| inviato il 25 Agosto 2017 ore 11:51
a pensar male ci si azzecca. Mettiamo che siamo bravi, e ogniuno di noi chieda al parco il permesso per fare foto e video e paghi la tariffa. ipotesi 1) quei soldi vengono utilizzati dal parco per una miglior manutenzione, andando a ridurre cosi le sovvenzioni che ricevono dallo stato, perchè riescono (diciamo cosi) ad auto-sovvenzionarsi almeno in parte 2) incamerano sempre le sovvenzioni per manutenzionare il parco e fanno un surplus con le quote dei permessi foto-video, quei soldi a chi vanno? (non ditemi onlus, coop ecc.. perchè l'italia è il paese dei bar ristoranti e palestre cooperative o onlus) |
| inviato il 25 Agosto 2017 ore 12:14
Intervengo con un commento in contro tendenza. Ringrazio Vaake che mi ha permesso di conoscere quest'aspetto ed il regolamento che vige nel parco. La situazione non mi sembra poi così drammatica. L'Art. 2 recita che le fotografie/riprese effettuate a scopo dilettantistico e personale, non sono soggette a vincoli, salvo in rispetto dell'ambiente nel quale ci si muove. Le fotografie o riprese effettuate per scopi commerciali sono soggette ad una sorta di tassazione. Non ci vedo molto di strano. In fin dei conti, con la circolare Franceschini è stata data facoltà ai visitatori dei musei di scattare a fini personali e non commerciali (nel rispetto dell'ambiente e quindi delle opere, senza flash e senza uso del treppiede). Se vai alla Fenice di Venezia, ti chiedono un importo per fotografare ma se scatti non ti dice nulla nessuno, quindi anche se implicitamente applicano lo stesso principio. Credo che uno scatto, per essere definito commerciale, debba essere oggetto di una transazione che dia senso al termine stesso. La cessione gratuita ai fini commerciali non mette al riparo da nulla, in quanto comunque soggetta a rivalsa dell'IVA. Che venga applicata o meno, la regola vale un po' dappertutto. Sappiamo che in Italia, i diritti d'autore sono principi d'epoca mesozoica o giù di lì. Faccio un esempio fra tutti: fotografare in Piazza San Marco a Venezia pretenderebbe il versamento di un importo, in quanto il Comune di Venezia è il proprietario dei diritti d'autore sulle opere architettoniche, che comunque, tutto il mondo fotografa liberamente. Concludo dicendo che non mi fascerei la testa, a meno che non vi sia intenzione di vendere gli scatti. Ciao a tutti Gabbia65 |
| inviato il 25 Agosto 2017 ore 12:14
L'Italia dovrebbe fare solo una cosa, adottare la libertà di panorama come i paesi più evoluti. Anche perché ormai, tra internet e smartphone (con fotocamere evolute) è praticamente impossibile regolamentare il settore. fatto salvo l'interno dei musei, all'aperto non dovrebbero esserci limiti, una volta scaduto il diritto d'autore. |
user78019 | inviato il 25 Agosto 2017 ore 14:39
“ ... a meno che non vi sia intenzione di vendere gli scatti. „ Suggerisco di leggere tutta la discussione: 1) chi l'ha aperta, ha dichiarato che intende vendere tramite agenzie on-line; 2) il regolamento dei parchi USA è unico, assai più liberale, meno vessatorio, e non considera specie e ambienti di proprietà dell'Ente Parco. Pone paletti solo in certe circostanze, che sono ovviamente sacrosante. Concludo ricordando a chi l'avesse dimenticato che se negli USA mi rubi una foto ti faccio passare i guai. Quindi, quel Paese è ben più attento al copyright dell'Italia, dove i ladruncoli impuniti di foto altrui spuntano come i funghi ... |
| inviato il 25 Agosto 2017 ore 18:03
Violentando oltremodo la logica del "copyright", posso anche arrivare ad accettare, traslando parecchio il concetto, che ci sia per gli edifici, le sculture e le opere d'arte, come l'esempio della Fenice di Venezia che portava Gabbia65. Un teatro, così come una scultura, si può considerare un "elemento creativo", un prodotto dell'uomo al quale applichi il Diritto d'autore o il copyright, ok...e passi questa. Anche se poi qualcuno dovrebbe spiegarmi come possa una fotografia essere una "copia", una "riproduzione" di un teatro o di una scultura, al punto di pretendere il copyright. Capirei se mi mettessi davanti a Palazzo Poli con marmo, intonaco e stucco tentando di fare una copia esatta della Fontana di Trevi. Al massimo si può parlare di "rappresentazione", non di "riproduzione". Ma vabbé, diritti di immagine, bla bla bla...non andiamo a spaccare il capello in 4. Tutt'altro discorso è un parco, o comunque tutto ciò che non è opera creativa dell'uomo . Vogliamo accettare che si possano pretendere diritti di copyright su una montagna, una valle, degli alberi o sulla fauna locale, per quanto questi siano rappresentativi di un luogo? Io mi auguro che la risposta più diffusa sia "NO". Allora il comune di Napoli dovrebbe essere tra i più ricchi del mondo, visto che il Vesuvio è tra le montagne (vulcani) più fotografate e filmate sulla faccia della Terra (peraltro anch'esso facente parte di un Parco Nazionale "del Vesuvio")! Che "fessi" questi napoletani che non se ne approfittano come fanno gli altri! Il nodo della questione sta nel concetto di "editoria", soprattutto se rapportata all'ambiente internet...è lì che nasce la confusione. |
| inviato il 25 Agosto 2017 ore 18:11
@Murmunto “ Le spiagge sono date quasi tutte in concessione, di fatto privatizzate, a operatori che le sfruttano per fini di (abbondante) lucro, o no? Basta fare un viaggio in treno lungo la costa adriatica per vedere all'opera una florida, impressionante, industria, non un ente di conservazione della natura. „ Con spiagge io intendevo in generale, non i lidi. Esistono anche spiagge pubbliche gestite da Enti locali. Mi riferivo a queste più che altro, ma era solo un esempio per portare il concetto. Non volevo applicarmi sul dettaglio... Poi, che in Italia buona parte della costa sia stata fagocitata dai privati, questo è un altro discorso, che si collega al concetto di "proprietà privata" di J.J. Rousseau che si è citato prima: il problema non è l'individuo che arriva, mette il recinto e dice "questo è mio", ma tutti gli altri che lo accettano. Bisognerebbe protestare contro gli Enti pubblici che elargiscono concessioni senza guardare in faccia e nessuno, non contro il lido, il quale probabilmente la concessione ce l'ha e con la legge è a posto (salvo gli abusi, ecc.). p.s.: in altri paesi come la Francia, ad es., è previsto un tetto massimo di spiagge in concessione del 20%...e si ritorna al discorso di poche chiare regole uguali per tutti. Noi continuiamo a produrre decine di migliaia di leggi per ogni banale questione e il caos intanto prolifera... |
| inviato il 28 Agosto 2017 ore 8:54
Sono andato (arrivando fino alla vetta!, 4 ore di cammino e 1 di arrampicata), di foto ne ho scattate un bel po' ma ancora non so che farci. La mia email di richiesta chiarimenti comunque è stata ignorata. |
| inviato il 28 Agosto 2017 ore 9:29
Ogni giorno limitano le liberta personali e di espressione mettendo tasse sempre piu improbabili verso tutti i fotografi della porta accanto, senza accorgersi che piu in su delle loro teste c'e un occhio di un robot satellite che ha gia fotografato tutto. |
| inviato il 28 Agosto 2017 ore 9:40
Vero, chissà se da Google hanno preteso il "pizzo" |
| inviato il 28 Agosto 2017 ore 13:24
Personalmente sono convinto che ci siano tutte le condizioni per cominciare a disobbedire. |
| inviato il 28 Agosto 2017 ore 19:22
Vaake “ Sono andato (arrivando fino alla vetta!, 4 ore di cammino e 1 di arrampicata), di foto ne ho scattate un bel po' ma ancora non so che farci. La mia email di richiesta chiarimenti comunque è stata ignorata. „ Direi che con le TUE foto ci puoi fare quello che vuoi. Hai anche chiesto chiarimenti e sei stato ignorato...mi sembra che sia abbastanza. Le fotografie sono tue, sei tu l'autore originario dell'opera creativa, dunque ne detieni tutti i diritti (esclusivi) sia morali che patrimoniali. Io penso che tu possa utilizzare economicamente la tua opera e trarne un compenso, per ogni tipo di uso. Se poi qualcuno vuole imbarcarsi nell'azzardo di dimostrare di detenere i diritti di copyright su quella montagna, sull'intero panorama che hai fotografato e magari si sente Dottor Zero dichiarando pure "il mondo è mio"....beh, filma tutto e pubblica su youtube, potresti farci un bel po' di soldi! |
| inviato il 28 Agosto 2017 ore 19:53
Makexaos credo che alla fine per stare più tranquillo le caricherò come editoriali; facendo eventualmente leva sulla evidente contraddizione del loro Regolamento, in caso di contestazione dirò di essermi avvalso del "diritto di cronaca". Il problema sarà passare il vaglio dei revisori americani che non concepiscono minimamente ci possa essere un copyright sui paesaggi naturali! Con la Val D'Orcia infatti dovetti perderci molto tempo a caricare e ricaricare i lavori fino a trovare il revisore comprensivo delle mie argomentazioni, loro preferiscono ovviamente che le foto siano royalty free in quanto hanno maggiore mercato. Evidentemente da nessun'altra parte del mondo gli creano questi problemi italioti! |
| inviato il 28 Agosto 2017 ore 21:39
mi sembra la scelta più saggia. Ti credo che i revisori americani non capiscono il copyright sui paesaggi naturali...non c'è niente da capire dove non c'è senso. Non è il resto del mondo che deve capire le nostre ridicole leggi di quartiere, ma dovremmo essere noi ad "aprirci" al libero mercato internazionale. Lo hanno capito pure i cinesi 40 anni fa....e i risultati oggi, ahinoi, parlano chiaro. Permettetemi di dire...che ignoranza! |
| inviato il 29 Agosto 2017 ore 13:32
Vaake ti posso chiedere una cosa ....ma perche non croppi , inclini , distorci e poi ci metti localita piccolo sasso al posto del gran sasso ? , se hai messo la geolocalizzazione allora la devi rimuovere . Se vuoi fotografare un albero ...paga chi lo cura , non il vicino che ha messo il copyright ;-) Se avevo dubbi sull'andata in Val d'orcia Copyright e sul Gran Sasso Ricopyright... me li levo ... non ci vado ....colpa delle giunte comunali che ormai limitano tutto. |
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