| inviato il 12 Dicembre 2018 ore 11:06
Polyphoto fa semplicemente i propri interessi e non può essere biasimata per questo. Comperi altrove e non da me per risparmiare? Perfetto, ma se hai bisogno io per te non sono. L'assistenza è un costo, è giusto che te la offra chi hai fatto godere quando hai acquistato il prodotto. |
| inviato il 12 Dicembre 2018 ore 11:59
Ho paura che non sia così, e che rifiutando l'assistenza NON in garanzia (l'assistenza a pagamento) Poliphoto contraddica quanto indicato da Tamron.Eu. Tamron.Eu scrive a proposito delle importazioni parallele: "Nella peggiore delle ipotesi, se il prodotto necessita di una riparazione, si è costretti a sostenerne le spese ." Nella peggiore delle ipotesi . Sempre Tamron.Eu indica a chi ha bisogno di assistenza tecnica di rivolgersi all'importatore del paese in cui si trova: per l'Italia Polyphoto spa. Il rifiuto di assistenza A PAGAMENTO a un qualsiasi acquirente di prodotti Tamron potrebbe essere una violazione del contratto fra Tamron.Eu e i suoi distributori nazionali: le indicazioni del sito mi sembrano fin troppo chiare. |
| inviato il 12 Dicembre 2018 ore 12:07
In questi casi, SE si è acquistato Tamron (io ho smesso, per esempio, proprio per questi motivi, non ho più voglia di sentire la voce di quella × che spero possa morire di fame dopo che l'importatore italiano avrà chiuso) e si ha bisogno di assistenza che poliphoto rifiuta anche a pagamento, si ricorre al "signor Tamron" , cioè si scrive direttamente al produttore, ma neppure in Europa, si contatta Tamron Japan, e si spiega il problema. I produttori, che ci tengono a vendere i loro prodotti e a non farci figure di m...a, perché queste significano poi perdere clienti, fanno il possibile per aiutare l'utente, che è quello che gli fa tenere aperte le fabbriche e guadagnare denaro. Ricordo ancora quando il mio lettore CD Luxman di alto livello aveva problemi e l'importatore faceva orecchie da mercante: scrissi una mail al "signor Luxman" in Giappone spiegando per filo e per segno, dopo un po' mi richiamò l'importatore per comunicarmi che (miracolosamente ... forse bastava chiederlo) aveva ricevuto il ricambio e che avrebbe fatto passare il corriere per ritirare l'apparecchio, ripararlo, e restituirmelo. Ovviamente tutto gratis, perché il "signor Luxman" non ci teneva a fare una figura di m...a. |
| inviato il 12 Dicembre 2018 ore 12:11
se li metti alle strette vieni messo in regime di "assistenza lenta e costosa" |
| inviato il 12 Dicembre 2018 ore 13:50
Esatto Luca, ecco perché alla fine sono passato tramite Besenicar e non sono andato direttamente a contattare Tamron EU… “ Tamron.Eu scrive a proposito delle importazioni parallele: "Nella peggiore delle ipotesi, se il prodotto necessita di una riparazione, si è costretti a sostenerne le spese ." Nella peggiore delle ipotesi. „ Comunque questo dovrebbe dire tutto e a posto così. |
user92023 | inviato il 12 Dicembre 2018 ore 14:24
E comunque, RIBADISCO, il "trattamento-polyphoto" viene DEMOCRATICAMENTE riservato ANCHE agli acquirenti di prodotto REGOLARMENTE importati!!! @Arcanoid. Nessuno pretende che polyphoto riconosca la "sua" garanzia a prodotti malamente importati. Semplicemente "potrebbe" manutenzionarli qui', farlo A PAGAMENTO, e secondo tariffe da lei stessa stabilite! In tal modo un eventuale NUOVO compratore avrebbe contezza: A) che i prodotti T. vengono riparati in Italia (con conseguente possibilita' di discutere con il tecnico incaricato -tanta roba!- del buon esito -O MENO- dell'intervento...cosi' come capita con tutti gli altri marchi: Canon, Sigma, Nikon, ecc.); B) che, essendo titolari di un prodotto "regolare", si ha titolo ad una garanzia gratuita, per un certo periodo di tempo, e ad interventi successivi a prezzi "calmierati". Allo stato delle cose, invece, PERSONALMENTE RITENGO che l'acquisto di un prodotto di quel marchio vada valutato con estrema attenzione e CAUTELA! Personalmente... G. |
| inviato il 12 Dicembre 2018 ore 15:56
“ Mauri, ma a quei prezzi l'IVA dove la pagano? Se quel che dici fosse vero sarebbe interessante, però anche io ricordo di pagine web dove si diceva che il pagamento dell'IVA era responsabilità dell'acquirente. Chiedo perché non sono ben informato. „ l'IVA, o VAT, è SEMPRE a carico dell'acquirente. Se acquisti da privato online da venditore in Irlanda paghi il prezzo proposto che si presume sia comprensiva di VAT (se non è cambiata è 23%), quindi la paghi all'Irlanda. Se acquisti con P.IVA IT allora il venditore ti fa pagare solo l'imponibile togliendo la sua VAT, poi fa la sua dichiarazione alla dogana. Arrivato il prodotto devi fare la tua dichiarazione alla dogana, fare la dichiarazione IVA all'Agenzia delle Entrate e versare l'IVA. Tutto lì. Il mio commercialista per fare tutto mi prende 80€, quindi per 100€ di imponibile acquistato in Irlanda come professionista io spendo 22€ di IVA + 80€ di commercialista che mi fa le due dichiarazioni (contabilmente lo chiamano Intracee e Reverse Charge). Per questo motivo che quando acquisto con P.IVA su Amazon controllo sempre chi vende, perché se è Amazon o venditore italiano compro, altrimenti glisso. Giorgio B. |
| inviato il 13 Dicembre 2018 ore 0:20
@paolo pgc : Ricapitoliamo : azienda cinese xy vuole vendere legalmente e direttamente in Ue. Lo vuole fare senza che il cliente finale si stressi con iva e menate varie , indicando nel suo sito di ecommerce il prezzo finale . Lo puole fare ??? Si. Come? Utilizzando un rappresentante fiscale Ue. Come ? Note nel mio link precedente . Ma in estrema sintesi: xy spedisce in un paese ue. sceglie un paese Ue a bassa tassazione e con procedure di sdoganamento rapide. La merce dalla cina arriva , facciamo un ipotesi , in polonia. Li il rappresentante fiscale paga iva e dazi SUL VALORE DICHIARATO. LA MERCE VIENE FATTA POI PROSEGUIRE verso il consumatore finale. Il rappresentante fiscale , se e quando verrà superata la soglia di 35.000 € (per l'italia ) , pagherà l'imposta dovuta poi sull'utile generato dal business che ha intrapreso in Italia. Non so in che modalità quest'ultimo step avvenga nel dettaglio , ma avviene. Questo vale per hardware , servizi ( ricordate il famoso adobe creative cloud ? tutto il software VENDUTO DIRETTAMENTE dalle aziende produttrici di software il cui "delivery " della merce è immateriale ?? Stessa cosa. Per garantire che un minimo di questo flusso di denaro rimanga in italia , ecco che uno stimato economista come Boccia è diventato sponsor della Web Tax , perchè chi fa e-commerce in maniera global se è vero come è vero che non sfugge + di tanto a dazi o iva ( Lo potrebbe fare se dichiara un valore minore in dogana , ed in quel caso a campione ptrebbero sovrastimargli il valore esportato, pagare di + e tenere la merce ferma in dogana, cosa non conveniente commercialmente. Meglio pagare tutto , marginare meno , e lavorare sui volumi che vengono generati dal passaparola che certifica la rapidità dell'intera operazione di export verso un utente finale) , può invece avere in apparenza utili molto bassi tassati in UE. Nel nuovo sito del globo italia non ho trovato menzione di quanto dici. Nel sito della meikon , ad esempio , invece sì. Penso che in passato sia stato un refuso generato dalla mera traduzione , tieni conto che un sito globale importa/esporta in tutto il mondo , è cio che è possibile fare in questo modo nella Ue non è detto sua possibile fare in brasile , india , Usa etc. @giobol: quello che dici vale se la struttura che fa export senza avvalersi di un rappresentante fiscale, come ad esempio bangood , gearbest o altri . Se compri dalla warehouse ue , hai un prezzo, se importi direttamente dalla cina un'altro . Ed in quest'ultimo caso vi è il rischio Dogana. Vale se importo dalla cina, dagli Usa , da dovunque. Comunque non siete obbligati a prendere per oro colato quello che dico. Del resto vi sono piccole strutture italiane che importano dalla cina regolarmente e che hanno prezzi di poco superiori a quelli del globo o simili. Un esempio ?? Fuji xf 60 macro: globo 389,00 Galaxia , 389,00 Sfera , 399,00 AMAZON venduto da Fuji Italia , 515,00 euro In un Negozio tipo La placa , 659,00 . Prezzi globo , galaxia e sfera , perfettamente allineati , + o meno i costi sono gli stessi. Amazon costa di +, il venditore è il distributore italiano Fuji Italia, che ha comunque una struttura e costi da sostenere e che di conseguenza non potrà fare il prezzo degli importatori paralleli. Ma c'è comunque un passaggio in meno rispetto a Placa , che giustamente un 25 30 % deve marginare , altrimenti come fà a stare aperto. Vedete , tutto torna basta saper analizzare le cifre , e si trova il perchè ed il per come di certi prezzi. Giusto per la cronaca , questo specifico obbiettivo l'ho acquistato da sfera ufficio in questi gg a 411 spedizione inclusa perchè oltre a darmi la possibilità di scaricare l'iva mi offriva un fantastico finanziamento findomestic 22 euro al mese per 20 mesi , allora lì là scimmia che era appollaiata sulla spalla e mi rompeva il caxxo ogni ora è statamessa a tacere. |
| inviato il 13 Dicembre 2018 ore 20:41
“ @giobol: quello che dici vale se la struttura che fa export senza avvalersi di un rappresentante fiscale, come ad esempio bangood , gearbest o altri . Se compri dalla warehouse ue , hai un prezzo, se importi direttamente dalla cina un'altro . Ed in quest'ultimo caso vi è il rischio Dogana. Vale se importo dalla cina, dagli Usa , da dovunque. „ Beh, da non intenditore ammetto che non conoscevo la figura del rappresentante fiscale nel luogo di distribuzione, comunque confermo che le guide a cui facevo cenno dicevano proprio quello che stai dicendo su bangood ed altri. Tra l'altro ricordo che anni fa acquistavo dei piccoli accessori da venditori cinesi nel marketplace di eBay (prima che Amazon "invadesse" l'Europa) e mettevano la dicitura "Gift" sul pacco proprio per evitare il controllo della dogana. I miei acquisti sono sempre andati a buon fine, ma ho letto di molti, come mio nipote, che si sono trovati il prodotto fermo alla dogana per parecchi mesi e poi alla fine il postino ha consegnato la merce con l'extra da pagare che ha reso l'acquisto economicamente sconveniente. Sulle guide dicevano anche che gli acquisti dagli USA erano più a rischio perché i controlli doganali erano più frequenti e certi sui prodotti provenienti da lì. I tempi sono cambiati ed i venditori si sono evoluti. Giorgio B. |
| inviato il 13 Dicembre 2018 ore 22:18
esatto Giorgio ! tutto vero ! Ora alcuni fanno alla vecchia maniera mentre quelli + organizzati , si sono , per l'appunto , organizzati |
| inviato il 13 Dicembre 2018 ore 22:58
Mai.avuto lenti di terze parti |
| inviato il 15 Febbraio 2022 ore 13:58
Ringrazio Andrea per questa dritta. Sono di Gorizia anche io e ho appena mandato una mail dove hai suggerito tu. Sto cercando si contattare polyphoto senza successo da tempo. Chissà che nn ho piu fortuna con i vicini sloveni! |
| inviato il 15 Febbraio 2022 ore 17:26
io non ho capito perchè in italia e solo in italia dobbiamo pagare il pizzo agli importatori... polyphoto, fowa, nital... |
| inviato il 15 Febbraio 2022 ore 17:57
Perché siamo in Italia, dove tutto e tutti fanno il possibile per metterlo in quel posto sempre al cliente/utente finale. |
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