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Ma ste categorie.....


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avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2016 ore 14:31

Occhio... parlando di chi ancora non sa cosa la fotografia è (con annessi e connessi).... mica è poi così strana Cool
Io, a diciotto anni, volevo fotografare. Cosa, era un problema da qui a lì. Non dico che sia regola, ma manco ero uno schizofrenico pericoloso.... ;-)

Veronica.... Ti dirò... Secondo me tu confermi appieno il mio pensiero Sorriso
Scrivi
non può che essere per progetti e categorie in modo da rendere il mio apprendimento....

Io dico: ma chi l'ha detto? Io non ho cominciato così. Quasi tutte le persone che conosco della mia generazione (fotografica) non hanno cominciato così. Eppure molti cose da dire ne hanno, e fotografia di qualità ne fanno.

Certo, se a ogni corso te lo dicono, se nei circoli è il verbo da portare ai "novizi", alla fine diventa vero.
Ma permettimelo, io sono straconvinto che non sta scritto ne in cielo ne in terra che "non può che essere per progetti e categorie".
L'apprendimento della lingua, la sua grammatica, sono i tempi e i diaframmi, la composizione, l'osservazione sensibile della buona opera esistente...


avatarjunior
inviato il 15 Luglio 2016 ore 14:46

Immaginate se uno imparasse una lingua conoscendo i proverbi o gli slogan? MrGreen

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2016 ore 14:49

Ecco. Gerr.nat l'ha detto.... Cool

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2016 ore 15:04

Ma kairòn è il nome della figlia del contadino?
avete anche il numero di telefono?
se mi dite dov'è il pagliaio, mi apposto e aspetto l'occasione giusta.

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2016 ore 15:06

il bello di cominciare è proprio questo.
uno si butta, inizia, senza sapere a cosa va incontro, dove arriverà e cosa raccoglierà.
inizia a scattare, salvare, sviluppare, poi passa uno che gli dice:"bella questa, ottima street".
Eh?Eeeek!!!
e da lì si passa dal fotografare a "fare striit"

avatarjunior
inviato il 15 Luglio 2016 ore 15:10

No, attenzione, kairòn è maschio, ha un taglio di capelli molto particolare, lungo ciuffo davanti e calvo sulla nuca.
Se non riesci ad afferrarlo subito poi la mano scivola sulla nuca glabra... e chi s'è visto s'è visto.

user46920
avatar
inviato il 15 Luglio 2016 ore 15:18

Occhio... parlando di chi ancora non sa cosa la fotografia è (con annessi e connessi).... mica è poi così strana Cool
Io, a diciotto anni, volevo fotografare. Cosa, era un problema da qui a lì. Non dico che sia regola, ma manco ero uno schizofrenico pericoloso.... ;-)

infatti non ho detto "strana", ho detto sana e/o rara ... proprio perché la categoria è presente fin dalle prime consapezolezze: ad esempio, i bambini pisciano lì, mentre le bambine di là ;-) .... oppure, tu vai in prima e lui va in seconda!


... nessuno in retromarcia? MrGreen

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2016 ore 15:23

Occhio, non mi trovi d'accordo.
si nasce che la pipì la facciamo.
poi arriva qualcuno che ti dice dove devi farla.
MrGreenMrGreenMrGreen

avatarjunior
inviato il 15 Luglio 2016 ore 15:29

Francesco intendevo dire che la comunicazione certo non è la grammatica ma ne è solo un mezzo... Però colgo le tue parole come utile suggerimento.... Grazie

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2016 ore 15:32

Le categorie, possono benissimo esistere, o coesistere, per esempio il reportage di viaggio è una commistione di street, paesaggio, ritratto.
Ma devono servire a distinguere l'ambito in cui si muove quel fotografo in quel momento, che c'è di male.
Le categorie diventano deleterie se finiscono per voler dividere, distinguere, la foto generica, pur se ben fatta, dalla foto colta, impegnata, che è tale solo se segue alcuni canoni, se non è di larga presa, magari volutamente criptica, un po' snob, caricata di significati che spesso non ha, grazie a titoli pretenziosi e a post che privilegia contrasti esasperati, e sinceramente mi sembra una tendenza piuttosto seguita anche qui.
Finendo per assoggettarsi a mode, spesso a filoni più o meno improvvisati, che fanno percepire la costrizione di un cosiddetto progetto, magari pretenzioso e dettato dalla voglia di distinguersi dalla massa ad ogni costo. Seriosita', manierismo, forse divertimento poco.

avatarjunior
inviato il 15 Luglio 2016 ore 17:21

Ci sono generi fotografici che non possono prescindere dalla categoria di appartenenza specifica. Per es. la macro (vera = RR 1:1 e superiore), l'astronomica, subacquea, scientifica. Il motivo dipende dalla specificità del campo di applicazione, quindi competenza specifica e attrezzatura, il tutto ben oltre la media della dotazione normale.
C'è poi la fotografia, amatoriale o professionale che si rivolge al campo dell'espressione visuale, questa è terra di nessuno, chi tenta di inquadrala in categorie pecca di ingenuità, non tanto perché un paesaggio è un paesaggio ma perché anche un corpo è un paesaggio, come un profilo roccioso può essere un ritratto.
Con la prima reflex e 50/1,8 ho fatto i migliori ritratti, paesaggi e street della mia vita. Ora ho reflex e mirroless, focali da 10 a 200mm, che da ragazzo non potevo permettermi, ho letto e studiato autori, ma non faccio foto migliori e soprattutto prima di postare sul forum dovrei capire esattamente in che categoria farlo, roba da matti.

Vabbè esagero sempre.

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2016 ore 17:31

Ma ha davvero senso accostarsi alla fotografia per categorie?

Assolutamente no....secondo me...La fotografia non è altro che una serie di immagini di una vita vissuta tra persone,paesaggi mozzafiato e natura quindi ,non può essere limitata ad una categoria.Chi lo fa si da un limite innaturale.P.S. :tutte le mie gallerie si chiamano #life# non a caso ;-)

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2016 ore 18:32

Condivido quanto scritto da Cigno.
L'istante di vita che si cattura, lo si cattura e basta, indipendentemente dalla forma e dai contenuti del fotogramma che ne risulterà (anche perchè per cogliere ll'attimo, difficilmente si ha il tempo di ragionare sul come dove e perchè: l'attimo ci si presenta, e bisogna essere pronti a riceverlo nella sua manifestazione migliore).
La fotografia cosiddetta 'ragionata', invece, è figlia di sé stessa e raccoglie i frutti della sua progettazione e premeditazione, ma non quelli dell'estemporaneità, poichè ne è totalmente, o quasi, estranea, o ne prende le distanze.
Nessuna è inferiore all'altra, però, in senso assoluto, generale, o statistico: dipende da gusti, utilizzi, utenze, scopi specifici...
Un po' come nella musica: il blues delle jam session improvvisate, non si può definire inferiore o qualitativamente peggiore della musica orchestrale che segue gli partiture.

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2016 ore 19:31

Per far evolvere ulteriormente la discussione, bisogna liberarsi per un attimo da un'ipocrisia latente, che se per un verso è "dovuta (è politically correct), per un altro è fuorviante, rendendo ambigua questa stessa discussione e tutti i suoi intervenuti...

Dice benissimo Gerr.nat

Ci sono generi fotografici che non possono prescindere dalla categoria di appartenenza specifica. Per es. la macro (vera = RR 1:1 e superiore), l'astronomica, subacquea, scientifica. Il motivo dipende dalla specificità del campo di applicazione, quindi competenza specifica e attrezzatura, il tutto ben oltre la media della dotazione normale.


A me pare sacrosanto: anche quando non pensavamo alle foto per strada come "street" o "urbane", la macro era già macro e così via.
Un discorso a se meriterebbe forse lo "sport", più in bilico tra la specificità e e l'afflato di osservazione e rapporto sociale, ma non devierei troppo Cool

Se prendiamo un libro che ci racconti la storia della fotografia, troveremo in minima parte immagini macro o di animali domestici. Troveremo forse fiori, ma soprattutto nel quadro di una certa ricerca formale, e magari di autori (penso per esempio a Tina Modotti) che comunque la storia ricorda in primis per altro.
Troveremo molte cose che non comprendono l'umano, ma che in fondo all'umano si riconducono. Troveremo soprattutto una qualche idea di "esperienza umana".

Questo non vuole dire ovviamente che ci sono aree fotografiche di serie a e di serie b. Ma che evidentemente ci sono esperienze che più di altre hanno segnato il cammino di questa, forse arte forse no.

Ed è quindi fondamentalmente in questa sfera che il discorso si concentra.
Dicendo che non è bene (a mio parere) pensare la fotografia per categorie (a monte), non mi riferisco assolutamente a chi si accosta a quei generi "specifici" di cui parla Gerr.nat.
E' ovvio e sacrosanto che se si vuole fare macro bisognerà pur pensarlo, e che di conseguenza si faranno valutazioni specifiche nella scelta dell'attrezzatura. E che, altrettanto, alcuni canoni operativi ed estetici dovranno essere un riferimento, poco o tanto.

Tutto il ragionamento è riferito quindi a quella sfera, ampia, che tenta di esprimere il potenziale umano o in generale della natura, per racconto o per metafora poco importa, e che può scegliere mille modi e mille approcci per farlo.
Perchè è inevitabile che il fotografante si accosti a tutto questo con un suo punto di vista, una sua sensibilità, una sua scala di valori.

Ed è in questo senso che mi sono posto e ho posto il quesito.
Ovvero se pensare per "categorie" (soprattutto vincolandosi ai piccoli o grandi dogmi che l'appartenenza di una foto a una categoria oggi sembra imporre) possa finire per condizionare negativamente l'accostamento al mondo, da parte del fotografante.
Costringendolo dentro steccati che non sono più quelli del buon gusto o del consapevole uso del simbolo, ma piuttosto frutto di convenzioni.
Legittime se vi si vuole conformarsi, ma che sono tutt'altro che l'oggettiva espressione di una qualche verità...

E che troppo spesso sono riconducibili a un altro universo, che è quello economico. Ma questo lo lascerei perdere, giusto per non divagare troppo... Cool


avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2016 ore 21:42

Francamente non comprendo né la domanda della principiante assoluta: che macchina devo acqustare ; né, ancor meno, la contro-domanda che, di rimando, immancabilmente si pone in casi del genere e che, se possibile, è ancora più assurda: che devi farci? ... come se uno che non sa nemmeno che reflex acquistare possa davvero avere una idea ben chiara sul cosa farci!
Io personalmente se fossi un principiante assoluto mi farei un giro in internet e sceglierei la reflex che costa meno ... e una volta acquistatala comincerei ad andarmene in giro a fotografare tutto quel che mi passa davanti!
Sic et simpliciter .
Immediatamente dopo però cercherei in giro per la mia città un circolo fotografico, uno qualsiasi beninteso quindi non necessariamente uno di quelli ipertitolati che in genere si trovano nel circuito FIAF, e mi ci iscriverei in modo da avere la possibilità di incontrare fisicamente altre persone che condividono il mio stesso interesse e comincerei a parlare con loro, a chiedere consigli, a osservare la loro produzione e possibilmente cercherei tutte le occasioni possibili per uscire con loro per vedere come si raffrontano con questo splendido hobby.
E dopo almeno un paio d'anni di fotografia sul campo inizierei a interrogarmi sul cosa fara, da grande, con questa mia sempre più coinvolgente passione.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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