| inviato il 02 Luglio 2024 ore 16:21
Scrivania , scrivania ... chissà perché , questa parola non mi.giunge nuova ! Comunque , la bilancia non è calibrata ! Celie a parte , cedetti anch'io al malsano fascino della Kiev 88 , in illo tempore , acquistando il magnifico bauletto/kit in cuoio con macchina , un'ottica (non ricordo quale ma era , ovviamente, quella in kit!) filtri per il b/n , cinghia e altro che non mi sovviene . Ricordo però il profumo di quel cuoio tutte le volte che aprivo la vetrinetta ! Comprai in seguito il pentaprisma esposimetrico e un'altra ottica ... che giocava in po' sulla baionetta ma senza infiltrazioni di luce . Per l'anno che la tenni , usandola con attenzione e poco , non mi diede alcun problema, rivendendola poi in blocco ancora perfettamente funzionante senza rimetterci un gran che . Non nascondo che un po' di nostalgia ce l'ho ... |
| inviato il 02 Luglio 2024 ore 17:23
Se si deve portare a casa il risultato, non si possono usare. Inaffidabilissime tutte, kiev88, kiev 60, Pentacon Six . Prima o poi, quasi sempre prima, si guasteranno. I I compagni del soviet avevano una idea tutta loro delle tolleranze meccaniche e consideravano il controllo di qualità una fisima da capitalisti. Inoltre alcuni ingranaggi nella Kiev 88 sono realizzati con un metallo strano ed è facile rilevare la mancanza fi qualche dentino. Per giocare simulando l' Hassle vanno benissimo. Al primo guasto le si lasciano si un ripiano della libreria a ricordarci che le nozze coi fichi si possono fare, ma restano nozze coi fichi. Le uniche macchine sovietiche che ho trovato affidabili sono le Zorki, ma non sono certo le Leica IIIC, r le Kiev a telemetro ( bella forza, sono Contax). Se si vuole provare l' ebbrezza della monoreflex 6x6 ci sono le Zenza Bronica che oggi non costano molto di più di una Kiev 88. |
| inviato il 02 Luglio 2024 ore 17:36
La Kiev 88 non l'ho mai avuta e perciò so solo quel che se ne diceva: macchina decisamente poco affidabile, pronta a trasformarsi da un momento all'altro in un simpatico fermacarte. La Kiev 60 invece ce l'ho avuta e devo dire che invece era una specie di carroarmato. Molti esemplari avevano un difetto nel trascinamento della pellicola e gli scatti andavano a sovrapporsi leggermente. Era una bazzeccola facilmente riparabile ma col tempo il difetto si ripresentava. Tuttavia se si trovava un esemplare non affetto da questa malattia si aveva in mano una fotocamera indistruttibile, capace di scattare sempre e comunque, e con un parco ottiche non eccezionale ma che non era comunque malaccio. Mi sembra ingeneroso parlare male di queste fotocamere che permettevano ai fotoamatori di accostarsi al medioformato a costi davvero bassi. Anche se si era sfortunati e l'esemplare giusto lo si trovava solo al secondo o terzo tentativo a conti fatti si era comunque speso molto meno rispetto ad acquisti più blasonati. Ovviamente oggi si trovano a prezzi abbordabili le Zenza Bronica o le Mamiya e anche le Haaselblad sono abbordabili, ma qualche decennio fa una Kiev 60 non era poi una scelta così sbagliata, se la fotografia era un hobby. |
| inviato il 02 Luglio 2024 ore 17:58
La mia sta in cantina con il Volna 80 mm, un 30 mm o 45 mm e un 300 mm f 4, tkpl Tair, tre magazzini, pozzetto e prisma esposimetro che ha preso un colpo ed è scheggiato. Presi tutto tempo fa con meno di 100 euro, mai usata, dopo aver speso oltre 30 euro per sviluppo di un 120 con provini ho abbandonato la fotografia argentica. |
| inviato il 02 Luglio 2024 ore 20:56
Prima o poi digitalizzerò le ottiche Kiew 88 come ho fatto con le ottiche Kiew 66 con adattatore per Canon e Nikon! Il materiale Sovietico mi è sempre piaciuto da quando il babbo mi portò dalla russia comunista una Zenit 12S Photo Sniper Tair-3-PHS 300mm f:4,5, era intorno all'anno 1985 penso. Ultimamente ho preso una terna fantastica Mir 1 37 mm f 2.8, Jupiter 9 85 mn f 2 e Tair 11 133 f 2.8 tutti cromati, con attacco a vite 39x1 per Zenit 3che con anello incluso diventa 42x1 uno spettacolo! Con le russe si sa che la relazione prima o poi è destinata a "rompersi" ma è importante divertirsi. @Schyter divertiti |
| inviato il 02 Luglio 2024 ore 21:04
“ @Schyter divertiti „ è da qualche decennio che lo faccio. Bella terna ... il Tair 11 133mm è uno spettacolo |
| inviato il 02 Luglio 2024 ore 21:07
@Gainnj “ La mia sta in cantina con il Volna 80 mm, un 30 mm o 45 mm e un 300 mm f 4, tkpl Tair, tre magazzini, pozzetto e prisma esposimetro che ha preso un colpo ed è scheggiato. Presi tutto tempo fa con meno di 100 euro, mai usata, dopo aver speso oltre 30 euro per sviluppo di un 120 con provini ho abbandonato la fotografia argentica. „ ed io sono qui apposta a svuotarti la cantina se mai vorrai disfartene ... |
| inviato il 02 Luglio 2024 ore 23:11
Cito da Kewlit: “ Se si deve portare a casa il risultato, non si possono usare. Inaffidabilissime tutte, kiev88, kiev 60, Pentacon Six . Prima o poi, quasi sempre prima, si guasteranno. I I compagni del soviet avevano una idea tutta loro delle tolleranze meccaniche e consideravano il controllo di qualità una fisima da capitalisti. Inoltre alcuni ingranaggi nella Kiev 88 sono realizzati con un metallo strano ed è facile rilevare la mancanza fi qualche dentino. Per giocare simulando l' Hassle vanno benissimo. Al primo guasto le si lasciano si un ripiano della libreria a ricordarci che le nozze coi fichi si possono fare, ma restano nozze coi fichi. Le uniche macchine sovietiche che ho trovato affidabili sono le Zorki, ma non sono certo le Leica IIIC, r le Kiev a telemetro ( bella forza, sono Contax). Se si vuole provare l' ebbrezza della monoreflex 6x6 ci sono le Zenza Bronica che oggi non costano molto di più di una Kiev 88. „ Detto con simpatia, tipico intervento di chi queste macchine non le conosce, non le ha mai usate, probabilmente non le ha mai viste dal vero, ma fa propri i commenti dei soliti noti . Bello, il nuovo pentaprisma, Luigi! |
| inviato il 02 Luglio 2024 ore 23:22
“ Detto con simpatia, tipico intervento di chi queste macchine non le conosce, non le ha mai usate, probabilmente non le ha mai viste dal vero, ma fa propri i commenti dei soliti noti . „ non ha proprio tutti i torti, sono macchine approssimative va un pò a fortuna... ho avuto la kiev 88 sia quella con otturatore di domopack che quella migliorata da Hartblei con attacco p6 insomma .... non proprio il massimo, tra inceppamenti magazzini con infiltrazione di luce e problemini vari... la costruzione è modesta i materiali scadenti, poi in qualche maniera le usi, ma te lo devi proprio infliggere |
| inviato il 02 Luglio 2024 ore 23:27
mah |
| inviato il 02 Luglio 2024 ore 23:39
boh ... Hanno tutti ragione probabilmente. Relativamente a questo mirino ... è costruito ottimamente. Non saprei cosa chiedere di più. Sicuramente ci sarà di meglio; non sono sicuro però di poter trovare qualcosa di simile allo stesso prezzo (vergognosamente basso) con cui ho trovato questo. Ok, forse è perchè è solo un mirino ... |
| inviato il 03 Luglio 2024 ore 9:06
Della Kiev-88, non posso che dirne bene; comprata nel febbraio 1989, ha sempre funzionato ottimamente ed usata anche per un lavoro dove era esplicitamente prevista "fotocamera 6x6 a dorsi intercambiabili", poiché gli oggetti andavano fotografati in Ektachrome ed in b/n. Il suo pentaprisma esposimetrico? ineccepibile. Per il resto, in 6x6 la mia fotocamera preferita è la Pentacon Six, che non mi ha mai dato alcun tipo di problema e questa si, è stata usata intensissimamente. Le ottiche Zeiss Jena sono davvero di alto livello. come pure quelle sovietiche con identico attacco, dedicate alla Kiev-60. Purtroppo, al non sempre alto livello dei controlli qualitativi sovietici, si aggiunge il fatto che quasi sempre, in particolare presso lo "Arsenal" di Kiev, le fotocamere che non passavano il controllo di qualità, venivano sottratte anziché smontate ed in particolare nei primi tempi nei quali i cittadini sovietici potevano recarsi all'estero, questi apparecchi diversamente funzionanti arrivavano in occidente, rafforzando il parere negativo o alimentando quelle che oggidì in certi ambienti sono ritenute delle verità indiscutibili. |
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