user46920 | inviato il 29 Dicembre 2017 ore 23:35
“ " Scambiare il proprio pensiero, senza neppure la consapevolezza che vale per quello che siè per verità assoluta è uno degi errori più tragici che una persona possa commettere, compromette totalmente la propria capacità di comprensione e crescita, si resta arroccati sulle proprie convinzioni rifiutando il nuovo, ancora una volta ti sei improvvisato giudice degli altri, senza avere competenza e diritto per farlo partendo da un presupposto sbagliato. " „ Daniele:“ Guarda che questa è esattamente la posizione di chi si ostina a non voler fornire le chiavi di lettura della propria opera „ Non si poteva spiegare meglio. [...] Non si tratta di creare paletti o steccati da imporre agli altri, ma di fornire le chiavi di lettura del "proprio operato", e questo può essere fatto in mille modi, altro che imposizioni! La verità è che chi non vuole fornire queste chiavi adducendo pretesti del tipo che spetta all'osservatore farsi una cultura (in che modo, poi, se si pretende che quella cultura non abbia una "codificazione" condivisa?) in realtà a quell'osservatore non vuole raccontare proprio nulla. [...] mi complimento per le buone parole ... sarebbe stata un'ottima fotografia! |
| inviato il 30 Dicembre 2017 ore 7:55
“ Non si poteva spiegare meglio. „ Avrei potuto rispondere nel tuo stile con un semplice; quindi se gli altri sbagliano lo fai anche tu? invece ho preferito rispondere in modo costruttivo e con Daniele abbiamo chiarito la questione, se poi tu non sei stato in grado di compendere i passaggi sucessivi non ne posso nulla... Ripeto che stiamo parlando di Fotografia come strumento espressivo, il topic riguarda questo, quindi non fotodocumentazione,per chi, specie senza competenze specifiche nel campo pensa di possedere la verità e su queste basi intenta processi alle intenzioni degli altri,cito da un articolo di Lucia Brandoli "“ Quel che è certo è che non tutti hanno gli strumenti – non solo intellettuali, ma prima di tutto “umani” – per discernere il messaggio sottile di un'opera, che non è mai univoco. E qui si aprirebbe un capitolo tendente a infinito. " „ Non tutti hanno gli strumenti per discernere il messaggio di un'opera...figuriamoci per giudicare le intenzioni dell'autore... Per correttezza e coerenza visto che mi hai bloccato e non mi lasci partecipare alle tue discussioni dovresti evitare di citare miei interventi, ma si sa che quelle due caratteristiche ti mancano come anche il rispetto dei diritti altrui. |
| inviato il 31 Dicembre 2017 ore 11:23
Uhmm ... documentare, manipolare, interpretare, impressionare. Se la domanda è questa per me la fotografia è documentare. |
user4758 | inviato il 31 Dicembre 2017 ore 11:35
“ perché usare una macchina fotografica se poi quello che presentiamo non sono fotografie? „ Io la penso diversamente Cigno... la macchina fotografica è un mezzo, giusto? produce fotografie, ma chi l'ha detto che poi le foto non possano essere la base per una delle finalità indicate dall'autore del topic? “ Documentare, manipolare, interpretare o impressionare? „ Non è che la foto deve servire solo a documentare; dove sta scritto? C'è anche chi ha il piacere di stravolgerla perchè non vuole documentare, ma magari interpretare e perchè no, impressionare! Anche nella pittura è così... ad esempio |
| inviato il 31 Dicembre 2017 ore 11:44
Concordo pienamente. Il file è modificabile. Rassegnamoci. Solo un divieto (e chi lo seguirebbe poi?) potrebbe riportare l'immagine digitale a fotografia analogica/documento. È così difficile accettarlo? In Italia ci sono 70000 leggi che in larga parte nessuno rispetta. Ne vogliamo fare una in più? Lo stesso National Geographic che escludeva Ghizzi Panizza da un concorso perché la foto presentata era somma di tanti scatti, pubblicava con grande soddisfazione fotomontaggi africani due anni dopo. Il mondo cambia. La fotografia cambia. Che ci piaccia o no, così è la vita. Niente rimane uguale sotto lo scorrere del tempo. |
| inviato il 31 Dicembre 2017 ore 13:03
La fotografia, come la pittura, ognuno è libero di intenderla come crede purtuttavia con la fotografia resterà sempre una specificità non richiesta nella pittura ... l'esistenza di un soggetto! E se il soggetto esiste e, chiunque esso sia, ha una sua propria specificità, chi vi concede il diritto di disporre della sua immagine, l'immagine del soggetto intendo, a vostro piacimento? Poi fate un po' quello che volete ... però provate a riflettere sul fatto che il soggetto da manipolare, interpretare, modificare ecc. ecc. (arrivando al punto di togliergli persino il nome ... ebbene si, hanno fatto anche questo) in un futuro forse neppure tanto lontano potreste essere voi! |
| inviato il 31 Dicembre 2017 ore 13:37
“ Se la domanda è questa „ Basta leggere il primo post di chi ha aperto il topic per capire qual'è la vera domanda... “ Salve a tutti, vorrei chiedere a tutti voi cosa ne pensate degli intenti che muovono le persone che si avvalgono della macchina fotografica come strumento espressivo. „ Seguita da queste “ La bulimia di immagini che ci sommerge ci ha resi indifferenti o sovreccitati? Cosa ci spinge a criticare e come mai molte immagini non ci soddisfano? cosa ci si aspetta ormai da un'immagine? „ Non capisco perchè si continui a voler spingere la discussione OT...o forse si “ la fotografia è documentare. „ In questo caso la fotografia è agonizzante, in questo campo il video ha preso totalmente il sopravvento grazie alla tecnologia che oggi lo ha reso fruibile quanto le immagini a al fatto di possedere maggior capacità denotativa, non mostra solo un attimo ma anche il prima ed il dopo, importantissima in questo ambito. Per il resto cosa si può fare o meno con l'immagine del soggetto è materia del potere legislativo che se ne è occupato e continua farlo con molta, molta attenzione, non degli utenti dei forum in base ai loro gusti e capacità “ La, libertà, l'aspirazione alla libertà, è una guerra in se. Noi viviamo in una società di impiegatucci rassegnati e, per uscire da questa trappola, dobbiamo lottare al tempo stesso contro noi stessi e contro il mondo intero. La libertà è una continua lotta di cui abbiamo una percezione molto limitata. „ Joel Dicker “ Il mondo cambia. La fotografia cambia. Che ci piaccia o no, così è la vita. Niente rimane uguale sotto lo scorrere del tempo. „ Verissimo, la fotografia ha comunque imparato il potere comunicativo insito nella manipolazione fin dall'inizio, oggi sta semplicemente sfruttando le comodità offerte dalla tecnologia. |
user46920 | inviato il 31 Dicembre 2017 ore 16:47
Zeppo:“ " perché usare una macchina fotografica se poi quello che presentiamo non sono fotografie?" Io la penso diversamente Cigno... la macchina fotografica è un mezzo, giusto? produce fotografie, ma chi l'ha detto che poi le foto non possano essere la base per una delle finalità indicate dall'autore del topic? „ ma infatti, chi ha mai detto il contrario? Solo che la fotografia è il disegno della Luce e almeno di questo bisogna prenderne atto. Mentre il disegno dell'Uomo, si chiama diversamente, si chiama pittura, disegno a carboncino, acquerello, grafica digitale, ecc, ecc... ma non fotografia. “ " Documentare, manipolare, interpretare o impressionare?" Non è che la foto deve servire solo a documentare; dove sta scritto? C'è anche chi ha il piacere di stravolgerla perchè non vuole documentare, ma magari interpretare e perchè no, impressionare! Anche nella pittura è così... ad esempio „ esatto, non c'è solo la documentazione scientifica, ma appunto c'è anche tutta una serie di procedure fotografiche che portano ad avere sempre e comunque una fotografia, ma interpretata diciamo artisticamente all'interno delle possibilità del mezzo ... ed anche per impressionare, se ne si è capaci o se si ha la fortuna di cogliere un momento impressionante.
![](http://www.vanillamagazine.it/wp-content/uploads/2015/04/Fotografie-del-Tifone-Maysak-dallo-spazio-2.jpg)
![](https://www.moillusions.com/wp-content/uploads/2014/06/Giraffe-Airplane-Optical-Illusion.jpg) Ma l'impressione deve sempre rimanere fotografica, ovvero, l'impressione della Luce è il punto cardine della fotografia ed è anche per questo la fotografia è sempre un documento. E' la Luce che impressiona il sensore e non fotosciopp !!! Stravolgere la fotografia solo per creare nuove immagini impressionanti vuol dire uscire dall'ambito fotografico. La si vuol capire sta cosa qui o no? E non è nemmeno così difficile togliersi le vesti del fotografo per mettersi le vesti del "pittore" o "dell'artista" , ma bisogna farlo! ... e bisogna farlo anche sempre e comunque, farlo onestamente alla Luce del Sole, senza spacciare come fotografie i propri disegni-pitture-grafiche-ecc ... tutto qui! Altrimenti, si è solo disonesti con gli altri, prima di tutto, e poi magari anche con se stessi ... ma quello è secondario e di poca importanza: se c'è qualcuno che crede di saper volare, che si getti pure dal decimo piano di un palazzo ... per vedere se è vero! Capirà immediatamente la differenza tra la realtà e la finzione o tra l'onestà e la disonestà con se stessi (e con gli altri). Daniele Ferrari ha già scritto delle parole bellissime, utili e comprensive, che descrivono quasi completamente la situazione ed io non so più cosa aggiungere, ormai. Sembra che chi non vuole capire quello che intendo, sia solo portato al negazionismo della realtà ... e allora, che si getti pure da un palazzo |
| inviato il 31 Dicembre 2017 ore 17:16
Quando si parla di libertà d'espressione si finisce per forza di cose per parlare di arte. In larghi settori delle arti visive tradizionali, dove oggi la spinta è data soprattutto dalla smania dei galleristi di mostrare (e vendere) il "non ancora visto" indipendentemente dal contenuto, l'arte è già stata fondamentalmente ridotta ad uno dei tanti "oggetti" di speculazione economica. Tuttavia la libertà d'espressione è sacrosanta; per questo non sono così d'accordo sul problema che si crea PaoloMcmlx circa il diritto o meno di disporre dell'immagine del "soggetto", perché la pittura degli ultimi due secoli, quando non sia dichiaratamente astratta, ha fatto la stessa cosa senza che qualcuno avanzasse recriminazioni; però, paradossalmente, quello che ancora impedisce alla fotografia di finire completamente nel calderone della mercificazione dell'arte è proprio quella sua "maledizione" di non poter rinunciare ad avere un soggetto, per quanto manipolato, che comunque obbliga l'osservatore ad aspettarsi un racconto. la mia paura, in fondo, è solo che si arrivi anche per la fotografia ad un parossismo per cui alla fine ognuno dialogherà unicamente con se stesso perché gli altri non lo capiranno o, nella migliore delle ipotesi, gli tributeranno un applauso dopo averlo completamente frainteso. |
| inviato il 31 Dicembre 2017 ore 22:34
la mia paura, in fondo, è solo che si arrivi anche per la fotografia ad un parossismo per cui alla fine ognuno dialogherà unicamente con se stesso perché gli altri non lo capiranno o, nella migliore delle ipotesi, gli tributeranno un applauso dopo averlo completamente frainteso . Finché l'applauso è spontaneo ben venga, anche se dovesse venire da una platea che ha totalmente frainteso il messaggio dell'autore; Il problema vero, e pure drammatico in verità, è che la platea potrebbe tributare all'autore un applauso che invece che spontaneo possa essere a comando o, peggio, a pagamento ... insomma un applauso suscitato, fomentato direi, dal gallerista di turno che intende sfruttare, economicamente sia chiaro, le opere di quell'autore cui vengono tributati gli applausi di cui sopra! |
| inviato il 01 Gennaio 2018 ore 9:50
Non mi pongo veramente tutti questi problemi quando fotografo o posproduco, alla base del mio pensiero c'è sempre la domanda "quest'immagine funziona o non funziona?", che sia un JPG nudo e crudo o un elaborazione con 600 Layers di modifica per me non è mai un elemento discriminante. Posso avere degli orientamenti etici/filosofici per i quali mi impongo certi paletti, ma comunque alla fine me li impongo perchè so che superandoli l'immagine finale non mi darebbe soddisfazione. Per me è molto importante che soggetto e genere fotografico siano in coerenza con l'interpretazione finale e che il mio occhio possa immediatamente percepire un armonia dell'insieme senza stonature. La fotografia abbraccia moltissimi generi che richiedono tecniche ed interpretazione diverse, non si può trattare la paesaggistica come la fotografia forense o la street ecc. ecc. I piatti sono diversi, le ricette pure ma il risultato deve essere equilibrato |
| inviato il 01 Gennaio 2018 ore 11:08
Siamo appena entrati nel 2018 ma a leggere alcuni interventi qui sembra d'essere ancora in pieno 1800 Non posso che consigliare la lettura di alcuni testi “ Fotografia e pittura nel 900 (e oltre) „ Claudio Marra “ La Fotografia come arte contemporanea „ Charlotte Cotton e soprattutto “ La Fotografia, una soria culturale e visuale „ Graham Clarke Si perchè la storia della fotografia è già stata scritta, non solo da Clarke che resta uno degli autori più autorevoli, ma tutti i testi sono abbastanza simili, voler imporre nuove definizioni di Fotografia che ne escludono parti è solamente ridicolo. Ho visitato molte gallerie e mostre ma non sono mai stato pagato per dire che qualcosa mi piace, forse sarò sfortunato, ma invito chi abbia avuto davvero esperienze simili a scriverle qui ovviamente contestualizzandole, aspetto riscontri... |
| inviato il 01 Gennaio 2018 ore 11:43
Alla grandissima maggioranza degli umani fa più effetto una sessione di giochi pirotecnici che un quadro di Caravaggio. E potrei continuare a fare decine di altre associazioni analoghe alla precedente. |
| inviato il 01 Gennaio 2018 ore 11:54
Che hanno ben poco a che fare con la fotografia come arte contemporanea citata nei libri precedenti, evidentemente se ne parla senza conoscerla |
| inviato il 01 Gennaio 2018 ore 11:59
@PaoloMcmlx non credo che si possa arrivare agli applausi prezzolati; come oggetto di speculazione economica l'arte si vende già da sé almeno dagli anni '60; tra l'altro, il collezionismo come forma di monetizzazione non è nemmeno una novità, dato che già i Romani del periodo imperiale lo praticavano. Semmai percepisco, da parte di tanti dilettanti che vorrebbero entrare nel novero dei professionisti, una tendenza ad assecondare questo aspetto, mossi dal miraggio del guadagno prima che dal bisogno di raccontare qualcosa o di documentare qualcosaltro |
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