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L'evoluzione di un fotografo passa (anche) attraverso la sua attrezzatura?


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avatarsenior
inviato il 09 Ottobre 2016 ore 23:09

Beh, si, Gtb4, avevo capito. Però rileggendo ora la mia frase mi accorgo che non comunica in modo appropriato il mio pensiero provo a riformularla.
L'immagine di un fotografo con le comode pantofole (la fidata fotocamera e gli usati obiettivi) mi pare la negazione di quello che per me è il maggior piacere della fotografia: la sperimentazione. Voglio dire che se la confidenza col mezzo meccanico finisce per farmi fare foto sicure ma ripetute, allora non mi diverto più. In questo senso la sperimentazione passa anche attraverso un cambiamento di attrezzatura, che non vuol necessariamente dire cambio di marchio, ma magari cambio di focale o utilizzo di obiettivi diversi da quelli abituali.

avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2016 ore 20:37

Dopo alcuni giorni piuttosto pieni, ritorno in questo thread che io ho iniziato.

La discussione si è evoluta (anche lei) ed in effetti si sono distinte due posizioni piuttosto definite per ora molto di moda, il "SI" e il "NO".

Io credo che spesso si parli di "tecnica teorica di fotografia" e non di capacità reale di fare una foto piuttosto che un'altra. E questo vale per alcuni generi più che per altri.

Escludendo quei generi dove l'attrezzatura di alta qualità è spesso necessaria al fine di portare lo scatto "a casa" (es. avifauna, architettura o sport professionistico), l'evoluzione creativa di un fotografo passa ANCHE dal corredo usato. Di questo ne son sicuro.

Provo a fare un esempio pratico, perchè oggi in quanto ad espressione dei pensieri sto a zero MrGreen

Anni fa conobbi una ragazza di famiglia molto benestante che si è interessata alla fotografia e soprattutto ai ritratti nonostante avesse una normale compatta evoluta. Vedendo quest'interesse il padre, anch'egli interessato (ma non appassionato), ha deciso di regalarle una 5DmII con il 24-70/2.8, nel giro di un paio di mesi sono arrivati anche il 50mm f/1.4 e l'85mm f/1.8 . Questa fortunata ragazza ha quindi iniziato a muoversi nella fotografia con un corpo macchina + obiettivi "eccessivi" per una novellina, eppure questo le ha permesso di imparare a gestire la pdc molto velocemente avendo a che fare sin dall'inizio con obiettivi molto luminosi. Da autodidatta, senza corsi e solo con un vago aiuto di qualche amico appassionato (tra cui io, che rosicavo d'invidia MrGreen ) nel giro di 6 mesi aveva imparato ad esprimere il suo talento con dei ritratti molto molto molto molto creativi, delicati, ritraendo volti sicuramente belli ma imparando a valorizzare molto soprattutto lo sfocato degli sfondi. Insomma, la totale versatilità fornita da obiettivi e corpo di questa qualità, unito sicuramente ad un innato talento e molta sensibilità artistica, hanno fatto "correre" l'evoluzione di questa ragazza fino a diventare, oggi, una fotografa emergente molto apprezzata in Italia e pian piano anche vagamente conosciuta in Europa.

E io, che ai tempi ho impiegato 2 anni per riuscire ad avere un 50mm f/1.8, che ancora ora è l'obiettivo più luminoso che ho, nonostante i ritratti siano il mio genere, ho imparato a padroneggiare la poca pdc, a sviluppare un mio stile forse soltanto negli ultimi mesi e non ne sono ancora tanto sicuro.

Questa ragazza talentuosa avrebbe potuto raggiungere questi livelli in un genere come il ritratto se avesse cominciato come quasi tutti con una entry level e un 18-55? La risposta, secondo me, è sia SI che NO .

SI : quando c'è il talento e la creatività anche un 18-55 è sufficiente per esprimersi, anche se diventa molto molto più difficile. Avrebbe sicuramente impiegato più tempo ad emergere, a farsi conoscere, a farsi apprezzare, ma ci sarebbe sicuramente riuscita, se il talento è genuino. E poi col tempo avrebbe cambiato corredo, acquistato obiettivi migliori e più adatti, e così via.

NO : i limiti oggettivi per un genere come il ritratto del 18-55 emergono quasi sicuro, in un mondo social strabordante fotografie contemporanee iconiche (per i più attenti: le cosiddette "foto tumblr"), e questo di per sè può anche spegnere un interesse agli inizi. Se si supera questa fase con ostinazione, magari acquistando un economicissimo 50mm f/1.8, ci si rende conto di dover fare i conti con la creatività, con la necessità di innovarsi e di sperimentare, perchè per quanto splendido il 50mm non è un 85mm f/1.4 e anche su APS-C è piuttosto difficile da usare per i ritratti. E a questo punto è facile, molto facile che subentri un calo di interesse e di passione, una insoddisfazione per i propri mezzi, una ricerca spasmodica dell'obiettivo giusto, dell'occasione, un pensiero fisso di passare al full frame per motivi X (spesso nemmeno necessari), e tutto questo allontana la persona dalla fotografia pratica.

Il caso di questa ragazza è comunque un caso limite, troppo eccessivo, ma per me è piuttosto significativo per esprimere ciò che penso.

L'attrezzatura migliore ti dà un mezzo migliore che può permetterti di fare foto migliori.

Può.

avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2016 ore 23:47

Caro Raffaelefranco in un post (lungo e con un esempio azzeccato) hai centrato in pieno il bersaglio, non posso che condividere. Sorriso

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2016 ore 1:09

Franz67 è un post lungo ma ne vale la pena Cool ho cercato di sintetizzare il più possibile...... senza riuscirci, of course.

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2016 ore 6:28

La risposta è sì.Quando finalmente sostituii il 50mm ( fornito di serie con la fotocamera)
con il 90mm. imparai a fare ritratti decenti che con la prima ottica non riuscivo a fare.
Quell'acquisto fu fondamentale.

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2016 ore 6:28

Questo succede perché le generazioni attuali sono sfortunate. Triste

Iniziano quasi tutti con reflex entry level aps-c con plasticotto. Una reflex che viene usata da compatta.
Io iniziai con una Minolta 2xi con 35-80 f4-5.6, l'equivalente delle apsc di oggi. La usai come una compattona per due anni, in P, al massimo in A. Poi provai una reflex: Yashica FX 3. Mi si spalancó una finestra sull'universo della fotografia.
Comprai usata una Nikon FM2 con 50 1.4. E subito dopo il 135 f/2.8.
E conobbi le dia. La messa a fuoco manuale e il dover scegliere il diaframma giusto, ma soprattutto il mirino, in cui la pdc era molto più evidente a tutta apertura, OBBLIGAVA a chiedersi come gestire i parametri di scatto.
Era un percorso più difficile di adesso. Era un "togli la cera, metti la cera". Ma ti indirizzava verso la strada giusta. Non vi dico inoltre, quanto sono state fondamentali per me le dia, per capire come funziona l'esposizione.
Non so se sia stata un evoluzione o una devoluzione dell'attrezzatura, ma cambió totalmente il mio approccio alla fotografia.


avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2016 ore 8:49

Be' nel caso citato sono d'accordo con te Raffaele.


Anni fa conobbi una ragazza di famiglia molto benestante

Resta la domanda forse senza risposta che ti sei già posto: "se fosse stata meno benestante sarebbe emersa lo stesso con un corpo macchina usato e una lente da ritratti manuale? "

Comunque onore al merito alla ragazza che aveva le idee chiare fin dall'inizio e almeno non ha chiesto al padre tutto il corredo dal fisheye al tele passando dal tilt visto che probabilmente sapeva già cosa le sarebbe servito. A differenza di altra gente che si fa il corredo completo a prescindere. Perché un conto è acquistare qualcosa che ti serve ad esprimerti e ad evolverti fotograficamente (e a questo punto sei hai soldi mi sembra anche comprensibile comparsi il "meglio") un altro è acquistare qualcosa perché solo perché "manca" o fa figo. Poi ovvio spesso i casi reali sono più sfumati e molto spesso non ci si rende conto di cosa serva e cosa no finché non ci si sbatte contro...

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2016 ore 10:21

Di solito non amo le risposte binarie, bianco o nero / sì o no / zero o uno.

Anche questa volta, secondo me potrebbe starci prima un no, poi un sì.

Per farla breve: a mio avviso è opportuno che un neofita inizialmente adotti uno zoom "tuttofare", e per il tuttofare la scelta dell'attrezzatura può non essere particolarmente importante.

Ma poi, se utilizzando - ad esempio - un 24-105 (o equivalente) il neofita ormai acculturato scopre che ama i paesaggi a 24mm, oppure che preferisce fare solo primi piani di soggetti umani a 100mm, la successiva scelta dell'attrezzatura sicuramente avrà un impatto sulla qualità delle foto e, non da ultimo, sulla gioia che si prova guardando un proprio scatto.


avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2016 ore 10:33

Ignatius quello che dici è indubbiamente vero e credo che ci sia poco da aggiungere, ma vorrei fare un appunto a una cosa scritta:

sicuramente avrà un impatto sulla qualità delle foto


Su qualità della foto probabile, ma come fotografo c'è stata un evoluzione? secondo me no, poi è ovvio che avere un'attrezzatura diversa con petenzialità diverse può portare a diverse sperimentazioni prima impossibili e a un evoluzione a livello di stile o magari anche di comunicatività, ma secondo me la cosa non è automatica,cioè il legamene non è direttamente proporzionale

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2016 ore 10:37

Hai ragione Labirint: se metti in mano una lente F/1.4 non solo ad un neofita, ma anche ad un uno che usa la reflex da anni ma che non ha mai voluto documentarsi e sperimentare, gli effetti saranno modesti (e magari si lamenterà che le foto con la sua lente F/4 o F/5.6 venivano più a fuoco).

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2016 ore 10:50

Oppure fai sfocatino più bello,o potrai avvicinarti di più a soggetto ma alla fine è stessa foto stai facendo

user102516
avatar
inviato il 12 Ottobre 2016 ore 11:33

L'evoluzione di un fotografo passa (anche) attraverso la sua attrezzatura?


Si.

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2016 ore 12:58

Beh .....molti obiettivi a 1.4 sono veramente mediocri.

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2016 ore 13:11

Discorso valido per ogni obiettivo

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2016 ore 13:25

Vero.
Però passare da un 50 ad un 100 porta a differenze sostanziali.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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