo me se la propongo al National Geographic me la pubblica, basta che dico che sono uno storyteller |
| inviato il 19 Novembre 2017 ore 11:51
Mah... se vogliamo parlare di marketing, di portafogli e di continui acquisti di attrezzature mi sa che i fotografi numerici hanno molta più esperienza di noi quattro |
| inviato il 19 Novembre 2017 ore 11:56
“ Quello è il pensionato appassionato di fotografia, non il vero fotografo. Quello vero, che deve portare a casa la pagnotta, non ha tempo da perdere. „ 100% d'accordo con te e con chi utilizza gli strumenti disponibili (compresa PP) per comunicare. Se poi qualche fotoamatore preferisce chiamarla in altro modo non mi interessa; come dice Caterina, cosa è fotografia si vede nei musei, non nei juzaforum. Quel link sulle attrici xxx, l'ho messo per dimostrare come non sia necessario photoshock per modificare, si può fare anche in altro modo. Ma cosa è il vero che più vero non si può? L'attrice prima o dopo? |
| inviato il 19 Novembre 2017 ore 12:07
@Mtdbo Scusa, avevo male interpretato il tuo link che invece è sensatissimo. Infatti, chi vuole eliminare la post produzione, mi ricorda quelli che si lamentavano perchè le ragazze in discoteca andavano truccate. Poi, fuori, erano completamente diverse. Sono quelli che poi hanno sposato donne brutte. Comunque anche sposare un'attrice po..o deve avere i suoi vantaggi @Debiu “ Dovreste vedere che bella foto!!! Secondo me se la propongo al National Geographic me la pubblica, basta che dico che sono uno storyteller „ Esatto! Finalmente hai centrato il punto. Basta che gli dici di essere uno storyteller. |
| inviato il 19 Novembre 2017 ore 12:17
“ (qualcuno se le ricorda ancora? O le ha mai conosciute? „ Le conosco perfettamente nel bene e nel male, nei pregi e nei difetti tanto da sapere che anche loro in definitiva avevano poco a che fare a che fare con la realtà... che poi quale realtà?...comunque se ti mostro il mio archivio di dia ti spaventi per la quantità   |
| inviato il 19 Novembre 2017 ore 12:18
Ti sei risposto da solo , ha più successo di prima, quindi si sono sicura, il resto è solo dietrologia, la rivoluzione digitale è avvenuta per tutti se qualcune ne ha tratto più vantaggi degli altri è perchè ha saputo interpretarla meglio Si, va bene, tutto quello che vuoi, però non hai risposto alla mia domanda ... ma a quale prezzo? Semplice direi: al prezzo di essere apprezzato da una manica di ignoranti ... e francamente, e se proprio devo dirla tutta, non mi sembra un gran successo! |
| inviato il 19 Novembre 2017 ore 12:24
“ al prezzo di essere apprezzato da una manica di ignoranti „ Una manica di ignoranti che vede e apprezza qualcosa di bello è meno ignorante di prima. Il bello migliora e induce a migliorare quello abbiamo intorno. Se è bello e vero, meglio ancora, ma non è indispensabile. Il brutto, ma vero, invece, produce danni devastanti. Cavalcando il cavallo di Troia del vero, insinua il brutto come modello di bello. Guardati in giro quando giri per l'Italia. Lo schifo che vedi è frutto del vero (reale) a scapito del bello. Sia benedetta la possibilità di ritoccare perchè permette ancora di ricordare, riprodurre e progettare le cose come dovrebbero o potrebbero essere. |
| inviato il 19 Novembre 2017 ore 12:26
Come già detto rispetto i pareri soggettivi ma restano tali, il definire chi non la pensa come noi "ignorante" a prescindere invece lo rispetto decisamente meno, anche perché poi se andiamo a leggere altri tipi di fotografia potrebbero emergere diversi livelli d'ignoranza, insomma nel dubbio lasciamo la prima pietra a terra Mi sembra che invece tu abbia una visione molto parziale della fotografia, trascurando come la rivoluzione digitale abbia mutato anche le richieste del pubblico, oggi un certo genere di reportage non è di fatto competitivo con i filmati che arrivano dal campo in tempo reale, quindi bisogna evolversi e magari se si è molto bravi moltiplicare i guadagni o confinarsi in una nicchia in attesa dell'estinzione, lui ha fatto la prima scelta e non vedo come dargli torto. |
| inviato il 19 Novembre 2017 ore 12:40
Caterina, visto che conosci bene le diapositive, dovresti sapere bene che per quanto ogni tipo offra una certa interpretazione della realtà (la realtà è solo quella che si vive in quel momento) questa interpretazione, o modificazione, è abbastanza limitata, limitata essenzialmente a saturazione e contrasto (ed entro certi limiti, molto più ridotti di quanto si fa oggi in PP); direi che c'è una bella differenza rispetto ai casi di cui stiamo parlando. |
| inviato il 19 Novembre 2017 ore 13:14
“ questa interpretazione, o modificazione, è abbastanza limitata, limitata essenzialmente a saturazione e contrasto „ Falso: piazzi su un po' di filtri (polarizzatori, digradanti, bicolor) e fai quel che ti pare. ORTON si faceva con le pellicole; molte maschere di contrasto sono derivazioni di operazioni in camera oscura e di sandwich di pellicole. Le dia si modificano e ri-fotografano. Il polarizzatore fa parte del corredo del fotografo vero che più vero non si può o del fotografo falsificatore? In discussioni di questo tipo mi viene sempre il dubbio che ci sia grande mancanza di conoscenze, questo fa pensare ad un passato idilliaco che non è mai esistito |
| inviato il 19 Novembre 2017 ore 13:24
Paragoni quello che faceva forse l'uno per mille dei fotografi (sandwich, rifotigrafare, pesante utilizzo di filtri bicolore, ecc. I digradanti lasciali da parte servono proprio per ricondurre a un contrasto accettabile una situazione reale che la diapositiva non sarebbe in grado di registrare) con quello che oggi fa il 99% dei fotografi numerici (basti pensare al timbro clone, alla portata di tutti mentre con la pellicola quanti erano e sono in grado di eliminare /sostituire/aggiungere/spostare oggetti?), ma dai, per favore, un po' di obiettività! Capisco di più chi dice che siccome la tecnologia lo consente allora non c'è niente fi male a utilizzarla. Ma fare un paragone tra i due modi di lavorare solo perché una minima percentuale di utilizzatori era in grado di fare pesanti modifiche e fotomontaggi... il discirso non sta in piedi. |
| inviato il 19 Novembre 2017 ore 13:33
“ Paragoni quello che faceva forse l'uno per mille dei fotografi „ si, non vedo differenze, oppure il tuo universo di riferimento in cui combatti con il casco in testa è questo forum? Nel caso il tuo rancore è non saperlo fare, non il non volerlo fare. “ I digradanti lasciali da parte servono proprio per ricondurre a un contrasto accettabile una situazione reale che la diapositiva non sarebbe in grado di registrare „ Che è quello che dicono i sostenitori della PP quando aprono le ombre o fanno hdr. Ti contraddici. Ma il polarizzatore per eliminare rilfessi che invece esistono? Quello altera si o no? E i filtri rossi nel BN per scurire il cielo blu o schiarire la pelle? Quelli alterano o no? E i filtri verdi nel BN per schiarire la vegetazione? |
| inviato il 19 Novembre 2017 ore 13:55
“ Il termine "falso", rende evidente il preconcetto e mi chiedo perchè tanta ostinazione su quel termine. Cosa nasconde? Quali paure? Inoltre ho già dato risposta alla tua domanda, in modo elementare e comprensibile, ma è chiaro che se non si vuole capire, non saranno altre parole a convincere. „ Paura? Sì forse di vedere cose stravolte! Preconcetti o io non voglio capire? è reciproco ovviamente |
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