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Come si fa a definire una foto emozionante?


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avatarsenior
inviato il 03 Novembre 2017 ore 18:02

C'è un aspetto interessante della grande produzione di immagini del giorno d'oggi: il fatto di rendere estremamente evidente che, a fronte della ripetizione di soggetti e situazioni (ormai si è veramente fotografato di tutto e di più) passiamo continuamente dal "che palle, la solita solfa" all'essere in qualche modo catturati da un'immagine che, a ben vedere, anch'essa non ritrae qualcosa di nuovo.
Se due foto con soggetto e situazione del medesimo tipo, riprese entrambe in modo tecnicamente ineccepibile, suscitano reazioni tanto differenti, mi pare evidente che l'aspetto emozionale che troviamo nell'una e manca nell'altra dipenda in massima parte dalle capacità dell'autore, indipendentemente dalle possibili considerazioni sulle qualità "intrinseche" nei soggetti fotografati, quelle cioè che dovrebbero essere "universali"

avatarjunior
inviato il 03 Novembre 2017 ore 18:06

DA INCORNICIARE!!!

Io, personalmente, ho tre tipi di formazione che, ormai, a quasi 70 anni, tendono a intrecciarsi irrevocabilmente: una musicale, una filologico-classica, una cristiana. Per questa ragione, certe foto non le prendo nemmeno in considerazione ( non per spocchia, s'intende, ma per 'affinità' di formazione ). Certe altre, invece, mi emozionano. Perché?

Mah, non sempre è facile dirlo: chissà quanti richiami inconsci a un'età felice; a un mondo rassicurante e tramontato; a un'eleganza senza tempo che ha un certo...profumo; a certi stilemi assorbiti e depositati nel tempo; a certe pulsioni sotterranee...
E credo che così sia per chiunque.

Non sono assetato nè di definizioni, nè di conclusioni, ma anche a me piace, ogni tanto, approdare a qualcosa.
In questo caso, mi sembra che questo 3d, più lo si approfondisce, più tocca un tema davvero insondabile.
Ogni tanto mi chiedo: non è proprio l'indefinibile ciò che rende tutto meno noioso e ci stimola a cercare senza sosta?


[STANDING OVATION per Paolo Longo]

avatarsenior
inviato il 03 Novembre 2017 ore 19:52

Se fosse possibile prevedere l'emozione questa non sarebbe più tale, andando a somigliare ad un bisogno indotto, quindi alla domanda si potrebbe rispondere NO!

ebbravote!
non esisterebbe la cinematografia, la pittura, la musica, forse neanche la fotografia.

user90373
avatar
inviato il 04 Novembre 2017 ore 13:13

@ Ooo

ebbravote!
non esisterebbe la cinematografia, la pittura, la musica, forse neanche la fotografia.


Eccertochelossono! Tutte le "attività" sopra elencate originariamente non son nate per suscitare reazioni emotive ma per precisi scopi utilitaristici. Solo dopo divennero "formae mentis" così come le conosciamo. Sorriso;-)

avatarsenior
inviato il 04 Novembre 2017 ore 13:17

esatto, non esisterebbero così come le conosciamo.
sarebbero altra cosa.

avatarsenior
inviato il 04 Novembre 2017 ore 14:21

A questo punto mi viene in mente un'altra cosa.
Sarebbe interessante, secondo voi, confrontare ( sempre a livello delle emozioni che, rispettivamente, possono suscitare ), la Fotografia e il Cinema ?

avatarsenior
inviato il 04 Novembre 2017 ore 14:49

confrontare cinema e fotografia sull'aspetto emozionale?
mamma che impresa.
tuttavia si può dire una cosa che riguarda la modalità tempo.
il cinema è come la musica, ha un suo svolgimento despota che non permette la gestione del tempo da parte dell'utente.
è lo stesso fluire del tempo in una sequenza predeterminata che determina il coinvolgimento emotivo.
La fotografia, come pittura e scultura, no. Esse non hanno questo vincolo. Entrano con la rapidità del flash e poi chi osserva gestisce il suo tempo d'osservazione.

tutto questo ha implicazioni enormi per le differenze a livello emozionale.

avatarsenior
inviato il 04 Novembre 2017 ore 17:15

a quello che dici aggiungerei un dato:
i margini di immaginazione lasciati all'osservatore, nella Fotografia sono molto più ampi: un'immagine autorizza legittimamente ogni osservatore a ...immaginare una storia che si aggrega intorno al fotogramma, con premesse ed esiti che possono cambiare molto da persona a persona

in un film invece lo spazio immaginativo è ridottissimo: posso, sì, immaginare uno svolgimento diverso da quello cui assisto, ma, alla fine, anche a causa del fattore-tempo che tu citi, vengo condotto dal regista a osservare uno svolgimento e non qualunque altro potessi mai pensare

( a questo proposito mi viene in mente un lavoro geniale che è 'Smoking - Non smoking' di Alain Resnais, un doppio film nel quale, a seconda che uno dei protagonisti accenda o meno una sigaretta, il racconto segue percorsi diversi; tra l'altro i diversi personaggi sono interpretati da due soli attori: il massimo della impossibilità di immaginare altro da quello che sceglie il regista ! )

se immaginazione e emozione sono, in qualche modo, proporzionali tra loro, direi che la Fotografia è più capace di emozionare, o, quanto meno, il tipo di emozione è molto diverso da quello del cinema

avatarsenior
inviato il 04 Novembre 2017 ore 19:48

leggendoti e leggendo altri interventi qui devo dedurre che molti associno in qualche modo l'emozione alla sorpresa, al trasalire.

credo che questo non dovrebbe essere un fattore vincolante.

avatarjunior
inviato il 04 Novembre 2017 ore 21:25

Eppure LO É.

user90373
avatar
inviato il 04 Novembre 2017 ore 21:54

Dal mio punto di vista una foto pùò al massimo far riaffiorare nell'osservatore emozioni da lui già vissute e magari dimenticate, difficilmente potrà suscitarne di nuove e/o sconosciute. L'emozione coinvolge tutto l'essere e non solo i sensi ed è perciò che va vissuta direttamente, senza filtri, altrimenti si porebbe parlare di reazioni a....... ! Sorriso

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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