| inviato il 10 Dicembre 2016 ore 18:10
non toccatemi tpd che altrimenti mi incazz0 !!! |
user14103 | inviato il 10 Dicembre 2016 ore 18:36
Tpd non te lo tocca nessuno... anche io sono per tpd ... |
| inviato il 10 Dicembre 2016 ore 18:44
Povermac, concordo per l'approccio (i test sulle mire dicono molto ma non tutto e a volte sul campo ti ritrovi con risultati opposti... ) ma il 24-70 II, che trovavo eccellente su 5D3, mi aveva deluso su 5Ds, non per la nitidezza sul piano di maf (sempre elevatissima e come dici giustamente più "fine" e meno contrastata degli f/4 16-35 e 24-70) ma proprio per la elevata curvatura di campo che in paesaggistica mi impediva di ottenere un campo costante di fuoco centro-bordo. Abbiamo fatto varie prove anche con l'esemplare di un mio amico (lui su 5DsR, io su 5Ds) scambiandoci pure le ottiche ma stesso risultato. A diaframmi chiusi i bordi "avanzano" mentre il centro "arretra" con una curvatura piuttosto imbrazzante. Mi sembrava che un tempo avessi parlato della necessità di mettere a fuoco a infinito se non oltre, ma non ricordo in dettaglio. Hai per caso qualche esempio da condividere dove apprezzare una resa uniformememente migliore del 16-35 a diaframmi chiusi in paesaggistica? Grazie, ciao |
| inviato il 10 Dicembre 2016 ore 19:55
@Macusque ho provato a cercare ma per ora non trovo coppie di foto identiche fatte nello stesso momento (magari ne ho ancora, in qualche sottocartella) comunque sì, confermo che col 24-70 II a 24-30mm il miglior bilanciamento si ha col fuoco leggermente oltre la tacca di infinito se ai bordi ci sono trame fitte e lontane (alberi, ad esempio). A 50-70 invece lo trovo perfettamente planare, o quasi, e la tacca di infinito è fedele. Purtroppo non ho mai provato di persona la 5ds/r, però di una cosa sono sicuro: ottenere il "tutto a fuoco" a diaframmi relativamente aperti (diciamo 6,3 - 9), senza affogare nella diffrazione, è molto più facile col 24-70 II che col 16-35 IS. Con quest'ultimo, gli angoli curvano al contrario : rischiano sempre il backfocus rispetto al centro, e quindi tra 16 e 24mm la tacca di infinito non la raggiungo praticamente mai; il problema è che così facendo, è facile mandare in front-focus i bordi... e mi tocca diaframmare di più. Col 24-70 questo non succede. Cioè, a parer mio, la curvatura (presente in entrambi come in OGNI grandangolo, inclusi gli Zeiss) nel 24-70 II è gestita meglio, perché bordi e angoli curvano, sì, ma in modo coerente tra loro. Mi rimane, sì, la curiosità di provare una 50MP |
| inviato il 10 Dicembre 2016 ore 23:11
Ti ringrazio, mi piacerebbe proprio vedere come se la cavano i miei 24-70 e 15 ZE su 50MP Ho la 1Ds3 e la 6D. In effetti oltre f/9 non vado quasi mai quindi non saprei dire... |
| inviato il 10 Dicembre 2016 ore 23:12
non è che sono vangelo, sono ogni volta uguali a sè stessi. è proprio questo che permette di poter raffrontare un'ottica all'altra. Quotone! |
| inviato il 10 Dicembre 2016 ore 23:27
OK, quei test sulle mire ottiche permettono sì un confronto diretto, ma relativo a quelle specifiche condizioni di ripresa; non dicono nulla sulla resa di quelle ottiche a distanze prossime all'infinito. Il test è limitato, ti fa vedere due maratoneti che corrono i 100 metri... per questo lo considero indicativo ma non probante per una valutazione a tutto tondo. Dice solo una parte della verità. Non ha senso dire "l'obiettivo X vignetta di 5 stop" senza specificare a quale distanza di ripresa è stata misurata quella vignettatura. Idem per distorsione, AC, curvatura di campo, eccetera. |
| inviato il 11 Dicembre 2016 ore 9:17
“ Non ha senso dire "l'obiettivo X vignetta di 5 stop" senza specificare a quale distanza di ripresa è stata misurata quella vignettatura. Idem per distorsione, AC, curvatura di campo, eccetera. „ Tantopiù che i famosi 5 stop ancora sul campo dobbiamo trovarli, oramai di prove ne abbiamo fatti in diversi e niente, non vogliono venir fuori. Si supponeva fosse colpa della 5Dsr ma dalla mia prova su questa fotocamera a me SEMBRA addirittura essere minore la correzione necessaria. |
| inviato il 11 Dicembre 2016 ore 9:44
sicuramente le misurazioni fatte da dp sono avvenute da molto vicino, quindi la situazione di vignettatura così marcata potrebbe rilevarsi sul campo solo per riprese molto ravvicinate. questo III l'ho definito la lente dell'anno, ha qualche difettuccio di sicuro ma ha superato parecchi Zeiss fissi come risolvenza, nella parte più wide. |
| inviato il 11 Dicembre 2016 ore 10:12
Scusate, una domanda. Scrivete di vignettatura a diverse distanze. Intendete che la vignettatura è influenzata dalla distanza di MAF, cioè che il blocco di lenti che si occupa dilla MAF influenza la vignettatura? |
| inviato il 11 Dicembre 2016 ore 10:16
Certamente, e anche di parecchio, così come la distorsione, in genere tutti i difetti ottici variano con la distanza. La stessa Zeiss per alcuni obiettivi Contax pubblicava i grafici relativi sia all'infinito sia ad un paio di distanze prossimali... |
| inviato il 11 Dicembre 2016 ore 10:20
quoto |
| inviato il 11 Dicembre 2016 ore 13:47
Questa non la sapevo ... pensavo fossero difetti "fissi". |
| inviato il 11 Dicembre 2016 ore 14:14
inoltre alcune lenti fisse e non respirano, ovvero cambiano l'angolo di campo focheggiando, quindi in un certo senso focheggiare significa anche zoommare, anche in alcuni fissi. |
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