| inviato il 30 Novembre 2015 ore 16:18
“ il fotografo ha solo puntato il dito su certe facili mistificazioni (legate all'ambito specifico). Che c'entra la guerra al digitale? „ Premesso che ho espresso il mio personale punto di vista, ribadisco che le mistificazioni in fotografia ci sono sempre state e non sono nate con l'avvento del digitale. Questo era il senso del mio discorso, magari non condiviso da te ma certamente non talebano | 
user58495 | inviato il 30 Novembre 2015 ore 16:24
@Naracu No,Naracu,non se la fa sotto rispetto al nuovo che avanza. Semplicemente non lo accetta e forse non lo comprende appieno. Quando fa riferimento al fatto che oggi tutti vogliono tutto e subito,questa é secondo me la chiave di volta che permette di capire a mio giudizio la sua posizione: Il volere tutto e subito é un segno dei tempi,bello o brutto che sia:la rapiditá e l'accesso globale all'informazione (e alle foto),é ormai una necessità,condivisibile o meno e dire che il digitale serve solo a questo é per me un segno di cecità abbastanza forte.I cellulari non sono indispensabili,sono utili,ma se si vuole continuare a telefonare da casa o dalla cabina,si é liberi di farlo. Non per questo l'uso del cellulare per comunicare più spesso e ovunque,magari solo dicendo banalitá,deve essere considerato nefasto e nefasta la tecnologia che lo permette. | 
| inviato il 30 Novembre 2015 ore 16:26
Non mi riferivo a te. Riepilogando: estrapolare delle frasi, decontestualizzare, e spararle (anche se in linea teorica condivisibili) è un grave vizio. Si è quasi dato del vecchio rincoglionito a un fotografo, attempato, in base a delle parole fuori contesto. | 
user58495 | inviato il 30 Novembre 2015 ore 16:34
@Naracu Forse proprio ciò che tu consideri ovvio,ti fa salire indebitamente su un gradino più alto rispetto agli altri. Ciò che per te é ovvio,magari ha una chiave di lettura diversa che può prescindere pure dal grado di apprendimento scolastico dell'inglese (strano che nessuno qui del forum che parla o legge male l'inglese se la sia presa,in fondo non li stai rispettando molto...).É come sempre una questione di sensibilitá,intelligenza e interpretazione,tutte cose che non sempre si imparano a scuola,né ahimé le vendono al supermercato. Lungi da me dire che ho ragione,semplicemente propongo e difendo un punto di vista,dato dalla mia LETTURA,COMPRENSIONE ,INTERPRETAZIONE dell'intervista.Sbagliata a causa della mia PRESUNTA scarsa conoscenza della lingua inglese,dice lei... Mi sembra qui,finora essere l'unico che invece di difendere il contenuto dell'intervista circostanziando,si limiti ad attaccare la mia conoscenza e cultura personale,senza per altro essere approvato da qualcun altro,nel forum. Le pare poco? O le sembra,anche questo ovvio? | 
user58495 | inviato il 30 Novembre 2015 ore 16:36
Che sia vecchio e attempato è un FATTO,sfortunatamente sta parlando proprio come un rincoglionito,pure con un leggero livore. |  
user58495 | inviato il 30 Novembre 2015 ore 16:45
Imbroglioni e,pare,felici di esserlo....ma vedere ogni tanto che uno degli imbroglioni si alza,sale su un pulpito e da lí comincia a sparare anatemi,lo accetto con grande difficoltà e imbarazzo.Lo accetto in quanto sostenitore della democrazia e della libertà di espressione. Lo accetto con imbarazzo e lo critico perché chi lancia anatemi é un talebano. | 
| inviato il 30 Novembre 2015 ore 16:54
Prendiamoci meno sul serio. Oggettivamente col digitale e la post produzione la "falsificazione" è alla portata di tutti mentre con l'analogico era per pochi eletti.... | 
| inviato il 30 Novembre 2015 ore 17:00
sulla luna comunque ci siamo andati | 
| inviato il 30 Novembre 2015 ore 18:02
Pinscher, non sto seguendo più. Ho già detto. Pensala giustamente come preferisci anche sul suo rincoglionimento. Francamente credo che ne sorriderebbe, se non altro perchè diretto da una persona nulla (artisticamente). | 
user12181 | inviato il 30 Novembre 2015 ore 18:40
“ "A totally lying experience",seppure astratto dal contesto specifico,mi sembra dire che la foto digitale in quanto tale sia un'esperienza totalmente mendace. „ Sì, ma non astrarre dalla paroletta "can" più volte ripetuta "digital photography can be a totally lying kind of experience, you can move anything you want ? the whole thing can't be trusted really." Su questo non c'è nulla da eccepire, è verissimo, alla fotografia digitale non si può credere fino in fondo, come non si può credere alla verità documentaria dell'arte. Lui critica la fotografia digitale in quanto dà ulteriore spazio alla fotografia come arte, è la fotografia come arte che lui rifiuta, rifiuta il digitale in quanto scatena la fotografia d'arte. Non è affatto rincoglionito (tra l'altro si dice che è stato in Iraq un mese fa... il fatto che è tornato in buona salute ci dice che è pienamente in senno) è coerente e basta. Semmai si può obiettare sulla sua apparentemente totale fiducia nella non falsificabilità della foto di reportage con la pellicola. Ma ovviamente non può essere questa la sua convinzione, non è rincoglionito e tanto meno è un ingenuo, bisogna leggere le cose con un minimo di buon senso, stare attenti alle sfumature. Tra l'altro quella linkata non è affatto un'intervista, sono frasi riportate di seconda mano, a volte addirittura sintetizzate e neppure messe tra virgolette. | 
| inviato il 30 Novembre 2015 ore 18:54
Per fortuna qualcuno comprende in pieno quello che c'è scritto (mi riferisco a Murmunto). | 
user58978 | inviato il 30 Novembre 2015 ore 18:56
Che la foto digitale possa essere utilizzata in modo da "deformare" volontariamente la realtà, e che sopratutto questa sia una operazione largamente alla portata di praticamente tutti (diciamo alla portata di chiunque abbia un minimo di dimestichezza con qualche prodotto software appena avanzato di elaborazione immagini), è certamente vero. Però anche in passato era possibile una "significativa" alterazione della realtà; anche senza pensare a complicate (ma possibili) operazioni in camera oscura, semplicemente giocando con l'esposizione era possibile schiarire, rendere etereo un panorama ... scurirlo, renderlo molto più cupo ed ombroso. Un filtro polarizzatore saturava i colori ed i panorami; un filtro ND levigava l'acqua e le nuvole .... e così via. Ma ancora di più ... la prospettiva, l'inquadratura era (ed è tuttora) in grado di ingannare lo spettatore; chi non ricorda la celeberrima foto degli operai sospesi sulla trave a centinaia di metri d'altezza ... beh, come risaputo era falsa, organizzata e quindi "non reale". E le (innumerevoli) foto di presunti mostri nel lago di Lochness? Tutte audaci inquadrature, giochi di esposizione ed ombre che miravano a rendere reale una cosa falsa. Ho solo l'impressione che una volta queste cose erano riservate a "pochi" (i maestri, i professionisti) e che sia proprio il fatto che sono diventati democraticamente alla portata di tutti che genera questo tipo di esternazioni .... | 
user58495 | inviato il 30 Novembre 2015 ore 18:56
@Naracu È il consenso e l'apprezzamento da parte di una grande quantità di persone come dici tu,"nulle artisticamente",che decreta il successo di un artista non certo e solo il giudizio e il consenso da parte di un'elite di critici più o meno accreditati e credibili. Quindi ci andrei piano con le affermazioni assolute tipo "ne riderebbe". L'irrisione e chiedo scusa se non riesci a seguirmi su concetti meno apparentemente "ovvi",é lo strumento più comunemente usato per mettersi al di sopra e sottrarsi al confronto,denota spesso anche una certa supponenza e arroganza di fondo che é proprio quello che,assiema al rincoglionimento,fa sì che si lancino anatemi e diktat... Quod erat dimostrandum...(no,non é inglese,tranqui). | 
user58495 | inviato il 30 Novembre 2015 ore 18:57
@Mdales Hai perfettamente colto nel segno,a mio parere... |
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