| inviato il 06 Ottobre 2016 ore 15:52
No, spammer direi |
| inviato il 06 Ottobre 2016 ore 15:53
Spammerenda |
| inviato il 06 Ottobre 2016 ore 16:01
Non sono di parte!  |
| inviato il 06 Ottobre 2016 ore 16:03
 Questa è la focale che piace a te: 187,5 L 2,0 a tutta apertura. |
| inviato il 06 Ottobre 2016 ore 16:07
C'è chi lo fa preciso preciso.
 Io so invece che più mi allontano da quella focale, più mi piacciono le foto (almeno le mie) |
| inviato il 06 Ottobre 2016 ore 16:35
Nel frattempo si è guardata 2 film... Tutti interrotti. |
| inviato il 06 Ottobre 2016 ore 17:26
Giusto per stare sul tema e fare un esempio che auspicabilmente dovrebbe chiarire del tutto le idee sul concetto di lunghezza focale normale, di distanza di osservazione "standard" e quello di piramide visuale... Supponiamo di fotografare un bel paesaggio, dallo stesso punto di ripresa, con un grandangolo, un normale e un tele (vista una recente discussione, val la pena di rammentare che la differenza tra queste diverse foto sarà solo nell'ampiezza del campo inquadrato, trascurando per semplicità la profondità di campo). Stampiamo le fotografie risultanti (nello stesso formato, abbastanza grande, per un motivo pratico che sarà tra poco evidente). Torniamo con le stampe sul campo, nel punto esatto da dove prima avevamo ripreso il paesaggio. Vogliamo disporre le stampe in modo tale che siano perfettamente inserite nel paesaggio, "a registro" con quello che raffigurano (per semplicità, pensiamo di osservarle con un solo occhio). Perché accada ciò, la fotografia ripresa con il tele finirà per dover essere posta più lontana da noi rispetto a quella ripresa con il normale, a sua volta più lontana rispetto a quella ripresa con il grandangolo, che sarà molto vicina a noi (se fosse stata stampata troppo piccola, sarebbe stato necessario metterla a una distanza tanto breve da risultare scomoda per la visione). Così facendo, gli angoli sotto cui le osserviamo saranno per tutte e tre gli stessi angoli con cui sono state riprese. Ma di solito non è così che guardiamo delle fotografie! Di solito le guardiamo tutte da una stessa distanza, abbastanza confortevole, che tipicamente, o almeno così si assume, è abbastanza vicina alla lunghezza della diagonale dell'immagine. Ecco perché la fotografia ripresa con il normale ci apparirà particolarmente "naturale", mentre quelle riprese con il grandangolo e il tele un po' "anomale" rispetto alla visione dal vero. Ed ecco perché in fotografia si definisce "normale" la lunghezza focale pari appunto alla diagonale del formato. |
user46920 | inviato il 06 Ottobre 2016 ore 18:09
Iron:“ Supponiamo di fotografare un bel paesaggio, dallo stesso punto di ripresa, con un grandangolo, un normale e un tele ... „ esatto! ... hai espresso un lato importante della questione che spiega sia la geometria che l'inadeguatezza sull'insistere circa la distanza di ripresa. Con un obiettivo a focale Normale non conta da che distanza si riprende il soggetto, perché, in qualsiasi situazione, la proporzione tridimensionale sarà registrata sempre correttamente sul fotogramma. A questo punto, sia la PdC che l'immagine stampata o proiettata, potranno essere ammirate e correttamente valutate, regolandosi appunto sulla distanza di osservazione, pari alla diagonale. |
user46920 | inviato il 06 Ottobre 2016 ore 18:11
“ C'è chi lo fa preciso preciso. „ .. Pentax (che fa anche il 77mm) |
| inviato il 06 Ottobre 2016 ore 18:47
Cigno non sono molto convinto sul fattore distanza... Sul fatto che da qualunque punto di vista non cambi la resa prospettica del soggetto Però mi sbaglio di sicuro |
user46920 | inviato il 06 Ottobre 2016 ore 19:39
“ Cigno non sono molto convinto sul fattore distanza... Sul fatto che da qualunque punto di vista non cambi la resa prospettica del soggetto Però mi sbaglio di sicuro „ Non so bene cosa intendi per “ resa prospettica „ ... ma non ti resta che provare! In pratica, banalmente, siccome la focale Normale restituisce una corretta proporzione delle tre dimensioni spaziali, comunque posizioni l'asse ottico e da qualunque pdr riprendi qualsiasi soggetto (ovvero da qualsiasi prospettiva inquadri il soggetto - la prospettiva è poi il punto di ripresa nello spazio, o PdR, ecc) ti troverai a registrare lo spazio inquadrato sempre in maniera corretta e proporzionata, dove le linee di fuga, la loro angolatura, l'altezza la larghezza e la profondità delle forme, e quindi la risultante sull'immagine, avranno sempre la stessa coerenza uguale a quella dell'occhio nudo. Ovvero, quello che vedi, lo registri nella stessa maniera in cui l'hai visto; per cui, se da 25cm riprendi un volto, sulla foto lo vedrai uguale a come lo vedevi ad occhio nudo da 25cm di distanza, con le stesse proporzioni tridimensionali. Non so se son riuscito a spiegare chiaramente; per me la cosa è già comprensibile, mentre forse per te necessita prima di essere masticata e digerita. Fai qualche prova con uno zoom o con dei fissi: prendi ad esempio un grandangolo tipo 24mm eq, il normale da 40mm eq e un 75mm eq circa e fotografa un soggetto immobile da tutte le parti e distanze ... e vedi. Se per “ resa prospettica „ intendi appunto lo schiacciamento o l'allungamento dei piani nella profondità del scena, quello cambia in base alla focale e non in base alla distanza: ovvero, con un volto ripreso in primo piano, quindi con lo stesso rapporto di riproduzione, osserverai questa continua sproporzione delle tre tridimensioni, usando grandangolari e tele, confluire in una corretta proporzione, quando usi la focale Normale. |
| inviato il 06 Ottobre 2016 ore 21:31
Ecco....fa quella prova. Fotografa da 50 cm. il viso della tua ragazza/moglie con un 43/50mm. e poi mi dici se tu la vedi così......se le proporzioni sono corrette. |
user86925 | inviato il 06 Ottobre 2016 ore 23:15
“ Ovvero, quello che vedi, lo registri nella stessa maniera in cui l'hai visto; per cui, se da 25cm riprendi un volto, sulla foto lo vedrai uguale a come lo vedevi ad occhio nudo da 25cm di distanza, con le stesse proporzioni tridimensionali. „ esatto... “ Fotografa da 50 cm. il viso della tua ragazza/moglie con un 43/50mm. e poi mi dici se tu la vedi così......se le proporzioni sono corrette. „ ma certamente che sono corrette, a meno che il nostro occhio nudo non abbia una percezione prospettica della realtà diversa tra persona e persona |
| inviato il 07 Ottobre 2016 ore 9:24
La spiegazione di Enrico è esatta e perfettamente coerente con le regole prospettiche. Per quanto riguarda i presunti problemi legati alle distanze, credo che quella che spesso viene percepita come una "capacità" dei grandangolari di deformare gli oggetti, o i rapporti dimensionali tra oggetti posti su piani differenti, sia in realtà una questione legata esclusivamente alla distanza minima di focalizzazione di ciascuna tipologia di obiettivi (e quindi all'utilizzo che ci inducono a farne). Per fare un esempio, se un obiettivo Nikkor AF-S 300 mm f/4 E (ecc., ecc.; le sigle stanno diventando più lunghe dei tele ), anziché avere una focalizzazione minima di 1,40 m (metri!), potesse mettere a fuoco a soli 20 cm come fa l'AF 14 mm f/2,8 D ED, vedremmo lo stesso identico nasone. Ora, qual'è l'utilizzo più "moderno" dei grandangoli? Quello di cacciare un bell'oggetto appiccicato alla lente frontale alla minima distanza di focalizzazione, con lo sfondo a mezzo chilometro; che effetto dovremmo ottenere!?! Viceversa, l'utilizzo più "banale" che si fa di un tele è quello di cercare di fotografare "solo" oggetti estremamente distanti; o l'ancor più "banale" utilizzo di un normale per ritrarre oggetti posti a distanze "intermedie", entro pochi metri da noi, ma non appiccicate al nostro occhio; sono usi dettati spesso da idee preconcette (del tipo che il tele sia solo un cannocchiale da Marina). Se invece utilizziamo un grandangolo per fotografare un panorama con tutti gli oggetti principali posti a distanze notevoli, ecco che otterremo una "percezione" prospettica molto più vicina a quella di un normale. Poi, magari, sbaglierò qualcosa, ma è quello che vedo fotografando. |
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