| inviato il 01 Aprile 2017 ore 21:24
se aumento la lunghezza focale (distanza tra centro ottico e piano focale / sensore) non cambia l'angolo..? quei 2/3cm di adattatore non influiscono sull'immagine che il sensore cattura..? |
| inviato il 01 Aprile 2017 ore 22:06
“ se aumento la lunghezza focale (distanza tra centro ottico e piano focale / sensore) non cambia l'angolo..? quei 2/3cm di adattatore non influiscono sull'immagine che il sensore cattura..? „ Se usi un'ottica con adattatore si presume che l'ottica da adattare abbia un tiraggio più lungo rispetto alla reflex, lo spessore dell'adattatore serve a ripristinare il tiraggio originale quindi non cambia niente. Se invece l'ottica da adattare ha un tiraggio più corto semplicemente non è più possibile focheggiare ad infinito, il restringersi dell'angolo di campo è comunque proporzionale all'allontanarsi dell'ottica dal sensore ma che senso ha tenerne conto quando in realtà sto lavorando a distanze macro? |
| inviato il 01 Aprile 2017 ore 22:36
ah ecco questa cosa del tiraggio mi sfuggiva, o meglio non sapevo che fossero diversi a seconda dell'attacco.. quindi ipotizzando un adattatore da sony e (19mm) a canon ef (44mm) si può ripristinare facilmente la distanza "corretta", in caso inverso entra in gioco il discorso fuoco.. |
| inviato il 02 Aprile 2017 ore 10:43
Usare lenti vintage (o vecchiume come lo chiamo io) su sensori non FF è un non senso - IMHO - poiché sono tutte ottiche progettate per lavorare sul 24/36. Rarissima eccezione l'INDUSTAR 69 (un 28/2,8) che era progettato per lavorare su 18X24 (una specie di APS-C del tempo). La marca russa doveva produrre tutta una serie di ottiche speficifiche per questo formato, ma da quanto ne so la produzione della fotocamera si rivelò un flop commerciale e non fecero altre ottiche. Forse ROLLEI e MINOX fecero qualcosa in questo formato, ma qui la memoria mi tradisce. E' del resto vero che si trovano poche ottiche grandangolari vecchie. Un tempo i grandangolari erano molto meno diffusi di oggi e soprattutto erano molto poco luminosi: i 21 o giù di li erano spesso F5,6 o F6,3. Bisogna attendere gli anni 70 per iniziare a vedere una certa diffusione dei grandangolari, ciò in concomitanza con la grande espansione delle reflex sulle range finder che di li a breve prenderanno il sopravvento e l'obbligatoria introduzione dello schema a retro focus (o teleobbiettivo rovesciato) per questioni di tiraggio. |
| inviato il 02 Aprile 2017 ore 12:36
“ Usare lenti vintage (o vecchiume come lo chiamo io) su sensori non FF è un non senso - IMHO - poiché sono tutte ottiche progettate per lavorare sul 24/36. „ Sono d'accordo, specie per quanto riguarda le focali grandangolari, trasformate in "normali", o comunque castrate (passatemi il termine ). Il discorso, a mio parere, vale soprattutto (non me ne vogliano gli "Olympiani" ) per il micro4/3, che di fatto dimezza il campo inquadrato. Condivido anche quanto hai scritto sulle focali grandangolari estreme: poche, quasi sempre (a meno di spendere fantastiliardi) buie e, soprattutto, usate su pellicola 35 mm. e non certo sui dettagliatissimi sensori attuali, che massacrano senza pietà la minima aberrazione ottica. Un tempo stampavi le foto o proiettavi le diapositive, sfido chiunque a notare i (drammatici) cali di nitidezza ai bordi che, invece, vengono messi a nudo da qualsiasi FF. Il tutto, ovviamente, a mio modesto parere |
| inviato il 02 Aprile 2017 ore 14:00
il grosso limite dei vecchi grandangolari analogici è il percorso dei raggi inclinato ai bordi-angoli, altrimenti ancor oggi direbbero la loro. Con queste ottiche, per avere buona qualità anche sui bordi, occorre chiudere il diaframma. Se guardate un qualsiasi 20mm o 24mm digitale vi salterà subito all'occhio la sua lunghezza, non è un caso... |
| inviato il 03 Aprile 2017 ore 8:49
Condivido questi ultimi 2 interventi. I vecchi grandangolari erano praticamente tutti per le RF e quindi con tiraggi bassissimi, ragion per cui i raggi ai bordi sono strainclinati (alcuni grandangolari RF se montanti sulla SONY A7 hanno la lente posteriore a 7mm dal sensore ...). Ovvio che ci sia almeno un forte spappolamento ai bordi, se non anche un forte color casting. Il campione mondiale della categoria è l'accoppiata SONY A7R + VGT 21/4 COLOR SKOPAR: praticamente inutilizzabile! Diverso per i retrofocus, molto rari nel vecchiume ante anni 50-60, perchè le reflex erano ben poco diffuse all'epoca. I retrofocus essendo distanti dal sensore (allora dalla pellicola) non hanno il problema di raggi particolarmente inclinati ai bordi. E' questa la ragione per la quale le moderne ottiche grandangolari per ML FF sono tutte retrofocus e di dimensioni "impegnative". Pensate a quanto è grande e pesante uno ZEISS BATIS 16/2,8 od un BATIS 25/2 e confrontateli con i VGT 15/4,5 o 25/4. Praticamente gli ZEISS sono grandi come il fondo di una bottiglia di vino (diciamo circa un terzo del basso di una bottiglia di vino), i VGT sono invece dei tappi di champagne ... |
| inviato il 03 Aprile 2017 ore 9:11
Intendiamoci, la loro la dicono ancora...... Questo è il 20mm/4 AI con D700 Un nanetto, compatto e leggerissimo che ho dagli anni '70 a f16
 a f5,6
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| inviato il 03 Aprile 2017 ore 13:20
“ Intendiamoci, la loro la dicono ancora...... Questo è il 20mm/4 AI con D700 Un nanetto, compatto e leggerissimo che ho dagli anni '70 a f16 „ Beh ci mancherebbe, a f/16 parla più la diffrazione che l'ottica, ancora si possono usare se è per questo. Ma a diaframmi aperti soffrono parecchio rispetto alle lenti kit. |
| inviato il 03 Aprile 2017 ore 15:17
“ Beh ci mancherebbe, a f/16 parla più la diffrazione che l'ottica, ancora si possono usare se è per questo. Ma a diaframmi aperti soffrono parecchio rispetto alle lenti kit. „ questo 20mm soffre poco di diffrazione, stranamente rende di più a diaframmi abbastanza chiusi, anche a f22 è ben nitido, non mi chiedere il perchè |
| inviato il 03 Aprile 2017 ore 22:10
“ questo 20mm soffre poco di diffrazione, stranamente rende di più a diaframmi abbastanza chiusi, anche a f22 è ben nitido, non mi chiedere il perchèMrGreenMrGreen „ Non te lo chiederò perchè è impossibile, la diffrazione non dipende dall'ottica ma dalla dimensione del diaframma. |
| inviato il 03 Aprile 2017 ore 22:17
Conosco bene il fenomeno della diffrazione, ma qui sembra meno penalizzante. ancora due scatti a f16

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| inviato il 04 Aprile 2017 ore 18:41
Hai detto bene, sembra. Per verificare quanto sia penalizzante devi ingrandire. Se l'ottica è un mezzo cesso a TA e a diaframmi intermedi quel calo lo noti di meno ma non significa che non sei in diffrazione. Cioè se uso un'ottica superlativa noterò di più che a f/16 rende uno schifo in confronto ai diframmi ottimali, ma non per questo mi convincerò che quella particolare lente rende male a f/16, piuttosto rendono tutte più o meno in modo equivalente indipendentemente dalla qualità di partenza. Comunque f/16 su un crop FullFrame da 20/24 mega è ancora ampiamente utilizzabile. Ma da qui a dire che sia pari alla resa ottimale ce ne passa, a meno che, come già detto l'ottica sia un mezzo cesso che è otticamente un bidone anche a diaframmi ottimali. Non credo sia il caso di quel 20mm li. |
| inviato il 07 Giugno 2017 ore 10:57
TOC TOC...C'E' NESSUNO ? |
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