user90373 | inviato il 20 Novembre 2017 ore 19:19
Spero che il tentativo far chiarezza su quanto successo qua www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2571914&show=15 non porti a nuovi “flames”. Secondo me la fotografia si fa nel momento dello scatto, prima è "preparazione" dopo è "presentazione". Vien da se che, sempre secondo me , più si lavora alla preparazione e/o alla presentazione e più una fotografia si allontana da quella che è la sua intima natura, andando pian piano a trasformarsi in immagine. Il concetto che il fotografo non dovrebbe modificare la scena ne prima ne successivamente allo scatto non è certo frutto della mia mente malata, se lo condivido è perché lo ritengo una buona base di partenza alla quale far riferimento quando gli eventi sembrano portare la fotografia a perdere alcune delle proprie peculiarità venendo “contaminata” da altre discipline. Il tutto rigorosamente IMHO. P.S. Lo so, che le opinioni soggettive lasciano il tempo che trovano, ma se non ci fossero di cosa si andrebbe a discutere se tutti leggessero gli stessi tomi e la pensassero alla stessa maniera? |
| inviato il 21 Novembre 2017 ore 17:01
@Ettore Ok, il tuo pensiero che non condivido l'ho capito. A questo punto però... 1) Se c'è una modifica e invece di chiamarla "fotografia" la chiamassi "sbirdegulinguda" cosa cambierebbe nello scatto in se? Direi niente se non il solo fatto che nessuno di noi ti capirebbe. Poi se vogliamo metterci d'accordo fra noi due... Ma anche dando un nome ridicolo non farai diminuire ne modificherai il fenomeno... 2) Come fai a capire se uno scatto è "fotografia" o, come dici tu, "immagine"? Se non si riesce a discernere con sicurezza la classificazione perde un po' il senso... 3) Una volta appurato senza ombra di dubbio che uno scatto è stato manipolato e l'autore argomentasse l'uso della post... con che presunzione potresti dirgli "no così non va bene perché non è fotografia"? Per l'autore in questione potrebbe essere sempre fotografia (e allora se lui è più grosso... ). O comunque anche chiamandola in un altro modo, cosa cambierebbe nel messaggio che l'autore vuole veicolare (vedi punto 1) e che può essere raggiunto solo con determinati "strumenti"? Per concludere... tutto quello che dici mi è oltremodo utile per comprendere il tuo lavoro, e quello di chi la pensa come te (Gardin?), presumendo (non potendone avere la certezza) che i tuoi scatti riportano tutti gli elementi impressi nella pellicola. Per comprendere invece il lavoro di altri fotografi invece, la tua visione potrebbe non offrire nessuno spunto utile. Per cui per l'ennesima volta.... Quella che tu chiami intima natura/peculiarità, se mai lo è stata, ad oggi è semplicemente un sottoinsieme di un contenitore più grande. Un sottoinsieme che ha certamente i suoi estimatori e i suoi (grandi) maestri. Ma ce ne sono altri... |
| inviato il 21 Novembre 2017 ore 17:10
“ non porti a nuovi “flames”. „ La prima condizione al riguardo é non essere il primo ad innescarli con comportamenti fortemente scorretti come i tuoi nella precedente discussione ci sarebbero anche altre cose da sviscerare al riguardo ma per ora con tanta buona volontà ci passiamo sopra... Comunque proviamoci Graham Clarke uno dei più autorevoli critici di tutti i tempi include nel suo saggio "La Fotografia una storia culturale e visuale" numerosi fotomontaggi ritenendoli parte importante della fotografia tra cui questa famosissima immagine dg19s6hp6ufoh.cloudfront.net/pictures/612656494/large/1.jpeg?143226195 Ora chiaro che a livello personale si può non essere concordi ma se si vuole confutare questo dato di fatto bisogna farlo con un parere altrettanto autorevole che affermi quel lavoro (quello, non uno che forse gli somiglia un po') non fa parte della fotografia. Il problema non è quello di leggere più o meno tutti le stesse pubblicazioni, in realtà ce ne sono talmente tante che si può facilmente trovarci veri argomenti di confronto senza inventarsene di pretestuosi, ma di pretendere che l'opinione di un possesore di fotocamera qualunque valga più del pensiero di persone molto più dotate della media che hanno passato una vita a sviscerare tutti gli aspetti della fotografia. |
user90373 | inviato il 21 Novembre 2017 ore 17:12
@ Opisso Non ho la pretesa di dire "no così non va bene perché non è fotografia" ho la speranza che esponendo il mio punto di vista all'altro si possa discuterne tranquillamente anche se ognuno tenterà di motivare le proprie legittime convinzioni. |
| inviato il 21 Novembre 2017 ore 18:02
Ecco cosí è un dialogo sensato, non credo esista una scelta corretta a priori esistono buone foto e foto dimenticabili |
| inviato il 21 Novembre 2017 ore 18:28
Secondo me provando a ribaltare completamente il discorso di Ettore, vista l'evoluzione che ha avuto fotografia nel secolo e mezzo della sua vita, una prima buona risposta alla domanda iniziale " è sempre fotografia?" potrebbe essere "si se ha un referente reale" cioè dovrebbe continuare ad essere valido il fatto che io chiuso in una stanza vuota senza finestre e con pareti bianche possa disegnare un albero ma non fotografare un albero (per semplicità di pensiero togliamo droni e metodi di scatto remoto dall'equazione) potrebbe sembrare scontato e un po' minimalista ma non lo è viste le elucubrazioni dello stesso Smargiassi al proposito e questo è un altro segno di quanta strada abbia percorso la fotografia specie dopo la svolta concettuale. “ non credo esista una scelta corretta a priori esistono buone foto e foto dimenticabili „ Questo sicuramente |
| inviato il 21 Novembre 2017 ore 20:07
“ Secondo me la fotografia si fa nel momento dello scatto, prima è "preparazione" dopo è "presentazione". Vien da se che, sempre secondo me , più si lavora alla preparazione e/o alla presentazione e più una fotografia si allontana da quella che è la sua intima natura, andando pian piano a trasformarsi in immagine „ Io sono fondamentalmente d'accordo con un distinguo : tutto ciò che viene fatto prima dello scatto lo si può inquadrare nel suo contesto ma non inquina il prodotto: sarà fotografia di stage, preparata, con attori luci e quant'altro, ma sempre fotografia è. Quello che viene fatto dopo, invece, non ha nulla a che fare con la fotografia. È disegno, ritocco, aggiustamento, miglioramento, chiamatelo come volete ma, se diventa l'elemento essenziale dell'immagine risultante - vedi colori sgargianti mai catturati dalla fotocamera, o particolari inesistenti nella realtà riprodotta - ne consegue senza ombra di dubbio che il prodotto non sarà una fotografia ma, invece, un'immagine pittorica derivata da una fotografia. Sulla possibile confusione tra immagini fotografiche ed artifici pittorici, su cui Opisso ha sollevato una domanda lecita, io la metterei così: il denaro è riproducibile? Certo che lo è, esistono banconote false e banconote vere. Il fatto che le banconote false siano ormai fatte così bene da renderle non distinguibili (da parte di un comune mortale) non implica che il denaro, quello vero, abbia perso valore e si possa includere nella definizione di "valore monetario" anche una banconota falsa ma fatta molto bene. È una questione di onestà: se sei un falsario, per quanto tu bravo sia, stai spacciando per denaro dei pezzi di carta lavorati ad arte. Il fatto che qualcuno ci possa cascare non rende il tuo gesto più nobile o, meglio, meno ignobile. Se affermi di essere un fotografo e vuoi propinare alla gente lavori fatti con il mouse come se fossero il risultato di un lavoro fotografico beh, non stai raccontando la verità. |
| inviato il 21 Novembre 2017 ore 20:22
No non cominciamo a far confusione, le ultime affermazioni non sono poste in modo soggettivo ma assoluto e come tali non possono essere accettate perchè sbagliate come l'esempio, che ho fatto in precedenza e che per ora nessuno ha confutato, prova in maniera certa. Se sono opinioni personali, senza argomenti pesanti a supporto, come potrebbe essere la mia sul Genoa come squadra più forte del mondo negli ultimi 10 anni, bisogna specificarlo sempre, in modo che i lettori possano assegnare il giusto peso specifico alle dichiarazioni |
| inviato il 21 Novembre 2017 ore 20:46
E torniamo a spacciare affermazioni da forum per verità, alla fine aveva ragione Caterina |
| inviato il 21 Novembre 2017 ore 21:42
Scusatemi se, nella mia ignoranza, mi intrometto in questa discussione che non mi sembra avviata verso risolutive conclusioni. Vedo dalle gallerie dei contendenti di ambo le parti che tutti, o quasi, fate foto di qualità/livello superiore alla media. Probabilmente molti, se non tutti, lo fate per professione e mi chiedo: ma chi ve lo fa fare di mettere in piedi queste contese, necessariamente inconcludenti? Quando aprite, o partecipate, a topic di questo genere, dove vi aspettate di arrivare? Pensate di contare i voti e decidere che da oggi in poi, e fino a nuovo thread, la definizione di Vera Fotografia deve rispettare i canoni decisi dalla maggioranza dei partecipanti? Volete contarvi per creare un movimento per la tutela del pixel indesiderato o per la sua estirpazione? Volete che alcune foto debbano avere un bollino che le distingua dalle altre, in positivo o in negativo? A me sembra solo una specie di conta di chi è con te e di chi è contro di te. Chi è l'amico e chi il "nemico". Oppure semplicemente un modo per sfogarsi lanciando pietre contro un presunto avversario. Le contese da forum più comuni sono: un brand contro l'altro, ML vs Reflex, PP smodata vs PP in camera. Ma chi li inizia questi topic? Da osservatore noto che, sui brand, le battaglie partono un po' da tutte le fazioni. ML vs Reflex ha già uno sbilanciamento verso chi sostiene ML. Le diatribe PP vs no PP, invece, partono (sbaglio?) esclusivamente da chi è contro la PP. Sarebbe bello capire perchè. Fate tutti delle foto interessanti. Ognuno di voi ha il suo stile (che già non è poco!) e avrà il suo pubblico. Non è già una soddisfazione? |
user90373 | inviato il 21 Novembre 2017 ore 21:59
Il mio concetto di differenzazione tra fotografia e immagine si basa su due presupposti che per comodità andrò a proporre separatamente. Il primo punto, al quale ho fatto fatica ad adattarmi, è che la fotocamera dopo esser stata da me impostata per fare un certo lavoro (messa a fuoco, esposizione, inquadratura, punto di ripresa, luce ecc.) al momento del click andrà a registrare dei dati in maniera “oggettivamente personale”, cosi come due fotografi davanti ad una stessa scena otterranno due risultati diversi, così il mio mezzo, quasi sicuramente, andrà ad annotare qualcosa di leggermente dissimile dalle mie premeditazioni. La fotocamera non è me e, pur “vedendo” ciò che io vedo, non lo interpreta alla stessa maniera, ad essa manca l'immaginazione. Se fino a qua vi sembra che il ragionamento possa esser anche in parte capito si potrebbe passare al rapporto tra immaginazione>fotografia> immagine. Il tutto è sempre e rigorosamente una riflessione personale da prendere come tale. |
| inviato il 21 Novembre 2017 ore 22:37
“ dove vi aspettate di arrivare? „ A me basta essere arrivato a questo, taglia le gambe ad ogni pretesa di mettere paletti in modo arbitrario o d'inventasi improbabili definizioni alternative se non in modo soggettivo e quindi irrilevante ai fini di un qualsiasi serio confronto. “ Graham Clarke uno dei più autorevoli critici di tutti i tempi include nel suo saggio "La Fotografia una storia culturale e visuale" numerosi fotomontaggi ritenendoli parte importante della fotografia tra cui questa famosissima immagine dg19s6hp6ufoh.cloudfront.net/pictures/612656494/large/1.jpeg?143226195 Ora chiaro che a livello personale si può non essere concordi ma se si vuole confutare questo dato di fatto bisogna farlo con un parere altrettanto autorevole che affermi quel lavoro (quello, non uno che forse gli somiglia un po') non fa parte della fotografia. „ Al momento non ho letto nulla di nuovo su questo fronte ed ovviamente potrei portare altri esempi simili provenienti da fonti ugualmente autorevoli “ Le diatribe PP vs no PP, invece, partono (sbaglio?) esclusivamente da chi è contro la PP. Sarebbe bello capire perchè. „ Qui la risposta completa dovrebbe essere molto articolata e variare per ogni soggetto tenendo conto di che tipo di fotografia fa e per che scopi, se è un fotografo naturalista ad esempio probabilmente ha validissimi motivi per essere contrario ad interventi pesanti in post e questo vale per tutti gli ambiti in cui alla foto viene richiesta anche la funzione di documento, nei limiti del possibile...questo tipo di fotografi sarà comunque tendenzialmente molto bravo, chiaro e preciso nel porre le sue ragioni, perché sa di che parla. La maggior parte delle volte si parte invece con intenti molto meno nobili, (omissis ) e la discussione si snoda essenzialmente attraverso la ripetizione costante di frasi fatte da forum pensate per aver il maggior effetto possibile ai termini della discussione ma assolutamente vuote di contenuti. |
| inviato il 21 Novembre 2017 ore 22:42
“ Il mio concetto di differenzazione tra fotografia e immagine si basa su due presupposti che per comodità andrò a proporre separatamente. Il primo punto, al quale ho fatto fatica ad adattarmi, è che la fotocamera dopo esser stata da me impostata per fare un certo lavoro (messa a fuoco, esposizione, inquadratura, punto di ripresa, luce ecc.) al momento del click andrà a registrare dei dati in maniera “oggettivamente personale”, cosi come due fotografi davanti ad una stessa scena otterranno due risultati diversi, così il mio mezzo, quasi sicuramente, andrà ad annotare qualcosa di leggermente dissimile dalle mie premeditazioni. La fotocamera non è me e, pur “vedendo” ciò che io vedo, non lo interpreta alla stessa maniera, ad essa manca l'immaginazione. „ Benissimo siamo più o meno dalle parti del pensiero di Mulas, questa parte è corretta ma non pregiudica assolutamente la possibilità di un lavoro fatto dopo, che il fotografo tra l'altro potrebbe già "vedere" prima dello scatto, anche se non è condizione indispensabile. |
user90373 | inviato il 22 Novembre 2017 ore 8:54
Un pò di O.T. Ho notato come, a volte, riscontro nel fotogramma elementi che al momento della ripresa non avevo notato e in grado di modificare il significato dell'idea che ha motivato lo scatto, per contro succede anche di non considerare più così forti i fattori ritenuti importanti prima e durante la ripresa. Non capisco se questo sia dovuto alle sovrastrutture mentali/culturali che vanno a costituire/condizionare la mia personale visione della "realtà", oppure alle limitazioni strutturali intrinseche del mezzo usato o, forse, dalla convergenza dei due fattori. Seguirà……………. |
|

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |