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Dov'è la vera formazione


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avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2017 ore 11:21

Qui una lista di allievi meritevoli della sola scuola romana ( ma non dimentichiamo tutte le altre, solo nellacapitale ):
www.scuolaromanadifotografia.it/category/allievi-2/

Ora non vuol dire che tutti diventeranno fotografi famosi, ma non è giusto screditare Accademie che fanno il loro lavoro onestamente. La fotografia è pur sempre arte e ci devi mettere pure del tuo.





avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2017 ore 11:25

Michele, accademia è un conto, molti corsi e workshop sono tenuti/organizzati da negozianti e fotografi professionisti (magari anche bravi per carità), il rischio di fregature è su questi ...

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2017 ore 12:06

Intanto bisognerebbe capire finalizzata a cosa la formazione.
Se io sono un amatore che vado a fotografare una gnocca in studio...
A prescindere che ci saranno "corsi" fatti meglio e fatti peggio (per bellezza/bravura modella, numero partecipanti, location, spiegazioni su luci composizione ecc.)... Alla fine sarà potenzialmente utile se vorrò continuare a scattare a gnocche in studio...
Il "peccato originale" è del fruitore se questo poi si aspetta "formazione" per aiutarlo a scattare foto "migliori" per il battesimo di suo nipote. Se puoi invece vuol continuare in questo ambito allora si che la cosa potrebbe avere più senso.

Il corso di Thorimbert sembra super ma 1900 euro o non mi ricordo quanto... Secondo me, conoscendolo", li vale anche ma qui è per chi vuole approfondire la fotografia di moda a livello professionale.

Cioè per un amatore "normale" i corsi sono anche interessanti, si fa esperienza, si conosce gente con la stessa passione... ma che facciano vera "formazione" sono pochi.
Con 150 euro di un corso di post di una giornata dove si danno i rudimenti... cioè con 30 euro ti compri un libro di Kelby di 395 pagine. Ok va bene il corso ti introduce in maniera più soft e migliore, ma avete capito il discorso...
Allora meglio una lettura portfolio almeno ti danno un feedback che un libro o un video su youtube non ti potranno mai dare...

avatarjunior
inviato il 24 Gennaio 2017 ore 13:08

E' sempre interessante leggere i post che trattano di corsi, non tanto per giungere a una oggettiva risposta se valga o meno iscriversi a un qualsivoglia di uno di questi, quanto per avere il polso della percezione che gli utenti (che non si occupano direttamente di formazione) hanno della "formazione".
Io di mestiere mi occupo prevalentemente di formazione (e non solo in ambito fotografico) e per la mia esperienza, in tantissimi anni ormai, ho visto un po' di tutto, e purtroppo ho visto soprattutto cose brutte…meglio che non mi dilunghi in penosi e vergognosi aneddoti, aventi come soggetti quelli che non ritengo in alcun modo essere miei colleghi.

Per cui comprendo molto bene chi ha scritto prima di me di spiacevoli esperienze, e anche chi, cinicamente, pensa che sia inutile buttare soldi in un corso perché si può imparare tutto da soli o cercando su Internet.
Certo che si può provare a fare, ma questo richiede una enorme (enorme davvero) dose di tempo e una “non comune” capacità critica, di selezione e di filtro, elementi indispensabili per non soccombere nel mare magnum della rete, a meno di non accontentarsi di dar retta “ciecamente” al primo ragazzetto convinto di essere un guru di un qualche argomento, e mosso dal solo desiderio narcisistico di postare qualcosa in rete.
E se questo personaggio ha scritto solo cretinate? Siamo sicuri, senza avere basi sull'argomento, di essere in grado di accorgercene?
Difficile! Molto difficile!
Io di esempi di gente che spara enormi ca@#te ne ho trovati un'infinità.

E poi c'è un risvolto più ampio: le generalizzazioni, in qualunque ambito, sono sempre semplificazioni, e le semplificazioni inevitabilmente portano sempre a perdere qualcosa.
Scusate banalizzo: un amico ha avuto una brutta esperienza con un corso…e io mi faccio furbo e non mi iscriverò mai a nessun corso! Peccato.

Mi sto dilungando, e mi dispiace, però forse potremmo provare a fare un discorso più pragmatico, e cioè partire dall'unico presupposto che dovrebbe interessare chi si iscrive a un corso: quanto ho davvero imparato? Quanto è stato il mio miglioramento prima/dopo il corso?
I resto è solo fuffa!

Mi permetto di fare una piccola casistica, per comodità un po' estremizzata, è ovvio che in mezzo tra queste 4 macro categorie ci siano infinite sfumature di grigio.

- Caso 1:
Affermatissimo professionista, icona della fotografia contemporanea, decide di mettere a disposizione il proprio sapere…peccato che sia totalmente incapace di insegnare e di divulgare.
Ergo, di tutto quanto detto in aula, al corsista rimane quasi niente.
Ebbene, chi se ne frega se ha fare lezione è il più grande fotografo della terra, se io corsista esco dall'aula con le stesse competenze che avevo quando sono entrato (e con qualche centinaia di euro in meno)? A parziale consolazione ho conosciuto di persona un'icona della fotografia.

- Caso 2:
Fotografo un po' scarso, in questo periodo di crisi e di spietata concorrenza, per sbarcare il lunario e senza farsi troppi scrupoli, decide di mettere in piedi un corso di fotografia.
Peccato che non è un genio della fotografia e che oltretutto “non è un formatore”.
Il risultato è molto peggiore del caso 1, il corsista esce dall'aula senza neanche la soddisfazione di aver fatto lezione con un Dio della fotografia. Il corso sarà costato anche di meno… ma l'insoddisfazione è totale. Il docente (mai termine fu più inadeguato) deve solo augurarsi che nessuno in aula si sia portato un supertele o un cavalletto.

- Caso 3:
Docente di professione, organizzato, dotato di pazienza e capacità di comunicazione, ha la passione per la fotografia e dopo aver a lungo studiato e approfondito, decide che è pronto per proporre un corso di fotografia.
Non conosce tutto dello scibile fotografico, magari ciò che racconta è anche un po' settoriale ma è “efficacissimo” a trasmetterlo ai suoi corsisti.
Probabilmente ha trasmesso il 50% di quello che si potrebbe imparare di quell'argomento, ma è arrivato” tutto” a bersaglio.
Il corsista ha imparato un sacco, e per quanto lo riguarda ha la percezione che il salto tra prima/dopo il corso sia quantico. E' soddisfattissimo!
Baci abbracci, oh ci sentiamo, possiamo scriverti se abbiamo dubbi? ne organizzi anche altri di corsi? usciamo per una pizza?

- Caso 4:
Affermatissimo professionista, icona della fotografia contemporanea decide di mettere a disposizione il proprio sapere, e guarda caso è un “grandissimo” della comunicazione e della divulgazione, dotato di infinita pazienza e capacità empatiche.
Inutile che vi dica quanta e quale possa essere la soddisfazione del corsista, straordinaria!
La sensazione è di aver assistito ad un evento unico (altro che i Pink Floyd in piazza San Marco), il corsista ha imparato tantissimo e quanto sentito in aula gli cambierà per sempre il modo di fotografare e forse, con il giusto impegno, anche la vita.
Questo però, mi spiace dirlo, molto più degli altri 3, è un caso assai teorico (vicino alla fantascienza).

Ciao
Luca

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2017 ore 13:29

Lucaliuk c'è anche la categoria dei negozianti che propongono corsi finalizzati alla fine a mostre esposte presso il proprio negozio ovviamente, il fine ultimo non ve lo sto a spiegare MrGreen, spesso vendono le reflex con l'opzione (in omaggio corso base di fotografia), inutile dire che la reflex la paghi in più rispetto ad altri negozi, magari il corso per chi è crudo pò anche servire... poi dipende dalla persona.

avatarjunior
inviato il 24 Gennaio 2017 ore 13:35

Infatti ho esordito dicendo che ci sono infinite sfumature, però concettualmente si avvicinano pericolosamente al caso 2 Eeeek!!!
E non è una bella cosa! ;-)

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2017 ore 14:01

Pericolsamente o meno non lo so, alcuni workshop carini li hanno anche organizzati ma a pelle la cosa non mi ha attirato mai (le foto che ho visto di alcuni pubblicate on-line non mi avevano entusiasmato granchè anche), ecco una cosa che pensavo guardando il workshop che era in corso dalla vetrina che dicevo prima del centro commericale, circa la settimana scorsa, e che il set l'avevo visto qualche giorno prima già allestito, ora spero che sia stato allestito dagli stessi studenti almeno, perchè come dicevo è un pò triste l'idea che dopo 3-4 giorni teorici su magari focali e schemi di luce ti buttano in una stanza a fotografare una modella per un'oretta scarsa ...

avatarjunior
inviato il 24 Gennaio 2017 ore 15:42

Intanto bisognerebbe capire finalizzata a cosa la formazione.
Se io sono un amatore che vado a fotografare una gnocca in studio...
A prescindere che ci saranno "corsi" fatti meglio e fatti peggio (per bellezza/bravura modella, numero partecipanti, location, spiegazioni su luci composizione ecc.)... Alla fine sarà potenzialmente utile se vorrò continuare a scattare a gnocche in studio...
Il "peccato originale" è del fruitore se questo poi si aspetta "formazione" per aiutarlo a scattare foto "migliori" per il battesimo di suo nipote. Se puoi invece vuol continuare in questo ambito allora si che la cosa potrebbe avere più senso.

Be', è normale che uno parli di formazione finalizzata a quello che gli interessa. Se voglio fotografare food non mi iscrivo a un evento di matrimonio. Il punto è determinare l'effettiva validità dell'evento sulla base di quanto ti è rimasto della giornata (o delle giornate).

È bello quel corso indetto da Leica, però... 'ccidenti loro e Milano. Fosse stato molto più condensato con le date ci pensavo più seriamente.
un amico ha avuto una brutta esperienza con un corso…e io mi faccio furbo e non mi iscriverò mai a nessun corso! Peccato.

Sì, questo approccio è sbagliato, è giusto invece il mettersi in guardia imparando dagli errori, anche degli altri. Ovvero, un amico ha avuto una brutta esperienza eccetera... allora vuol dire che non tutti i workshop fanno quello che promettono, non sempre se ne esce arricchiti, pertanto devo individuare quelli validi. Ora si tratta di capire come fare.

avatarjunior
inviato il 24 Gennaio 2017 ore 16:18

Sì, questo approccio è sbagliato, è giusto invece il mettersi in guardia imparando dagli errori, anche degli altri. Ovvero, un amico ha avuto una brutta esperienza eccetera... allora vuol dire che non tutti i workshop fanno quello che promettono, non sempre se ne esce arricchiti, pertanto devo individuare quelli validi. Ora si tratta di capire come fare.


E infatti uno strumento, un po' all'antica, ma sempre efficace è il passaparola.
Se un corso è una fetecchia lo sconsiglierò agli amici, ma se un corso mi è piaciuto, mi è stato utile, il formatore è stato illuminante e mi ha raccontato cose che mai e poi mai avrei scoperto da solo, allora lo racconterò agli amici.

Se non si hanno amici affidabili che hanno fatto corsi da consigliarci, allora effettivamente non è sempre facile.
A volte i siti che promuovono corsi sono ben realizzati, accattivanti e promettono un sacco di belle cose, ma poi all'atto pratico magari nascondono una delusione.
A volte è sufficiente dare un'occhiata un po' più attenta al programma del corso e valutare anche il modo in cui è proposto.

Anche la durata è importante, anzi importantissima.
Diffidate dei corsi brevi che pretendono di raccontare molto in poco tempo...PERCHE' NON SI PUO' FARE!!
E su questo punto sfido "chiunque" a dimostrarmi il contrario.
E' vero, costano meno, però saranno (pochi) soldi (ma) mal spesi.
Anni fa mi sono iscritto, per gioco, ad un corso di Lightroom di 8 ore e dal costo molto basso (perchè in parte sponsorizzato) per vedere come faceva il docente a raccontare l'uso di un software complesso come Lightroom in una sola giornata.
All'epoca insegnavo già in corsi di Lightroom ed avevo da poco conseguito la certificazione Adobe.
Ebbene, io che conoscevo già tutto quello che stava raccontando, mi sono calato nei panni degli altri corsisti e mi sono accorto che non stavo capendo niente, e le facce perplesse dei miei vicini me lo confermavano.
Utilità di una cosa del genere? ZERO!!



avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2017 ore 16:31

Be', è normale che uno parli di formazione finalizzata a quello che gli interessa. Se voglio fotografare food non mi iscrivo a un evento di matrimonio. Il punto è determinare l'effettiva validità dell'evento sulla base di quanto ti è rimasto della giornata (o delle giornate).

Ma su questo son d'accordo. La mia era solo una digressione personale... Il fatto è che molte volte ho l'impressione che molti amatori frequentino il corso più che altro perché "devono smarcarselo". Della serie è tutta cultura e anche se poi non mi servirà per gli catti che faccio di solito... non si sa mai...

Comunque mi stavo riferendo principalmente a quei mini corsi di 1-2 giorni rivolti a noi poveri semplici amatori a tempo perso su cui Lucaliuk ha fatto un intervento che condivido in pieno.
Una scuola e un'accademia credo siano un altro paio di maniche. Immagino che la formazione venga prodotta non solo dal numero cospicuo delle ore di lezione ma anche da tutto il contorno culturale che si "respira" intorno alla scuola...

avatarjunior
inviato il 24 Gennaio 2017 ore 17:31

Pretendere di fare un corso di fotografia che tratti "tutto" e che alla fine ti trasformi in un "Fotografo" (e ho usato la F maiuscola non a caso), in pochissime ore...bè è una speranza mal riposta.
Poi invece ci sono comunque corsi che con un numero relativamente basso di ore, permettono di affrontare seriamente, e anche in modo approfondito, un argomento specifico o un software (non di quelli mastodontici).

Ad esempio, c'è chi fa workshop su come ottenere il meglio della nitidezza da immagini fatte ad animali anche ad alti Iso: quì sul forum mi viene in mente (il molto apprezzato) Mario Mulinai. Sorriso
Il suo workshop dura una giornata (credo molto intensa) ma immagino che il docente non parta di certo da Adamo ed Eva, non sarebbe possibile.

D'altra parte io per trattare un software come Lightroom in modo completo, rispetto al famoso corso che citavo nel mio intervento precedente, di ore ce ne metto il triplo: 3 giornate da 8 ore ciascuna e in ogni giornata si tratta un macro argomento (il catalogo, lo sviluppo, gli strumenti avanzati). E già così sono giornate intensissime...chiedete a chi ha partecipato ai miei corsi ;-)
Altrimenti:
- si raccontano le stesse cose in un terzo del tempo, ma in questo caso il docente dovrebbe parlare a "macchinetta" con il risultato che il corsista non riuscirà ad assimilare nulla.
- si racconta molto ma molto di meno, con il risultato di fare un corso superficiale e che racconta lo stesso o poco di più di quanto si può trovare bighellonando aggratis sulla rete. Da cui il famoso assunto che "i corsi non servono a nulla, e le stesse cose me le imparavo da solo".

avatarjunior
inviato il 24 Gennaio 2017 ore 17:40

Diversi anni fà, il responsabile di una scuola di formazione di Milano (di cui non farò il nome) mi voleva ingaggiare per fare corsi di AutoCAD (potente e complessissimo software per il disegno tecnico) della durata totale di 8 ore (4 lezioni serali da 2 ore ciuscuna) per un aula di 10 persone.
Mi sono alzato, gentilmente lo salutato, e me ne sono andato.

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2017 ore 17:51

I corsi di perfezionamento e aggiornamento sono corsi più adatti a chi ha esperienza che a chi si approccia da novizio, questo perchè la fotografia digitale è abbastanza giovane, così come i metodi di sviluppo digitale.

Ovvio che se non hai mai preso una macchina fotografica in mano e vai a fare un workshop di ritratto, magari con luci flash, ti cozzerai subito su aspetti tecnici che devi conoscere e non puoi apprendere quel giorno stesso.

Quindi quando sentiamo qualcuno che scredita un corso o un workshop, andiamoci con i piedi per terra, perchè magari il workshop può essere scadente ma anche la persona che lo scredita può essere una Capra.


user28715
avatar
inviato il 24 Gennaio 2017 ore 18:00

sono sei/sette anni, ovvero da quando ho preso la prima reflex, che penso di iscrivermi a dei corsi di fotografia. non sono mai andato oltre il pensarci, nel senso, non sono mai arrivato realmente a informarmi per fare un'iscrizione, telefonare... semplicemente perché ho sempre avuto il muro concettuale che ad un corso siamo in tanti e c'è poco di personale per cui io chiedo, lui risponde; lui chiede per capire se ho capito, io rispondo. l'ho sempre interpretata come un numero chiuso di partecipanti in cui ti accorgi che siete in troppi una volta che siete lì, e vieni via con la crescente sensazione che ti è servito a poco... su internet ho trovato tantissime informazioni utili sul 90% di quello che mi serviva, inoltre ho avuto la fortuna di apprendere molto da un amico che è estremamente portato a insegnare.

ci sono dei corsi che mi piacerebbe fare, la realtà numero due è che in questi anni ho avuto 2 volte il riassestamento del corredo e anche se vendendo ho ripreso parte delle spese, comunque sia sempre di parecchi soldi si tratta (per me che non posso spendercene troppi). quindi diciamo che anche quello ha frenato la mia comunque esistente curiosità verso il mondo dei corsi, possibilmente specifici.

avatarjunior
inviato il 24 Gennaio 2017 ore 18:06

inoltre ho avuto la fortuna di apprendere molto da un amico che è estremamente portato a insegnare.

Come volevasi dimostrare! ;-)
Alla fine della fiera, la questione è tutta lì: la differenza la fà "tutta" chi è dall'altra parte della cattedra (in senso metaforico).
Il tuo amico potrebbe anche fare il salumiere di mestiere, ma "essere" un buon insegnate. Sorriso

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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