| inviato il 06 Aprile 2016 ore 21:13
Posso capire meglio cosa intendete con "ripiego"? Cioè quando ci vedete il goffo tentativo di recuperare uno scatto, come fate ad esserne così sicuri? E' la vostra personale lettura, ma potrebbe benissimo essere una scelta dell'autore e quindi trovo in un certo senso offensivo credere sia un "mentitore". Il bianconero in questa immagine è un ripiego?
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| inviato il 06 Aprile 2016 ore 21:16
No quelling bianco e Nero ha anche vinto un Pulitzer |
| inviato il 06 Aprile 2016 ore 21:16
Djansia, io l'ho capita in questo modo: questo scatto non mi piace come colori e mi pare che anche lavorandolo non ci cavi un granchè, allora vediamo se ripiegandolo in b/n ci ricavo qualcosa. Quindi questo bianco e nero in realtà è un recupero di qualcosa che a colori non rende. così l'ho interpretato il titolo del topic. sulle mie posizioni a riguardo ho già scritto. |
| inviato il 06 Aprile 2016 ore 21:32
Ooo, hai capito bene. Intendiamoci: il recupero, o la 'riqualificazione', o il 'ripescaggio' di uno scarto è un'altra cosa, nata o introdotta da alcuni partecipanti alla discussione.... Recuperi di questo tipo, io personalmente li facevo otto anni fa, quando usavo per la prima volta una reflex. Oggi scelgo e pianifico cosa voglio fare e procedo. Quando sbaglio, sia a colori che in scala di grigi (fortunatamente lo faccio, sbaglio...sai che noia altrimenti!), ripiego su vari rimedi: nel caso di una foto a colori che non mi convince, ma che intuisco possa funzionare più o meno bene in scala di grigi, ripiego in quella direzione; nel caso di una foto B/N che non mi piace o convince, magari (per fare un esempio) la provo a ricampionare sotto forma di 'photo-art' (filtri PHS, collage e ritocchi con licenza artistica). Le foto perdute invece, sono perdute. |
| inviato il 06 Aprile 2016 ore 22:00
Mi sono perso un paio di pagine ... comunque: “ in digitale l'ampia possibilità data dai miscelatori di colore può generare mostri, con tanto di parti che sembrano il negativo dell'immagine. „ Verissimo, senza contare che il digitale permette di elaborare più versioni e poi miscelarle ulteriormente tra loro ecc. Indubbiamente questo comporta molta più libertà, molto più divertimento, ma che richiedono anche molta più attenzione. In quest'ottica lavorare il BN per tentativi può rivelarsi un'arma a doppio taglio, peggio di un HDR troppo spinto. |
| inviato il 06 Aprile 2016 ore 22:21
...o un avvicinamento più rapido al fondo di un vicolo cieco. |
user86925 | inviato il 06 Aprile 2016 ore 22:58
Daniele Ferrari “ Qualche decennio fa si lavorava in BN anche per questioni economiche (pochi potevano permettersi di sviluppare "fai da te" il colore), quindi si imparava per forza di cose quali fossero le situazioni e i soggetti più idonei, come andassero gestite le luci ecc. „ aggiungo anche per poter utilizzare alti iso che con il B/N risultava più semplice da gestire con dei risultati più o meno controllabili... |
user86925 | inviato il 06 Aprile 2016 ore 23:13
Roberto F “ Partire dal presupposto del ripiego non è buona cosa perché per il bianco e nero ci vuole ragionamento, forse anche di più di quello che ci vuole per il colore, e ci vuole già in fase di scatto. Poi certamente nella vita di un fotografo con migliaia di scatti ci sarà anche la foto ripiegata. „ condivido... credo che ci sia una propensione, difficilmente un autore riesce ad esprimersi con due linguaggi differenti. IMHO. |
user86925 | inviato il 06 Aprile 2016 ore 23:18
in effetti comunque lo preferisco con i suoi lavori in BN... |
user86925 | inviato il 06 Aprile 2016 ore 23:55
personalmente sono attirato dal BN... autori, libri, mostre, che ho amato sono tutti in BN, ci sono finito dentro come un richiamo tanto che il colore non lo guardo quasi più... l' unico autore che mi ha colpito con il colore è Luigi Ghirri in cui ho ritrovato l' essenzialità delle cose, l' universalmente riconosciuto, l' intimo, il confine tra conosciuto ed ignoto, la contemplazione, lo stupore, la meraviglia dello sguardo sospeso.....tipico del BN. Ooo “ questo scatto non mi piace come colori e mi pare che anche lavorandolo non ci cavi un granchè, allora vediamo se ripiegandolo in b/n ci ricavo qualcosa. Quindi questo bianco e nero in realtà è un recupero di qualcosa che a colori non rende. „ secondo me bisogna pensare e vedere in BN, è meglio predisporre di una progettualità mentale, previsualizzare il risultato voluto altrimenti si va per tentativi con maggior sforzo e maggior insoddisfazione... ma è una strada percorribile anche quella di utilizzare uno sviluppo a colori poco convincente, affidandosi al caso è possibile ottenere l' ispirazione per nuovi progetti. penso che questi "ripieghi" siano legati alla/alle, foto singole.... cosa che non avviene invece in un progetto, una serie di foto a tema, dove la scelta stilistica legata ad un unico argomento comprende una omogeneità tra gli scatti. |
| inviato il 07 Aprile 2016 ore 0:01
Io faccio il contrario: ho impostato la macchina con la visualizzazione dei jpg sul LCD in b/n e poi in lightroom con il raw decido se è meglio a colori; comunque tendenzialmente penso in b/n,mi diverte di piu. |
user86925 | inviato il 07 Aprile 2016 ore 0:06
“ ho impostato la macchina con la visualizzazione dei jpg sul LCD in b/n „ ho spesso pensato di farlo, devo provare... |
| inviato il 07 Aprile 2016 ore 0:15
“ cosa che non avviene invece in un progetto, una serie di foto a tema, dove la scelta stilistica legata ad un unico argomento comprende una omogeneità tra gli scatti. „ verissimo sperando di non essere frainteso, volevo esprimermi anche in merito ad una questione mi sono chiesto più volte se la fotografia fosse nata a colori, ad oggi, il bn come sarebbe valutato? io ho iniziato ad amare la fotografia in bn nonostante sia nato nell'epoca pre-digitale ho letto diverse cose sul bn (ansel adams ovviamente tra queste) e mi sono fatto, e mi sto facendo un mio vero e proprio percorso verso questa... tecnica? modo espressivo? la foto che ho postato prima a me non piace ad esempio ora per non farla troppo lunga, ho notato che ci sono alcuni fattori in digitale che mutano la nostra visione del bn rispetto alla camera oscura 1) in camera oscura non desaturi, in camera oscura vedi solo b (parlando di negativi bn ovviamente) questa cosa a livello mentale ha un peso? il non poter vedere una foto prima a colori e poi desaturata influisce nel risultato finale? 2) nella fotografia digitale le macchine sono pensate progettate e costruite per restituire il colore più fedele possibile, o più bello per i progettisti, questo va in qualche modo ad interferire con il bn? prima del sensore esistevano le pellicole, ognuna era concepita per fare quello che doveva, una pellicola a colori restituiva solo quei colori (sto generalizzando) una pellicola in bn dava solo quel bn 3) gli obiettivi erano forse più concepiti per un'immagine "analogica" forse è un impressione mia, ma scattando qua e la tra analogico e digitale mi da la sensazione che siano più adatte ottiche vintage per fare un buon bn 4) l'ho tenuta per ultima questa considerazione, ma credo sia la più importante sono cambiati i tempi, andate a spulciare riviste di moda anni 80 (anche a colori) andate a cercare foto alle mostre, non per forza di bresson erwitt newton, ma gente che ha scattato fino alla metà degli anni 90 e trovatemi la nitidezza trovatemi immagini forzatamente impressionanti, anche la disposizione delle luci nei ritratti, il contrasto eccessivo, l'immagine satura, non andava di moda, non interessava o più semplicemente non era richiesto, pensate ai megaschermi ultramiliardari di colori e pixel saturi e contrastati di oggi, la forzata definizione hd ultrahd retina 4k 3d, come se la corsa della tecnologia oggi fosse portare la realtà in un film o in una fotografia tramite uno schermo, io voglio il film e voglio la fotografia e voglio che rimangano tali, meno definizione e più contenuto. scusate se sono andato tanto fuori discorso ma dovevo trovare una giustificazione alle mie incapacità |
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